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Autore: Rimhia    31/07/2011    5 recensioni
Mi chiamo Zoomy Stars, ho 15 anni e sono una normalissima studentessa del Liceo Scientifico di Forlì con i suoi alti e bassi e i suoi problemi nella vita.
Ho dimenticato qualcosa? Ah, sì! Non ho un ragazzo e a dirla tutta sto bene così!
N.B. Nel testo ci saranno delle volgarità e ogni associazione al mondo reale è puramente casuale. E aggiungo che, trattandosi di un AU, possono esserci delle cose che non corrispondono alla realtà.
Dal capitolo 2:
Di solito non permetto agli sconosciuti di avere dei contatti così intimi con me, ma non riesco a oppormi al suo tocco, forse perché mi da questa sensazione di protezione come nessun'altro sa darmi. O forse perché mi sembra davvero di conoscerlo e la sua carezza sembra provenire e chiamarmi da un passato lontano.
Mi sciolgo alla sua carezza e chiudo gli occhi.
E' come se fossi abituata al suo tocco e mi pare che mi accarezzi da sempre.
Riapro gli occhi e vedo che mi sta fissando come la prima volta che ci siamo incontrati mentre continua a passare le sue dita tra i miei capelli.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aster, Nuovo personaggio
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Discoteca

-Zoomy!- la chiamò il suo amico.
-Dai, vieni!- la incitò a seguirlo.
-Aspetta!!!- la bimba corse per raggiungerlo sullo scivolo, ma poco prima di arrivare da lui inciampò.
-Ehi! Attenta, Zoomy!- disse il suo amico mentre l'abbracciò impedendole di cadere.
-Grazie...- sussurrò la piccola felice che il suo amico l'avesse aiutata.
-Di niente. Riesci a reggerti?- le domandò calorosamente.
-Mmm... Purtroppo no. Mi fa male il piede...- si lamentò sedendosi su uno scalino dello scivolo mentre continuava a stringere le mani del bambino.
-Fa vedere... La tua caviglia è gonfia. Penso che poco fa hai preso una storta, per questo stavi per cadere a terra.- le riferì.
-Infatti fa male...- protestò Zoomy.
-Andiamo a casa mia, mia mamma ti aiuterà. Stringiti a me.- le passò un braccio sulle piccole spalle dell'amica e l'avvicinò a sé.
-Grazie Asty...- mormorò ricevendo un sorriso rassicurante da lui illuminato dai suoi occhi verdi.

Mi sveglio al suono fin troppo conosciuto della sveglia. M
i stiracchio e sbuffo.
Quanto vorrei continuare a dormire... Anche se non ricordo bene il mio sogno, ho la mente incasinata ed è ancora mattina!
Mi alzo e vado in bagno. Mi guardo allo specchio e vedo quel disastroso mucchio di capelli che mi ritrovo. Mi lavo e ritorno in camera vestendomi. Poi mi siedo davanti alla toletta, sistemo i miei capelli mossi, prendo una piccola pinzetta a forma di farfalla e lo metto nella parte destra dei capelli. Dopo aver "domato" la mia chioma castana, vado in cucina e preparo la colazione. Sento uno sbadiglio e vedo che Theana si è svegliata. Penso di averla svegliata provocando troppo rumore.
-Buongiorno zia.- la saluto.
-'Giorno...- biascica con la voce impastata dal sonno e si passa una mano sul viso.
-Anche ieri giornata pesante?- le chiedo sapendo già la risposta e preparo un cappuccino.
A lei non è mai piaciuto il caffè perché è troppo amaro e preferisce un bel cappuccino che le dia una carica di zuccheri la mattina.
-Sì... Ultimamente lavoro parecchio...Sono così stanca...- e appoggia la testa sulle sue braccia incrociate sul tavolo.
-Cerca di non affaticarti troppo o starai male.- la rimprovero e apparecchio la tavola.
-Tranquilla, oggi devo lavorare solo di pomeriggio...- mormora ancora e beve la sua bevanda e mangia un cornetto.
Io mangio una ciotola di cereali, due croissant al cioccolato e due fette di pane con nutella.
Una buona colazione abbondate e cioccolatosa è quello che ci vuole sempre!
Dopo mi alzo per mettere tutto a posto, ma Theana mi ferma.
-Aspetta, oggi ci penso io a sparecchiare, tu va a prepararti per la scuola.-
Le sorrido e mi precipito in camera. Mi metto fondotinta, fard e mascara come tutti i giorni. Prendo lo zaino, il cellulare ed esco dalla camera. Vedo mia zia che sta andando verso la sua stanza.
-Zia, oggi vado al McDonald's con Sam e torno tardi.- la avviso dei miei programmi per oggi.
-Va bene, divertiti, ma non combinare guai.- mi raccomanda con un sorriso dolce.
-Ok!-
-Un' ultima cosa!- mi fermo per ascoltare cos'altro ha da dirmi.
-Non ti cerchi un ragazzo?- abbiamo già affrontato quell'argomento e le ho risposto sempre che stavo bene così.
Stavo per ripeterglielo, ma il suo sguardo serio non me l'ha permesso facendomi stare zitta per ascoltare cosa voglia dirmi ancora.
-So che non ti va avere qualcuno che ti stia appiccicato ogni giorno, ma credo che ti sentirai meglio avendo qualcuno accanto che ti voglia bene e che ti sostenga nei momenti peggiori.- sorrido amaramente.
Chissà se lo trovo davvero qualcuno così...
-Non sto vivendo niente di tragico ultimamente...- le ricordo.
-E' vero, ma non sei ancora riuscita a riprenderti dopo...-
-Lo so, zia, è inutile che me lo ricordi. Ma non me la sento di parlarne...- le chiedo e lei mi capisce.
-D' accordo, ma ora sbrigati che è tardi!- mi sorride per alleggerire la tensione creatasi tra noi e le sono grata.
-Sì! Ciao!- la saluto sorridendole anch'io ed esco di casa con le cuffie nelle orecchie per ascoltare l' MP3.
Mi dirigo verso la fermata dell'autobus e salgo sul S4 che è arrivato un minuto dopo il mio arrivo. Scendo alla fermata del liceo e mi dirigo verso l'atrio dove passo il badge
davanti al totem. Ancora non capisco a che cavolo servono se ogni mattina i prof fanno l'appello.
Per chi non sa cosa diamine è il badge, è una carta simile ai bancomat con scritto il nome di un alunno del nostro liceo e con un codice a barre che c'è anche nel nostro libretto delle assenze. La dobbiamo passare sempre davanti ai totem come fanno le cassiere al supermercato e ci indica a che ore entriamo per confermare se siamo in ritardo o meno.
Che rottura di palle! E se lo perdiamo, dobbiamo anche pagare 5 euro per averne uno nuovo! (in realtà, ora, si paga 6 euro! O.o /ndA)
La campanella è già suonata, quindi mi dirigo verso la mia classe e mi siedo al mio posto che è nella fila di mezzo ed è il seconda più vicino alla finestra da cui si vede il campo sportivo. Guardo il paesaggio e fortunatamente è sereno.
La mia attenzione viene distolta da Sam che è appena entrata in classe poco prima del secondo suono della campanella e dell'arrivo della prof e mi saluta.
Come al solito, avrà passato il tempo con il suo ragazzo.
Si siede accanto a me (il suo posto è attaccato alla finestra) dopo che ho ricambiato il saluto e vedo quanto è felice ogni giorno pieno d'amore.
Lo ammetto: un po' invidio la sua felicità e la sua spensieratezza, è così libera mentre io mi sento soffocare in questo mondo dove ho poca gente a cui voglio bene. E... Sì, sento la mancanza di qualcuno da amare, qualcuno che mi aiuti a passare questo periodo buio.
Finalmente arriva l'intervallo e io mi getto fuori dall'aula per mangiarmi una bella pizzetta seguita dalla mia amica.
-Uffa!!! Non mi aspetti mai!-
-Lamentati con il mio stomaco se ho fame.- se solo sapesse quanto mangio a colazione, inveirebbe contro di me come mai ha fatto.
Torniamo in classe e mentre mangiamo Sam mi parla della serata che ha passato con Laio: prima studio, poi effusioni varie.
-Sam, smettila che mi viene la nausea!- la supplico di smettere di parlarmi di ciò che ha fatto ieri perché ne ho abbastanza!!!
-Ok, ok, la smetto.
Comunque, potevi fare di meglio nell'interrogazione, sai?-
-Non me la sentivo... E poi un 7 va pur bene.-
-Come vuoi, ma oggi sei parecchio pensierosa... Che hai??- mi sembra di essere come un libro aperto per lei...
-Vedi... Ieri mi sono imbattuta in un tipo...- le confido e la vedo avvicinarsi curiosa.
-E cosa è successo??- mi domanda emozionata per non so cosa.
Le racconto
il minimo indispensabile di ciò che era accaduto e alla fine rimane a bocca aperta. Che avrà da stupirsi tanto??
-Non. Ci. Credo.-
Ecco. Mi sembrava strano che si fosse mangiato la lingua...
-Cazzo, chi è 'sto tizio?!?- ed eccola con le domande...
-Non lo so... Mai incontrato prima. E non credo ci incontreremo più.-
-Che peccato! Volevo tanto conoscerlo e congratularmi con lui per averti fatta sentire più viva!-
Viva... Non so perché, ma quella parola mi ha fatto sussultare... Perché? Non capisco...
-Piuttosto, non mi hai descritto questo tizio. Com'è?-
Sinceramente non vorrei descriverglielo perché so cosa penserebbe subito: perché non ci hai provato seriamente con questo figo della Madonna??
Fortunatamente, la campanella suona, tutti sono in classe e la zittisco facendole capire che ne parleremo dopo, pericolo scampato! 
Il prof Shevraar Redfire, nostro coordinatore di classe e vicepreside del liceo, entra in aula e si siede al suo posto come tutti gli altri a differenza di Adhara che si precipita da lui per dirgli chissà cosa. Lui le fa un cenno affermativo e sistema le sue cose sulla cattedra mentre la nostra compagna si gira verso di noi.
Adhara Sheen è la nostra rappresentante, è un po' stramba, ma in gamba. A volte ha delle idee da farmi credere che sia pazza, idee che, alcune volte, risultano essere geniali.
-Ragazzi, dato che domani è Halloween, che ne dite di andare tutti al "Mondo Emerso", la nuova discoteca che è stato aperto da poco in via Ravegnana? Dicono che la musi
ca non è tanto alto da spaccare i timpani, non è molto costoso e ho già prenotato per tutta la classe, quindi non potete rifiutare. Ma prima andiamo tutti alla pizzeria "Demone Nero", ci vediamo per le 9.-
Tutti noi ci ritroviamo d'accordo, in fondo non è un'idea tanto male, no? Una serata di classe per divertirci tutti insieme, ma vedo che qualcuno non è tanto convinto.
Infatti Simyf è parecchio dubbiosa. Lei non è molto socievole e spesso se ne sta in un angolo isolata da tutti gli altri e capita molto raramente che sia allegra e spensierata come i nostri coetanei.
-Mi raccomando, Simyf, tu DEVI venire altrimenti vengo a casa tua e ti costringo ad andarci, capito? Anche a costo di rapirti!- dice la nostra rappresentante notando la faccia della nostra compagna che si rilassa e sorride.
-Ok, provo a convincere i miei...- annuncia e Adhara le sorride contenta.
-Ragazzi, spero che facciate attenzione a come vi comportate, non fate niente di insensato e ricordate di non fare tardi o farete preoccupare i vostri genitori.-
Questa volta è il prof a parlare e a me sembra che si riferisca a noi come un padre premuroso e preoccupato.
Mi rabbuio subito, ma dura un attimo, dato che il prof riassume il tono serio di sempre iniziando la lezione e dando ad Adhara le tavole da consegnarci.
Redfire ci insegna disegno tecnico e ora stiamo facendo la prospettiva accidentale.
Mi metto le cuffie avviando la musica e continuo il mio disegno. Durante l'ora di disegno, siamo soliti ad ascoltare la musica, basta che non sia troppo alta e quando ci spiega un nuovo argomento, lo togliamo.
La giornata scolastica termina e io e Sam prendiamo il 96, scendiamo in piazza e saliamo sul 4 mentre parliamo della serata che passeremo. Ci fermiamo alla fermata del McDonald's e andiamo ad ordinare e pagare. Mentre mangio il mio McChicken, (ho fame! *ççç* /ndA) Sam continua con il suo programma per la nostra serata di classe.
-Accidenti, devo assolutamente comprare qualcosa di sensazionale! Avevo già intenzione di andare in quella discoteca e fare shopping: infatti questa mattina ho visto che non avevo niente di decente nell'armadio.- si lamenta e beve la sua cola fermando per un attimo il suo fiume in piena di parole.
-Ma hai un armadio enorme!- obbietto.
-E' vero, ma mi serve qualcosa di nuovo! Ah! In centro ho visto dei vestiti favolosi, ci andiamo???-
-Non sono i solito costumi di Halloween, vero?-
-Certo che no! Vedrai, sono stupendi!- mi riferisce entusiasta.
Finiamo di mangiare, prendiamo il 4 e scendiamo di nuovo in piazza. Diamo un'occhiata nei negozi che ci incuriosiscono, poi arriviamo a quello di cui mi parlava la mia amica. Guardo un attimo le vetrine e credo che sia molto interessante. Entriamo e vedo parecchi scaffali pieni maschere, costumi e cianfrusaglie varie. Giro per il negozio in cerca di qualcosa adatto a me, ma, prima di trovarlo, Sam mi chiama eccitata, così la raggiungo.
-Guarda! Questo è perfetto!- mi mostra la sua scelta e mi viene spontaneo sorridere.
-Non è un po' troppo azzardato??- mi riferisco a quella specie di uniforme da cameriera francese bianco e nero senza spalline e che arriva a metà coscia.
-Certo che no! Vedrai come farò impazzire Laio!!!- si vede lontano un miglio come è felice, so che non è il caso di contraddirla.
-Quindi vengono anche quelli di 3°?-
-Sì e speriamo che ci sia anche il tuo misterioso "lui"!-
-Ma và! Quel tizio non è il mio "lui"! Figurati poi se lo incontro proprio lì!-
-Peccato... Vediamo se c'è qualcosa anche per te...- e inizia a gironzolare per gli scaffali.
Dopo qualche minuto la sento di nuovo urlare e la raggiungo ancora.
-Non capisco perché devi scegliere tu il mio costume...-
-Perché ho più gusto di te in fatto di costumi e so bene che tu non approvi molto le mie scelte.- e mi mostra il costume che ha scelto per me.

-Sam, puoi anche sognare il fatto che indosserò quello!- ripeto per l'ennesima volta alla mia amica mentre aspettiamo l'autobus.
-Smettila di lagnare e sta pur sicura che farai un figurone!- mi ammicca e io sbuffo chiedendomi cosa cavolo frulli nella sua testa.
-Non ho intenzione di fare chissà quale figurone con quel costume che assomiglia di più a quello di una hostess invece di un'infermiera!- cerco di moderare la mia voce per non dare nell'occhio.
-Sì, sì, ho capito, domani vieni a casa mia per le 7 che ti concio per bene.-
-Non ne ho bisogno!-
-Beh, ci prepariamo insieme e non puoi dirmi di no! Ora vado, ciao!- e scappa via prendendo l'autobus senza lasciarmi il tempo di ribattere.
Sospiro rassegnata e torno a casa. Vado in camera, lascio la busta del costume accanto all'armadio e mi butto sul letto. Poi passo il resto della giornata cercando di non pensare a ciò che succederà domani sera.
Quando torna Theana, sono ormai le 8 e mezza e sto preparando la cena. Mentre mangiamo la informo della serata di classe e credo sia stata molto entusiasta di sapere che vado a divertirmi come ogni ragazza della mia età.
Il mattino successivo mi sveglio con una strana sensazione addosso. Però la giornata scorre normalmente. Forse sono io che inizio a diventare paranoica...
Come concordato, no, sarebbe meglio dire come mi ha imposto Sam, vado a casa sua con quel costume, ci cambiamo, anche se non sono ancora convinta del tutto di quella scelta, ci trucchiamo e altro e quando siamo pronte, suo padre ci accompagna portandoci al ristorante.
Mi sento a disagio con quel costume addosso, ma so fin troppo bene che non posso ribellarmi a Sam...
Arriviamo al ristorante di qualche minuto in anticipo e quasi tutti i nostri compagni di classe sono arrivati. Vedo che ci sono anche quelli di terza tra cui Sennar visibilmente imbarazzato, Nihal che sembra tranquilla e Laio. Appena Sam lo vede, gli corre incontro e spariscono dalla mia visuale per stare soli soletti. Intanto io sono con i miei amici e vedo che parecchi di loro sono conciati peggio di me!
Per fortuna!
Arriva anche Adhara con una Simyf decisamente vergognosa. La prima è vestita da angelo nero al 100% sexy e dannata, la seconda ha un costume da fata tutto bianco. Insieme fanno un certo effetto di contrasto.
-Ciao Zoomy!- mi volto e vedo che Sennar mi chiama.
-Ciao!- lo saluto.
-Anche voi qui?-
-Già...-
Lo guardo meglio e rimango a bocca aperta. Come cavolo è vestito??? Ha davvero una tunica così lunga???
-Scusa, Sennar, in cosa diamine ti sei travestito???- gli domando totalmente sbigottita.
-Io? Da mago, non si vede?- mi dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-Da mago?? Non sembra... Sei più convincente se hai pure una bacchetta magica come Harry Potter, la tunica ce l'hai anche se è ben diversa dalla loro...-
-Ok, piantala! Ho capito, non sembro affatto un mago, ma se hai da lamentarti, vai da mia mamma che è stata lei a scegliermi questo costume, va bene??-
-Ok, la smetto.- lo informo sorridendo.
-E poi... Proprio tu mi parli di come dovrei vestirmi? Pensa per te.-
-E' stata Sam a sceglierlo, quindi vai da lei a lamentarti!-
-Ok, sto zitto!-
-Comunque, avevi bisogno di qualcosa?-
-Beh... In effetti sì...- mi confida agitato e lo vedo arrossire.
Ma che gli prende?
Sta fissando una certa direzione, seguo in suo sguardo e capisco tutto.
Ti pareva che non osservasse Nihal, no?
In effetti, è vestita a metà tra una guerriera, per quella spada appesa alla sua cintura, e un ragazzo del Medioevo, però è bella come sempre.
-Hai intenzione di dichiararti?- chiedo al mio amico che sobbalza dallo spavento.
-Io... No! Cioè...- biascica e alla fine annuisce sconfitto.
-Come posso fare?-
-Non lo so, ma potresti innanzitutto sederti vicino a lei, chiacchierare amichevolmente. Poi la inviti a fare qualcosa insieme e dopo sputi il rospo. Magari puoi invitarla a ballare quando andate in discoteca.- 
-Non ce la farò mai!-
-Se ti demoralizzi così, qualcuno te la ruberà da sotto il naso! E non riuscirai mai a stare con lei! Forza e coraggio! Vai!- gli do una pacca amichevole sulla spalla cercando di incoraggiarlo.
-Grazie!- mi sorride grato e si allontana per parlarle.
-Zoomy! Dai, andiamo a sederci!- mi chiama Adhara e mi avvio.
Ho una fame pazzesca!
La serata passa spensierata e divertente. Ho mangiato tanto e ho riso un casino, quasi piangevo per le risate! Quasi a mezzanotte, ci avviamo verso la famosa discoteca nuova e ci scateniamo più che possiamo! Io non sono molto brava a ballare, però sembra che nessuno faccia caso a me. Infatti c'è gente che si muove in modo vergognoso e altri sono vestiti in modo altrettanto imbarazzante.

Stavo ballando quando all'improvviso qualcuno si è avvicinato.
-Ciao bellezza.- mi saluta questo tizio e dal suo alito capisco che è ubriaco mentre io sono lucidissima, ho solo bevuto coca e non tocco gli alcolici, giuro!
-Lo sai che vestita così sei proprio arrapante?-
Oh mio Dio! Ma questo qua vuole provarci con me?
E si è anche spalmato contro di me e si sta strusciando facendomi notare il rigonfiamento tra le sue gambe.
-La-lasciami!- mi riferisco alle sue mani che si sono ancorate sui miei fianchi.
-No, dolcezza. Che ne dici se andiamo da qualche altra parte a divertirci solo noi due insieme?-
Oddio! Che qualcuno mi aiuti! Non mi importa chi, basta che mi levi di torno questo cafone di un figlio di puttana!
-Toglile le mani di dorso!- finalmente qualcuno è venuto ad aiutarmi, ma quando mi volto per vedere chi è, mi si blocca il respiro.
No, non ci credo. Non può essere! Ditemi che sto sognando!
-E tu che cazzo vuoi? Non rompere che ho da fare.- dice quel coglione alle mie spalle al mio sconosciuto.
Esatto, il mio "salvatore" è proprio lo stesso ragazzo con cui mi sono scontrata quel pomeriggio.
-Cazzo voglio? Sei attaccato alla mia ragazza e credi che ti lascio fare quello che ti pare? Ora sparisci dalla mia vista o ti stacco le palle e le faccio sventolare appese alla porta di casa tua.- lo minaccia e sento che il tizio dietro di me si stacca.
-Ok, ok, calma, tienila pure. Quante storie...- mi lascia andare e si allontana lasciandomi sola (per dire, vi ricordo che sono in una pista da ballo affollatissima di una nuova discoteca! XD /ndA) con quel ragazzo.
-Emh...- non so cosa dire.
Forse dovrei ringraziarlo, anche se le sue parole mi avevano un po' scossa.
-Vieni con me così parliamo con calma.- mi afferra gentilmente un polso e mi trascina via dalla pista portandomi fuori dalla discoteca.
Una volta all'aria aperta, tiro un sospiro di sollievo e mi rilasso. Poi lo guardo notando che mi sta imitando e si gira a guardarmi.
-Allora...- si passa nervoso una mano tra i capelli.
-Immagino che stia aspettando delle spiegazioni...- annuisco.
-Intanto ti informo che non ti sto pedinando, te lo posso giurare. Ero nei paraggi e ho visto che quel tipo stava importunando una ragazza, e, essendo un tipo che non sopporta queste cose, sono intervenuto. Ho scoperto solo quando ti sei girata chi eri e ho detto quelle cose per mandarlo via, non per rimorchiarti, sia chiaro!- mi racconta e io annuisco di nuovo.
-Non preoccuparti, anzi, ti ringrazio, quel deficiente mi stava rompendo le scatole e pregavo che qualcuno lo mandasse a quel paese.- gli riferisco facendolo sorridere.
Cazzo! Quant'è bello quando sorride?
Credo che si sia accorto che lo fisso incantata e mi si avvicina rivolgendomi un sorriso stupendo.
-Che hai? Ti senti bene?- mi chiede mentre mi accarezza dolcemente i capelli.
Di solito non permetto agli sconosciuti di avere dei contatti così intimi con me, ma non riesco a oppormi al suo tocco, forse perché mi da questa sensazione di protezione come nessun'altro sa darmi. O forse perché mi sembra davvero di conoscerlo e la sua carezza sembra provenire e chiamarmi da un passato lontano.
Mi sciolgo alla sua carezza e chiudo gli occhi.
E' come se fossi abituata al suo tocco e mi pare che mi accarezzi da sempre.
Riapro gli occhi e vedo che mi sta fissando come la prima volta che ci siamo incontrati mentre continua a passare le sue dita tra i miei capelli.
-Stai bene?- mi chiedo ancora.
-Sì, sto meglio, grazie.- gli sorrido grata e anche lui sorride come se si è appena tolto un peso di dosso.
-Vuoi ritornare dentro?-
-No.-
-E allora cosa?- mi guarda negli occhi cercando di capire cosa voglio.
-Vorrei tornare a casa.- confesso un po' stanca.
-Chiamo i tuoi genitori?- mi chiede cortese non sapendo cosa mi abbia provocato.
Infatti sussulto, ma riesco a mascherarlo con una scusa banalissima.
-No, sono fuori città e non tornano prima di domani...- mento.
-Non c'è nessuno che ti può riportare a casa?- scuoto la testa in senso di diniego.
Questa sua gentilezza mi spaventa. Dov'è finito quel ragazzo strafottente dell'altra volta?
-Allora ti accompagno io.- sgrano gli occhi appena sento cos'ha detto.
Sono incredula. Davvero mi riaccompagnerebbe a casa?
Pensavo che stesse scherzando, ma il suo sguardo serio mi fa capire il contrario. Annuisco.
-Dove sono le tue cose?-
-Sono dentro...-
-Ok, andiamo a prenderle.- annuisco ancora.
Rientriamo nella discoteca, prendo la mia roba e, non vedendo nessuno dei miei amici, mando un messaggio a Sam dicendo che vado via. So che ha il cellulare con sé. Non se ne separa mai.
Esco assieme al mio sconosciuto e ci dirigiamo verso un parcheggio poco distante. Non so perché lo seguo senza fiatare quando non dovrei fidarmi degli sconosciuti, ma mi viene naturale fidarmi di LUI.
-Abiti alla Cava, giusto?- annuisco, in fondo mi ha incontrata mentre tornavo da scuola, altrimenti che ci facevo lì con lo zaino a quell'ora?
Ci dirigiamo verso le moto e si avvicina ad una moto nera. Non mi intendo di moto (neanch'io! xD /ndA), quindi non so che dire della sua.
-Tieni, fortuna che ne porto sempre due...- mi passa un casco e lo indosso.
-Su, sali.- mi incita già pronto per partire e lì mi fermo a pensare.
Devo sedermi dietro di lui, a pochi centimetri dal suo sedere, vero?
Oh my God! Di nuovo questi pensieri?? Ma che mi prende??
Scuoto la testa per darmi una regolata, ma i miei pensieri, inevitabilmente, ritornano al suo culo quando mi avvicino e lì realizzo che ho un costume da infermiera/hostess che mi arriva a metà coscia e che sedendomi sulla moto la gonna si alzerà facendomi entrare in contatto con i suoi jeans
, sì, perché lui è vestito normalmente, con i miei slip.
Oddio, credo che sto per svenire dopo tutti questi pensieri che hanno attaccato la mia mente.
Lui, vedendo che non mi muovevo, anzi, ora sto barcollando e sto per cadere a terra, mi si avvicina e mi cinge le spalle con un braccio per poi farmi sedere sulla moto.
Istintivamente porto la mia borsa immezzo alle mie gambe e lui, forse capendo il mio disagio, non fiata e si posiziona davanti a me.
-Reggiti forte!- mi aggrappo a lui e partiamo.

Non passiamo per la circonvallazione, ma per le vie illuminate della città. E' tardi e non c'è molto movimento in giro, quindi lui sfreccia velocemente, tanto che, per paura di cadere, mi stringo a lui moltissimo.
Solo adesso che lo sto abbracciando, mi rendo conto di quanto sia piacevole la sua presenza al mio fianco. Anche prima, quando mi cingeva le spalle con un braccio, mi sentivo come a casa. Mi abbandono sulle sue spalle larghe mentre mi porta a casa.
-Dove abiti di preciso?- mi chiede una volta raggiunti alla Cava.
-In via Cava, dopo un po' a destra ci sono delle villette a schiera, la mia casa è a sinistra qualche metro più in là.-
In poco tempo arrivo davanti al cancello di casa mia e scendo dalla moto.
-Grazie del passaggio...- mormoro un po' impacciata senza sapere perché.
-Di nulla. Tieni.- mi passa un foglio e io lo accetto senza esitare.
C'è poca luce e non riesco a vedere cosa c'è scritto.
-Che cos'è?- gli chiedo.
-E' il mio numero, chiamami se vuoi. Sono nuovo da queste parti e tu sei la prima persona che conosco, quindi... Beh, mi piacerebbe che diventassimo amici, anche perché avrei bisogno di qualcuno che conosca bene la città e che mi possa aiutare...- mi confessa e io rimango a bocca aperta.
Quindi lui si è appena trasferito qui da chissà dove? Ecco perché non l'ho mai visto...
Rifletto per qualche minuto. Non sarebbe male conoscerlo, no? In fondo è stato molto gentile oggi con me, perché non dovrei ricambiare il favore?
-V-va bene... Dammi il cellulare che ti scrivo il mio.-
Mi passa il suo LG Tribe e digito il mio numero. Stavo per scrivere il nome quando si riprende il cellulare.
-Non importa il nome, ne ho in mente uno io per te.- mi dice sorridente.
-E quale?- sudo freddo perché ho paura che mi chiami in modo indecente.
-Segreto, piccola.- e usa ancora quel nomignolo.
-Ci vediamo, piccola.- lo dice ancora, ma prima che possa sputargli addosso tutto il mio disdegno, mi bacia all'angolo della bocca e va via lasciandomi inebetita a fissare il punto dove stava prima come una scema.
Passano vari minuti prima che mi riscuota e mi dirigo verso la mia stanza. Theana sta già dormendo, quindi faccio piano. Mi preparo in fretta per andare a dormire perché sono davvero stanca. Prima di buttarmi sul mio letto, passo vicino alla scrivania e individuo quel foglio. Guardo il numero, lo memorizzo con il nome "Mistery" perché per me è proprio un mistero, mi accuccio tra le morbide coperte del mio letto e, come due notti prima, penso ai suoi occhi per poi addormentarmi.

Angolo autrice:


Evviva, evviva, evviva
, evviva, evviva!!! :D
Ho finalmente pubblicato questo capitolo!!! :D
Eh, sì! Alla fine mi sono decisa di continuare questa storia e ne è valsa la pena perché, spero, questo capitolo è venuto abbastanza bene! ^___^
Anche se il capitolo è venuto parecchio lungo! O____O
Spero di aver accontentato le persone che mi hanno sostenuta e ringrazio moltissimo chi ha recensito e ha letto il capitolo precedente e spero che continuerete a seguirmi. :)
Qui ci sono i costumi per chi volesse vederli. :)
Zoomy
Sam
Simyf
Adhara
Per quello di Adhara, immaginatelo nero perché non ho trovato niente di decente mentre quello di Simyf deve arrivare alle ginocchia non oltre
, scusate per questi piccoli sforzi mentali. ^^"
Per quanto riguarda Sennar e Nihal hanno i loro VERI vestiti + la spada di Nihal. (chissà da dove li hanno presi... XD)
Eh sì! Avete visto che c'è pure la protagonista dell'altra mia ff? ^^
Aster: Sei pazza!
Io: Zitto o ti taglio i capelli! è___é
Aster: ç______ç
Bene, alla prossima gente! :)
Bacioni! X^
Ciao! XD ^-^

  
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