Alla deriva.
Harry
Un gufo di Draco cade sopra il tavolino dove stavo consumando una deliziosa cenetta con Hermione. Con perfetto tempismo, per poco gufo e cameriere non si scontrano.
Ho abbandonato Ron con Luna, non volevo lasciarlo sotto e fortuna vuole che Luna si trovasse nei paraggi a caccia di esseri della pioggia e che abbia trascinato Ron a mezzarsi con lei alla ricerca di certi cosi inesistenti.
Io ho deciso di concedermi un po di tempo solo con la mia miglior amica. Abbiamo preso posto in un bel ristorantino, mentre la pioggia batte sui vetri, noi stiamo qui a mangiare delizioso piatti di pesce, questo fino a che un gufo non mi precipita nel piatto.
Patè di gufo monsier? Volentieri!.
Hermione Apre il messaggio, prima che io faccia in tempo a fermarla :
" Potter Dobbiamo parlare immediatamente. Al parco , sotto il gazebo , tra un ora. NON ACCETTO RIFIUTI: ALZA IL CULO E VIENI. Draco.
Hermione mi guarda stupita.
"C'è qualcosa di cui mi devi parlare Harry?" chiede guardinga.
Deglutisco.
" E tu, Hermione?" chiedo con voce sarcastica.
Draco
Io ed Harry ci fissiamo in silenzio. Alla pioggia si è aggiunto un vento gelido ed il gazebo non ripara da nulla, neppure il mio bellissimo cappotto di pelle di drago riesce a proteggermi dal freddo.
Mi metto le mani in tasca e lo guardo, cammina nervoso avanti ed indietro trascinando i pantaloni mezzi sul legno, si pulisce gli occhiali da dieci minuti buoni, con scarsi risultati e con altrettanti scarsi risultati ogni tanto la sua mano cerca di sistemarsi i capelli scaruffati.
Muoio di freddo.
" Draco, andiamo da qualche parte a berci un caffè caldo, qui si gela" dice Potter tremando.
" Dammi la mano" gli ordino .
Lui mi guarda come se gli avessi appena proposto di fare sesso a tre, io , lui e un ippogrifo.
" Non temere, non ho intenzione di struprati su questo sudicio e gelido gazebo, muoviti a darmi la mano prima che mi si congeli!" gli intimo con sarcasmo.
Harry mi porge la sua mano. E un attimo dopo mi smaterializzo. Direzione?. Casa mia ovvio.
Harry
Mi ritrovo a casa di Draco. La mia mano stretta alla sua. Un leggero calore mi investe subito il viso, siamo davanti ad un camino acceso, che bellezza!.
Draco molla la mia mano.
" Ti preparo un thè così ti riscaldi" dice avviandosi in cucina, per poi voltarsi e proseguire " Levati anche quei vestiti che sei zuppo come un pulcino, non voglio curarti di nuovo chiaro?".
Annuisco imbarazzato, non solo per il tono paternalistico di Draco ma anche per il fatto che devo spogliarmi in casa sua. Mi affretto a levarmi i vestiti e afferrò un plaid abbandonato su una sedia, avvolgendomelo tutto addosso fino a comprirmi come una vestaglia.
Mi siedo su un sofà davanti al camino, il suo salotto è cupo ma elegante, tende nere, sofà neri, moquette nera e un quadrò di un suo inquietante antenato sopra il camino.
Draco torna dopo poco e mi porge una tazza di thè bollente. Lo bevo con avidità, gioia per le mie pupille.
Lui si siede dal lato opposto al mio e freddo come il ghiaccio sorseggia il suo thè.
Ce ne stiamo in silenzio a bere il thè per un pò.
" Riguardo a ieri.." esordisco balbettando, senza finire il discorso. Le parole rimangono lì , sospese fra di noi.
Che diamine posso dire riguardo a ieri?. Poggio la tazza su un tavolinetto e torno a sedermi in silenzio.
Mi volto verso di lui e vedo che mi fissa,i suoi occhi di ghiaccio dritti nei miei, una acuta fitta di desiderio mi invade da capo a piedi. Non sento più freddo.
" Potter vieni qui" esordisce perentorio.
"No. Vieni qui te" dico con aria di sfida.
Draco si alza e si mette di fronte a me. Non dico a cosa sono all' altezza ma la cosa mi inquieta alquanto.
Si abassa e mi prende il viso tra le mani,mi bacia con forza. Lascio che la sua lingua stuzzichi la mia. Sembra che voglia divorarmi . Si stacca ansante, le labbra mi fanno male.
Si spoglia davanti a me, lo fisso incantato via via che il suo pallido corpo viene illuminato dalla luce del fuoco del camino.
Una pelle così diafana da parere neve, mi viene voglia di baciarla all' infinito.
" A che gioco stai.." tento di esclamare ma lui si avvicina a me, la sua erezione davati al mio viso.
" Potter zitto" Mi intima spingendomi la testa contro il suo sesso, ed io in silenzio obbedisco.
Fuori pioverà per molto, sarà una lunga notte.