Incubo.

''No, non ti fermare! Non smettere di correre!''

Continuavo a ripetermi questa frase. Sentivo le gambe indolenzite, ogni passo si faceva più pesante, più difficile da fare.

La piccola bambina che tenevo fra le braccia, stava dormendo. Era incredibile come il suo respiro fosse così regolare. Come faceva a non svegliarsi, a non accorgersi che di tutto quello che stava accadendo?

C'era qualcuno dietro di noi. Nel buio della notte la figura che ci stava inseguendo era soltanto un'ombra.

Correvo da un tempo che non avrei saputo definire. Scappavo, Già, perchè quell'uomo, chiunque esso fosse, voleva prendere la bambina. La mia bambina! Non l'aveva detto, ma lo sapevo, lo sentivo.

Mi guardavo intorno, in cerca di qualcosa, di un aiuto.. Ma non c'era nulla! Maledizione.. Percorrevo una stradina sterrata in mezzo a un bosco: com'ero finita li?

Poi, tutto accadde in un secondo. Sentii una pietra scivolare sotto il mio piede destro. Correvo troppo feloce e non feci in tempo ad appoggiare il piede sinistro per non cadere. Mi ritrovai a terra, con una caviglia slogata, se non rotta. Provai a rialzarmi, ma non ci riuscii. Mi rannicchiai e strinsi la piccola ancora di più al mio petto, coprendola con entrambe le mani. Poi mi voltai e mi accorsi che la figura era a pochissimi metri da me.

Quando fu abbastanza vicina a me la luca della luna piena lo illuminò. Era un uomo vestito di nero. Lo distinguevo appena nel buio della notte, ma riuscii a vedere una croce d'oro appesa al suo collo, che luccicava.

Urlai: ''Ti prego, non farci del male! Prendi me, non la piccola. Per favore.''

Nessuno rispose a quelle mie parole disperate, ma qualcosa di freddo mi tocco la spalla.

Mi girai e vidi il volto di Nath. Era bianco e dalle sue labbra colava rosso sangue. Aveva gli occhi bianchi. Nessuna tonalità di verde abbracciava il nero della pupilla.

''Dammela!'' Disse.

''Te..Teroro.. Che cosa.. Hai promesso.. Hai.. Nathan!''

''Nathan? Chi è? Non c'è più nessun Nathan. Nathan è morto. E ora deve sparire anche questo mostro''. Guardava sdegnato la piccola creatura che tenevo fra le braccia. Poi, senza neanche fissarmi per un attimo, allungò le mani verso la mia bambina.

''Nooo!'' 

''Amore! Amore che succede! Perchè urli?''

Era la dolce voce di Nathan quella che stava parlando. Era lui. Aveva le guance tinte di rosso e gli occhi che splendevano del colore della speranza.

Presi fra le mani quel viso troppo bello se confrontato col mio, e lo avvicinai al mio, senza rispondergli. Il mio respiro affannato usciva dalle mie labbra e sbatteva contro le sue. Poi si unì al suo, proprio come le nostre bocche.

Lo baciai fino ad esaurire tutto l'ossigeno che avevo nei polmoni.

Dannazione, era stato soltanto un incubo. Ma era stato così.. Uffa. Mi era sembrato tutto così vero. Troppo vero..

Ciao a tutti! Ho scritto questo capitolo velocemente. E' corto, ma ero in vena di scrivere. Spero di non deludervi. Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate. =) A presto!