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Autore: Asuka Soryu Langley    30/07/2011    0 recensioni
Premetto che questa è una rivisitazione di com'è nato il mio personaggio più amato, kamen chan, quindi, buona lettura =D
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte, Mi fece un sogno strano, di quelli che apparentemente ti ricordano un brutto sogno, ma alla fine quando ci si sveglia si hanno solo sensazioni in testa, poche immagini slavate, e tante sensazioni. Sentiva la piccola Mi, come se il letto fosse diventato ancora più stretto e inospitale di quanto non lo fosse mai stato, come se un grosso cane che odorava di pioggia, si fosse piazzato al fianco della sua schiena nuda, in effetti, la piccola Mi aveva anche la sensazione di morbido pelo, e nel dormiveglia forse non se ne capacitava, dannazione quant'era reale quella sensazione, che sogno reale, che brutto sarebbe stato, svegliarsi poco dopo.
Ma il momento di svegliarsi fece capolino, con un modo tutto suo, infatti quella creatura pelosa, probabilmente spostandosi cercando più spazio per se, scaraventò la piccola Mi, giù dal suo letto a castello, un bel volo, in effetti, ci sono modi migliori per svegliarsi.
Subito la piccola mi, sentendo il vuoto, e poi qualcosa sbattere contro di lei, o lei sbatter contro qualcosa, esordì urlando qualche lettera indecifrabile <>
Perchè fosse a terra la piccola Mi, se lo stava chiedendo, e dopo aver raccolta la coglia, e la forza, si, perchè in fondo lei si stava addormentando nuovamente li, dove non si sarebbe mai addormentata in fondo?
Si alzò, massaggiandosi la testa, davanti a se, il resto della sua stanza, praticamente ancora tutta al buio, che ore fossero? Si apprestò a guardare l'orologio, erano appena le 4.30 di un lunedì mattina, e la piccola Mi frastornata si rivoltò con tutta l'intenzione di tornarsene nel suo letto, nel suo caldo letto, nel suo letto che ora ospitava... aspetta..
Mi si fermò, fissando le lenzuola che avevano misteriosamente cambiato forma, colore e volume.
<< WAH!? C-cosa diav.. cosa sei?! Scendi subito dal mio letto!!>>
Parole ad un tono sopra la norma, evidentemente disturbarono il sonno di quella creatura, tanto grossa, tanto spaventosa. L'animale, perchè questo era, si alzò dalla posizione accucciata e mansueta, rivelando che in fondo, non riusciva nemmeno a stare in piedi eretta, perchè il soffitto le impediva ciò.
Mi sobbalzò e fece due passi in dietro, Provateci voi a svegliarvi alle 4.30 del mattino, e trovarvi una specie di enorme lupo violastro, nel letto, che vi guarda male, perchè lo avete svegliato! oh.
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Il grande lupo però rispose con un movimento di testa, oscillava, era cosi piacevole da guardare, aveva gli occhi di un colore assurdo, il pelo sembrava una coperta, e zampe forti, con artigli ancor più forti, per fortuna la piccola Mi ancora non aveva visto i suoi bianchi denti.
<< è inutile! Non ci crederò mai, non puoi di certo essere tu!>> esclamò ancora la piccola figura umana, che a confronto dell'enorme lupo, era Davvero troppo piccola e minuta, incredula si era fatta spazio in un angolo, mentre il grande lupo si era piacevolmente accomodato al centro della piccola stanzetta
Finalmente il lupo parlò, perchè quel lupo sapeva parlare, eccome anche, il suo problema era che più che parlare, preferiva ascoltare ed agire, e ciò era veramente un problema, nonché l'esatto contrario di Mi, che a parlare ci sarebbe stata ore ed ore.

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Era da poco che la piccola Mi conosceva quest'essere, perchè lei si, sapeva bene chi fosse, un altro squarcio della sua mente, ma non credeva fosse diventato cosi grande da esser reale, o quasi.
Per una volta la piccola bimba, Tacque, guardando una mattonella casuale del pavimento, “incrinata, uh?” pensò, per poi rivolgere nuovamente lo sguardo all'enorme lupo davanti a lei

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Disprezzo, disprezzava i cambiamenti, in fondo per lei se qualcosa cambiava, alla fin fine peggiorava solamente, e già che aveva davvero poca autostima di se, se pure doveva trovarsi a peggiorar ancora, che ne sarebbe stato di lei?

Il tempo passava ma l'enorme lupo sembrava non voler proferir parola, mezzo tra il disgustato e il comprensivo, non capì mai la piccola Mi, come queste due emozioni potessero quel giorno trovarsi a cullare lo stesso animo.

Poi il lupo si mosse, cosi, sempre senza dire nulla, ne far intender qualcosa, che rabbia faceva a Mi quando si comportava cosi, e si che più o meno, sapeva com'era.
Spalancò le sue fauci, ma con estrema delicatezza si incastonò la piccola tra le possenti mascelle, un niente, un niente e questa vita si sarebbe spezzata, ma quel lupo sapeva bene che cosi facendo sarebbe per magia, finita anche la sua.
Quindi uscì, a stento dalla piccola finestra, e con un salto, arrivò su un tetto, che bello, vi erano ancora le stelle a segnare i peccati di tutti, e la luna, entrambe sapevano quanto fosse importante quella, per entrambe, la luna.. quante volte le aveva fatte piangere entrambe?
Peggiò la piccola su quel tetto ricoperto di muschio, a piedi nudi, un senso di ribrezzo attraversò la schiena della piccola Mi, ma poi tutto passò, il vento che sollevava il pigiama i capelli e smuoveva il manto. Tutto sembrò migliorare da li a poco, in effetti non sarebbe dispiaciuto a nessuna delle due, rimanere li per sempre.

<< Non mi piacciono i posti chiusi, lo sai!>>

a dir la verità sembrava che il lupo fosse diventato anche più grande di quando se lo era trovato nel letto, forse, si era davvero impadronito di quel corpo, in questo mondo.


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senza contare che la piccola Mi soffriva di vertigini, e per questo non si avvicinava nemmeno un poco al bordo di quel tetto, che a parer suo era fin troppo in alto, cosi in alto da non esserci mai stata.

<< Perchè sei qui? Dopotutto, io stò bene>>

Mentiva, oh quante volte lo aveva fatto, da qualche anno a questa parte, era per questo che Lei, il grande lupo era viva, perchè per mentire al mondo e non sentirsi troppo male, ne aveva costruito un altro, tutto suo, dove poteva dire tutta la verità. In fondo, era ancora piccola, la piccola Mi, cosi piccola che se fosse stata un albero, e l'avessero tagliata, non si sarebbero contati più di 8/9 anelli nella sua vita.

Per fortuna non era un albero, e nessuno l'aveva mai tagliata in due.

<< Sai bene il perchè, non sopporto di vederti cosi, non lo sopporto, perchè poi vieni a piangere da noi.>>

si erano sempre detti tutto, lei e i suoi amici dell'altra parte, che fossero cose dolorose o meno, andavano dette.

<< si okei, ma se te lo lascio fare, poi ci saranno altri problemi, sai?>>

<> ribattè velocemente il lupo

<< Tipo che quando te ne andrai, sarà tutto come prima, e farà ancora più male.>>

il lupo rise, una risata che sembrò più inquietante di un tetro muso, breve, intensa ma davvero breve, e qualche piccione si spostò volando via, eccoli i suoi denti, lunghi ed affilati, talmente bianchi che la luce della luna rifletteva su di loro, cosi irrealmente bianchi da far spavento. E si che di sangue quei denti ne avevano già visto parecchio.

<>

da li, la piccola Mi ebbe l'inquietante consapevolezza che anche nolente avrebbe avuto sempre compagnia, ma non rabbrividì al pensiero, in fondo questo la confortava, non poco, anche se si trattava di Lei, Lei c'era sempre stata.

<< va bene, Kamen, fai quel che vuoi di me.>>
   
 
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