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Autore: MissXD    30/07/2011    1 recensioni
"I maghi creduti morti non dovrebbero incontrare le streghe del Ministero in locande lontane"... allora perché Peter non si era semplicemente trasformato in topo e dato alla fuga, considerando che nessuno avrebbe creduto ad una come Bertha? E se avessero avuto una storiella adolescenziale ai tempi di Hogwarts? Come sarebbe stata la loro storia e come il loro ultimo incontro molti anni dopo, finito tragicamente come tutti noi sappiamo?
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Peter Minus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Avviso: I personaggi e i luoghi di questa storia non appartengono a me, ma a JK Rowling e chi ne detiene i diritti. Questa storia è stata scritta per puro divertimento e non a scopo di lucro. Nessuna violazione di Copyright è pertanto intesa. 

Happy memories, present sadness

Prefazione - Note dell'autrice

Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate”

Andando al mare cercando ispirazione per iniziare tutt'altro ho cominciato questa Peter/Bertha. Non è idiozia pura, sono gli effetti della prolungata esposizione al sole. Inizialmente doveva essere una flash, poi una one-shot, poi mi sono venute in mente idee per quattro capitoli, poi per sei... ora non so quanto diventerà lunga né se la finirò, anche perchè sto lavoricchiando a un altro paio di cose. I primi capitoli saranno più leggeri, mentre gli ultimi (sempre che vedano mai la luce) lo saranno molto meno, come s'intuisce dal titolo. Parlando di punto di vista, mi soffermerò più su Peter: è un personaggio di cui non si parla mai e ci tengo ad approfondire la sua parte umana, infatti non è la mia prima FF su di lui. Su come fosse lui ad Hogwarts le descrizioni non mancano: non molto brillante, sempre bisognoso di aiuto e protezione da parte del suo gruppo di amici, amorfo. Per quanto riguarda lei, mi sono basata principalmente sulle descrizioni di Sirius: qualche anno più grande di loro, senza cervello e con un'ottima memoria per i pettegolezzi.... un'oca giuliva, insomma. Sappiamo inoltre che, pur essendo riuscita a entrare al Ministero, continuavano a spostarla da un ufficio all'altro per via dei casini che combinava, quindi o era un genio incompreso oppure, cosa più probabile, era una studentessa nella media o leggermente al di sotto. Della sua descrizione fisica sappiamo che era robusta, il che unito ai casini di cui sopra mi fa pensare che fosse un po'impacciata, ma questa è una mia elucubrazione. L'incantesimo per trasformare gli uccelli in calici d'acqua nel film s'impara al secondo anno, qua ho dovuto metterlo al quarto perché è l'unico incantesimo di trasfigurazione animale di cui è nota la formula e non potevo ambientare la storia al secondo anno perché normalmente a 13 anni i ragazzini non pensano ancora alle ragazze (almeno, ai miei tempi era così...).
Spero di non aver pasticciato con gli avvertimenti, non sapevo davvero quali mettere! Non è un'AU perchè non ho stravolto l'ambientazione, non è un “What if” perchè non ho stravolto gli avvenimenti, non è un Missing Moment perché ho lavorato troppo d'immaginazione e la categoria “Idiozie malate” pare non esista, quindi....
Ok, è più lunga l'introduzione del capitolo, però vista la l'ingente mole di licenze che mi son presa questa sfilza di precisazioni mi sembrava doverosa. Buona lettura!

Capitolo 1: Let's start at the very beginning

Per la camicia Hippie di Salazar Serpeverde!”

Nel cortile di Hogwarts, scaldato dal primo sole primaverile, un ragazzino dagli occhi acquosi si perdeva in ogni sorta d'imprecazioni.

Entro un paio di mesi si sarebbero svolti gli esami di fine anno e anche i suoi incantesimi più semplici non andavano a buon fine, quando non si tramutavano direttamente in tragedia.

Quel pomeriggio persino i suoi amici avevano rinunciato ad aiutarlo: Remus stava già aiutando Sirius in biblioteca col tema di Pozioni e James dopo un po'si era stufato.

Sei proprio un Troll di montagna, Peter!”, aveva detto, ”Siamo qui da un'ora e sei ancora al punto di prima, a meno che i calici non abbiano le piume e le ali! Vado a raggiungere gli altri, tu esercitati, poi stasera dopo che hai copiato il tema riproviamo”.

Peter non se l'era presa per quell'abbandono: sapeva bene perchè James Potter aveva tanta fretta di andare in biblioteca.

Se non avesse avuto prima di cena la sua occasione quotidiana per prendere un due di picche dalla Evans avrebbe fatto Evanescere le metaforiche gonadi di tutta la compagnia per il resto della giornata, senza contare che se la sarebbe presa con lui, quindi era meglio così.

Ciò non toglieva che Peter avrebbe dovuto esercitarsi con quello stramaledetto incantesimo per tutto il resto del pomeriggio se non voleva essere l'unico della scuola a frequentare il quarto anno due volte.

Feraverto!”

Niente da fare.

Il suo calice volava, era coperto di piume giallo canarino e per di più cinguettava.

Non stai facendo il giusto movimento con la bacchetta, è normale che non funzioni!”

Peter si voltò sentendo quella voce alle sue spalle.

Dietro di lui una strega robusta dall'aria goffa, chiaramente più grande di lui, mimava la tecnica per eseguire l'incantesimo muovendo nell'aria la bacchetta, smettendo prima che le seppur deboli scintille che ogni tanto ne uscivano mandassero a fuoco qualcosa.

Anche se Peter in quella situazione doveva essere davvero ridicolo, stranamente la ragazza non lo stava deridendo.

Gli stava sorridendo.

Ehm....”
Peter arrossì. Non riusciva a spiccicar parola.

A differenza dei suoi amici non era mai stato molto a suo agio con le ragazze, soprattutto con quelle carine e che gli sorridevano in quel modo, fatto che non succedeva spesso. A dirla tutta, se la cavava meglio con i calici.

Che doveva dire adesso? Che doveva fare? Perchè Sirius e James non erano lì ad aiutarlo?

Se non ricordo male devi dargli un colpetto più deciso, senza agitare troppo la bacchetta”.

La lingua di Peter si sciolse a sufficienza da permettergli di aprir bocca.

Ehm... g-grazie tante...”

Bertha, Bertha Jorkins, settimo anno. Tu sei l'amico di Potter, giusto?”

S-sì, mi chiamo Peter Minus”.

Ok, Peter, riprova dando un colpetto più secco, vedrai che ci riesci. Non sono un genio in Trasfigurazione, eh, però se posso rendermi utile....”

Grazie mille”

Peter provò ancora una volta.

Se possibile, l'effetto fu ancora disastroso: aveva colpito la gabbia ed era già tanto che non fosse esplosa.

Non era solo perché l'uccellino in esso rinchiusa si dimenava di qua e di là, stufo dei “feraverto” e dei “finite incantatem”: La mano gli tremava, non riusciva a tener ferma la bacchetta.

Perchè le ragazze dovevano fargli quell'effetto?

Attento! Aspetta, ti faccio vedere”.

Bertha prese la gabbia e colpì la creatura al suo interno, pronunciando la parola magica.

Perché anziché la bestiola continuava a guardare Peter?

Ops!”

Questa volta si poteva definire la creatura un calice, se si trascuravano le ali giallo pallido che sbattevano rumorosamente ai lati.

Peter osservò quello strano oggetto librarsi faticosamente nella poca aria a disposizione.

Fu osservando il volo di quello strano essere che capì che non avrebbe dimenticato quel giorno, né quella ragazza, tanto facilmente.

Riproviamo?”  

   
 
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