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Autore: Exentia_dream    01/08/2011    5 recensioni
Questa storia ha
partecipato al Classique contest, classificandosi settima.
 “Dicono
che li hanno visti baciarsi.”
”Ma… si sapeva dall’inizio che sarebbe
andata a finire così.”
”Ma che dici? Io avrei scommesso su Potter.”
”Cosa succede qui?” chiese ai due compagni di
casata.
“La Granger si è fidanzata con il rosso.”
 
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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16: Il ritratto di Dorian Gray – Oscar Wilde
Prompt: giovinezza, vanità
Citazioni:
-È sempre facile esser gentili verso le persone di cui non ci importa nulla.
-L'uomo è molte cose, ma non è ragionevole.


Sapeva bene perché la prendeva continuamente in giro, però, si chiedeva se anche lei provasse le stesse sensazioni quando veniva derisa o quando i suoi occhi, grigi e accusatori, si posavano su di lei.

È sempre facile esser gentili verso le persone di cui non ci importa nulla.


L’aveva odiata per anni e, per anni, si era nascosto in quell’odio che, poco alla volta, era diventato qualcosa di più profondo e meno dannoso. O, forse, lo era sempre stato.
Era nei corridoi quando la vide, in coppia con uno di Corvonero. Ridevano e sembravano essere in sintonia.
Un moto di gelosia gli mosse le viscere e allora andò incontro a loro.
“Malfoy… che diavolo ci fai qui?”
”Sto fumando, Mezzosangue, non vedi?”
”Beh, hai violato il coprifuoco, perciò…”
“Perciò, cosa?” si era avvicinato a lei, poggiandole le spalle al muro, chiudendole il passaggio con le sue braccia e posizionandosi alla sua altezza. Le labbra a un soffio dalle sue.
I suoi occhi si perdevano in quell’onice carico di indignazione, mentre il solito ghigno di disegnava sul volto perfetto.
“Malfoy,” disse l’altro che aveva il turno di ronda. “lasciala stare.”
“Corner…” gli occhi sempre in quelli della ragazza. “non agitarti troppo. In fondo, basta chiedere.”
Si allontanò da Hermione, dando una pacca sulla spalla del Corvonero che, soddisfatto in viso, sorrise.
Sarebbe sceso nei sotterranei e avrebbe chiuso gli occhi, vedendo stampata, sulle palpebre calate, quel sorriso che la Mezzosangue aveva rivolto a quel mentecatto di Corner.
Sapeva che sarebbe andata così, ma credeva che stare male in quel modo fosse il prezzo più basso da pagare per poterla trattare ancora male e nascondere agli altri quel sentimento che lo dilaniava dentro.
Avrebbe taciuto tutto, come sempre.
Esporsi non era una delle cose che amava fare, perciò, decise che sarebbe rimasto sempre all’ombra di quel qualcosa che sentiva essere più grande di lui: avrebbe continuato a schernirla, a trattarla male e a farle male, nonostante questo lo ferisse.

***



La sua infanzia- così come la sua giovinezza- non era propriamente quello che un bambino o un adolescente desiderava vivere, ma Draco Malfoy era riuscito a non sentirsi un perdente o il figlio di un Mangiamorte: aveva rimandato il suo voler essere migliore nell’aspetto fisico, per questo la vanità era diventata il suo peccato mortale, l’unica via per andare avanti.
Ogni volta che si guardava allo specchio, quasi provava ribrezzo per sé stesso… poi, però, guardava dritto in quelle iridi chiare e capiva che, da qualche parte nel suo essere, c’era qualcosa che poteva essere bello e accettabile.
Soprattutto, l’aveva capito grazie a lei, grazie a quella domanda che aveva lasciato alla sua rabbia la via per uscire dal cuore.

“Cosa c’è che non va?”
“Sono io che non vado, Mezzosangue.”
”Perché?”
“Perché sono un Malfoy.”
“E allora?”
”Essere un Malfoy non è facile, soprattutto durante la giovinezza: sono sempre in mezzo ad un bivio, sempre di fronte ad una scelta e…”
“Perché ti guardi sempre allo specchio? Per capire qual è la strada giusta?”
“Per sentirmi migliore, almeno un po’…”

L’aveva attirata a sé con l’inganno, strisciando e calcolando da buona serpe quel era, dopo di che, aveva deciso di essere sincero con lei: aveva bevuto da una boccetta del Veritaserum e aveva deciso di farla essere parte di un po’ di sé stesso, raccontandole di lui.
Aveva prima riso e poi pianto… e lei gli aveva posato una mano su una spalla.
Nessun abbraccio, nessuna lacrima asciugata. Una semplice mano su una spalla che, nonostante si fosse ritratto al tocco con aria sdegnata, era valsa per lui più di una boccata d’aria fresca.

***



L'uomo è molte cose, ma non è ragionevole.


“Dicono che li hanno visti baciarsi.”
”Ma… si sapeva dall’inizio che sarebbe andata a finire così.”
”Ma che dici? Io avrei scommesso su Potter.”
”Cosa succede qui?” chiese ai due compagni di casata.
“La Granger si è fidanzata con il rosso.”
Sul suo viso si era disegnato il solito ghigno strafottente e illusorio.
Illusorio per sé stesso, perché, dietro a quella smorfia, era celata la gelosia più assurda.
Si era seduto nella poltrona verde-argento nella Sala Comune di Serpeverde, ma una smania dentro gli impediva di stare fermo nel corpo così come nel cervello.
La Mezzosangue, la sua Mezzosangue nelle braccia di quel pezzente, morto di fame, sfigato amico di San Potter.
Non riusciva a crederci, eppure, anche lui come gli altri, sapeva benissimo che sarebbe successo, che era solo questione di tempo.
E lui, di tempo per fare qualcosa, ne aveva già perso parecchio.
Rivide l’attimo in cui i suoi occhi si erano puntati in quelli della ragazza, liquidi di indignazione, di paura, ma anche di qualcosa che sentiva anche nelle sue iridi grigie.
Poi, si levò dalla poltrona e tornò nel suo dormitorio da Prefetto.
In quel momento, tutto ciò che era di fronte a lui cadde sul pavimento, provocando un rumore assordante.
I tocchi sulla porta non riuscivano a farlo tornare in sé, nemmeno le urla e il suo nome chiamato dalla voce di qualcuno sicuramente preoccupato per quel casino.
“Lasciatemi in pace.” Aveva gridato contro la porta di pesante legno scuro, poi, si era guardato allo specchio e aveva capito: dopo quella volta, lei non lo aveva più visto, non lo aveva più guardato.
E l’immagine che rifletteva lo specchio era la stessa che si presentava ai suoi occhi dorati. Non era andata a scavare nella sua anima altre volte. Forse, non l’aveva mai fatto davvero.
Bagnò le mani con l’acqua, poi passò le dita tra i capelli.
Era bello, l’aveva sempre saputo. Ed era ricco. Era tutto ciò che una donna potesse desiderare.
Che la Mezzosangue non lo vedesse non era un motivo per buttare all’aria il suo ego.
Allentò la cravatta, sbottonò i primi due bottoni della camicia ed uscì dalla sua camera.
Avrebbe passato la notte nel suo letto, in compagnia di chi, da sempre, lo idolatrava come credeva di meritare.
Nei pensieri, sempre quegli occhi…




Giudizio della GIUDICIA.

Grammatica e sintassi: 10,15/15
Come ho specificato prima di pubblicare i risultati, ho tolto un punto a chiunque non avesse impostato bene la punteggiatura nel dialogo. I dialoghi, come tutto, seguono poche e semplici regole, che si apprendono rapidamente. Le troverai sempre nel post pre-pubblicazione. Perciò, -1 pt. Per due volte inserisci la virgola dopo un “poi”, trattandolo come fosse un inciso, mentre invece il discorso dovrebbe proseguire linearmente (-0,60). Ripetizione di “quel” nella frase “Sarebbe sceso nei sotterranei e avrebbe chiuso gli occhi, vedendo stampata, sulle palpebre calate, quel sorriso che la Mezzosangue aveva rivolto a quel mentecatto di Corner.” (-0, 25). “La sua infanzia- così come la sua giovinezza-“ i trattini, in funzione di incisivi, si usano così: spazio dalla parola precedente, trattino lungo, spazio, testo, spazio, trattino lungo. Cioè, la frase sarebbe dovuta essere “La sua infanzia – così come la sua giovinezza –“ (-0,30). Per ben tre volte scrivi “sé stesso” accentando con il grave la e, mentre invece il “sé” si usa solo quando è isolato, per differenziarlo dal “se” ipotetico. Esempio: non gli importa altro che di se stesso – è una persona a sé stante (-0,90). “Ogni volta che si guardava allo specchio, quasi provava ribrezzo per sé stesso… poi, però, guardava dritto in quelle iridi chiare...”: poiché dopo i puntini si cambia argomento, come è introdotto dal “poi”, quest'ultimo va maiuscolo, cioè “... Poi,” (-0,10). Errore di battitura: “quel” invece di “qual” (-0,25). “Mah” è diverso da “ma”: la seconda è una congiunzione avversativa (-0,25). “La Mezzosangue, la sua Mezzosangue nelle braccia di quel pezzente...”. Qui, invece, manca la virgola dopo il secondo “Mezzosangue”, da utilizzare poiché periodo incisivo. “Si era seduto nella poltrona verde-argento nella Sala Comune di Serpeverde, ma una smania nel corpo gli impediva di stare fermo nel corpo così come nel cervello.” ripetizione di “corpo” (-0,25). Infine, a Hogwarts non ci sono le casate, ma le Case (-0,10).
Stile e lessico: 9,70/15
Ritengo il tuo stile molto acerbo, insicuro e traballante in più punti. Acerbo perché ricorri davvero troppo spesso ai periodi incisivi, talvolta esagerando con le virgole e rendendo il testo assolutamente poco scorrevole. Leggendolo ad alta voce, le pause erano innumerevoli e ne rendevano il ritmo lentissimo. Il lessico è poco vario, talvolta elementare e tende a termini gergali quali “casino” e “levarsi dalla poltrona” (Draco non è il sole; tutt'al più si alza.) che lo impoveriscono parecchio. Soluzioni stilistiche come “Soprattutto, l’aveva capito grazie a lei” (che avrei invertito in “l'aveva capito soprattutto grazie a lei”, “Soddisfatto in viso” (che avrebbe suonato davvero meglio come “con un'espressione soddisfatta”), ti hanno fatto perdere almeno due punti e mezzo che, unendosi alle lacune generali dello stile e della scorrevolezza, si sono totalizzati in cinque punti. E poi c'è un “onice”, riferito al colore degli occhi di Hermione, visivamente errato: l'onice è nero, Hermione ha gli occhi castani (-0,30).
Originalità: 3/10
I punti più carenti della tua storia sono in caratterizzazione e originalità. Mi dispiace davvero molto doverti dire questo, e spero non me ne avrai a male, ma non c'è quasi nulla di originale in questa storia. Anzi, le innovazioni e gli elementi personali sono quasi del tutto assenti. Draco e Hermione si odiavano; lui la chiama Mezzosangue; strani concatenamenti di sguardi; Draco sfacciato che la sbatte al muro; Draco che soffre per la sua infanzia da disadattato; Draco che è gelosissimo perché Hermione si è fidanzata con un altro; Draco vanitoso e con un ego infinito; mi dispiace, sono tutti cliché che una Dramionista come me ha visto e rivisto centinaia di volte. La cosa che ti ha un pochino risollevata è stato l'Unhappy Ending che lascia l'amaro in bocca, ma è una magra consolazione. Devo darti un punteggio davvero basso e me ne dolgo, ma mi ci vedo costretta. Non c'è personalizzazione e a livello concettuale, di nuovo, c'è ben poco. Una persona molto saggia una volta mi ha detto “Oggigiorno, per scrivere una bella Dramione, occorre una grande idea” e, considerando quante ce ne sono e quanto sia quindi difficile scriverne una davvero originale, non posso che concordare.
Caratterizzazione: 7/15
E ritorniamo ai tasti dolenti. Caratterizzare un personaggio significa farlo proprio, dargli spessore, renderlo unico nel suo genere e allo stesso tempo cercare di mantenerlo il più vicino possibile ai criteri stabiliti dall'autrice. Questo Draco, purtroppo, ha ben poco a che fare con quello descritto dalla Rowling, sforando addirittura in un lieve OOC. Ci ho visto, comunque, un tentativo non indifferente di spalancare le porte dei suoi pensieri al pubblico, e questo ha giocato a tuo favore nonostante, ti ripeto, sia niente di più che uno stereotipo vivente. Inoltre, quando si scrive di una coppia, si deve cercare di caratterizzare entrambi i personaggi, mentre di Hermione ho visto ben poco, e ho trovato lievemente OOC persino lei.
Punti bonus: 8,5/10
Ordunque, iniziamo dai prompt. Ho trovato discretamente inserito il tema della vanità e meno convincente quello sulla giovinezza, il cui discorso mi è sembrato discordante dal resto della fic. Inoltre, il modo in cui l'hai inserito a contribuito a far perdere punti in originalità alla fic. Nonostante tutto, mi sono sembrati entrambi discreti. Il primo punteggio pieno, il secondo un punto e mezzo in meno.
Punti bonus aggiuntivi: 6/6
E ora le citazioni. Ho ben poco da dire: per come è strutturata la storia, creano un contorno piacevole e coerente con l'argomentazione. La prima ci fa intendere la sofferenza di Draco nel constatare che a Hermione di lui importa ben poco, e che per questo non fatica a essere gentile, e la seconda ci presenta un quadro che si rivelerà completo e soddisfacente, rispondendo perfettamente alle esigenze del pacchetto, ma anche della narrazione. Punteggio pieno.



Angolo Autrice:
Saaaalve gente!!
Questa è stata una delle mie tante figlie (figlie di una mente malata xD) che ha partecipato ad un contest meraviglioso *.*, classique contest
Sentivo di arrivare a quel posto in classifica perché, come ho specificato all’interno del contest, mi sono resa conto di averla scritta con i piedi e me ne dispiace davvero.
Ovviamente, la storia è riportata con gli ORRORI XD
Ora, il compito di giudicare a voi <3

La vostra Exentia_dream

   
 
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