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Autore: PrincessOfSpades    01/08/2011    0 recensioni
Il momento dell'uovo affidato a Doumeki arriva,e Watanuki dimentica il passato.
Riuscirà Kimihiro a trovare la tanto agognata "Dea della fortuna"? Fra farfalle,sogni e "piume" immergetevi in questa nuova storia per scoprire cosa riserverà il destino a Watanuki!
(One-shot divisa in cinque parti)
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Kimihiro Watanuki , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciò che si vuole vedere e ciò che si desidera

Spazio Autrice 8D

Eccomi qua, salve a tutti! Scusate innanzitutto per il ritardo a postare, l'intenzione è quella di postare il nuovo capitolo ogno dieci giorni,ma ho avuto qualche problema, comunque sia non sapendo come si lascia un commento sulle proprie storie ho deciso di scriverne uno a inizio capitolo xD

In questo capitolo finalmente si scoprirà a cosa serve l'uovo e potremo avventurarci dentro la vera storia, non sapete quanto sono emozionata!Inoltre compariranno altri personaggi principali!Se volete lasciatemi pure una recensione ;3 sarei veramente contenta se mi dareste un parere per migliorare,grazie e buona lettura!!:D


Com'era solito fare,Watanuki iniziò le pulizie di primavera del negozio.

In esso si trovava una stanza con tutti gli oggetti ricevuti,come ricompensa dai desideri che aveva esaudito lui e il proprietario precedente,Yuuko. Quel giorno si mise di buona lena a spolverare tutti gli oggetti che gli capitavano a tiro. Una sfera di vetro, un ombrello, un fischietto dorato, uno scettro un diadema,un'aquilone, una giraffa di vetro, un obi, un fermaglio.... e chi più ne ha ne metta. Stava spolverando una bottiglia di sake quando Mokona entrò correndo nella stanza -Watanukiiiii!!!- poi vide il sake e si lasciò addosso al poveretto, che barcollò pericolosamente fra le cianfrusaglie intorno. -Mokona stavi per farmi rompere qualcosa,si può sapere che vuoi?!- -Mokona voleva solo darti un bacino!!! Chuuu!- e gliene schioccò una sulla guancia -Eh?!- -Haha ci sei cascato!!! In realtà volevo solo darti noia e farti cadere!- -Stupida polpetta, perchè non puoi lasciarmi in pace?! Brava,ci sei quasi riuscita a farmi cadere,ora puoi andartene?!- -Ok,Vado a bermi qualcosa!- -Cosa vai tu a berti? Ecco chi dà fondo ai miei liquori- -Bye Bye!-. -Ma tu guarda!- Mokona fece un passettino ma inciampò in qualcosa,che rotolando finì addosso a qualcos'altro che rotolò sotto lo scaffale -Sei una catastrofe,fuori da questa stanza prima che tu me la distrugga- l'animaletto gli fece la linguaccia -E io che ti dato pure un bacino- e se ne andò saltellando. -Cos'è che ha urtato?- Watanuki si sdraiò per terra in cerca degli oggetti rotolati sotto gli scaffali. -Umh?E questo cos'è...non l'avevo mai visto prima..- lo prese in mano -Ma questo è un piatto d'argento, lo mise davanti a sé... dallo stupore quasi lo fece cadere, il piatto non rifletteva la sua immagine ma quella di una donna cui il volto conosceva molto bene. -Yuuko!!- disse emozionato la donna alzò gli occhi sorpresa, il ragazzo quasi pianse dalla commozione -Yuuko!- ripetè con le lacrime agli occhi, ella lo guardò tristemente -Yuuko,Yuuko, perchè ti vedo in questo specchio?- lei lo guardò sconsolata, non poteva parlargli. -Oh Yuuko!- strinse il piatto forte al petto e poi lo portò quasi correndo nel salotto -Mokona,Maru,Moro...venite c'è Yuuko!!-. Quando venirono Watanuki disse -Guardate dentro lo specchio,vedete?- -Watanuki, mi sai che sei tu quello che ha bevuto, io vedo solo me,e mi imbruttisce parecchio- rispose Mokona -Maru e Moro vedono solo loro,ci dispiace...- -Ma come,non la vedete?- -Aspetta ora che guardo meglio anche io la vedo!- disse Mokona emozionata -Anche noi Watanuki,anche noi!!!-. -Yuuko,ci riconosci?- disse l'animaletto, la donna per risposta annuì -Purtroppo non riesce a parlare...- -E adesso che si fa?- -Ho un'idea,Maru,Moro,portatemi una scala,un chiodo e un martello- -Signor sì- e trotterellarono veloci via.


Doumeki bussò alle porte del negozio due giorni dopo, Watanuki in realtà non l'aveva invitato...ma quando mai lui l'aveva avvertito? Rari casi,del resto lui era uno scroccone di prima categoria. Con sé aveva portato una bottiglia di sake e Kohane, l'aveva trovata per strada mentre faceva una passeggiata e l'aveva invitata nella sua visita scroccona al negozio.Kohane aveva accettato di buon grado;la nonna quel giorno aveva preso il treno ed era andata a un raduno di veggenti ai piedi del monte Fuji. Così Kohane ne aveva approfittato per non stare sola.

Maru e Moro aprirono la porta e dai loro visi capirono che qualcosa non andava. Mokona li raggiunse saltellando – Doumeki,Kohane, per fortuna siete qui!!- -Che è successo?- disse la ragazza allarmata -Vedete,siamo un po' preoccupate per Watanuki...è in in salotto a guardare Yuuko ed è da ieri che non esce da quella stanza se non per andare al bagno,dorme lì e mangia pure lì, ha incaricato me e le bambine di cucinare...ma non può continuare così!- -Hai detto Yuuko?- chiese Doumeki -Aspetta lui la guarda in salotto?Non capisco- disse stordita Kohane. -Sì,nello specchio d'argento- -Specchio d'argento?- ripeté la ragazza -Scusate ma non riesco a capire- e si portò una mano alla tempia. -Seguitemi,vi faccio strada-. I due seguirono l'animaletto ed entrarono in salotto.

Watanuki era steso sul sofà e teneva lo sguardo su qualcosa alla parete,fumando una pipa. -Hiro!- chiamò Kohane,il ragazzo la salutò senza nemmeno voltarsi -Watanuki- provò a chiamarlo Doumeki,il ragazzo salutò anch'egli ma lo sguardo era sempre posato sulla parete. Doumeki si avvicinò per scuotere il ragazzo dal torpore che lo attanagliava poi girò lo sguardo verso dove guardava l'amico. Doumeki vedeva solo un piatto d'argento appeso col riflesso deformato della parete opposta. -Dov'è Yuuko?- chiese Kohane,girando lo sguardo per la stanza. -Non la vedete?E' nello specchio!- disse Mokona. -E' vero!-disse la ragazza sbalordita. -Io non vedo assolutamente niente- disse Doumeki -Ora la vedo però- sgranò gli occhi verso lo specchio -Anche noi prima non la vedevamo- dissero in coro Maru e Moro. Doumeki contrasse il volto in una smorfia,Kohane lo notò e spalancò gli occhi -Non dirmi che...- -Maru,Moro quando Watanuki si addormenterà mettete questo uovo con lui- -Va bene!- -Ma,ma cosa succederà a le bambine e a Mokona?- -Non lo so ma è inevitabile.Adesso andiamocene, se vuoi possiamo dare l'ultimo saluto- lei annuì triste. -Maru,Moro...abbracciatemi!- Kohane strinse forte le bambine -Watanuki...- poi si avvicinò al ragazzo e gli dette un abbraccio. Ma lui sembrò non accorgersene e rimase nel suo torpore. Lei lo lasciò e se ne andò dalla stanza piangendo. Doumeki diede delle patte sulle teste dei due piccoli spiriti e a Mokona -A presto Watanuki- e senza attendere una risposta se ne andò anche lui.


Watanuki aprì lo shoji, c'era di nuovo il signor Haruka.

-Watanuki-

-Salve signor Haruka-

-Siedito qua con me-. Il ragazzo ubbidì -Sai Watanuki,questa sarà l'ultima volta che ci vedremo-

-Come signor Haruka?-

-Sì, in realtà sarà l'ultima volta che ci vedremo in sogno,addio Watanuki,sei proprio un bravo ragazzo- e detto questo sparì -No,aspetti signor Haruka!...Addio...-

Davanti a lui comparve poi Sakura,avvolta in un mantello che le celava gran parte del corpo lasciandole scoperto solo il viso.

-Sakura?!-

-Watanuki...non so che stia succedendo,ma sono stata richiamato nel tuo sogno per dirti questo... il contratto è finito, puoi tornare alla tua vita-

-Come,cosa intendi?-

-Non puoi continuare a vivere nel ricordo di Yuuko,nei ricordi di Yuuko...-

-Ma...- -Watanuki,quello che tu hai trovato ieri è un piatto magico, credo che tu l'abbia capito, nel riflesso mostra ciò che si vuole vedere, e non ciò che si desidera, che è ben diverso...-

-Anche Maru e Moro e Mokona l'hanno vista...- -Sì, ma dopo che tu gliel'hai detto, loro si aspettavano di vedere Yuuko,perciò è apparsa...ma è soltanto un ricordo e lei non potrà più tornare indietro-

-Ho capito...ma è crudele togliermi la cosa che più voglio ricordare...-

La ragazza gli si avvicinò e gli accarezzò il volto -Watanuki, qualcuno mi ha detto che avevi fiducia nei cambiamenti-.

-E' così infatti- lei gli sorrise -Allora a presto Watanuki, ti auguro tanta fortuna- e anch'ella sparì in una nuvola di fumo. Poi anche il resto diventò offuscato e impreciso, il tutto fu sostituito dal nero più completo.

***


Kohane non era mai stata in ritardo prima d'ora, ma oggi era in ritardo, e questo non era un buon segno...ma la cosa peggiore era che era in ritardo su qualcosa di tremendamente spiacevole,qualcosa dove non avrebbe mai dovuta essere in ritardo: i kanji.Sul tragitto che aveva da compiere,l'autobus si era trovato davanti a un incidente, non grave,per fortuna,ma abbastanza grave da farlo ritardare. E così Kohane camminava a passo veloce,quasi in una marcia, verso la porta della sua classe.Andava così veloce che a volte urtò anche persone che la guardarono irritati -Scusate,scusa,scusate...permesso- e mentre diceva queste parole si faceva largo fra l'ammasso di ragazzi. Finalmente raggiunse la porta. Bussò.

-Avanti!- Entrò.

-Mi scusi professore per il ritardo- poi aguzzò la vista in cerca del posto più vicino, quando lo inquadrò s'incamminò verso di esso quasi sollevata dal non essere più al centro dell'attenzione.

Il professore iniziò di nuovo a spiegare la  materia che Kohane doveva imparare perfettamente,poiché doveva dare un esame due mesi dopo,e non le riusciva molto bene. Ma l'attenzione di Kohane fu catturata da qualcuno che apriva la porta in quel momento, qualcuno di familiare,qualcuno che conosceva molto bene,qualcuno che probabilmente era ancora più in ritardo di lei...quel qualcuno era Watanuki.

***


Watanuki rientrò in classe agitato,era il suo primo giorno di università e la quella era la sua prima lezione di kanji antichi. Gli era sempre piaciuto studiare i kanji, e questi erano ancora più interessanti poiché si poteva risalire al passato e fare deduzioni, cercare di capire perchè si era evoluto in quel modo, perchè magari nel kanji di anima,cuore c'era il kanji di acqua e così via.

Era andato a lavarsi le mani un attimo e sperava di non aver perso un concetto fondamentale, ma d'altronde come poteva sapere che sul bordo del banco dove si era seduto ci fosse attaccato un chewimgum? -Razza di incivili- borbottò seccato mentre si sedeva.

Alla fine della lezione frequentò il corso di Tradizione giapponese e poi quello di Filosofia. Al termine di queste discipline si diresse in mensa e prese un piatto di Udon e della frutta.

-Posso?- chiese a dei ragazzi che aveva visto nei suoi corsi

-Certo!- gli rispose una ragazza vestita molto sportiva, portava i capelli corti castani fino al mento e gli occhi scoppiettavano di vivacità.

-Grazie, io sono Kimihiro Watanuki e voi?- chiese ai ragazzi.

-Io sono Naoko Kobayashi- rispose la ragazza dai capelli corti

-Io Riku Matsumoto- disse un ragazzo dai capelli tinti di biondo platino.

-Ren Kiyomizu- si presentò un ragazzo vestito molto elegantemente.

-Akari Ishida- concluse una ragazza dai tratti occidentali e delicati.


Watanuki iniziò a conoscerli; Naoko era una ragazza tutt'altro che ubbidiente,come voleva dimostrare il nome*, al contrario era una ragazza fin troppo ribelle, con sempre idee bizzarre per la testa ma molto solare. Akari invece era una ragazza,sempre piacevole, ma più riservata, sembrava quasi che soppesasse ogni parola per non creare malintesi. Riku appariva come il capo branco del gruppo:sicuro e deciso,simpatico e geniale. Ren era il più sveglio fra i quattro e possedeva una classe impeccabile in tutto quello che faceva.

Dopo aver chiacchierato i cinque si diressero verso l'aula dove si sarebbe svolta la prossima lezione.

L'ora passò veloce fra gli sguardi complici e le risatine soffocate dei ragazzi,soprattutto fra le due ragazze e Riku, il punto forte del gruppo.

A fine lezione i corsi per quel giorno erano terminati e Watanuki scoprì di vivere vicino alla casa di Naoko, così dopo aver salutato i ragazzi si avviò con lei sulla strada di casa.

-Watanuki, come ti sembra l'università?- gli chiese con lo sguardo rivolto in avanti,leggermente alzato,come per ricordare i tempi in cui era alle superiori.

-Beh, è molto meglio, posso gestire tutto da solo e posso chiedere di andare al bagno senza permesso- le rispose scherzando.

-Haha,hai ragione! E poi la mensa è di qualità migliore,che buoni che erano gli udon,gli hai presi anche tu?-

-Sì, erano buoni...anche se potrei fare di meglio io-

-Non è vero,non ci credo...mica sei un cuoco!-

-Invece sì,e sono pure molto bravo-

-Allora mi devi fare assaggiare qualcosa una volta- disse lei premendosi l'indice sulle labbra.

-Va bene, tanto io vivo da solo,cucino sempre-

-Vivi da solo?-

-Sì, è da quando ero piccolo...da quando i miei genitori sono morti- -Oh,mi dispiace....però...a me piacerebbe vivere da sola. Sai,i miei genitori sono molto ansiosi e severi, e passeranno anni prima che mi possa prendere una casa tutta mia-

-Ma poi dovresti badare a tutto tu,pulire,cucinare,lavare...-

-Oh, cucinare no, verrei a mangiare da te!- e gli fece l'occhiolino. Il ragazzo rise.

-Waa,Watanuki devo andare assolutamente a comprare quei dolcetti!!- disse la ragazza osservando una vetrina di una pasticceria. -Uffa,c'è fila!-.

-Scusami Naoko io devo proprio andare,sennò niente cena- disse sconsolato -Sì,certo,non ti preoccupare!- i due si salutarono e Watanuki riprese la sua camminata.


***


Kohane aspettava alla fermata dell'autobus,e ancora non riusciva a capacitarsi di averlo incontrato. Aveva sperato tanto questo momento,ma ora non riusciva a capire come comportarsi...l'avvenimento l'aveva totalmente scioccata e adesso stava ad aspettare sulla panchina,assorta nel suo mondo,quando a un tratto qualcuno le dette una gomitata,si girò, -Mi scusi!- borbottò un uomo grassottello, -Si figuri...- mentre rispondeva fissava un ragazzo per la strada che veniva verso la sua direzione.

-Hiro!- le uscirono le parole di bocca,naturali. Kohane si portò la mano sulla bocca svelta,arrossendo lievemente,ma il giovane parve non sentire,si avvicinò ancora di più e si fermò, aspettando anche lui l'autobus.

Speriamo non prenda anche lui lo stesso autobus, cioè,speriamo di sì...ma cosa gli dirò?” mentre pensava girava lo sguardo verso di lui,girandosi di scatto verso il marciapiede quando il ragazzo girava lo sguardo dalla sua parte.

L'autobus arrivò e salì. Si guardò in torno per vedere se c'era, “Eccolo”. Era dall'altra parte dell'autobus.

Kohane non parlò quella volta,fece finta di essere una sconosciuta,anche se in un certo senso lo era davvero. Questa cosa la rattristò molto, e si promise che il giorno dopo gli avrebbe parlato.

* Naoko= può significare bambina ubbediente da nao: rispettoso/ubbidiente e ko:figlia




  
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