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Autore: Jules_Black    01/08/2011    14 recensioni
Rose/Scorpius| Romantico| One-shot
Primo, discutibile, tentativo con la New Generation. ♥
"La voce di Rose stava rimbombando in maniera del tutto innaturale all’interno della Sala Grande. Dal tavolo degli insegnanti, Neville stava ridendo sotto i baffi, con la tazzina di caffè piena che gli traballava in mano.
- Punto primo, non sei né mia madre né mio padre! E nemmeno se fossi un ermafrodito ti ascolterei più di tanto!"

Buona lettura.
Jules
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Le dieci cose che odio di te

 

 

Quella mattina furono in pochi a non sentire le urla che si alzarono sul lato destro del tavolo di Grifondoro. Un’esasperata Rose Weasley stava sbraitando all’indirizzo di un indifeso e del tutto affascinato Scorpius Malfoy.

- Tra le millecinquecentosettantadue cose che odio di te, caro Malfoy, è compreso anche il fatto che non puoi ricordarmi ogni mattina quanto manca ai M.A.G.O. e chiedermi se sto studiando!

La voce di Rose stava rimbombando in maniera del tutto innaturale all’interno della Sala Grande. Dal tavolo degli insegnanti, Neville stava ridendo sotto i baffi, con la tazzina di caffè piena che gli traballava in mano.

- Punto primo, non sei né mia madre né mio padre! E nemmeno se fossi un ermafrodito ti ascolterei più di tanto!

Scorpius, alla parola “ermafrodito”, parve impallidire più del solito.

- R-Rose…- boccheggiò, prima di essere investito nuovamente dalla furia della ragazza.

- Punto secondo, se voglio o non voglio farmi bocciare sono problemi assolutamente, inevitabilmente ed inequivocabilmente, miei! Capito? Miei!

Hagrid, seduto accanto a Neville, scosse la testa con l’aria di chi la sapeva lunga.

- Non ha preso proprio nulla dalla madre, eh professor Paciock?- bisbigliò all’indirizzo di Neville che stava osservando la scena con un certo interesse.

- Punto terzo, cosa ti importa se ho baciato o meno quel pervertito del sesto anno? Non ho bisogno di qualcuno che faccia chiarezza nella mia vita sentimentale. E non ne avrò bisogno mai.

- Quei due finiranno male, secondo me…- osservò ancora Hagrid, saccente. Neville non parve degnarlo di attenzione. Era troppo occupato a fissare Malfoy che indietreggiava con la bacchetta di Rose pericolosamente puntata all’altezza del cuore.

- Punto quarto…

- Punto quarto, ora ascolti me!

La voce del giovane Malfoy rimbombò quasi più potente di quella di Rose tra le doppie mura. Il tavolo di Corvonero era tutto intento a seguire il litigio. Rose indietreggiò, lievemente scossa, ed abbassò la bacchetta. Poi incrociò le braccia al petto.

- Bene, sentiamo cosa hai da dire a tutta discolpa, Malfoy!- sentenziò, accomodandosi sulla panca ed accavallando le gambe.

- Anche io odio qualcosa di te. Anzi, ci sono ben dieci cose che odio di te!- proferì il biondo, lo sguardo puntato negli occhi scuri di Rose.

- Uno, odio il tuo modo di sorridere. Eh no! Non smettere di farlo! Lo odio perché mi fa venire voglia di baciarti.

Rose impallidì e si portò una mano alla bocca.

- Due, odio il tuo modo di inforcare la scopa. Quello stupido di Perkins di Corvonero ti guarda sempre il sedere durante le partite!

Il ragazzo chiamato in causa, al tavolo di Corvonero, sembrò sul punto di svenire.

- Tre, odio il fatto di ritrovarti alle due di notte a dormire su uno stupido divano della Sala Comune. Mi verrebbe voglia di sdraiarmi accanto a te!

Al tavolo dei professori, il professor Vitious mormorò qualcosa che aveva a che fare con “maggior vigilanza nelle ore notturne”.

- Quattro, odio il tuo modo di guardarmi quando ti serve un favore. Alla fine cedo sempre… E solo per i tuoi stupidi occhi dolci!

Rose, a quelle parole, fece per ribattere, ma qualcosa nell’espressione di Scorpius la fece ampiamente desistere dal proposito.

- Cinque, odio il fatto che metà della popolazione maschile della scuola ti creda la mia ragazza. Vorrei solo che lo fossi davvero!

Qualche risata esplose qua e là tra i tavoli, ma Scorpius continuò a parlare senza paura.

- Sei, odio il tuo cognome, così come odio il mio. Non posso mai venire a trovarti durante le vacanze oppure scriverti una stupidissima lettera!

Hagrid, sempre più stupito, bofonchiò qualcosa sulle faide familiari e sull’amore eterno che si può perdere per sempre. Neville gli intimò di tacere.

- Sette, odio il modo in cui ogni tanto mi stringi la mano! Inizio a sudare come un maiale! E solo perché trovo che non ci sia nulla di più emozionante…

Rose, con un moto di disgusto, ricordò la mano sudaticcia di Malfoy che una sera strinse la sua. Si era augurata per tutto il tempo che la smettesse di stringere il quel modo.

- Otto, odio il modo in cui ti comporti con gli altri ragazzi. Mi fai sentire un perfetto idiota! Eppure loro non sanno nemmeno una briciola di quello che so io di te…

La Sala Grande ormai tratteneva il fiato.

- Nove, odio dover avere il tuo volto davanti giorno e notte. Perché sono mesi che non faccio altro che sognare te!

Rose si accasciò sulla panca e lasciò che la bacchetta le scivolasse tra le mani.

- Dieci, odio la maniera indiscutibilmente atroce e dolorosa con cui continui a piacermi.

La Sala Grande esplose in un applauso. Scorpius si guardò attorno disorientato. Poi, nella sua visuale, entrò solo una gran massa di capelli rossi. L’ultima cosa che sentì fu le labbra di Rose che baciavano le sue.

- Eh, professor Paciock, ma siamo sicuri che quello sia proprio figlio di Draco Malfoy?- domandò la voce curiosa di Hagrid. Neville lo fissò confuso, poi scosse le spalle.

- Hagrid, quando imparerai che al cuore non si comanda?

   
 
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