Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: bice_94    01/08/2011    10 recensioni
Uscirono dall’ufficio e si diressero verso le rispettive scrivanie con uno sguardo torvo, mentre Castle li seguiva eccitato come non mai. C: felice di andare alla Hawaii Kate?
La donna lo guardò male, suscitando la risata cristallina dello scrittore.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Avevano attraversato un bel pezzo di spiaggia e il capitano aveva indicato un grande edificio leggermente più distaccato dalla spiaggia, completamente in legno.
Cap: lì ci sono i dormitori dei ragazzi, mentre le nostre sistemazioni sono quelle costruzioni laggiù.
Proprio davanti a loro, infatti, c’erano tre casotti, sempre in legno, ma dall’aspetto molto robusto.
Cap: purtroppo però i bungalow sono per 2 persone. Di conseguenza, avrei pensato che io e il detective Smith potremmo occuparne uno, così da lasciare a voi quattro la possibilità di scegliere a piacere le combinazioni.
C: perfetto.
Lo scrittore aveva un sorriso radioso.
Cap: bene, io ragazzi vado a letto, anche perché la sveglia per domani mattina è prevista alle 6.30. Vi lascio le chiavi. Lei Smith, viene con me?
S: oh, si si. Buonanotte ragazzi. Detective Beckett.
L’uomo si soffermò soprattutto sulla donna, riservandogli uno sguardo più attento e accurato.
B: buonanotte.
La donna sorrise gentilmente e finì con il seguire con lo sguardo il giovane.
C: oh, si buonanotte poliziotto da strapazzo.
Aggiunse lo scrittore sottovoce.
B: hai detto qualcosa?
C: oh, no, non ti preoccupare. Parliamo invece delle sistemazioni.
B: fatemi capire, io dovrei dormire con uno di voi tre?
La detective osservò gli uomini davanti a lei con uno sguardo sconvolto.
E: è già. Dì la verità Becks, sei felice non è vero?
La donna roteò gli occhi.
B: oh, si. Ma se io mi prendo un bungalow e voi baldi uomini ve ne state in tre nell’altro?
C: ma non ci penso nemmeno. Due per ogni bungalow.
Castle sorrise beffardo, guardando pungentemente la donna.
B: ho già detto che odio le Hawaii?
Beckett sospirò.
B: ok, quindi non c’è modo per cui io possa salvarmi, giusto?
Castle negò vigorosamente con la testa.
La detective sospirò e finì con l’arrendersi.
B: ok, allora tanto vale che decidiate voi. Io vi aspetto davanti ad un bungalow.
La donna si allontanò, lasciando i tre uomini a decidere per la notte.
C: allora come vogliamo fare?
Esposito guardò maliziosamente Ryan, trovandosi perfettamente appoggiato.
E: se non vi dispiace, vorrei stare con Beckett
Castle sgranò gli occhi.
C: ma come? Tu non vuoi stare con Ryan?
E: bè, per quanto possa voler bene a Ryan, devo ammettere che non capita tutti i giorni di poter dormire con una come la nostra Beckett.
Castle per poco non si strozzò.
Ryan ed Esposito si guardarono e scoppiarono a ridere.
Lo scrittore li guardò indispettito.
R: ehy, amico, l’hai visto? Grandioso! Ma tranquillo, la musa la lasciamo a te.
C: ahahah.. siete stati veramente molto simpatici.
E: si lo sappiamo
I due si diedero il cinque.
C: forza, andiamo.
Gli uomini stavano raggiungendo Beckett, quando Castle si fermò improvvisamente.
C: ah, dimenticavo.
Si avvicinò ad Esposito.
C: tanto per la cronaca, non fare mai più scherzi del genere.
Esposito lo guardò e scoppiò a ridere.
E: oh, Castle. Sei veramente cotto a puntino.
 
Una volta arrivati davanti al bungalow, si salutarono.
C: beh, ragazzi, buonanotte. Ci vediamo domani mattina.
R: sempre che sopravvivi Castle. Chissà, magari Beckett ti uccide nel sonno.
Castle li guardò esasperato.
I due scomparvero e lo scrittore fece un profondo sospiro prima di varcare la soglia.
C: allora madame, a quanto pare sarò il suo coinquili-..
Beckett uscì dal piccolo bagno proprio in quel momento, con indosso solo il suo pigiama, ovvero una lunga maglietta bianca con davanti l’enorme testa di Topolino.
Il tutto però lasciava in bella vista gran parte delle lunghe gambe di Kate e ovviamente ciò non potè non colpire lo scrittore.
Beckett mise le mani sui fianchi e guardò Castle con un’aria di rimprovero.
B: Castle! Oh, iniziamo proprio bene!
C: oh, si si, scusa. Mi hai preso alla sprovvista.
Lo scrittore abbassò velocemente lo sguardo, sentendosi incredibilmente a disagio e dannatamente attirato da quel corpo perfetto.
Beckett si intenerì nel vedere quell’espressione quasi dispiaciuta e sorrise spontaneamente.
C: ehm.. allora vado a prepararmi.
 
Lo scrittore uscì poco dopo, trovando la detective già a letto.
Purtroppo o per fortuna.
Questo ancora non l’avevo capito.
C: allora, domani che si fa?
Disse lo scrittore, spengendo la luce a avviandosi al suo letto, proprio sotto la finestra, parallelo a quello di Beckett, che poggiava sulla parete opposta.
Le detective si spostò sul lato sinistro, così da poter guardare Castle.
B: ci svegliamo alle sei e mezza e poi credo che faremo un po’ di preparazione fisica. Poi non so, dovrò accordarmi con Smith.
Castle la osservò protetto dal buio.
Anche così riusciva a distinguere i lineamenti della donna che, seppur appena accennati, risultavano ugualmente meravigliosi.
C: ah, Smith, giusto.
Lo disse con tono aspro e ciò fece sorridere la detective che si appoggiò ad un gomito, alzandosi leggermente.
B: che c’è Castle? Non ti piace?
C: ma a chi? A me? E perché non dovrebbe piacermi?
B: a non lo so, dimmelo te.
C: diciamo che per il momento non lo adoro. Ecco.
B: a me invece piace. Mi sembra.. interessante.
La detective lo disse volutamente in maniera provocatoria.
C: non ne avevo dubbi.
Beckett sorrise per quella gelosia per nulla velata.
La faceva sentire protetta, desiderata, amata.
B: sei geloso per caso, Castle?
Lo scrittore fece una risata forzata.
C: io? Ma certo che no! Dovrei esserlo?
Beckett sorrise.
B: se non lo sai tu.. io non posso essere d’aiuto.
Castle sorrise.
C: Beckett, mi stai provocando per caso?
B: non ne sarei capace.
E scoppiò in una risata sincera, una di quelle che scalda il cuore.
C: oh, questa è buona.
B: dai Castle, dormiamo. Le sei sono vicine.
Castle sospirò.
C: non posso svegliarmi a quell’ora. Il mio fisico si rifiuta. BECKETTTTTT.. non ci riesco!
B: Castle, ma che urli? Sembri un bambino!
C: ancora? Io non sono un bambino!
B: e allora stai zitto e dormi. Facciamo così: se non ti svegli da solo ci penso io, ok?
C: va bene mammina. Ti do il permesso di usare qualunque mezzo per svegliarmi.
Beckett si fece più attenta.
B: qualunque, hai detto?
C: ehm.. forse..no, cioè.. ho paura!!! Perché l’ho detto?
Beckett rise di nuovo.
B: ormai è fatta. È la prima parola quella che conta! Tranquillo, domani ci penso io a farti avere un ottimo risveglio.
C: me lo immagino.
Beckett cambiò lato, con un sorriso sulle labbra.
B: buonanotte Castle.
Anche lo scrittore sorrise per quella situazione di particolare intimità e sintonia.
C: buonanotte Kate. 

   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: bice_94