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Autore: celina    31/07/2011    1 recensioni
Da quando elle è morto ho avuto in mente questa storia,la storia del vero elle,poichè chi sa chi sia veramente Elle?
Elle non è una persona sola sono due persone L Lawliet e Lulu la donna senza un vero nome. In questo testo lei rimasta in vita parla della sua vita con Lawliet e capirete quanto due esseri possano essere legati tra loro.Questa è la vera storia dell'autentico ELLE.
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Mello, Near, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il mio tormento B

Il mio tormento B

Questa è una storia che non avrei mai voluto raccontare e che nessuno conosce, neanche Lawlieat, perchè lui in primis non la deve conoscere, è il mio tormento segreto che come la morte di L mi sta divorando, ma ora che l'ho incontrato non la posso nascondere.

Il mio tormento segreto è Beyond Birthday .

Ma prima di scrivere il resto in questo quaderno, vi devo dire perchè e per chi sto raccontando questa storia.

Il mio incontro con questa fantomatica persona è avvenuto poco tempo dopo il periodo in cui ho trovato il death note e Riuk (lo Shinigami)si è diciamo...aggiunto alla squadra(...)

anche se non si è proprio aggiunto alla squadra perchè ho trovato il modo per scaricarlo a Yomi(poverino...).


Era lunedì mattina e io avevo deciso di fare qualcosa di importante...

io dissi: “allora, Mello, Near, oggi non risolveremo nessun caso! Andremo alla Wammis House! E ci presenteremo a quelli del settore superiore ( prima superiore)come la squadra L!”

Poco tempo dopo eravamo nell'edificio, in una grande sala con alcuni piccoli geni di massimo 15 anni... e io incominciai a parlare davanti a tutti mentre dietro di me c'erano M e N: “salve, io sono la responsabile di Elle e lavoro con Mello e Near che si trovano dietro di me ai casi più importanti e loro sono il più grande detective del mondo, anche se io sono solo un arbitro e la loro insegnante...vedete, voi non lo sapete, nessuno lo sa, ma io sono... cioè ero Elle, insieme al ragazzo che tutti voi conoscevate come Elle, noi siamo qui per spiegarvi che voi non siete rivali ma amici, come futuri e probabili Elle non dovete fare nulla che vi sia e sia anche agli altri di intralcio...ora qualche domanda?”

Un ragazzino castano chiaro con occhi scuri e maglia color magenta si alzò in piedi e disse: “mi scusi, lei è entrata qui dicendo non solo di lavorare con coloro che formano Elle ma anche dicendo di essere stata Elle?! Come dovremmo fare a crederci?noi sappiamo come tutti che Elle, che ora è morto era uno solo!”

Io: “bella domanda ...e la risposta è.... io ero Elle e basta e non ho di certo bisogno che ragazzini di 14 anni che non sanno assolutamente nulla di Elle vengano qui a dirmi che non mi credono” “ io sono venuta qui per dirvi la verità, che poi voi abbiate dei dubbi questo è ovvio, è umano, ma di certo non mi faccio parlare così da un mocciosetto!”

La lezione era finita, ragazze e ragazzi volevano sapere di più e io gli dissi solo poche verità...poi l'insolente di prima mi si avvicinò: “mi scusi signora Elle.. se sono stato sgarbato con lei poco fa...”

io “non fa niente, comunque fammi questa benedetta domanda senza tutti i convenevoli !”

Lui: “oh... come? No lei mi fraintende...ok, lei ci sta per caso di dicendo che chi lavorerà come Elle, non sarà mai una persona sola ma due ,cioè che saranno due persone Elle?”

io: “no questo non posso dirtelo, ti lascio con un dubbio, un enigma che risolverà solo chi diverrà Elle”.

Lui non insistette mi ringraziò e andò via.

Andavo in giro per i corridoi di quell'edificio di piccoli geni, quando... uno sguardo dal passato mi trafisse corpo e anima... uno sguardo insistente e sconvolto come di qualcuno che non credeva ai propri occhi era il suo, occhi rossi e grandi di un demonio, corporatura snella poco più basso di me, di circa 14 anni, capelli neri come la notte, corti ma non troppo, con una specie di frangia che stentatamente copriva gli occhi rossi ,pelle bianca come il latte... era l'immagine di qualcuno che avevo già incontrato; dalla mi bocca uscì un lieve suono: “B...” lui scappò via...

ma io lo rincorsi e lo fermai, lui si girò verso di me e disse: “non riesco a leggerlo...non ci riesco,chi o cosa sei tu?”

io: “io sono Elle...cioè lo ero....”

Lui: “questo lo so, ma non vedo il tuo nome...”

Io: “hai gli occhi dello shinigami come B lo sai?”

Lui: “lo so lui era mio padre...il bastardo si divertiva parecchio...”

Io: “già, è da lui, tu sei?”

Lui: “Bleyond Birthday è il mio nome, come mio padre e come era per lui qui mi chiamano B...cioè in realtà mi chiamano B2”

io “B2...si ho letto di te sei uno dei più promettenti candidati e anche il più problematico da quello che ho letto di te”

B2: “quando sai che le persone a cui ti affezioni moriranno un anno dopo il primo incontro , ti senti responsabile, e non farmi la predica non è colpa tua tu non hai fatto niente, perchè è vero io non ho fatto niente... per loro...”.

Io: “avevo sentito parlare del figlio di B ma non ci credevo”.

B2 “e sei qui per me per salvarmi dalla mia stessa vita, be... non puoi io non vedo solo la morte e durata vitale, vedo anche il dolore delle persone che moriranno presto, loro non vogliono morire, urlano, si disperano e chiedono aiuto...io vivo guardando negli occhi del mondo il dolore che diventa il mio dolore, ma non posso vedere il tuo, hai vita lunga tu... nessuno ha mai sofferto come soffro io, nessuno conosce quel dolore, il dolore di quando a poco a poco il mondo si prende parte di te...”

lui mi guardo negli occhi e vide la mia morte, vide che ero già morta e sentì una voce piena di dolore dire:



Oggi mi hanno uccisa

oggi mi hanno squarciato il petto e strappato il cuore

mi hanno uccisa e lasciata a soffrire ulteriormente su questa terra

mi hanno tolto tutto e lasciata qui a continuare a morire dentro

e devo continuare a vivere qui, così

io sono morta ma cammino,parlo e soffro ancora

sono qui lotto ancora senza alcun motivo

io sono morta ma sono ancora qui

o ti prego ombra oscura poni fine alle mie sofferenze

con la tua falce strappami la vita da questo corpo

perchè è già avvenuta

c'è già stata

la mia morte.”

era una specie di poesia macabra e piena di dolore e vedeva le immagini di una donna che urlava, piangeva ,si feriva e di un uomo che cadeva da una sedia, morto...vide il dolore, provò il mio dolore, un dolore così forte mai provato prima, paragonabile solo al dolore che B2 provava...sapeva che io lo potevo capire.... .

Io non capivo cosa stesse succedendo poi io dissi: “ hai ragione non posso capire il tuo dolore...”

B2 “si invece...” disse sotto voce il ragazzino.

Io non aprii bocca, ma lui poi mi disse: “non reagisci bene quando si parla di B...tu lo conoscevi e sapevi che soffriva, lo si capisce, ma vorrei sapere perchè...?”

Io così con la sofferenza sul volto gli dissi: “questa storia non la conosce nessuno, neanche l'altro Elle...nessuno la dovrebbe conoscere...ma io te la dirò... solo non in questo corridoio...mi sento osservata...”

andammo nella sua stanza...non ero sicura di voler raccontare quella storia a qualcuno, ma ora non potevo più tornare indietro.

Io incominciai: “allora :ero andata a vedere alla Wammis House il bambino con gli occhi degli shinigami...non era un bambino, era poco più piccolo di me se non uguale a me in fatto di età...pelle bianca, capelli scuri, occhi rossi, espressione sofferta sul volto...mi avvicinai a lui per parlare, era geniale il perfetto Elle!

Tempo dopo scappò via senza lasciare traccia, lui mi aveva colpito molto...e lo cercai con ogni mezzo, ma nulla...poi qualche anno dopo poco prima del caso di Los Angeles (in cui lui era il killer), mi trovavo in metropolitana da sola ero andata a fare spese (medicinali per Lawliet che era malato, che divertimento...) ero seduta e davanti a me vidi un ragazzo magro, alto, ,pallido,con i capelli neri, non troppo lunghi, e teneva la testa bassa,poi l'alzò si vedevano i suoi occhi muoversi, portava le lenti colorate scure e poi il suo sguardo si soffermò su di me aveva l'aria un po' sconvolta...lo riconobbi subito era B, poi scendemmo, andai vicino a lui facendo cadere delle chiavi e lui le raccolse dicendo: “tieni ti sono cadute queste”

Io allora “si grazie,ma...noi ci siamo già visti da qualche parte vero?”

B allora disse di no con un tono di voce basso e andò via ma lo fermai dicendo: “sono contenta di sapere che stai bene...” lui si fermò e io lo raggiunsi; andammo a parlare in una caffetteria molto vicina.

Io incominciai: “perchè sei scappato?”

B: “perchè mi ero scocciato”

Io: “perchè?”

B: “perchè io non sarò mai come Elle...il mio scopo in questa vita è superarlo,a che serve solo raggiungerlo? Io posso superarlo e distruggerlo!”

Io: “E sarebbe questo lo scopo di una vita?! cercare di superare una persona?! tu vali di più di essere uno che cerca vendetta per la propria vita su Elle!”

B: “ io non cerco vendetta o comunque non l'ho detto e poi questo è lo scopo della mia vita, l'unico scopo...”aveva un aria sicura di se ma comunque un po' sofferta...

ero infuriata, mi alzai in piedi di scatto con una smorfia di disgusto sul volto e uscii velocemente.

Si mise a piovere e mentre camminavo qualcuno mi prese con forza e violenza il braccio, mi costrinse a girarmi, era lui, ed era bagnato fradicio , si era tolto le lenti per farmi vedere i suoi occhi demoniaci, mi bloccò e mi baciò... se si poteva chiamare bacio, fu terrificante , costrittivo, privo di senso e colmo di sofferenza e dolore, mi strinse forte il braccio costringendomi ad aprire la bocca e vi infilò la lingua, incontrando con forza la mia, era orribile, disgustoso , lungo e un po' doloroso, con forza mi liberai spingendolo via e quasi non cadde, con una faccia seria e cattiva mi guardò e col braccio si pulì la bocca dalla saliva...lo guardai con sguardo da assassino, in quel momento l'avrei anche potuto uccidere, ma poi prima che io lo facessi, lui scappò via nella pioggia...ero spaventata, arrabbiata e confusa, ma riflettendoci lui si stava distruggendo la vita e presto avrebbe fatto qualcosa di stupido e non ostante tutto quello che mi aveva fatto lo dovevo salvare da se stesso.

Dopo 10 giorni lui mi mandò una lettera in cui si scusava e mi diceva che non avrebbe cercato di sabotare Elle , mi disse di andare da lui a parlare perchè voleva cambiare e salvarsi.

Io andai casa sua senza dirlo a nessuno.

Quella casa era scura,un po' isolata ,cadente e piccola con pochissimi oggetti e senza luce,non volevo entrare,ma dovevo farlo per il futuro Elle.

Entrai in quella casa, che per far luce aveva solo qualche candela accesa, su di una specie di scrivania c'erano fogli con studi sull'anatomia umana(macabro...)...una voce dietro di me... : “sei tu, sei arrivata allora, non pensavo... vuoi fare qualcosa per me? Bene, sai cosa mi farebbe guarire ?fare sesso con te si solo quello e basta e anche se non lo vuoi io ti avrò.”

ero molto spaventata, confusa e non capivo neanche cosa stava facendo, non volevo girarmi, lo vedevo attraverso lo specchio, aveva pantaloni neri a vita bassa, era a torso nudo e aveva delle ferite e cicatrici, era stranamente muscoloso e il suo corpo era chiarissimo,i suoi occhi rossi come il sangue erano pieni di dolore e rabbia che voleva sfogare su di me, aveva uno sguardo terrificante e volevo scappare... corse veloce verso di me e prima che io potessi reagire lui mi bloccò nuovamente e mi mise la mano davanti alla bocca, non potevo fare nulla, mi buttò a terra con una tale e orribile violenza da farmi molto male, poi si butto su di me bloccandomi la bocca per non farmi gridare e poi con una mano, con grande violenza mi stroppò le mutande letteralmente rompendomele, io serrai le gambe ma lui riuscì a separale, poi sempre tenendomi ferma si sbottonò i pantaloni e cercò di compiere lo quella terribile violenza, vide le mie le lacrime sulla sua mano mi lasciò, fece 2 passi indietro... neanche lui stesso sapeva cosa stava facendo...io piangevo e mi disperavo ... lui poi in un altro slancio di pazzia, prese un coltello e cercò di suicidarsi...ma io ancora piangendo, lo fermai e gli dissi tremando: “non lo fare so che non mi avresti mai fatto quella cosa...io lo so, lo so, lo so!” lui scoppiò a piangere e disse : “no io sono un mostro, posso solo comportarmi da mostro,devo morire, uccidimi!” mi disse porgendomi un coltello : “uccidimi! AMMAzzami!”

io presi il coltello e lo gettai lontano,tenevo B tra le mie braccia mentre invocava la sua stessa morte tra le lacrime... mi guardò e mi disse: “io so chi sei, ma non è per questo che stavo per...io...non lo so, io voglio davvero tanto... ma non così non posso macchiarmi di questa colpa...”

io lo guardai negli occhi rossi, era un uomo distrutto da se stesso... gli accarezzai il viso e lo consolavo...l'unica cosa che voleva era amare dopo molto tempo qualcuno...

lo odiavo, ma lo ammiravo, provavo repulsione e affetto nei suoi confronti ,ero schifata e affascinata da lui, mi dava i brividi ma provavo tenerezza guardandolo ...in un gioco di dolore in cui i suoi occhi erano lo specchio confuso della sua anima...

e mentre lo consolavo dai suoi occhi inconsciamente cadevano delle lacrime... lo avevo calmato e poi prima di andare via, gli dissi: “non fare stupidaggini!”.

Lui la sua figura e la sua personalità mi rimasero in testa per sempre...ed era anche questo uno dei suoi obbiettivi, rimanermi impresso nella mente...

Dopo il caso di Los Angeles, io lo andai a trovare in prigione e appena mi vide mi disse :
“dopo quanto tempo avevi capito che ero io?”

lo sospettavo già dopo il tuo primo omicidio e dalla descrizione di Misora avevo già la conferma...” lui sorrise quasi mettendosi a ridere.

Parlammo un po' e poi andai via.

Quando lo andai di nuovo a trovare, lui era morto per arresto cardiaco...

è davvero ironico non trovi B2...?

ci misi un po' a fidarmi di Lawliet dopo quella volta in quella casa...ma mi bastava guardarlo negli occhi per capire che era lui e che io potevo fidarmi di lui...

nessuno sa niente di tutto questo e nessuno lo deve sapere...”

B2: “be dopo tutto questo non so cosa dirti...forse dovevi ucciderlo...e infatti non capisco la tua reazione...come volevasi dimostrare lui era solo un animale...”

IO: “no,non lo era , io so chi era, un uomo finito dalla nascita schiacciato dalla pressione di Elle...Elle...ed è per questo che mi sento male, perchè è colpa di Elle se è diventato così, o almeno in parte...mi sento responsabile di una vita distrutta....”

Silenzio......

io , ora devo andare via, tu...cerca di salvarti,almeno tu...” dissi con un filo di voce e me ne andai...

Oggi è il 21 gennaio anniversario della morte di B...e io frugando qua e la ho trovato un quaderno nella stanza di Mello, c'è scritta la storia di Los Angeles e di B...mello dice espressamente di essere stato ucciso come un cane, cosa che non è ancora vera(ma cosa è un indovino taroccato...?)...sembra quasi un testamento...rileggendo quella storia mi veniva da pensare...

che ci fai qui Lulu? E cosa hai in mano?” entrò Mello con un espressione sorpresa sul volto...

Io : “Cosa? Io? Niente, questo è...”

M: “é il mio quaderno! Dammelo! avanti!”

Io: “no...”

M: “senti so che in questo periodo sei un po' strana e...aspetta... oggi è il 21 gennaio...il giorno in cui è morto B(che memoria!)...ma... cosa centri tu con B?”

Io : “Nulla! Tieni il tuo stupido quaderno e lasciami in pace!”

lui mi fermò e mi disse : “Lulu che hai stai piangendo?”

Io tra le lacrime dissi: “non riesco a fare nulla...muoiono tutti.. L.. B...non riesco a salvare ma nessuno...mi vanto di riuscirci ma...”

lui mi prese tra le sue braccia mentre piangevo e singhiozzavo come non mai...

M non mi chiese più niente... sapeva solo che non ero triste e distrutta solo per B ma sopratutto per Lawliet...per la loro morte...

passata quella giornata, nessuno fece più parola con nessuno di quelle lacrime e di quei singhiozzi così forti che avevano riempito tutto l'edificio...

mi risvegliai sul mio letto con le guance bagnate dalle lacrime e accanto a me c'era Mihael, era rimasto con me tutto il tempo a consolarmi...(che cosa carina...)cercava di prendersi cura di me... e ora dormiva...mi sdraiai davanti a lui e lo guardai, poi sempre mentre lui dormiva lo baciai...(per ringraziarlo forse...o come segno di affetto...) e gli dissi con un filo di voce : “grazie...”

lui sorrise, ovviamente non dormiva...



Fine,

per ora...





  
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