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Autore: Scarlett Sakura    31/07/2011    3 recensioni
Le fragole, dolci e succosi frutti per noi, ma simbolo di orribili ricordi per una bambina.
[6° classificata al contest "Infanzie Rubate [contest multifandom]" indetto da Namine22 e Hiko.]
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Nickname: Airo-pearl, su efp Koishan Sokujo
Titolo storia:
Fragole
Fandom:
Originale
Rating:
Giallo.
Genere:
Introspettivo, triste.
Parola scelta:
Fragola
Note dell’ autore:
Ci tengo a specificare che non son brava a descrivere scene di abusi su bambini. La cosa mi ripugna ma, nello stesso momento in cui ho letto la parola, è stata la prima cosa che mi è venuta in mente.
Ho controllato il regolamento di efp e la mia fiction non infrange alcuna regola.
Spero di non aver urtato o ferito i sentimenti di qualcuno. Come ho già spiegato, per mia immensa fortuna, non ho mai subito alcun genere di molestia per tanto è tutto frutto della mia fantasia.
Il raiting è giallo per pura precauzione. Non è facile scrivere di queste cose.

I colori dei titoli i ho scelti appositamente: il grigio chiaro è al posto del bianco, usato per ovvio motivo. Il rosso idem. Per il rosa invece, mi ricordava il colore del gelato alle fragole. Mi piaceva come cosa.
Il rosso del titolo è “rosso fragola”, trovato su wikipedia.

 

 

 

 

 

FRAGOLE

 

 

 

 

 

Sapore di fragole

 

 

Fragole.

Ne è passato di tempo dall’ultima volta che ne ho vista una. La infilo in bocca e l’assaggio. Buona, come ricordavo.

Da bambina ne mangiavo tante, ogni volta che arrivava lui. Mi servivano per cancellare il suo schifoso sapore dalla lingua. Mangiavo tutto ciò che aveva questo gusto: caramelle, torte, creme, gelati... purché rimuovesse per un istante quel sapore, quel ricordo così sudicio. Quando si affacciava alla porta della mia cameretta era come si vi stesse per entrare un mostro.

<< Assaggia, è buono. Dopo ti do il gelato. >> lo diceva sempre. Eppure non mi è mai piaciuto, sapeva di latte marcio. Bianco e sporco, proprio come lui.

 

 

 

 

 

Rosso di fragole

 

 

Che bel colore che ha questo frutto. Forte e vivo. Non dimenticherò mai la prima volta che lo vidi.

Avevo nove anni ed ero rannicchiata sotto le coperte aspettando che arrivasse la belva. Quella notte si comportò in modo diverso. Non mi piaceva e lo dissi. Mi diede un fortissimo schiaffo e persi sangue. Una goccia scarlatta scese lenta dalle mie labbra sino al mento.

Rividi quella stessa tinta sulle mie lenzuola qualche minuto dopo. Più che il dolore, ricordo il colore. Era tanto e secco. Papà mi portò un peluche a forma di fragola, da allora ho continuato a stringerlo ogni volta che tornava.

Stranamente non l’ho mai gettato.

 

 

 

 

 

Odore di fragole

 

 

Un profumo così dolce difficilmente si scorda. Io lo porto addosso da tutta la vita e non parlo dello shampoo.

Mamma, una sera di cinque anni fa, mi disse che presto sarebbe tutto finito. E così fu.

Lei possedeva una pistola, odorava di polvere e muffa. Quando papà tornò litigarono e lei la usò. Non riuscii a fare nulla. Passai la notte, anziché nascosta, abbracciata alla confezione di fragole. La loro essenza era lieve ma abbastanza forte per cancellare il puzzo di morte di papà.

Mamma è finita in carcere ed io da una zia che sorride sempre.

Ne sono contenta, perché adesso lavoro nella sua gelateria.

Amo le fragole.

 

 

 

 

 

 

 

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