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Autore: Nica30    30/07/2011    0 recensioni
Andrea, è una ragazza straordinaria nella sua vita ordinaria. Sud italia, amici, feste, scuola, genitori. Tante passioni.
Ma poi c'è Bill Kaulitz che tutti conoscete.
Si incontrano. No si scontrano. Prima loro due, poi le loro anime, poi i loro corpi, e i loro cuori.
E poi?
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Dv seii??-
Maledetta Antonella, le aveva quasi fatto prendere un infarto. Rimise il telefono nella tasca dei jeans.
Era stato strano, tanto.
I Kaulitz e un bel moretto. Trovarseli a così poco distanza. Avrebbe voluto avvicinarsi e chiedere almeno un autografo ma un attimo di distrazione e uno della sicurezza era sbucato dal nulla additandola.
Non sapeva da che parte era l'uscita, e essere fermata dalla sicurezza inglese non era proprio l'ideale. Non il primo giorno almeno.
Piano, si guardò alle spalle. Il corridoio era deserto. Il vociare veniva da fuori. Camminò all'indietro assicurandosi di non avere nessuno le spalle. Ok, via libera.
Ma nel momento in cui si girò per darsela a gambe non solo andò a sbattere contro qualcosa ma si ritrovò bagnata da qualcosa di molto, molto caldo. Troppo caldo.


Si le visioni. Magari ce le aveva davvero, ma quei due si erano messi a martello.
Suo fratello nel frattempo era andato a telefonare Ria.
Un caffè. Aveva bisogno di caffè. Ma quello non era caffè. Era melma al retrogusto di merda. Faceva quasi più schifo di quello americano.
E Andreas continuava a parlare, e ancora. Voleva andare a casa. Nella sua stanza.
"Oh no , ho dimenticato il Blackberry in macchina, vado a prenderlo." Andreas continuava a parlare, non aveva smesso un attimo. Neanche lo ascoltava più.
Da due mesi erano ospiti di tutte le trasmissioni radio e televisive possibili ed immaginibili. Georg e Gustav sarebbero arrivati per l'esibizione tra qualche giorno. E lui e Tom ovviamente non potevano fare lo stesso, dannazione.
Doveva esserci abituato, ma stavolta c'era qualcosa di diverso.
Era così immerso nei suoi pensieri che non si accorse di qualcuno sulla sua strada, e gli andò a finire addosso, rovesciandogli tutto il caffè in faccia.
Una ragazza, la tizia della visione lo guardava, bocca e braccia splancate. Gli occhi sgranati fissi su di lui. Tipica reazione.
Ma non era tipico che ansimasse, nè che si buttasse a copofitto in una delle toilette gemendo lì di fianco, sconvolta.

"Mi dispiace davvero, ero...ero distratto"
"Ma davvero?"
Erano in uno dei bagni, lui seduto su una vecchia sedia traballante, lei vicino ai lavandini, che cercava di togliere il grosso delle macchie di caffè dalla maglia. Era davvero mortificato.
Almeno adesso sapeva di non essere preda di allucinazioni. Forse.
"Mi dispiace davvero." ripetè
"Va bene, lo hai già detto" ribattè divertita, ancora impegnata sulla maglietta.
Da lì Bill ebbe tutto il tempo di studiarla. Non era male.
I capelli biondo scuro ondulati, fino al ventre un pò bruciati alle punte, una ciocca più lunga, un piccolo rasta racchiuso in anellini e fili colorati. La felpa rosa pesca di almeno una taglia più grande le lasciava una spalla scoperta,  la maglia nera, con una grossa croce bianca, le scendeva larga sui fianchi magri, e il jeans stretto le fasciava perfettamente le gambe magre e affosulate.
"Bhè più di così non va" buttò via rassegnata il fazzoletto zuppo di bevanda scura, riscuotendolo dalla sua analisi.
"Sul serio mi..:"
"Ti dispiace, non importa." sorrise tra l'imbarazzato e il divertito.
Un bel sorriso.
"Esattamente cosa stavi facendo in questo corridoio? Credevo fosse solo per i tecnici." disse per cambiare discorso dalla sua distrazione.
"E chi ti dice che io non sia un tecnico?"
"L'aria di non sapere cosa cazzo fare in uno stadio per esempio. E poi non ti ho mai vista"
Furono interrotti da Andreas che si catapultò nel bagno, esasperato.
"Porca troia Bill, ma perchè sparisci sempre?"
Voltò la testa, e vedendo Andrea la sua espressione cambiò totalmente.
"Oh" guardò prima Bill e poi Andrea.
"Non è come pensi" chiarì Bill sull'attenti.
"No, ovvio che non lo è. nicht schlimm, freunde." approvò squadrandola da capo a piedi con aria da complice.
"Grazie per l'apprezzamento, "freunde"" replicò Andrea stranita.
"Capisci il tedesco?" rise Bill alla faccia dell'amico.
"Qualche cosa..." prese lo zaino e si rivolse a Bill.
"Bhè, è...è stato un piacere Bill Kaulitz...strano ma piacevole"
"Anche per me. Tschus" le sorrise Bill, mentre la tizia si dirigeva alla porta scoccando un cenno di testa simile ad un saluto anche ad Andreas.

"COSA? COSA ?COSA?"
"Qvello che ho dettuo..e non uorlave"
Aveva la bocca piena di biscotti, accucciolata sul letto inferiore del letto a castello.
Antonella le sedeva affianco con il notebook tra le gambe, e batteva frettolosamente sulla tastiera, con la fronte aggrottata.
Jessica aveva gli occhi sgranati, e Giovanna e Chiara dormivano nei loro letti,
Dopo l'incontro/scontro con BK Andrea aveva vagato un pò per Londra, e alla fine si era riunita al gruppo.
Li avevano portati in una locanda che puzzava di gatto e poi in una strada di negozi di oggettistica. Inutile dire che aveva speso un bel pò di soldi in orecchini e oggetti d'arredamento alquanto inutili.
Verso le dieci e mezza, quando erano rimaste solo loro in camere Andrea aveva fatto il resoconto della sua giornata, alle solo rimaste sveglie. Jessica aveva avuto la reazione prevista, Antonella era troppo imbufalita per i fatti suoi. Non era neanche sicura che avesse ascoltato una parola.
"E te ne sei andata? Così? Sicura di non avere alcuna malormazione celebrale?" ripetè la ragazza difronte a lei con la fronte aggrottata.
"E che dovevo fare? Invitarlo ad un valzer? Era stranissimo avercelo difronte."
"Che ne so ti facevi una foto o..."
"Ti prego, la foto non me la sono fatta con Bellamy. Preferisco il ricordo, quello non me lo toglierà mai nessuno."
"Ma non potevi tenerti sia il ricordo che la foto?" continuò imperterrita Jessica.
"AAAAAH" Antonella si alzò feroca dal letto impedendo ad Andrea di replicare, correndo verso le sue sigarette. Andrea si sporse sullo schermo.
"Ragazzi" lanciò uno sguardo di intesa a Jessica, ancora estereffatta,
"Tutti idioti. TUTTI" arrivò l'urlo di Antonella dall'altra lato della stanza.
Dopo un oretta passata a cazzeggiare, mangiare biscotti e cercare di calmare Antonella, si coricarono, esauste.
Incontrare una superstar in qualità di fuggiasca non era decisamente nei programmi. Ma le cose belle sono quelle inaspettate, no?
"'notte ragazze."
"'notte Andy"
"Notte Bill Kaulitz" aggiunse scatenando qualche risatina, perfino da Antonella.

"Nacht Tomi"
"Nacht"
L'una di notte. Grand Hotel. La sua camera era così anonima. Si stese sul letto, osservando il soffitto. Strizzò gli occhi.
Sulla sua retina c'erano ancora i segni delle luci della Radio. Radio Fm76...no 66, una cosa del genere.
La luce dovevano metterla proprio difronte a lui, ovviamente.
Fm 96, forse.
Ricapitolò mentalmente tutta la giornata, cercando di prendere sonno, detestando ogni momento così abitudinario di quella mattina.
Dalla colazione, fino all'assalto delle fan, dai sorrisi alle strette di mano fino alla...Ah già!
Aveva quasi ustionato una povera ragazza con il suo caffè melmoso.
Una bella ragazza. Con l'orecchio tutto bucato. Almeno cinque buchi aveva contato.
Strana la ragazza. Chi è che se ne sarebbe andato così? Lì per lì non ci aveva fatto caso. Bhà.
Inglesi. Anche se inglese non sembrava. Forse, dalle parti asiatiche. Aveva gli occhi a mandorla. Un pò a mandorla. Cerchiati di nero. No, non così a mandorla da essere asiatica. Tanto mascara anche.
E un bel sorriso.
Si il sorriso se lo ricordava. Ce lo aveva impresso quanto la luce della radio.
Non le aveva neanche chiesto come si chiamava. Oh si?
"Hey bello" accarezzò il suo cagnolone che era salito sul letto, con la lingua penzoloni.
Lo fece scendere con un spintarella.
1.04. Era meglio andarsene a letto. Senza sonno, comunque.
Spense la luce e si tirò  le coperte fino al naso. Chiedendosi Amber cosa stesse facendo.
Ma fu solo un attimo. Si addromentò con una sagoma impressa nella mente. Che di Amber non aveva niente.

Bè ecco il secondo capitolo.  Finalmente si incotrano sti due, ma siamo ancora all'inizio, c'è tanta strada ancora da fare.
COntinuate a leggere, un bacio :*



  
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