Le dieci
cose che odio di te
Quella mattina
furono
in pochi a non sentire le urla che si alzarono sul lato destro del
tavolo di
Grifondoro. Un’esasperata Rose Weasley stava sbraitando
all’indirizzo di un
indifeso e del tutto affascinato Scorpius Malfoy.
- Tra le
millecinquecentosettantadue cose che odio di te, caro Malfoy,
è compreso anche
il fatto che non puoi ricordarmi ogni mattina quanto manca ai M.A.G.O.
e
chiedermi se sto studiando!
La voce di Rose
stava
rimbombando in maniera del tutto innaturale all’interno della
Sala Grande. Dal
tavolo degli insegnanti, Neville stava ridendo sotto i baffi, con la
tazzina di
caffè piena che gli traballava in mano.
- Punto primo,
non sei
né mia madre né mio padre! E nemmeno se fossi un
ermafrodito ti ascolterei più
di tanto!
Scorpius, alla
parola
“ermafrodito”, parve impallidire più del
solito.
-
R-Rose…- boccheggiò,
prima di essere investito nuovamente dalla furia della ragazza.
- Punto secondo,
se
voglio o non voglio farmi bocciare sono problemi assolutamente,
inevitabilmente
ed inequivocabilmente, miei! Capito? Miei!
Hagrid, seduto
accanto
a Neville, scosse la testa con l’aria di chi la sapeva lunga.
- Non ha preso
proprio
nulla dalla madre, eh professor Paciock?- bisbigliò
all’indirizzo di Neville
che stava osservando la scena con un certo interesse.
- Punto terzo,
cosa ti
importa se ho baciato o meno quel pervertito del sesto anno? Non ho
bisogno di
qualcuno che faccia chiarezza nella mia vita sentimentale. E non ne
avrò
bisogno mai.
- Quei due
finiranno
male, secondo me…- osservò ancora Hagrid,
saccente. Neville non parve degnarlo
di attenzione. Era troppo occupato a fissare Malfoy che indietreggiava
con la
bacchetta di Rose pericolosamente puntata all’altezza del
cuore.
- Punto
quarto…
- Punto quarto,
ora
ascolti me!
La voce del
giovane
Malfoy rimbombò quasi più potente di quella di
Rose tra le doppie mura. Il
tavolo di Corvonero era tutto intento a seguire il litigio. Rose
indietreggiò,
lievemente scossa, ed abbassò la bacchetta. Poi
incrociò le braccia al petto.
- Bene, sentiamo
cosa
hai da dire a tutta discolpa, Malfoy!- sentenziò,
accomodandosi sulla panca ed
accavallando le gambe.
- Anche io odio
qualcosa di te. Anzi, ci sono ben dieci cose che odio di te!-
proferì il
biondo, lo sguardo puntato negli occhi scuri di Rose.
- Uno, odio il
tuo modo
di sorridere. Eh no! Non smettere di farlo! Lo odio perché
mi fa venire voglia
di baciarti.
Rose
impallidì e si
portò una mano alla bocca.
- Due, odio il
tuo modo
di inforcare la scopa. Quello stupido di Perkins di Corvonero ti guarda
sempre
il sedere durante le partite!
Il ragazzo
chiamato in
causa, al tavolo di Corvonero, sembrò sul punto di svenire.
- Tre, odio il
fatto di
ritrovarti alle due di notte a dormire su uno stupido divano della Sala
Comune.
Mi verrebbe voglia di sdraiarmi accanto a te!
Al tavolo dei
professori, il professor Vitious mormorò qualcosa che aveva
a che fare con
“maggior vigilanza nelle ore notturne”.
- Quattro, odio
il tuo
modo di guardarmi quando ti serve un favore. Alla fine cedo
sempre… E solo per
i tuoi stupidi occhi dolci!
Rose, a quelle
parole,
fece per ribattere, ma qualcosa nell’espressione di Scorpius
la fece ampiamente
desistere dal proposito.
- Cinque, odio
il fatto
che metà della popolazione maschile della scuola ti creda la
mia ragazza.
Vorrei solo che lo fossi davvero!
Qualche risata
esplose
qua e là tra i tavoli, ma Scorpius continuò a
parlare senza paura.
- Sei, odio il
tuo
cognome, così come odio il mio. Non posso mai venire a
trovarti durante le
vacanze oppure scriverti una stupidissima lettera!
Hagrid, sempre
più
stupito, bofonchiò qualcosa sulle faide familiari e
sull’amore eterno che si
può perdere per sempre. Neville gli intimò di
tacere.
- Sette, odio il
modo
in cui ogni tanto mi stringi la mano! Inizio a sudare come un maiale! E
solo
perché trovo che non ci sia nulla di più
emozionante…
Rose, con un
moto di
disgusto, ricordò la mano sudaticcia di Malfoy che una sera
strinse la sua. Si
era augurata per tutto il tempo che la smettesse di stringere il quel
modo.
- Otto, odio il
modo in
cui ti comporti con gli altri ragazzi. Mi fai sentire un perfetto
idiota!
Eppure loro non sanno nemmeno una briciola di quello che so io di
te…
La Sala Grande
ormai
tratteneva il fiato.
- Nove, odio
dover
avere il tuo volto davanti giorno e notte. Perché sono mesi
che non faccio
altro che sognare te!
Rose si
accasciò sulla
panca e lasciò che la bacchetta le scivolasse tra le mani.
- Dieci, odio la
maniera indiscutibilmente atroce e dolorosa con cui continui a piacermi.
La Sala Grande
esplose
in un applauso. Scorpius si guardò attorno disorientato.
Poi, nella sua
visuale, entrò solo una gran massa di capelli rossi.
L’ultima cosa che sentì fu
le labbra di Rose che baciavano le sue.
- Eh, professor
Paciock, ma siamo sicuri che quello sia proprio figlio di Draco
Malfoy?-
domandò la voce curiosa di Hagrid. Neville lo
fissò confuso, poi scosse le
spalle.
- Hagrid, quando imparerai che al cuore non si comanda?