Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure
Segui la storia  |       
Autore: Lavie Head    02/08/2011    1 recensioni
"L'amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso... L'amore non è mai presuntuoso o pieno di sé, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore. L'amore non prova soddisfazione per i peccati degli altri ma si delizia della verità. È sempre pronto a scusare, a dare fiducia, a sperare e a resistere a qualsiasi tempesta."
Questa citazione è stata utilizzata nel primo capitolo e accompangerà un pò l'intera fanfiction.
[Tai/Sora][Matt/Mimi]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mimi Tachikawa, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 2

 

Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno letto il primo capitolo di questa fanfiction. Spero che questo secondo sia apprezzato allo stesso modo. Come vi avevo promesso, Sora riuscirà a parlare con Mimi e Tai progetterà qualcosa di speciale per lui e la sua dolce amata. La scena finale è consigliabile ad un pubblico di 15+.

 

 

“Che scemo..” riflettè il moretto mordendosi un labbro “Come al solito ieri sera ne ho combinata una delle mie”.

Tai sentiva ancora il peso che gravava su di lui dopo la scenata della sera precedente.

Sora dormiva al suo fianco, alcune ciocche di capelli le cadevano sul volto e le solleticavano le guance. La ragazza fece una piccola smorfia, fu allora che Tai gliele scostò delicatamente senza svegliarla. Il rossiccio dei suoi capelli rifletteva al sole donandole quasi un’aria angelica.

-Perdonami...- le sussurò ad un orecchio prima di alzarsi dal letto e uscire da quell’appartamento.

Erano appena le 7 della mattina, eppure Tai non riusciva più a prendere sonno: una bella passeggiata non poteva che schiarirgli le idee. Avrebbe voluto chiamare Kari, il suo dolce angelo, nonché la sua sorellina, ma proprio non voleva svegliarla. Optò per mandarle un’email dal telefono; qualora si fosse svegliata l’avrebbe letta e gli avrebbe risposto.

*** Inizio messaggio ***

Ciao tesoro, sono io. Ieri sera sono stato un disastro con lei. Avrei tanto voluto dirle che l’amavo, tenermela stretta ed invece ho rovinato tutto come niente. A volte penso proprio di non meritarla. Lo so, sento già la tua voce urlarmi contro “sei un cretino!” ma è più forte di me, quando sono vicino a lei... cavolo, divento un imbecille. Non so che fare : ( ti va di chiamarmi appena ti svegli? Tu hai sempre la risposta pronta, non per niente sei la mia sorellina preferita! Tuo Taichi.

 

*** Fine messaggio ***

“Mah..” mormorò tra sé e sé.

Nel frangente di tempo che seguette, Tai si fermò in panificio e comprò qualche brioches ancora tiepida e un mezzo litro di latte. Dopo poco, però, con sorpresa il telefono squillò: era Hikari.

-Ehilà sorellina, ti avrò mica svegliata- risposte immediatamente il moretto.

-No, ma figurati fratellone. Tu piuttosto, quale evento sentirti sveglio già a quest’ora!- rispose lei ridacchiando dall’altra parte dell’apparecchio -Sai, non riuscivo a dormire, mamma sta friggendo delle cipolle e... ti lascio immaginare!-.

-Stai scherzando vero? A quest’ora della mattina? Per fortuna non sono lì, quelle avrebbero svegliato pure me!- affermò lui ridendo.

-Puoi dirlo forte!- Taichi non poté fare a meno di pensare a quanto fosse bella la risata cristallina della sorella -Piuttosto.. Ho letto la tua email, sai?-.

-Ahn, bene..- rispose Taichi leggermente imbarazzato.

-Forza, raccontami cos’è successo- lo incitò la moretta mettendosi a pancia in giù sul suo letto e muovendo freneticamente le gambe.

-Beh vedi....- il ragazzo le raccontò nei dettagli la serata trascorsa con Sora facendola di tanto in tanto ridere -E questo è tutto-.

-Cavolo fratellone, dovresti imparare a trattenere la tua rabbia e sopratutto a non scagliarla contro gli altri- disse dunque Hikari con fare materno -Sono certa che Sora non si è arrabbiata per questo-.

-Lo spero è solo che.. diavolo, mi sento un vero idiota!- grignò Taichi più a se stesso che alla sorella -Vorrei rimediare ma non so come, sai che non sono un granché bravo con queste cose..-.

-Che ne dici di portarla nel pomeriggio al mare? Sono due orette di treno..- notando però il sospiro indeciso del fratello aggiunse -Oppure potresti organizzare un picnic. Sbaglio o i nonni materni di Sora hanno una piccola Baita in montagna?-.

Lo sguardò del fratello si illuminò -Hikari ma io ti amo! Sei un genio sorellina, non so come avrei fatto senza di te!-.

L’entusiasmo del fratello fece scoppiare a ridere la ragazza -Ci sentiamo in tarda serata, mi raccomando tienimi informata-.

-Stanne certa!-.

 

***

Gli occhi si aprirono un pò a rilento. La luce che filtrava dalla finestra cadeva proprio sul suo volto, facendola trasalire. Sora si guardò intorno senza, però, scorgere la figura del moretto. Si stropicciò gli occhi e, dopo essersi stiracchiata un pò, andò alla ricerca del ragazzo.

Aveva ormai perlustrato tutto l’appartamento da cima a fondo e non l’aveva trovato.

“Che sia.. andato via?” domandò tra sé la ragazza preoccupata.

Non era da lei, ma il panico iniziò a divorarla dal dentro. Certo la sera prima non era andata splendidamente, c’era stato quel diavolo di intoppo a rovinarla, ma nel complesso non era andata poi così male.

Ormai era pronta ad urlare e scatenarsi quando la porta di casa si aprì molto lentamente ed una figura atletica la varcò.

Una lacrima solitaria rigò il volto della rossa che immediatamente corse verso il ragazzo abbracciandolo forte -Sei qui...- fu tutto quello che riuscì a dire.

Taichi rimase un secondo intontito da quella situazione, non riuscendo proprio a capire che diavolo le stesse succedendo -Tesoro..- le accarezzò una guancia scostandola delicatamente da sé -che succede?-.

La ragazza gli sorrise dolcemente -Pensavo fossi andato via e non volessi più restare da me, avevo paura ti fossi stancato e che..- non fece in tempo a finire la frase che lui la baciò. Fu un semplice bacio a fior di labbra, nulla di eccezionale, eppure riuscì a rapire la ragazza facendole toccare il cielo con un dito -Ti amo- aggiunse lui con gran convinzione.

 

-Senti tesoro- disse d’un tratto Taichi mentre agguantava la seconda brioches.

-Sì, dimmi- rispose lei dopo aver versato del latte nel suo bicchiere.

-Ieri ho parlato con Matt, una cosa seria eh- iniziò Taichi -Sai, non sono bravo coi giri di parole perciò andrò al dunque: a lui piace ancora Mimi e mi ha chiesto di chiederti di chiedere a Mimi cosa ne pensa di lui-.

Sora lo guardò stranita -chiesto di chiederti di chiedere...?- lo guardò confusa.

-Beh sì dai che hai capito- fece lui imbarazzato grattandosi la testa nervoso e ridacchiando.

-Mmh.. capisco- annuì lei dubbiosa.

-Che c’è?- domandò Taichi notando la faccia cupa della ragazza.

-No, niente, è che.. mi aspettavo una richiesta del genere da Mimi, non da Matt- sputò il rospo.

Tai sogghignò -Già.. Gli è costato caro dirmelo. Sai, credo gli piaccia veramente- aggiunse infine.

Sora annuì capendo che cosa le volsse dire il moretto -Va bene, più tardi la chiamo e vedo di indagare un pò-.

-Piuttosto- esordì Taichi -Questo pomeriggio.. Che ne dici di andare in montagna? Mi annoio a stare qui a fare niente, pensavo che potremmo prendere un pò di funghi-.

La ragazza lo guardò perplessa.

“Funghi? Idiota!” borbottò tra sé e sé Tai.

-Ehm.. d’accordo, ma bisogna chiedere il consenso a mamma e..-. non fece in tempo a finire la frase che con un sorriso smagliante Tai la interruppe.

-Già fatto mia cara!-.

 

“Oh Tai, riesci sempre a sorprendermi”.

 

***

-Ma per la miseria, ancora!- sbraitò Mimi sentendo per l’ennesima volta il suono di Skype assordare le sue orecchie -Ma chi diavolo è a quest’ora di notte?-.

-Mims, sono io Sora-

-Tesoro, è mezzanotte- disse Mimi addolcendo il tono di voce dopo aver sentito quella della sua amica.

-Oddio, è vero- urlò Sora coprendosi la bocca con una mano e guardando l’orologio -Tesoro, perdonami, me ne ero scordata-.

-Macché figurati, tu puoi tutto! Piuttosto, è successo per caso qualcosa?- domandò l’amica preoccupata.

Sora non voleva certo introdurre l’argomento Matt in maniera così brusca, perciò optò per raggirarlo con grande maestria.

-Volevo raccontarti di ieri sera- disse facendo cenno a Tai di allontarsi -Sai, Tai è stato qui da me-.

Sora d’altra parte decise di approfittare della situazione per raccontare all’amica dell’episodio spiacevole successole.

-Oh, bene bene e....? Dimmi tutto e nei minimi dettagli!- rispose pimpante Mimi.

-Ecco vedi.. non è andata proprio come mi aspettavo, anzi- disse Sora sospirando e controllando che Tai non fosse nei paraggi -Vedi, quando ci siamo cambiati non so come mai ma.. mi sono vergognata a farlo davanti a lui. Non mi era mai successo-.

Mimi annuiva comprendendo il timore dell’amica e facendole cenno di proseguire.

-Lui non si è fatto problemi a restare in boxer davanti a me e quando l’ho guardato.. non so, mi sono bloccata- prese fiato -E’ come se avessi paura di non essere abbastanza per lui...-.

-Ma che dici Sora, tu sei perfetta per lui. Taichi non ti scambierebbe per nessun’altra al mondo, lo sai benissimo- rispose d’impeto Mimi.

-Lo so, lo so. E’ che dopo.. ci stavamo baciando e lui si è innervosito per una cavolata e alla fine ha preferito dormire- sibilò con un velo di amarezza.

-Ma no figurati, succedeva sempre anche a me quando stavo con Matt- disse Mimi non curante dell’argomento che aveva appena introdotto.

-Ah sì?- domandò Sora pronta ad entrare in azione.

-Sì vedi, le prime volte è così, ci si sente in imbarazzo, si combinano solo guai, ma vedrai che migliorerà- disse infine chiudendo l’argomento Matt proprio così come si era aperto.

-Beh ma alla fine tu e Matt ci siete riusciti, dico bene?- domandò Sora insistendo nuovamente sull’argomento.

-Beh sì, direi proprio di sì- rispose pensierosa.

Seguì qualche minuto di silenzio quando Sora ebbe l’ennesima idea geniale.

-Non me lo dire- disse Sora spalancando gli occhi -Ancora ti piace?-.

Seguì qualche minuto di silenzio e qualche sospiro pensieroso.

-A dire il vero sì. Te lo dico solo perchè sei la mia migliore amica, lui non deve saperlo- si agitò Mimi.

-Perchè no?- domandò Sora tanto per far sfogare l’amica.

-Beh, è lui che mi ha lasciata. Diceva di non amarmi più, perciò...- e lasciò la frase in sospeso.

 

***

Un ragazzo da dietro la porta trasalì.

E’ come se avessi paura di non essere abbastanza per lui...” quelle parole ancora echeggiavano nella sua mente.

Taichi era molto popolare, d’altra parte era il capitano della squadra di calcio ufficiale della scuola e questo gli permetteva di avere metà delle ragazze ai suoi piedi (indovinate un pò l’altra metà a chi apparteneva? Nda).Eppure, su tutte, lui aveva scelto proprio Sora. La conosceva da una vita e il pensiero che lei non potesse essere abbastanza per lui non lo aveva mai e poi mai sfiorato.

Convinto più di prima del suo programma per la giornata, si promise che quella sera doveva essere perfetta. Basta gesti maldestri, basta arrabbiarsi per nulla, basta fare il cretino. Lei si meritava la sua attenzione, lui voleva darle tutta la sua attenzione.

Afferrò saldamente il cellulare e compose il numero di Matt.

-Pronto?- rispose il biondino dall’altra parte del telefono.

-Sto partendo in missione- disse Taichi facendo arricciare il naso all’amico.

-Scusa?- domandò quest’ultimo ancora assonnato e confuso.

-Stasera sarà perfetta e io non dovrò sbagliare nulla. Lo devo fare per Sora- rispose Taichi convinto ora più che mai.

-Ehm.. ottimo- disse Matt domandandosi se l’avesse chiamato solo per quello.

-Scusa la digressione. In verità ti avevo chiamato per Mimi..-

A quel nome il biondino trasalì e aprì gli occhi come se gli avessero appena buttato addosso un secchio di acqua ghiacciata.

-C’è poco da dire. Diciamo che sei solo un coglione e che lei ti ama ancora ma ha paura che tu non possa contraccambiare- le parole dell’amico resero silenzioso Matt -Perciò alza il culo e parlaci. Se la ami e la desideri, fallo-.

Non ci fu bisogno di aggiungere altro, Matt ora sapeva quel che doveva fare. Ringraziò il suo migliore amico per essersi esposto per lui e si salutarono.

 

***

-Va bene, ti voglio bene anche io, ciao ciao- disse Sora salutando la sua amica del cuore e chiudendo la chiamata.

Si voltò immediatamente sentendo lo sguardo di Taichi su di lei.

-Ho avvisato Matt, anche se tanto già si sapeva- disse sorridendole -Ti prepari che andiamo?-.

 

I due ragazzi in silenzio raccolsero una valigetta piccola, riempiendola con un cambio per il giorno dopo, i pigiami e qualcosa da mangiare, dopodiché si diressero in montagna.

L’aria era carica di tensione, non solo tra i due ragazzi, ma in cielo le nubi si infittivano sempre di più preannunciando una giornata di pioggia. No, proprio non ci voleva.

 

I due ragazzi pranzarono al sacco e tracorsero parte del pomeriggio a fare una passeggiata nella pienta che circondava la piccola baita di legno. Sora riuscì seriamente a trovare qualche fungo, mentre Taichi raccolse un pò di legna per il caminetto: non faceva per niente caldo, era decisamente il caso di ricorrere ad un piccolo falò, altrimenti quella sera sarebbero morti di freddo.

-Era da tanto che non venivo qui, mi ha fatto piacere- disse Sora rompendo il silenzio tra i due.

-E’ stata un’idea di Hikari- rispose sincero il ragazzo.

“Maledizione alla mia boccaccia” pensò tra sé.

-Significa che domani la chiamerò per ringraziarla- rispose Sora sfoderando uno dei suoi più dolci sorrisi, lasciando Taichi completamente disarmato.

-Che ne dici se torniamo a casa? Così magari iniziamo a cucinare qualcosa per stasera- affermò il moretto.

-Ottima idea-.

Nel momento in cui i due varcarono la porta iniziò a piovere. Finalmente quella carica di tensione che vi era nell’aria si stava facendo sentire. Tuoni e lampi accompagnarono quella pioggerellina, scatenandosi successivamente in una vera e propria tempesta.

 

La serata trascorse senza alti e bassi. La cena era ottima, d’altra parte Sora aveva un gran talento ai fornelli. Tutto ciò che cucinava diventava delizioso e Taichi non poteva far a meno di elogiarla continuamente per questo.

Mentre la ragazza lavava gli ultimi piatti sporchi, il moretto tentava di accendere il caminetto inserendo la diavolina sotto un piccolo ammasso di ramoscelli. Quando il fuoco attecchì bene, inserì della legna più grossa, così da alimentare maggiormente le fiamme senza rischiare di spegnerle.

Sora aveva ormai finito di sistemare la cucina quando Taichi era ancora alle prese con il riscaldamento fai-da-te. Si appoggiò alla porticina del salotto e lo guardò trafficare in silenzio. Quando questo ebbe finito si accasciò a terra girandosi verso di lei. I suoi occhi delinearono ogni singola curva della figura che gli stava davanti, assaporandosela con lo sguardo.

-Sei bellissima..- disse semplicemente.

La ragazza, infatti, vestiva un lungo abitino trasparente che lasciava spazio all’immaginazione.

Il ragazzo fece per alzarsi e dirigersi da lei, quando questa gli si avvicinò e si sedette al suo fianco.

-Qui si sta meglio, c’è il fuoco- disse fissando quelle scintille intensamente -In camera fa freddo..-.

Taichi decise dunque di non insistere e di accasciarsi al fianco della ragazza, posizionando una coperta sotto di loro ed un’altra sopra. Le scostò una ciocca, la solita che le accarezzava sempre la guancia, e le sorrise.

-Ti amo- la dolcezza con la quale lo disse sorprese Sora.

La ragazza conosceva il moretto pressoché da sempre ed era abituata al suo carattere prorompente e allegro. Conosceva bene la sua dolcezza, eppure quella sera c’era un qualcosa di più. E proprio quel qualcosa le piaceva da morire.

Taichi non aspettò un secondo, le baciò la fronte, poi scese sul collo accarezzandolo e assaporando ogni centimetro di pelle. Quando risalì a livello delle labbra, la guardò intensamente come se volesse comunicarle qualcosa. La baciò con impeto, ma allo stesso tempo con grande passione.

Il Taichi che quella sera aveva davanti non era il ragazzo di sempre. No, era un lato che ancora non conosceva di lui, ma che aveva una voglia matta di poter sperimentare.

Lui la fece stendere sulla schiena e con grande cautela si mise su di lei facendole rivivere la scena della sera prima. La paura che Taichi potesse rovinare tutto era forte, ma allo stesso tempo il ragazzo era fiducioso dei sentimenti che provava per la ragazza e senza dar ascolto a quel timore si lasciò far trasportare da quell’istinto che lo stava divorando da dentro.

La sua mano percorse le lunghe cosce della ragazza fino ad incontrare quel leggero vestitino che creava una barriera netta tra la sua pelle e quella della ragazza. Con poca fatica lo sbottonò da dietro e lo fece scivolare via. Tai si concentrò sul collo della ragazza, facendole dimenticare ogni cosa, persino la goffaggine della sera precedente. La ragazza non indossava altro che un leggere completino di pizzo. I brividi di freddo la percorsero fino a penetrarle nelle ossa. Sora iniziò, quindi, a tremare leggermente.

Sotto il tocco leggero e gentile delle sue mani, Taichi si accorse che la rossa iniziava ad avere freddo, perciò senza pensarci due secondi di più si tolse la maglia e l’abbracciò forte a sé, riscaldandola col calore della sua pelle. Le mani sottili e infreddolite della ragazza percorsero la schiena del moretto facendolo inizialmente sobbalzare. I due sorrisero divertiti per poi continuare nelle loro effusioni. Il ragazzo si disfò anche dei suoi pantaloni restando così in boxer.

La ragazza era coscia di quel che sarebbe successo di lì a poco.

Taichi iniziò ad innervosirsi un poco una volta che fu alle prese con l’elastico del reggiseno della ragazza, ma senza troppe discussioni riuscì a slegarglielo. Sora si coprì il seno in segno di imbarazzo. Taichi allora la guardò dolcemente e le sorrise -Non aver paura..- le disse prima di sfilarglielo da sotto le mani.

Quella vista, quella bellezza, la sua bellezza lo fece reagire istintivamente, irrigidendosi e arrossendo. Notando il rigonfiamento che vi era nei boxer del suo ragazzo, Sora trasalì e capì che era giunto il momento. Taichi con grande trasporto allontanò le mani della ragazza dal suo petto e le baciò i seni, facendola palpitare.

Ora i due erano separati solo dalle mutandine di lei e dai suoi boxer.

Sora guardò Taichi un pò imbarazzata e allo stesso tempo spaventata. La vista dei boxer del ragazzo la fece irrigidre. Fu allora che Tai capì che forse non era il momento. Le diede un bacio sulla fronte e le sussurrò dolcemente -Solo quando sarai pronta..-.

Sora non riusciva a capire. Erano ormai giorni che non aspettava altro e ora, proprio quando c’era così vicina, non riusciva a fare il grande passo.

Taichi la scrutò di sbieco, domandandosi che cosa stesse succedendo. La ragazza ci pensò su veramente tanto prima di sorridergli e di prendergli una mano, stringendola forte nella sua -Io ti amo Taichi, aspetto questo giorno da veramente tanto tempo..- detto ciò lo condusse fino al suo basso ventre lasciando poi la presa.

-Sora io..- fece per dire il ragazzo quando lei lo interruppe con un bacio.

Taichi accettò l’invito della ragazza e con grande maestria (dov’è finita la tua goffaggine Taichi? Nda) le sfilò l’ultimo pezzo di stoffa che la divideva da lui. Il ragazzo rimase un secondo incantato a guardare il corpo nudo della giovane che gli stava davanti, mentre questa arrossì violentemente. Non restavano che i suoi boxer, pensarono entrambi complici dello stesso gioco. Il rigonfiamento si era fatto più pronunciato e sembrava quasi soffocare dentro quei boxer. Quando il ragazzo se li levò, Sora rimase un secondo a fissarlo e sbiancò -Tai, ma..-.

Lui la guardò perplesso -Sì..?- le chiese pensando subito che qualcosa non stava andando nel verso giusto.

-Quello non ci entra qui!- urlò Sora imbarazzatissima.

Taichi scoppiò a ridere conscio che, almeno per una volta, non era stato lui a interrompere quella magia.

La ragazza lo guardò sconcertata -Cosa ridi?- lo ammonì imbronciandosi.

Taichi d’altra parte non riusciva proprio a smettere di ridere.

 

Buffo non trovate? L’amore è talmente imprevedibile. Chi mai l’avrebbe detto che due ruoli così differenti potessero scambiarsi con tanta spontaneità?

Quella notte i due ragazzi fecero l’amore per la prima volta.

Finalmente i due corpi riuscirono ad unirsi e a ricomporre un puzzle che, tanto tempo fa, era stato creato e poi separato.

 

To you, I would give the world
To you, I'd never be cold
Cause I feel that when I'm with you
It's alright, I know it's right

And the songbirds keep singing
Like they know the score
And I love you, I love you, I love you

Like never before

 

Songbird

 

Eccoci arrivati al termine anche del secondo capitolo. Spero di essere riuscita a strapparvi un sorrisino. Adoro la coppia  Taoira, ve ne eravate accorti?! Ma lasciamo stare questi commentini inutili. Il prossimo capitolo sarà dedicato soprattutto agli amanti della coppia Matt/Mimi. Pronti a scoprire come andrà a finire tra i due? Ma soprattutto, Matt avrà il coraggio di parlare alla ragazza?

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure / Vai alla pagina dell'autore: Lavie Head