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Autore: Zephirus    29/07/2011    4 recensioni
Un uomo alle prese con il suo dramma peggiore...
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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  • Ok, OK, OK. Vaaaa Bene. Vaaaa tutto bene.  Benissimo. Io ho il controllo.
Silenzio…
  • Ripeti ragazzo…. Io ho il controllo!
  • Bravo! Si sei bravo, sei il migliore!
  • Io ho il controllo… Si!
Un uomo avvolto in un lungo mantello scuro fissava la propria immagine riflessa in un antico specchio… immerso nell’ oscurità penetrante di una stanza.
  • Dio si! TU SEI UN UOMO!
  • No non è vero… si è vero… no non lo è… anzi si. No. Si.
Non ne era convinto. I suoi occhi neri percorsero lentamente la propria figura sulla liscia superfice fredda, indugiarono un momento… Gli salirono le lacrime agli occhi. Perché? Perché? Perché doveva essere così dannatamente debole? Doveva essere forte… Avere il coraggio di affrontare, ancora una volta, le sue paure. Ma era una paura quella? Un terrore… indicibile… che paralizzava i muscoli … arrestava il cuore. Un’ altra guerra? E sia… a piccoli passi.
Assunse l’ espressione più cattiva che riuscì ad abbozzare, increspò le labbra all’ inverosimile e strinse gli occhi ricordandosi di un film che aveva visto molto tempo prima su una di quelle stupide televisioni  (cosi si chiamavano?) babbane. Fissò i suoi occhi immersi nello specchio davanti a se.
  • No ma dico… ce l’ hai con me? Stai parlando con me?... eh?
Lo assalì un dubbio, no, non diceva proprio così… riprovò.
  • Non c’ è nessun altro qui… allora stai parlando con me?
No. Decisamente no. Si sentiva cretino.
  • Severus Piton, tu sei un imbecille!
Si passò una mano tra i capelli in un gesto abituale, involontario. La ritrasse con disgusto, guardandola dapprima con nostalgica tristezza, poi con una rabbia furente…
  • Io devo farlo!
Voltò il viso appuntito verso una flebile luce che proveniva dalla stanza adiacente a quella. Severus Piton strisciò come un fantasma lungo la fredda parete di pietra levigata. Il cuore che spingeva contro il suo petto con una forza disperata… lo avrebbe ucciso… si appoggiò allo stipite della porta, gli tremavano le gambe, le mani sudavano faceva fatica a reggersi su. Quante volte aveva ucciso nella sua vita? Tante, troppe forse. Mai un rimpianto, mai un senso di colpa… mai. Ora aveva paura… era un abominio… un abominio si! MA LO AVEVANO OBBLIGATO!  Insultato… spinto a tutto questo con la derisione e il disprezzo… con la commiserazione, persino con la PIETà… additato. Quella storia sarebbe finita quella sera. Non era più un bambino era un uomo.
  • Severus Piton è ora di crescere… - si disse
La vita gli aveva strappato quel pò di calore con le sue fredde dita di morte… avrebbe sopportato pure quella volta o le spire del delirio lo avrebbero avvolto per sempre… si avvicinò. La vedeva! Forse avvertiva i brividi che gli scuotevano il corpo… la sua presenza… così immobile.
Allungò una mano, esitando a lungo.
  • Signore ti prego… - non aveva mai pregato in vita sua…
La prese! Si! Ma il peggio stava per iniziare doveva leggere.. svelare l’ arcana formula che racchiudeva le sue paure… la chiave… la certezza… doveva pronunciare quella parola dal suono così mortifero doveva si…
Si fece coraggio strinse i denti…. Lesse…..
 
 
                                                                            SHAMPOO 
  
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