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Autore: Cincilla    31/07/2011    5 recensioni
Se chiudeva gli occhi e prestava attenzione riusciva a sentire, oltre al caos esterno, un fastidioso tintinnio di campane che si acuiva ad ogni suo anche impercettibile movimento.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il momento migliore, il momento peggiore


United States of Ichigo


1





Il momento migliore, il momento peggiore.






Si svegliò di buon umore, illuminata dal sole di una domenica mattina. Sbadigliò, tirandosi su con la schiena e sorrise ingenuamente mentre con le mani si stropicciava gli occhi ancora gonfi.
Aveva sognato Ryan tutta la notte e a momenti lo avrebbe rivisto al caffè.
Voleva arrivare per prima, Lory, così da approfittarne per restare sola con lui per un po' di tempo. E magari intrattenerlo con banali discorsi sul tempo, sull'estate trascorsa, sui libri interessanti che aveva appena letto. Non si sarebbe annoiato, lui. Perché a lui piaceva parlare del clima, delle stagioni e dei libri.
Avrebbe annuito alle sue affermazioni, magari aggiungendo qualcosa che lei non sapeva- perché lui ne sapeva sempre di più- e poi le avrebbe offerto una fetta di torta da mangiare assieme, in attesa delle altre. E lei avrebbe detto di sì, arrossendo, come faceva sempre, quando lui faceva il gentile.
Proprio come nel suo sogno.


Quando, di comune accordo, le sue amiche avevano deciso, nonostante la guerra fosse finita, di continuare a lavorare per Ryan e Kyle, Lory tirò un sospiro di sollievo. Tremava alla sola idea che il ragazzo di cui si era follemente innamorata potesse ripartire per l'America e lasciarla per sempre senza sapere dei sentimenti che provava per lui. Non glie lo aveva mai confessato in effetti, che lo amava, sebbene fossero passati ormai cinque mesi dal giorno in cui gli alieni avevano abbandonato per sempre l'ipotesi di impossessarsi del pianeta Terra.
Cinque mesi fatti di sguardi furtivi, batticuori improvvisi e tentativi di approccio falliti.
"E' che non mi sembra mai il momento giusto" disse a se stessa, mentre il getto di acqua fredda lavava via gli ultimi residui di sonno.
Ogni volta che gli si avvicinava, le gambe le tremavano e la voce faticava ad uscire e allora finiva per desistere e, invece di buttarsi tra le sue braccia finiva per buttarsi a capofitto sul lavoro, con effetti disastrosi per il servizio di piatti di Kyle.
Ancora bagnata, indossò gli occhiali e si guardò allo specchio. Guardò il suo riflesso allo specchio e si odiò. Avrebbe dato qualunque cosa pur di essere meno insicura, meno goffa, meno Lory.
Così - come faceva sempre per darsi coraggio- richiuse gli occhi e ripensò alle parole che Ryan aveva pronunciato il giorno della loro gita al mare. Il giorno in cui per la prima volta aveva capito di esserne infatuata.
- Il problema è che non hai abbastanza fiducia in te stessa.- mugolò al suo riflesso.
- Pensa positivo. Non affrontare le sfide come se le avessi già perse.- Il suo sguardo brillava di una luce nuova. Si. Poteva farcela. Non sarebbe più indietreggiata di fronte a Ryan. Avrebbe raccolto tutto il suo coraggio e si sarebbe finalmente dichiarata.
Non poteva lasciare che il suo carattere compromettesse la sua felicità. Non poteva permettere che la sua scarsa determinazione la costringesse in una gabbia di solitudine, così come quelle anonime trecce costringevano i suoi capelli.
-Ti sentirai più sicura.- sentenziò, sciogliendo la sua chioma e, con essa, tutti i nodi che da sempre l'avevano tenuta legata.



Varcò la soglia del caffè speranzosa e sorridente. Era in anticipo di ben mezz'ora. Ryan era seduto ad un tavolino intento a leggere un volume spesso quanto il suo braccio- e il suo braccio era molto spesso- . Tutto sembrava perfetto, se non per il fatto che anche Ichigo era già arrivata.
Stano, pensò. Solitamente ritardava di almeno due ore.
Decise di non badarci molto. Non era un gran problema in fondo.
Kyle la salutò, cordiale come sempre.
- Ben arrivata Lory, hai cambiato pettinatura?-
- Già.- ammise, giocherellando con una ciocca dei suoi capelli.
- Stai molto bene, sai?-
Lory chinò la testa imbarazzata. Chissà se anche Ryan l'avrebbe pensato.
Si cambiò velocemente. La divisa le aveva sempre donato molto, ma adesso, se possibile, sembrava calzarle anche meglio, o forse era solo la consapevolezza di quello che sarebbe accaduto di li a poco a renderla più bella.
Gli si avvicinò lentamente. Una parte di lei non voleva disturbarlo. Era così affascinante, assorto in quella lettura impegnata, che la rammaricava quasi doverlo interrompere. Gli sfiorò piano la spalla, godendosi per un attimo la sensazione del calore della sua pelle. Quando lui alzò lo sguardo verso di lei ebbe quasi paura che il cuore potesse scoppiarle nel petto.
I suoi occhi, che cambiavano colore a seconda dell'angolazione della luce, bastavano a mandarle lo stomaco in subbuglio. Avrebbe potuto guardarli ogni giorno tutti i giorni e non sarebbe bastato per coglierne tutte le sfumature.
- Libro interessante?- sciocchezze. Il solo fatto che lui lo stesse leggendo bastava a renderlo molto più che interessante.
- Un saggio filosofico.- rispose distrattamente.
- Oh.-
Si mise a sedere di fronte a lui, così da stargli nè troppo vicino nè troppo lontano.
- "Die Traumdeutung"- lesse sulla copertina.- Cosa vuol dire?-
- E' tedesco, significa : "L'interpretazione dei sogni."-
Ryan si voltò. Ichigo aveva appena fatto cadere in terra la scopa, e se ne stava immobile a fissarli.
- Scusate io...sono un po' distratta oggi.- blaterò con poca convinzione.

Quando Ryan tornò a guardarla, non seppe più cosa dire. Temeva che se fosse rimasta in silenzio lui sarebbe riuscito ad udire i battiti accelerati del suo cuore.
- Non...non hai notato nulla di diverso?- chiese, sporgendosi leggermente verso di lui, così che potesse notare più facilmente il cambiamento.
- Te ne sei accorta anche tu?-
- Eh?-
-Ichigo.-
Lory tolse immediatamente i gomiti dal tavolo e si rimise composta.- Ichigo?-
- Già. Si comporta in modo strano non trovi? Arriva in orario, svolge tutte le mansioni senza lamentarsi e poi...-
Una fitta dolorosa la costrinse a comprimersi l'addome.-Poi?-
- Il campanellino, quello strano ciondolo che mette sempre al collo, oggi non lo indossa. Curioso, vero?-

Senza rispondergli si alzò e non gli rivolse più parola per il resto della giornata.


"Curioso, vero Lory?" aveva chiesto. Si. Curioso come lui non abbia prestato alcuna attenzione alla sua acconciatura ma non si sia fatto sfuggire il particolare della collanina di Ichigo.
Del resto che si aspettava? Che fosse corso da lei con le braccia spalancate, estasiato dal suo nuovo aspetto. No, era surreale. Non era quel tipo di ragazzo.
Forse stava solo ingigantendo l'accaduto. Proprio come Pam, Ryan aveva un sesto senso innato nel capire quando qualcosa non andava. E, non poteva negarlo, quel giorno Ichigo sembrava veramente turbata. Si, la sua era stata senza dubbio una reazione esagerata. Che motivo aveva di sospettare della sua migliore amica? Era fidanzata con un ragazzo meraviglioso di cui non si stancava mai di tessere continuamente le lodi, non avrebbe mai potuto rappresentare una minaccia.
Era sempre stata una sua prerogativa, fasciarsi la testa prima di rompersela e farsi buttare giù da dettagli così insignificanti. Forse voleva solo trovare una scusa per tirarsi indietro. Ma ormai era troppo tardi, lo doveva a se stessa. Se voleva mutare veramente, non bastava semplicemente sciogliersi i capelli. Doveva fare qualcosa in più per rendere la trasformazione completa.
Doveva dire a Ryan quello che provava. E doveva farlo quella sera stessa, prima che il suo turno di lavoro finisse. E prima di ripensarci.
Il momento giusto non sarebbe mai arrivato. Semplicemente perché non esiste un momento giusto per dire ad una persona che ne sei innamorato.
Esiste però il momento in cui scegli. Scegli di lasciare da parte la timidezza e decidi di essere sincera con l'altro.
Che scelta farai, Lory?


Quando arrivò l'orario di chiusura, Lory si accorse- con dispiacere- che ancora una volta Ichigo aveva intralciato i suoi piani, rivolgendosi a Ryan per prima, usando esattamente le stesse parole che lei aveva intenzione di pronunciare, come se potesse leggerle nel pensiero.
Che brutti tiri che tirava a volte il destino.
- Ho bisogno di parlarti.- aveva annunciato, come fosse la cosa più naturale del mondo.- In privato.- aveva aggiunto, sollevando le spalle come se la cosa non le importasse davvero.-
Ma Lory sapeva che doveva essere veramente importante se l'amica, così reticente, aveva deciso di confidarsi proprio lui.
Era solo un immotivato dubbio quello che adesso le martellava nella testa, o piuttosto un'amara consapevolezza?
Forse non l'avrebbe mai scoperto. O forse si.

Inconsapevole di ciò che l'aspettava dall'altra parte, spinse molto delicatamente, facendo attenzione a non fare rumore, la porta del laboratorio, dove si erano rintanati.
Il piccolo spiraglio che aveva aperto bastava a permetterle di spiarli. Nello spazio di un momento, nell'istante in cui accostò l'occhio destro a quella fenditura, si pentì amaramente di quanto aveva appena fatto.
Non poteva scegliere momento migliore- anzi, peggiore- per sbirciare.
Gli occhi di Ryan- oh quegli occhi- che l'avevano incantata fino a poco prima, ora fissavano deliziati l'orlo di pizzo della gonnellina che Ichigo aveva sollevato fin sopra le cosce.
- Avvicinati e guardami.- disse la ragazza, e lui non se lo fece ripetere due volte.
Lory, al contrario avrebbe voluto non doverli vedere mai più. Distolse subito lo sguardo, allontanandosi come fosse stata scottata. Era troppo per il suo povero cuore, strappato dal suo petto e calpestato come fosse carta sporca dalle due persone di cui si fidava di più al mondo.
Non stava accadendo davvero. Ichigo non aveva appena mostrato le sue grazie a Ryan, no.
Era troppo sorpresa persino per piangere.
Perché? Perché le avevano fatto un simile torto?
Perché quei due, che stavano causando tanta distruzione, potevano lasciarsi andare, senza rimorsi, ad atti di pura carnalità- perché non c'era un'altra ragione per cui Ichigo avrebbe dovuto far dono a Ryan della vista della sua biancheria- mentre lei, che aveva solo ed incessantemente amato, come risultato aveva il cuore in pezzi?
Che sciocca era stata. 
Avrebbe dovuto fidarsi di più delle sue intuizioni.


- Lory, che ci fai ancora qui?-
- Mina...-
- Come sei pallida. Sembra che tu abbia appena visto un fantasma.-
Oh, magari. Lo avrebbe preferito di gran lunga.
- No, io...ma dove stai andando?-
- Da Ichigo. E' in laboratorio con Ryan, giusto?-
Lory l'afferrò per un braccio.- No! Cioè sì ma... non penso sia il caso di entrare.-
- Ma io devo farlo. Oggi Ichigo sembrava così giù. Vedrai, salterà dalla gioia quando saprà che...-
E fu allora che, colta da un'improvvisa rivelazione, Lory capì.
- Lascia stare, ci penso io.- esclamò, ostentando una sicurezza che non le apparteneva.
Raggiunse di corsa l'ingresso del cafè.

Si, capì che non sarebbe stata l'unica a soffrire.
 

Bla bla bla...


- "Era il momento migliore, era il momento peggiore", è una citazione di  Charles Dickens dal famoso romanzo "Tale of two cities", anche se letteralmente andrebbe tradotto " Era il migliore dei tempi, era il peggiore dei tempi".

- ll discorso di Lory allo specchio è tratto dall'episodio 19 dell'anime, in cui Ryan incoraggia la ragazza ad essere più sicura di sè.
"Die Traumdeutung" è il titolo tedesco del celebre saggio di Sigmund Freud, "L'interpretazione dei sogni", che penso conosciate tutte. In caso contrario, Wikipedia docet.
- "Perché quei due, che stavano causando tanta distruzione..." è la mia rivisitazione di una frase di Milly Johnson, contenuta nel libro "Veri amori, falsi amanti" di cui vi ho già parlato in passato.

Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto e se si, che vogliate farmelo sapere con le vostre recensioni.
Ricordo che la storia sarà aggiornata ogni 10 giorni circa- salvo casi particolari- e che ogni 5 troverete uno spoiler sulla mia pagina facebook: http://www.facebook.com/pages/Cincill%C3%A0/172314486167111

Ps : viste le poche letture dl prologo ho deciso di attendere ancora prima di cambiare nick (da clow a "cincillà") in modo che tutti possano venire a conoscenza del cambiamento.

Cincillà.



   
 
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