Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: ehiiiiii    29/07/2011    0 recensioni
Draco Malfoy fa ritorno ad Hogwarts in seguito alla guerra magica, sembra affogare tra rimorsi e pregiudizi, ma amicizie vecchie e nuove lo aiuteranno ad affrontare i fantasmi del suo passato e a costruirsi un futuro veramente suo. Ma l'instabile ed insicuro ragazzo è tormentato da un nuovo dolcissimo incubo...lei: Hermione Granger
Ho immaginato una Hogwarts che si rialza in piedi in seguito alla guerra, ma portandosi dietro gli strascichi degli anni di terrore appena terminati. Ho osato modificare alcuni avvenimenti descritti nei magnifici libri di J.K.R ...il grande Albus Silente non è morto e neanche il mitico Remus Lupin. Spero che gradirete!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

PROLOGO

 

Il giovane Auror scrutò con aria palesemente schifata l'enorme ed austero edificio che si ergeva davanti a lui, sghignazzò in direzione del suo compagno dai lunghi e setosi capelli castani
- Si trattano bene i Mangiamorte eh!-
Il suo interlocutore scosse la testa con fare disgustato; il primo uomo sputò per terra e si appoggiò pesantemente al campanello producendo un lugubre ed interminabile suono.
Qualche secondo più tardi il grande portone ligneo si aprì leggermente, lasciando intravedere i due languidi occhi di un intimorito elfo domestico.
- Dobbiamo parlare con il signor Draco Malfoy-
- Oh, il padrone sta riposando e non...-
I due Auror scoppiarono in una risata canzonatoria.
- Il padrone sta dormendo, dici? Oh, non vorremo mai e poi mai disturbare i suoi dolci sogni! Ahahaha-
-Facci entrare- sbottò l'altro, spalancando la porta e facendosi strada con la forza.
Il timido elfo si ritrovò per terra incapace di fronteggiare i due intrusi, si rialzò e prese ad allisciarsi la sporca veste con lo sguardo rivolto a terra nel tentativo di non inciampare nello sguardo dei due uomini.
- Bene, ora vai a chiamare il tuo padrone...anzi no- si voltò verso l'amico provocando l'agitazione della sua chioma - che ne dici se andiamo a dare di persona il "buongiorno" al nostro ragazzo?-
Si scambiarono dei sorrisi più simili a ghigni e attraversarono a passi pesanti il grande atrio, in direzione delle scale.
 
Li sentiva, si avvicinavano, tra pochi istanti avrebbero aperto la porta e poi... non voleva immaginarlo. Draco era disteso sul suo spazioso letto, gli occhi spalancati all'inverosimile fissavano il soffitto. I loro passi rimbombavano per tutta la casa. La cosa più nauseante era la lentezza dei movimenti dei suoi boia. Strinse le lenzuola nei palmi serrati. Non doveva avere paura. Non aveva paura.
Lui era un Malfoy.
 
 
L'elfo prese a seguirli per le scale, cercando di dissuaderli dal proseguire - Il padrone è ancora molto scosso... posso avvisarlo io, voi potete aspettare di sotto...o magari potete lasciare un messaggio e...- Un calcio bene assestato ammutolì la piccola creatura.
 
 
Dai passi e dalle voci sembravano in due, ora i botti si facevano più rumorosi. Stavano sfondando tutte le porte del piano. Lo stavano cercando. Non pensò nemmeno a prendere la sua bacchetta che riposava sul comodino. Il suo compito era tacere. E probabilmente morire.
Eccoli. Ancora pochi passi. Pochi attimi di silenzio e poi lo scoppio.
Draco continuò la sua attività di perlustrazione del soffitto, senza dare importanza ai due uomini che avevano fatto irruzione nella sua stanza da letto buttando giù la porta.
-Oh guarda Marcus, un cucciolo di Mangiamorte! Sembra che lo abbiano abbandonato qui... che dici lo adottiamo?-
Marcus, il castano, fece qualche passo verso il letto.
- Allora ci vuoi dire dov'è il tuo paparino?-
Il corpo di Draco non era minimamente turbato, non si poteva scorgere il più lieve movimento.
- Cazzo Jake, ma questo è morto!- Marcus si avvicinò al letto osservando Draco, mentre il compagno non la smetteva di ridere istericamente.
-Jake, dico sul serio! Guarda di che colore è, cacchio! E quegli occhi sbarrati...Merda, cosa ce ne facciamo di questo stronzo se è morto!?!?- Jake si destò dalla sua ilarità a causa delle urla adirate del collega. - Marcus stai calmo! Però hai ragione, per Merlino, dovevamo farlo parlare.Avvicinati di più, magari non è morto per davvero!-
Anche Jake cominciava a perdere la calma e sbatteva a terra il piede con fare spazientito, mentre Marcus si avvicinava sempre di più al ragazzo inerme. Non riusciva a capire se era morto o se fingeva, o magari si trovava sotto l'effetto di qualche maledizione...continuò ad avvicinarsi per scrutarlo da più vicino. Si ritrovò con la fronte che sfiorava i ciuffi platino del giovane, osservava attentamente quegli impenetrabili occhi di ghiaccio alla ricerca di un lampo, un movimento, un segnale che lo portasse a comprendere.
- Allora stronzetto- cominciò a provocarlo -non dirmi che si sono già divertiti con te, prima che io e Jake potessimo farti la festa...-
Draco sentiva il suo alito caldo addosso, non aveva architettato alcun piano, erano quei due idioti che non sapevano riconoscere un uomo vivo da uno stecchito. Draco si ritrovò a pensare che erano proprio caduti in basso se avevano cominciato ad assumere come Auror individui così incompetenti. Ma il tono di quei due lo faceva rabbrividire, specialmente quel Marcus, i cui lunghi capelli gli stavano solleticando il collo proprio in quel momento. Ma doveva resistere e fare un ultimo sforzo, forse aveva trovato un' insperata soluzione, una via per la sopravvivenza, doveva solo concentrarsi e avrebbe potuto evitarsi altri dolori e una morte quasi certa.
-Allora, dicci, sei ancora qui con noi o hai già raggiunto quella puttana di tua madre!Ahahahah-
Draco dimenticò in pochi istanti il suo recente piano di azione e indirizzò alla faccia del suo aguzzino uno sputo colmo di cattiveria e risentimento.
Marcus si pulì il viso con un gesto secco, si alzò lentamente dal letto e, puntata la bacchetta in direzione di Draco, con uno sguardo vendicativo pieno di rabbia pronunciò la maledizione:- Crucio!-
Non era di certo la prima tortura di cui Draco era vittima, ma furono le parole che gli vennero indirizzate a ferirlo di più. Nonostante la rabbia per l'insulto alla sua adorata madre, il cui funerale si era svolto solo poche ore prima e la cui perdita bruciava intensamente in Draco, non riuscì ad odiare i suoi carnefici o perlomeno non entrambi.
Sapeva che erano spinti dal dolore per la perdita dei loro cari, per la morte e la distruzione che l'esercito del Signore Oscuro, di cui la sua famiglia era una dei principali componenti, avevano portato nel Mondo Magico. Si sentiva responsabile di tutto questo ed era quasi lieto che fossero arrivati per punirlo per mettere fine a tutto ciò.
 
Ma la giustizia non è affare degli uomini e il destino decise che la vita di Draco non poteva ancora aver fine.
 
Il ragazzo non morì durante la tortura inflittagli dai due uomini, per quanto essa fosse crudele. E non era neanche questa l'intenzione dei due individui, dovevano sottostare a degli ordini e come abbiamo già detto il destino volle la vita per Draco.
Ai due Auror era stato ordinato di recarsi a Malfoy Manor per ricavare informazioni dal signor Draco Malfoy riguardo l' attuale nascondiglio del padre, non chè mangiamorte, Lucius Malfoy. Era stato categoricamente vietato per "ordini superiori" ai due Auror di utilizzare del Veritaserum sul giovane o di sottoporlo a tortura. Dovevano semplicemente fargli delle domande e, nel caso si fosse rifiutato di rispondere, accompagnarlo al Ministero dove "Qualcun altro" si sarebbe occupato dell'interrogatorio. I due uomini avevano accettato la missione a malincuore, avrebbero preferito interrogarlo loro stessi per poi torturarlo e ucciderlo a loro piacimento così come suo padre aveva fatto con il figlio di Jake e la moglie di Marcus.
 
I due amici non avevano eseguito gli ordini alla perfezione, ma pensavano che il ragazzo doveva ritenersi più che fortunato ad un trattamento così "soft"; così insieme trascinarono il ragazzo semisvenuto giù per le scale e si avviarono verso la porta di casa che gli venne aperta dallo stesso elfo di prima che non smetteva di piangere da quando era iniziata la tortura del suo giovane padrone.
Così Malfoy Junior abbandonò la sua dimora, e con un ultimo sguardo verso il giardino vide un bambino, candida pelle del colore della luna, una zazzera biondo platino e due occhi di ghiaccio. Abbracciava una donna alta, bellissima, la sua mamma, che gli regalava degli affettuosi baci bagnati di dolci lacrime di addio. -Non dire a tuo padre che ti ho dato tutti questi baci, va bene Draco? E mi raccomando fai quello che ti dice, lo sai che non gli piace quando disobeddisci, lo sai vero Draco?-
- Sì, madre. Farò il bravo,ve lo prometto-
-Bravo il mio ometto, ti voglio tanto bene, sai-
I due si strinsero in un ultimo caloroso abbraccio.
- E adesso vai da tuo padre, si innervosirà se ritardi. Ci rivediamo tra un paio di mesi piccolo mio. Fate buon viaggio!-
Il biondino diede un ultimo bacio alla madre e corse via per il prato verso un uomo che camminava velocemente sul viale in direzione dell'uscita della tenuta. Il piccolo si voltò verso la casa e vide la madre che lo guardava piangendo, allora con la manina le mandò un bacio e dalla sua bocca uscirono silenziose e leggere due farfalle blu che si diressero volando dalla donna. Ora sorrideva al figlio che aveva ricominciato a correre verso il padre che lo precedev
a. L'ultimo sorriso di Narcissa Malfoy.   

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ehiiiiii