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Autore: Itilis    02/08/2011    3 recensioni
La vita è un curioso e inaspettato susseguirsi di avvenimenti, di piccoli momenti che assieme compongono quella meravigliosa situazione comunemente chiamata Esistenza. E sono proprio le cose più semplici, spesso scontate, che incollano pazientemente pezzo per pezzo i nostri ricordi, affinchè essi si conservino nel tempo.
Una notte d'estate, una piscina in cui non si dovrebbe stare e tante domande sul futuro: è questo l'istante che stanno vivendo Sofì e Yusuf. Due amici che pensano a tutta la vita che hanno davanti, senza accorgersi che la stanno già costruendo in ogni singolo secondo della loro Esistenza.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti ^_^ premetto che questa è la prima cosa che ho avuto il coraggio di pubblicare qui, quindi vi prego di non essere troppo perfidi ^^" al contrario pareri, commenti e recensioni sono ben accetti =) spero di non annoiarvi vista la seriosità di questa one-shot... Detto questo, buona lettura ^_^


Le increspature dell'acqua si fecero via via più rade, lasciando spazio alla calma. La piscina tornò piatta e silenziosa, com'era prima che Sofì vi si immergesse. Ora la ragazza era immobile, respirando lentamente quasi per non turbare la pace che si era creata. L'unica cosa che amava nel suo lavoro di cameriera in quel residence, era proprio questa: un tuffo in piscina esterna di notte, appena finito il turno. Il tutto ovviamente dopo l'orario di chiusura e assolutamente non autorizzato.
La ragazza cominciò a nuotare silenziosamente, fermandosi un paio di minuti a osservare il cielo stellato, per poi tornare a immergersi completamente fino a toccare il fondo. Si preparò alla risalita e, non appena riemerse, trovò due grandi occhi scuri e profondi che la fissavano da bordo piscina.
« Ancora qui Sofì? » sorrise il ragazzo della sorveglianza notturna.
« Oh ciao Yusuf! Si, sono ancora qui... Non ho saputo resistere » rispose la ragazza ricambiando il sorriso e avvicinandosi al bordo.
« Vedo... Sai che è vietato quello che stai facendo: dovrei farti uscire » continuò il ragazzo chinandosi e cercando di agguantare la ragazza, la quale però, con uno scatto felino, schivò la presa ributtandosi a centro piscina.
« Finirai per farmi licenziare, un giorno » sospirò Yusuf, sedendosi rassegnato su una delle sdraio vicine.
« Potresti fare un tuffo anche tu, invece di lamentarti » ridacchiò Sofì, avvicinandosi lentamente.
« Sai benissimo che non posso. E non potresti neppure tu, se è per questo » replicò il ragazzo. Passarono alcuni istanti di silenzio, poi Yusuf disse:
« C'è un cielo bellissimo stasera, non trovi? »
« Sì, l'ho notato anche io. E' più luminoso del solito »
« Vero »
« Ehi Yusuf, tra quanto parti? »
« Domani pomeriggio, appena sarà tutto pronto » rispose il ragazzo divenendo improvvisamente pensieroso. Già, poche ore e sarebbe tornato in Turchia: il paese in cui era nato, ma che non ricordava affatto. L'idea di tornarci per chissà quanto non lo entusiasmava, ma capiva i suoi genitori.
« Non andare » disse debolmente la ragazza, aggiungendo « Non serve che tu ci vada per forza... Hai vent'anni... Resta qui, e lascia andare loro ».
Yusuf sorrise « Ci ho pensato parecchio, ma non posso farlo ».
Sofì uscì dall'acqua sedendosi accanto all'amico ed esclamando  « Ma perchè no? Guarda me: ho un anno meno di te, vivo già da sola e sto una meraviglia »
« Senza offesa, ma non è che tu avessi molta scelta: la situazione in casa tua era diventata ingestibile » precisò il ragazzo.
« Lo so lo so... E' solo che non voglio vederti passare la vita in un paese a cui non senti di appartenere, mi capisci? »
« Come sei tragica... Non starò mica la per sempre »
Sofì lo fissò dubbiosa e, ricevendo il silenzio come risposta, disse: « Come immaginavo non sai se tornerete »
« Senti, è complicato. Ma perchè parliamo solo di me? Non è che tu sia messa tanto meglio »
« Scusa? »
« Fai un lavoro che odi: vuoi continuare a lamentarti in eterno o vuoi prendere in mano la tua vita e farci qualcosa che ti piace davvero? ».
Il silenzio calò imbarazzante tra i due, ognuno perso nel groviglio dei propri pensieri. Una stella cadente sfrecciò sopra le loro teste, ma Sofì e Yusuf non se ne accorsero. La prima a parlare fu la ragazza:
« Bè, sarai soddisfatto... In un modo o nell'altro sei riuscito a farmi uscire dall'acqua di mia iniziativa »
« L'avevo notato, si » sorrise il giovane addetto alla sicurezza alzandosi e aggiungendo « E se nel giro di un minuto sparisci dalla piscina potrei accidentalmente dimenticarmi di averti visto qui stasera e scordarmi casualmente di segnarlo tra le effrazioni ».
Capendo di aver tirato fin troppo la corda la ragazza raccolse le sue cose fermandosi sul cancello all'uscita.
« Verrò a salutarti all'aereoporto, se deciderai di partire »
« Ci conto »
« Buonanotte Yusuf »
« Notte Sofì »

Rimasto solo, il giovane addetto alla sicurezza sorrise riprendendo il suo ultimo giro di controllo: il giorno seguente avrebbe preso quell'aereo, di questo era certo. Chissà, forse nel suo paese natale lo aspettava qualcosa di bello... Certo è che non lo poteva sapere senza rischiare, anche se sul momento sentiva di non appartenere a quel posto.

Avviandosi verso casa la ragazza sospirò: il suo amico aveva ragione. Se voleva cambiare le cose doveva fare qualcosa lei perchè ciò accadesse: forse avrebbe potuto riprendere gli studi, abbandonati per mancanza di voglia... Si, non era una cattiva idea, dopotutto aveva da parte parecchi risparmi. Certo è che avrebbe seguito quel consiglio, era stanca di non vivere davvero.


E quella notte d'estate delle scelte erano state fatte, le prime di una lunga serie chiamata vita. Ma ogni singolo pensiero non era andato perduto: era stato raccolto dalle stelle, fedeli e silenziose compagne dell'umanità. Guardinghe ci osservano, ascoltano e si riflettono nei nostri specchi d'acqua, proiettandosi quaggiù e abbracciandoci se, per caso, ci troviamo in uno di questi riflessi di stelle.

   
 
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