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Autore: xhesfearless    30/07/2011    1 recensioni
Un metro e settanta, capelli perennemente spettinati di un biondo spento non ben identificato, divoratore di unghie, effemminato, magrolino e in completa assenza di muscoli: non proprio il tipo di ragazzo che può permettersi di vantare grande popolarità oppure una miriade di ragazze ai suoi piedi. Beh, tutto questo scompariva quando stavo con Elen. I miei atteggiamenti aggrazziati e poco mascolini diminuivano, la necessità di guardarsi nelle vetrine sentendomi a disagio con me stesso diveniva un ricordo lontano e sopratutto non mi interessava di quello che poteva pensare la gente di me. Elen era bassa, piu di me, questo in un certo senso mi faceva sentire bene, superiore, forte. Stupido? Si, abbastanza. Indossava sempre vestitini graziosi, pareva una bambola di porcellana dai lunghi capelli boccolosi che perennemente erano raccolti in una coda di cavallo. Le scarpe, gli ampi capelli, i cerchietti, e qualsiasi abito Elen indossase, spesso riportava motivi floreali sulla tinta del rosa o del viola. Frequentava un corso di violino da diversi anni dove io prendevo lezioni di pianoforte e canto. Graziosa si, gentile, delicata, pulita, una specie di suora, una timorata di Dio forse: mi faceva letteralmente impazzire.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 (finale)
©xhesfearless


Le avevo dato le spalle la sera prima, non volevo guardarla: un po’ perché il dolore nei suoi occhi quando si parlava di Lenn, era troppo pungente, un po’, invece, perché dovevo essere forte io per lei, dovevo dimostrarle, nel caso non lo avesse ancora capito, che io per lei ci sarei stato sempre, nel bene e nel male. La mia forza era la sua forza, le sue lacrime erano le mie lacrime, i suoi lividi erano i miei lividi. Furono anche i raggi di un sole troppo acceso a svegliarmi la mattina dopo. La luce passando dalle mie vecchie  e lunghe tende arancioni diventava di una tonalità ancora più calda lasciando ai ricordi le tenebre della notte. Mi alzai arruffando i corti capelli biondi, se biondo si può chiamare, per poi alzarmi e dirigermi al piano di sotto, dove, mia madre, già strillava per un motivo a me non ben definito. La televisione aveva il volume alto, troppo alto, e solo allora, sentendolo, mi tornò alla mente cosa mi aveva  davvero appena svegliato. A breve Sarah sarebbe scesa. Camminai a piedi scalzi sulle fredde piastrelle bianche lucide, ‘ove rifletteva il colore verde della stoffa del divano ad angolo, che, poggiava sulla parete a buccia d’arancia non piu bianca come il pavimento. La mia famiglia era sempre stata incapace di mantenere una parete pulita. Ordine, pulizia e organizzazione regnavano in casa mia grazie a mia madre, ma le pareti no, quelle erano davvero un caso a parte! Caffè, pastelli colorati, latte, starnuti forse, ma chi più ne ha più ne metta, coloravano le pareti di tutto l’edificio.
[.. 2 week later ..]
Mamma rispose veloce al telefono color panna appeso al soffito di fianco al televisore. Il suo sguardo spento mi penetrò velocemente, e riaggancio il telefono poco dopo, continuando a guardarmi, con lo stesso sguardo di ghiaccio, senza proferire parola. Mi parlo dopo, certo, e fu la conversazione più brutta della mia vita. La piu pesante e aspra. Corsi, all’impazzata, ovviamente non senza la mia chitarra. Il bosco era li, Holly mi aspettava.. Forse holly. Respirava, era ben visibile. Il diaframma si gonfiava e sgonfiava regolarmente, piano. Quasi impercettibile, dolce da vedere.  Oh Sarah, me lo avevi promesso.  Dolce, estremamente dolce il mio angelo. Dolce come me che inseguo  l’immagine di Elen tra gli alberi, dolce come il sangue di Sarah, sgorgante dal suo cranio. Dolce come il viso della ragazza dei miei sogni. Dolce come il suo sorriso, che mi spinse a seguirla, nel vuoto, dove volavo come un bianco gabbiano. La avrei raggiunta presto Sarah, lassù. Grazie a Elen, grazie alla mia immaginazione, grazie alla mia immaturità. E avremo vissuto per sempre insieme. Eterni bambini con il cuore infranto.
  
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