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Autore: tappanasina    30/07/2011    2 recensioni
«Ehm… Estonia… Potresti ripetermi ancora una volta perché siamo qui?» Toris guardava il compagno che si spalmava la protezione solare nella candida pelle.
«Certo. Il signor Russia è stato gentilmente invitato dal signor Spagna a passare il fine settimana a casa sua e, dato che era molto felice, prima di partire, ci ha portati tutti al mare. Capito? O vuoi che te lo ridica altre tre volte?» rispose Eduard molto tranquillamente, riponendo gli occhiali dentro la borsa.
«No. No.»
«Bene. Allora vado a fare il bagno. Vieni anche tu?»
«Preferisco rimanere sotto l’ombrellone. Sai, se il signor Russia ha bisogno di qualcosa!»
L’estone fece spallucce. «Ok. Non sai cosa ti perdi, però»
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Lituania/Toris Lorinaitis, Polonia/Feliks Łukasiewicz, Russia/Ivan Braginski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Ehm… Estonia… Potresti ripetermi ancora una volta perché siamo qui?» Toris guardava il compagno che si spalmava la protezione solare nella candida pelle.
«Certo. Il signor Russia è stato gentilmente invitato dal signor Spagna a passare il fine settimana a casa sua e, dato che era molto felice, prima di partire, ci ha portati tutti al mare. Capito? O vuoi che te lo ridica altre tre volte?» rispose Eduard molto tranquillamente, riponendo gli occhiali dentro la borsa.
«No. No.»
«Bene. Allora vado a fare il bagno. Vieni anche tu?»
«Preferisco rimanere sotto l’ombrellone. Sai, se il signor Russia ha bisogno di qualcosa!»
L’estone fece spallucce. «Ok. Non sai cosa ti perdi, però» e, come se niente fosse, si tuffò a bomba nell’acqua bassa, sbattendo il fondoschiena in una roccia e imprecando nella sua lingua, per paura di essere sentito da Russia.
Lituania non si sentiva molto a suo agio a petto fuori e in boxerini verdi. Non l’avrebbe mai detto, ma preferiva di gran lunga vestirsi da cameriera e servire il tè agli ospiti di casa Braginskij.
Scrutò attorno alla ricerca di qualche viso conosciuto, ma non in particolare che attirasse la sua attenzione.
Era tutto troppo normale: il signor Russia che giocava a pallone con una ragazza e Lettonia (nel ruolo di pallone) che implorava pietà disperato mentre rimbalzava da una parte all’altra, dei signori che prendevano il sole, altri che passeggiavano per il bagnasciuga, altri ancora che facevano il bagno, Polonia, in perizoma rosa shocking, che cercava di rimorchiare un gruppetto di ragazze che sghignazzavano allegramente…
POLONIA?!?! IN SPIAGGIA?!?!?! IN PERIZOMA?!?!?! RIMORCHIANDO?!?!?! E per di più ragazze…!
Toris arrossì vistosamente a quella visione e scattò in piedi, deciso a recuperare l’amico.
Se l’avesse visto Russia si sarebbe infuriato. Sentiva il terrore crescere, però non poteva veramente lasciarlo lì con un aspetto così imbarazzante!
Facendo ricorso a tutto il suo coraggio (che, per la cronaca, equivale ai 2/50 dell’altezza di Lettonia seduto), il lituano avanzò verso l’altro con passo felpato, rabbrividendo al solo pensiero di cosa gli sarebbe capitato se fosse stato scoperto.
Lentamente si avvicinava al suo obbiettivo, quando però venne notato proprio da quest’ultimo che, con il sorriso sulle labbra e dimenandosi come un colibrì, lo chiamò a gran voce.
«Lituaniaaaaa!!!»
Tutti i bagnanti (compreso Russia) si girarono ad osservarlo.
Il polacco lo abbracciò. «È bellissimo che, tipo, tu sia qui! Ammettilo! Sei, tipo, venuto per vedere il mio nuovo tatuaggio!» e molto tranquillamente, gli mostrò la chiappa sinistra, dove c’era un piccolo pony rosa, circondato da tanti arcobaleni.
Toris divenne più bordeaux di quanto già non fosse prima.
«Sai, l’ho, tipo, fatto assieme ad Inghilterra!» strillò raggiante «E non mi ha neanche, tipo, fatto male!»
L’inglese aveva un cattivo ascendente su Feliks…
«Mi ha detto che, tipo, quando se l’è fatto lui*, gli ha fatto malissimo! E…» e continuò a parlare ininterrottamente, preda di un attacco logorroico.
Lituania provò a calmarlo, ma invano, perché cominciò a balbettare. «Po-o-popo-lo»
«Polonia!»
Quando udirono la cristallina ed infantile voce di Ivan si gelarono. Il russo gli osservava sorridendo, mentre attorno a lui si formava una nebbiolina violacea e si sentiva come l’aria si stesse facendo pesante.
I bagnanti si allontanarono intimoriti, facendo finta di niente.
«Polonia!» continuò imperterrito «Quanto tempo! Ti stavo proprio cercando!» e si mosse, creando un’ombra minacciosa che s’ingrandiva sempre più all’avvicinarsi della sua possente figura ai due.
Con il sorriso sempre più tirato, alzava in aria il tubo di rubinetto (apparso da chissà dove), beandosi dello sguardo terrorizzato del polacco, e della vista di Lituania che si faceva sempre più piccolo in un angolino.
Quando le sue braccia raggiunsero lo zenit, si abbassarono di colpo senza minimamente sfiorare la preda, e guadagnandosi perciò uno sguardo incuriosito da parte di quest’ultimo.
«Oggi mi sento magnanimo» disse il russo.
«Davvero? Credevo che c’avrei, tipo, lasciato la pelle. Ahah!»
«Cosa ne dici se andiamo a fare un castello di sabbia. Дa!»
«Io… tipo… non saprei…»
«NO!» urlò Toris «Lui stava andando via proprio adesso! Vero?»
«Che peccato! Ma io insisto Polonia. Vieni a fare un castello di sabbia con me!» e se lo caricò in spalla, con un terribile ghigno malefico disegnato sulle labbra.
 

[…]

 
«Signor Russia è sicuro che Polonia riesca a respirare con tutta quella sabbia addosso?»
«Si. Tranquillo. È tutto perfetto!»
Il viso bluastro del polacco, che spuntava fuori dalla torre di un enorme castello grigio, non era proprio rassicurante agli occhi del lituano.
Si avvicinò cauto per liberarlo, ma venne fulminato dallo sguardo del russo mentre lo spingeva indietro.
«Lituania non trovi che sia uscito bene? C’è pure Lettonia che fa da ponte levatoio!»
Toris rimase in silenzio, non sapendo cosa rispondere.
Un rivolo di sudore gli scese lungo la fronte sentendo il braccio di Russia che premeva sulla spalla.
Però qualcosa fece girare il russo che aveva appena cominciato a divertirsi sentendo il rumore delle ossa rompersi sotto la sua mano.
Il sorriso gli morì. Anche se era stato solo un sussurro, lui l’aveva sentito.
Era venuta per prenderlo. Lo sapeva.
«Fratello»
Sul suo volto si dipinse un’espressione di puro terrore ed urlò come non aveva mai fatto in vita sua. Alla vista di quella figura corse via in lacrime, lasciando tutti i presenti a bocca aperta.
Natalia guardava alquanto contrariata l’amato fratello allontanarsi.
«Fratello! Sposiamoci!» e partì alla rincorsa di quest’ultimo, mentre Polonia (liberato dai baltici) osservava il costume della ragazza.
Un “Oh” collettivo fece notare al piccolo Raivis la signorina Ucraina circondata da tanti uomini, immersa nell’acqua che cercava disperatamente di coprirsi il prosperoso seno.
Spinto da un nobile intento, il lettone trascinò Estonia con sé e si misero a fare da scudo alla ragazza.
«Nessuno deve guardarla!» esordì il più piccolo, guadagnandosi delle occhiatacce dagli altri signori. «Perché sennò… perché… sennò...» Lettonia non sapeva cosa dire, e sentiva le gambe tremare.
«Perché sennò agli uomini possono venire in mente pensieri sconci!» naturalmente Eduard, da bravo gentiluomo qual’era, non stava per niente facendo allusioni ai suoi di pensieri. «E alle donne può venire un complesso d’inferiorità!»
Tutte le signore presenti fulminarono i tre con lo sguardo, ma calò un silenzio di tomba al sentire: «Ma quale complesso! Le mie tette sono, tipo, molto più grandi delle sue!»
Feliks sorrideva fiero tenendo il petto in fuori.
«Polonia, tu sei un maschio… Non abbiamo il seno noi uomini…» sussurrò Lituania, che nonostante fosse così legato all’amico, trovava sempre imbarazzante stare in sua compagnia.
«Dettagli. Tipo, solo dettagli» rispose l’altro scuotendo la mano.
Bielorussia, che seguiva il fratello nascosto fra quel gruppo di aitanti giovani, si fermò all’improvviso e, rivolgendo un’occhiata sprezzante alla sorella quasi in lacrime, le lanciò il reggiseno da lei tanto agognato.
«Tieni. E non provare mai più a lanciarlo contro nostro fratello! LUI È MIO!» disse con un tono che non prometteva nulla di buono, e tornò ad acchiappare l’amato.
«Quel costume viola è, tipo, osceno! Molto meglio rosa! Fa, tipo, risaltare gli occhi!» Polonia guardava tutti come a volerli convincere con questa sua dimostrazione di grande virilità.
Toris sperava che almeno il fine settimana di Russia in Spagna durasse più di quella giornata, che sembrava non finire mai, e che credeva che per colpa sua fosse invecchiato dieci anni.
 

FINE
 

* Inghilterra, nel suo Marukaite chikyuu, parla di questo suo fantomatico tatuaggio, però non si sà ne dove sia, nè tantomeno cosa sia...

Rincommenti autrice:
Hyvää päivää!!!! Allora, questa super scemenza non solo èa mbientata in spiaggia, ma è anche nata lì! Gli ombrelloni mi hanno ispirato i personaggi!!! Erano quasi tutti a strisce rosse e gialle, quindi mi è sembrato giusto mettere Spagna, che dopotutto, non c'entra niente con Russia... Si, sono rincoleotterita, ma non ci posso fare niente... :b
Cooomunque, questo è un aggiornamento propio dell'ultimo momento, perchè domani parto e fino al 21 sono senza computer...
Commentate e Tantissimi
Bacini, bacioni bacetti da tappy

  
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