Questa fic partecipa al contest "Guerre Dramionesche" nella categoria IC

La storia è ambientata qualche anno dopo la fine della seconda guerra magica, Draco è sposato con Astoria e Hermione con Ron, loro si incontrano per caso, non si parlano.

Spero che vi piaccia, è la mia prima Dramione dopo tanto tempo. :-)

Vincitrice del premio per la miglior Hermione al contest 'Last days of summer', indetto da Daphne_S sul forum di efp

Non sempre la scelta giusta è quella dettata dal cuore

Ero andata a Diagon Alley per salutare George. Mentre tornavo a casa, fuori da un negozio, scorsi Draco Malfoy in compagnia della moglie. Ci guardammo per un attimo, fu solo un istante.

Non lo vedevo da un paio di anni eppure mi sembrava che fosse rimasto uguale ai tempi della scuola, una cosa sola era cambiata: il suo sguardo.
Malfoy non pareva più il ragazzino forte del suo nome, che usava per ripararsi. 

Ora pareva un uomo qualunque.
L'avevo sempre considerato un codardo, un ragazzino strafottente e superbo incapace di prendere una posizione che lo mettesse davvero in gioco.

Ora incrociare i suoi occhi mi aveva fatto provare nostalgia.

Non era tanto nostalgia di lui, più che altro sentivo la mancanza di quella che ero stata, la mancanza di Hogwarts e della mia adolescenza.
Di quello che avevo allora.

Ron; fu una cosa naturale per me fare un confronto tra il mio amico di un tempo e il mio attuale marito.
Era cambiato.
Non che mi lamentassi di questo, cambiare è naturale.
Solo che in quel momento mi resi conto che in realtà io mi ero avvicinata a lui, cercando di compiacerlo. Avevo frequentato la sua famiglia e l'avevo fatto volentieri, ma avevo cominciato lentamente ad abituarmi a vivere secondo le sue regole, senza che la cosa mi pesasse, convinta che fare qualche passo verso di lui fosse la cosa più naturale del mondo.
Mi stavo chiedendo: che passi ha fatto lui verso di me?
Pochi...
L'immagine che avevo in mente in quel momento era quella di due binari paralleli che proseguono senza scontrarsi, ma che all'improvviso iniziano a curvare. Avevamo curvato dalla sua parte e ora era il momento che io tornassi a seguire la mia strada. 

Era ora che il mio binario si allontanasse dal suo, mi chiedevo se lui mi avrebbe seguito come io avevo sempre fatto.

Passarono un paio di mesi da quel giorno, durante i quali Ron ed io tentammo di ricucire un rapporto che non credevamo essere in crisi fino a poco tempo prima. Il mio scostarmi dalle abitudini che avevo naturalmente preso in quegli anni aveva destabilizzato Ron e l'aveva spinto di nuovo verso la sua famiglia. Lui aveva bisogno di essere accudito, io avevo bisogno di avere del tempo per me stessa, qualcosa che fosse al di là della carriera che da sempre mi dava soddisfazioni.

Per questo, quando vidi Draco Malfoy intento a guardare una vetrina a Diagon Alley, decisi che avrei fatto una chiacchierata.

Al momento non avevo secondi fini, volevo solo sapere come stava, come ci si domanda in genere quando si incontra qualcuno che non si vede da molto.

Di nuovo, voglio essere sincera, mi aspettavo da parte sua un 'tutto bene' ma speravo in un 'non troppo bene', in uno sfogo che in genere si dedica agli amici, non in un comportamento sterile da estranei.

Perché io avevo bisogno di uno sfogo e non c'era nessuno con cui mi sentivo in diritto di parlare.
Mi sentivo sbagliata, stupida.

Perché lasciare un uomo come Ron?

Perché preoccuparmi così adesso? In fin dei conti io gli volevo bene.

Esordii con un tono amichevole: "Guarda un po' chi c'è qui: Draco Malfoy!"

Lui alzò lo sguardo e sorrise nervosamente nell'inquadrarmi: "Granger, in vena di chiacchiere oggi?"

Non capii il senso della sua affermazione, però mi resi conto che per lui non era una bella giornata: la sua espressione esprimeva quasi dolore. "Non sembri in forma," attesi un attimo prima di continuare. Lui rimase in attesa, mi guardava amareggiato: "Volevo solo sapere come va, due chiacchiere tra conoscenti, sai. Si presuppone che una volta cresciuti la si smetta di fare gli antagonisti per motivi... insensati."

"Già, insensati. Non siamo amici, Granger, se vuoi che ti dica che è vero lo farò: è vero, mia moglie è andata via di casa."

Rimasi a bocca aperta per qualche secondo, non leggevo mai i giornali di gossip, quindi non ero a conoscenza della situazione a casa Malfoy. Tentai di dire qualcosa, ma lui continuò. "Non fingere di disinteressarti alle chiacchiere, quando è chiaro che hai sentito qualche voce su di me. Torna pure felice alla tua vita perfetta dal tuo amabile marito, e salutamelo tanto, stesso per i due piccioni Potter."

"Malfoy! Io non immaginavo."

"Sì, certo."

"Neanche a me va così bene," la frase mi scappò senza che me ne accorgessi, ma in quel momento, ottenni la sua attenzione.

Continua! Domani il secondo capitolo e in serata/nottata visti i miei tempi serrati, ci sarà il terzo e ultimo.

Ringrazio le lettrici, il pubblico votante delle guerre dramionesche e le mie compagne di squadra.