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Autore: Seryfenice    30/07/2011    2 recensioni
Una storia d'amore tra Bill e una sua dolce fan, resa un po' difficoltosa dalle critiche di gente invidiosa...
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano già le quattro e mezza del mattino quando suonò la sveglia. Xhejni si alzò, si preparò, fece colazione e prese le valigie, ma prima di andarsene scrisse un bigliettino ai suoi:
"Io vado all'aeroporto di Aosta. Vi lascio questo post-it perchè non mi va di svegliarvi, ma vi chiamerò quando avremo fatto il check-in. Grazie per il vostro sostegno! Vi voglio bene!"
Per arrivare all'aeroporto, in cui avrebbe incontrato Bill, occorse all'incirca un'ora e mezza di pulmann. Quando scese dal mezzo, trovò che Bill la stava già aspettando con i bagagli e un gran sorriso stampato in volto. Ovviamente era camuffato per cercare di farsi riconoscere il meno possibile dalla gente, ed eventualmente da qualche fan...
"Amoreee!" Xhejni gli saltò in braccio e gli baciò le labbra morbide e calde. Bill, al colmo della felicità, la sollevò da terra. Una delle cose che più gli piaceva di lei era la notevole differenza di altezza fra di loro; era bellissimo abbracciarla e avere la sua testa contro il proprio cuore.
"Allora, sei pronta?" le disse, senza smettere di sorridere.
"Ma è ovvio che sono pronta!" rispose lei.
Era meraviglioso. Con Bill era tutto meraviglioso, perfino lo stress del check-in, che finì all'incirca verso le otto. Xhejni fece una breve telefonata ai suoi, che le augurarono nuovamente buone vacanze prima di riattaccare.
Tutto andava per il meglio, fatta eccezione per il decollo che iniziò con uno spaventoso ritardo di due ore! La ragazza era talmente nervosa che rispose male a un passante che accidentalmente l'aveva colpita sulla testa con il bagaglio a mano. Bill, vedendo il suo malumore,, le prese una mano cercando di tranquillizzarla, e lei si appoggiò alla sua spalla.
Aveva ancora sonno, per cui si addormentò. Bill le accarezzava i capelli, pensando a come era la sua vita prima che arrivasse lei. Solo ora si rendeva conto di quanto fosse stata vuota: feste tra amici, concerti, vacanze con suo fratello, e ogni tanto qualche alleggerimento di testicoli con una o due groupies. Adesso era tutto diverso! Aveva l'amore di una ragazza, un amore vero e sincero, come non gli capitava da anni, da quando al quindicesimo anno di età aveva lasciato la sua fidanzata di allora. Quanto gli era mancato provare l'emozione dell'innamoramento!
"Se sei veramente innamorato, non ti importa delle ragazze che sono lì per te. Non cerchi qualche notte con altre persone. Tu vuoi solo lei." Era esattamente così che si sentiva in quel momento. Finalmente aveva conosciuto il mondo dietro alla sua barriera; aveva fatto bene a credere a "loro", quando dicevano che era bellissimo!
L'aereo atterrò a Il Cairo dopo un'ora e mezza. Bill svegliò Xhejni con un bacio, e i due scesero dal mezzo di trasporto. La luce quasi accecò gli occhi ancora sonnolenti della ragazza, tanto che Bill dovette tenerla per un braccio affinchè non cadesse.
"Cge cosa facciamo ora?" chiese Xhejni, quando ebbero lasciato l'aeroporto.
"Io direi di prendere un autobus e cercare il nostro albergo, così possiamo lasciare i bagagli" rispose Bill.
"Hai uno spirito organizzativo ammirevole, tesoro!"
Bill sorrise "Beh, dopo anni di concerti in giro per il mondo, una delle arti che impari è proprio l'organizzazione! Georg non l'ha ancora imparata, ma vabè, quello è un caso a parte..."
Risero. A Xhejni piaceva tanto il modo in cui il ragazzo prendeva affettuosamente im giro i suoi amici.
Le ora assieme a lui passavano molto velocemente, e anche se ne impiegarono ben due a raggiungere l'albergo con il pulmann, alla ragazza sembrafva fossero passati appena quindici minuti.
L'hote era magnifico: un gran profumo di spezie si espandeva dappertutto, e l'atmosfera orientale era affascinante, con la musica araba che riempiva le orecchie e inebriava il cervello. E che meraviglia le danzatrici del ventre che ballavano per i clienti!
La stanza da letto, poi, era uno spettacolo! Si trovava al secondo piano, e sembrava un' harem profumatissimo.
"Ma..." Xhejni era stupefatta. " Quanto ti è costato prenotare una stanza del genere??"
"Un bel po'". Bill le fece l'occhiolino. " Ma non ha importanza!"
Passarono la giornata esplorando la città, fermandosi ogni tanto ad ammirare qualche fachiro che si esibiva per strada, guardando i negozi. Solo verso sera tornarono in albergo per cena, anche se non avevano molta voglia di mangiare.
"Amore, io sono stanca. Saliamo in camera?" Xhejni non era nemmeno arrivata al secondo piatto.
"Si, sono d'accordo. Nemmeno io ho molta fame." le fece eco Bill.
Nell'ascensore si tennero per mano tutto il tempo, perdendosi l'uno negli occhi dell'altra. Mentre avanzavano verso il secondo piano, un'altra sensazione rimpiazzò la stanchezza: cominciarono ad avvertire una crescente eccitazione, tenuta un po' a freno dall'imbarazzo.
Lei cominciò a strofinare le gambe l'una contro l'altra, e noto che i pantaloni del ragazzo cominciavano a crescere nella zona dei genitali. Lui le stringeva sempre più forte la mano, cominciando a tirarla verso di sè. Respirava affannosamente, e premette il suo corpo su quello della ragazza, cingendola e baciandola sul collo.
"Amore, non resisto più!" disse Bill, ansimando.
Xhejni si ritirò leggermente, opponendo resistenza all'abbraccio del ragazzo.
"Aspettiamo di arrivare in camera!"
"Ma perchè non si sbriga questo maledetto ascensore?" Lui cominciava a perdere la pazienza. "Io to voglio!"
Finalmente, il maledetto ascensore si fermò, e i due raggiunsero la loro suite. Mentre lui trafficava con la chiave magnetica cercando di aprire la porta, lei lo abbracciò da dietro, infilandogli le mani sotto la maglietta e baciandogli il collo e le spalle. Era bellissimo toccare quel corpo asciutto e perfetto, con i muscoli nei posti giusti e i pettorali caldissimi!
Bill riuscì ad aprire la porta, non senza qualche attimo di distrazione dovuto all'abbraccio di Xhejni.
Si strinsero ancora, baciandosi in modo passionale, e i loro corpi erano appiccicati.
  
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