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Autore: Franky93    02/08/2011    1 recensioni
Alex è un semplice ragazzo di 15 anni, con la passione per i Pokémon fin da quando era piccolo. Un bel giorno, riceve dal Professor Elm il compito di completare il Pokédex e, insieme al suo Starter, partirà per Johto non solo con lo scopo di aiutare il Prof., ma anche per poter diventare uno dei migliori Allenatori della Regione. Riuscirà questo giovane a perseguire il suo obiettivo fino alla fine? [Basata sulla trama di Heart Gold e Soul Silver; Personaggi originali]
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Cap.29:
Il Lago d’Ira

Tempo più tardi, al Centro Pokémon, sia Laura che Alex consegnarono i loro Pokémon all’infermiera Joy per farli ristabilire totalmente dalla dura lotta affrontata, e nel frattempo i due ne approfittarono per fare due chiacchiere insieme al resto del gruppo.

-Ti dirò, piccoletto, non mi aspettavo che questo scontro si concludesse con un pareggio- disse Laura, sorseggiando del tè
.
-Se questo ti rende felice, nemmeno io.- ribatté Alex, bevendosi con gusto un buon succo all’arancia rossa.

-Meglio così, almeno nessuno di noi tornerà a casa con una sconfitta bruciante nel cuore…-

-Eh, già-

-In ogni caso, come mia sorella prima di me posso dirti che hai abbastanza talento, ma tuttavia dovrai aspettare ancora un po' di tempo prima di poter raggiungere il nostro livello-

-Però devi ammettere che sono bravo, vero?-

-Sì… ma devi comunque migliorare, altrimenti non sarai mai in gado di battere i Superquattro e il Campione-

-I Superquattro e il Campione? E chi sarebbero?-

-La massima autorità della Lega Pokémon, ovviamente. Non puoi considerarti un vero Allenatore se non batti prima loro, conosciuti come l’élite degli Allenatori migliori di Kanto e Johto.-

-Di Kanto e Johto?-

-Esatto…- li interruppe Dylan –Devi sapere che entrambe le regioni condividono la stessa Lega Pokemon, e che ad oggi c’è stato un Campione famoso in ambo le regioni, se non in tutto il mondo-

-Davvero? E chi sarebbe?-

-Al, mi deludi… come fai a non conoscere il nome di Scarlet, famosissima Allenatrice che tre anni fa batté la Campionessa in carica di allora, conosciuta con il nome di Blue?- lo rimproverò Fran.

-Ecco, io…-

-E non è tutto!- aggiunse Amy –Si dice anche che, sempre quei lontani tre anni, la Campionessa abbia deciso di lasciare il titolo, cosa che spinse la Federazione della Lega a promuovere nuovi Allenatori promettenti al rango di Superquattro.-

-Davvero? Wow… però non mi spiego perché la nostra regione condivida la Lega con la regione di Kanto-

-Semplice- cominciò a spiegare Fran -Perché essendo regioni confinanti, la Federazione ha deciso di far condividere la sede centrale della Lega proprio al confine tra le due, che si trova all’Altopiano Blu, vicino…-

-Alla Via Vittoria, al confine dei Percorsi dopo Smeraldopoli, città dove ora Blue lavora come Capopalestra.- concluse Sonia.

-Caspita, quante informazioni! Sono così tante che mi è un po’ difficile assimilarle tutte insieme in questo momento-

-Non preoccuparti, Al. Fatti una bella dormita a vedrai che ti passa-

-In effetti, dopo una lotta così intensa contro Laura mi ci vorrebbe proprio un po’, anche se ora come ora mi piacerebbe andare a sfidare il Capopalestra di questa città… Pazienza, lo farò domani.-

E presa questa decisione, sia Alex che il suo gruppo passarono il pomeriggio a riposarsi tranquilli, e una volta fatta notte si fecero una comoda dormita ristoratrice. La mattina seguente però, nonostante il nostro eroe dagli occhi verdi fosse smanioso di fare un’altra lotta in Palestra, non appena arrivò davanti alla stessa vide che con sua enorme sfortuna era chiusa “causa allenamento mattutino del Capopalestra”, stando al cartello sull’entrata.

-Oh, ma allora è un vizio questo!- protestò il moro –Ma è possibile che ogni santa volta che voglio sfidare una Palestra va a finire che mi ritrovo sempre con un pugno di mosche in mano?-

-Guarda il lato positivo, Al- lo consolò Matt –Possiamo approfittarne per andare a vedere il famoso Lago d’Ira che si trova qui vicino-

-Lago d’Ira? E perché si chiama così?- chiese Fran.

-Perché si dice si sia formato dalla tempesta provocata dalle lotte continue dei Gyarados che vi abitavano molti anni fa per la conquista del territorio, e ad oggi è considerato come una delle maggiori meraviglie della regione di Johto- rispose per lei un curioso individuo avvicinatosi a loro, dai capelli rossi e vestito con un completo blu scuro decorato in oro e un mantello nero e rosso.

-Mi scusi, signore, lei sarebbe?- domandò gentilmente Dylan.

-Si chiama Lance.- gli disse Sonia –Ed è un nostro caro e vecchio amico di famiglia, vero Laura?-

-Sì, è così.- aggiunse la bionda, ammiccando insieme alla sorelle modo impercettibile verso il nuovo arrivato.

-Mi scusi, signor Lance- gli chiese Amy -Ma per caso non ci siamo già visti da qualche parte, io e lei? No, perché ha un’aria familiare-

“Uh? Ma quella ragazza… è proprio lei?”

-Signor Lance? C’è qualche problema?-

-Uh? No, no, nulla, avevo solo lo sguardo fisso nel vuoto. Comunque no, non credo di averti mai visto, così come non immaginavo di rivedere dopo tanto tempo Sonia e Laura.-

-Vi conoscete da molto?-

-Ti dirò, uhm… come hai detto che ti chiami?-

-Alex-

-Sì, giusto, Alex… io e quelle due siamo molto legati, e diciamo che ci conosciamo da circa tre anni, il che non è poco. Oh, se non sbaglio volevate andare al Lago d’Ira, giusto? Allora se volete vi faccio strada e vi accompagno, che ne dite?-

-Va bene, facci strada, se proprio insisti-

E fu così che il gruppo dei nostri eroi decise di seguire il misterioso Lance ed incamminarsi per il Lago d’Ira, attraversando non con poca fatica il piccolo percorso di montagna che conduceva proprio verso il Lago, anche se i nostri erano incuriositi più dal ragazzo col mantello che dalla destinazione vera e propria.

-Tu che dici, Al, pensi che ci possiamo fidare di lui?-

-Non lo so, ma visto che Sonia ci assicura che è un suo amico, direi che possiamo fidarci, e poi mi pare un tipo per bene.-

-Sì, direi che Alex ha ragione...-

-E come fai a dirlo con certezza, Dylan?-

-Sento che la sua Aura è animata da buone intenzioni…-

-Fammi indovinare, un altro dei tuoi poteri d’Aura, vero?-

-Già, sembra come se mi si stessero risvegliando a mia insaputa…-

-In che senso? Vuol dire che non puoi controllarli?-

-No, Matt, non intendevo questo… dico solo che potrei sfoderare chissà quali nuovi poteri senza neanche accorgermene…-

-Chi lo sa, potrebbe essere come dici-

-Però a me sembra di averlo già visto da qualche parte…-

-Ne sei sicura, Amy?-

-Certo che lo sono, è solo che non mi ricordo-

-Non preoccuparti, sono sicuro che te ne ricorderai presto-

-Lo spero, Alex, lo spero…-

Ad un certo punto, Lance si fermò e indicò con un dito il tanto decantato lago, che si presentò largo quanto un cratere e pieno d’acqua azzurrissima, collocato al centro esatto di una pianura molto estesa e verdeggiante. Un vero paradiso, insomma.

-Signore e signori… ecco a voi, il Lago d’Ira- disse infine il rosso.

-Wooooow!- esclamò Alex, non trattenendo un impeto di emozione.

-Ma è bellissimo!- aggiunse Amy.

-Da anche l’aria di essere un posto molto tranquillo…- proferì Dylan.

-E anche molto curato, hai visto che verde?- aggiunse Matt.

-Però mi sembra un po’ strano che questo lago sia tutta opera di Pokemon di natura feroce come i Gyarados- notò Fran.

-Beh, è probabile che l’abbiano fatto non solo per soddisfare la loro assurda voglia di competizione, ma anche per poter così procreare la loro specie e far convivere anche le altre.- azzardò Sonia, indicando un paio di Goldeen e Seaking nuotare liberamente, seguiti anche un po’ goffamente da alcuni Magikarp.

-Sì, può darsi che sia anche così- le fece eco Laura.

-Pika?- improvvisamente Pikachu cominciò a tendere le orecchie.

-Che succede, piccolo mio? Qualcosa non va?-

Il piccolo topo giallo non rispose, ma si limitò a scendere dalla spalla di Laura e a dirigersi verso il bordo del Lago, seguito poi a ruota da Togepi, che era sgusciato via dalle braccia di Alex, e Riolu, che fino a quel momento era al fianco di Dylan e Fran. Tutti e tre, soprattutto Riolu, mostravano sui loro musi come uno sguardo teso, insicuro, come se avessero l’impressione che nelle prossime ore, se non anche presto, sarebbe accaduto qualcosa di brutto, e parte di questo venne evidenziato dal cielo che cominciava a rannuvolarsi.

-Non so perché, ma ho una brutta sensazione…- disse Dylan, notando che il vento si stava alzando sinistramente.

-Chiamalo pure “timore” o come ti pare, ma quest’atmosfera non mi piace per niente- aggiunse Fran, abbracciandosi all’argenteo.

-Se è per questo neanche a me.- proferì Matt.

-Lance, cosa sta succedendo?- domandò Alex, per nulla tranquillo.

-Non ne ho idea…- rispose l’interpellato –Ma se le voci che ho sentito riguardo questo Lago sono vere, temo che ben presto avremo una compagnia non molto piacevole…-

-Che intendi dire?- gli chiesero all’unisono Sonia e Laura.

-Quali voci?- aggiunse ancora Amy.

-Le voci riguardanti uno strano Gyarados che è recentemente è apparso proprio qui, nei dintorni del Lago d’Ira. Da quanto ho capito, questo Gyarados sembra avere un forte istinto territoriale per questo Lago, e si dice faccia la sua apparizione non appena qualcuno vi mette piede, anche se per sbaglio…-

-E cosa succede ai poveri malcapitati?-

-La cosa peggiore che possa mai capitare a chi invade o entra anche solo per poco nel territorio di un Gyarados…-

Purtroppo, proprio mentre Lance finiva di parlare, l’acqua del Lago cominciò ad agitarsi, e i Pokémon d’Acqua nei paraggi, intuendo l’imminente pericolo, cominciarono a nuotare via in cerca di riparo, e nel frattempo l’ombra di un Pokémon, coperta in parte dall’acqua, si avvicinava minacciosa verso i ragazzi, che non fecero neanche in tempo a muovere un passo che la creatura uscì fuori, rivelandosi in tutto e per tutto come un Gyarados, ma ciò che fece rimanere a bocca aperta i presenti non furono l’espressione feroce o gli occhi da bestia, bensì il fatto che le squame di quello stesso Gyarados avevano un curioso colorito rosso anziché il classico blu tipico della sua specie, e ciò lasciava intendere che fosse un esemplare unico nel suo genere, ipotesi supportata anche dal fatto che non solo le squame, ma anche l’intero corpo del tipo Acqua risplendeva come di luce propria. In poche parole, tutti questi elementi facevano di questo Pokémon uno spettacolo per gli occhi.

-Wow… ma è bellissimo!- esclamò Amy, estasiata –Non so perché ma sento il dovere di catturarlo e farlo mio!-

-È meglio di no, te lo sconsiglio- la avvertì Lance –Questo Gyarados non è come gli altri, e ho paura che sia terribilmente potente.-

-Davvero? Se è così, allora lo aggiungerò volentieri alla mia squadra e ne farò un Pokémon fortissimo-

-No, fermati!-

Nonostante l’avvertimento di Lance, la rossa aveva già deciso, e una volta fatto uscire Vaporeon dalla Poké Ball, cominciò a fargli cenno di cominciare a lottare contro il Gyarados, che però non vide il Pokémon Bollajet come una minaccia, e si limitò a lanciargli contro una fiammata violacea dalle fauci, atterrandolo.

-Cavoli, che colpo!- esclamò sorpreso Matt.

-Non c’è da stupirsi, quella mossa è la famosa Ira di Drago, una delle tante tecniche che Gyarados può apprendere pur non essendo un vero tipo Drago…- spiegò Dylan.

-Io però non mi arrendo. Vaporeon, Geloraggio!-

-Vaaaaapoooo!- rispose il tipo Acqua, scagliando il raggio gelido contro il suo nemico, colpendolo duramente.

-GYAAAAAAAHHHH!- ruggì di rimando il Pokémon Feroce, agitando le acque e preparandosi a colpire Vaporeon a zanne scoperte.

-Fa attenzione, Amy, temo che stia per usare Morso!- disse Alex, visibilmente preoccupato per la rossa.

-Tranquillo, tesoro, ho tutto sotto controllo. Vaporeon, bloccalo subito con una bella Idrondata.-

E con incredibile grazia e rapidità, Vaporeon caricò e poi rilasciò dalla sua coda la scia d’acqua che aveva creato, bloccando così l’assalto del Gyarados dalle squame rosse, che per nulla contento e ancora più adirato di prima, agitò violentemente la coda e creò così un piccolo tornado che scagliò sul suo piccolo avversario, il quale venne atterrato di nuovo, ma questa volta più duramente di prima.

-Cavoli, è un osso duro…-

-Non temere, ti do una mano io. Togepi, Metronomo!-

-To-ge, To-ge, To-ge…- cantilenò felice il Baby Pokémon, agitando le sue piccole braccia a destra e a sinistra –To-ge-pi!- aggiunse poi, bloccandosi e infine rilasciando una fortissima ventata d’aria gelida dalla bocca, che andò a schiantarsi contro il Gyarados.

-Wow, questa volta ha usato Bora!- notò stupita Fran.

-Già, e anche questa volta Metronomo ha fatto centro, però dubito basti anche questo attacco a fermarlo… Riolu, è tempo di rendersi utili anche per noi due… usa Codacciaio!- gridò Dylan.

-Pikachu, che ne dici se ci pensiamo anche noi due?- propose Laura al suo piccolo compagno, che annuì –Allora vai con Fulmine!-

-Riooooooo… Riolu!- sentenziò il Pokémon Emanazione, spiccando un balzo da acrobata e colpendo l’avversario a coda tesa.

-Pikaaaaaa… CHUUUUUUUUU!- si fece poi avanti il topo elettrico, rilasciando dalle sue sacche guanciali un potentissimo fulmine, folgorando con forza il Gyarados rosso.

-Woo-hoo! Lo abbiamo in pugno, ragazzi!- esultò Matt.

Infatti, con tutti gli attacchi subìti fino a quel momento, si poteva pensare che il Gyarados rosso si sarebbe dichiarato vinto e a quel punto si sarebbe lasciato catturare volentieri… peccato che tutte quelle speranze vennero vanificate quando il Gyarados si scrollò con molta disinvoltura l’intorpidimento ricevuto dal Fulmine di Pikachu e riprese a ruggire molta più ferocia di prima.

-Però, è parecchio resistente, il tipo- disse sarcastico Alex.

-Ma come è possibile che riesca a rimanere ancora in piedi dopo tutta quella serie di attacchi?- domandò Matt.

-Forse perché non è un Gyarados come tutti gli altri...- ipotizzò Dylan.

-Impossibile, a parte lo strano colore lo si vede benissimo che è un Gyarados in tutto e per tutto, però…- riflette Fran.

-È proprio strano che abbia tutto questo vigore- concluse Amy.

-Già… a meno che non si tratti del frutto di un qualche bizzarro esperimento sull’evoluzione dei Pokémon- proferì Lance.

-In che senso? A cosa ti riferisci, Lance?- gli chiese Sonia.

-Stando alle mie fonti, pare che il Team Rocket abbia messo in cantiere una sorta di sistema per far evolvere i Pokémon il più velocemente possibile, e forse è probabile che anche questo Gyarados ne sia stato vittima in qualche modo-

-E se le cose stanno così, tutto ciò spiegherebbe il suo comportamento così aggressivo, giusto?-

-In teoria sì, però rimane il problema su come comportarci con lui… visto come ha resistito agli attacchi, difficilmente potremmo avere qualche chance di catturarlo. Parimenti, se lo lasciassimo allo stato brado potrebbe continuare a causare problemi a tutti gli altri Pokemon che vivono nel Lago e anche ai civili.-

-E allora cosa consigli di fare?- domandò Laura.

-Quello che un buon Allenatore dovrebbe sempre fare in situazioni difficili come questa… ovvero seguire il suo cuore e fare la scelta che gli sembra più giusta… Dragonite, è ora di spiccare il volo!-

E dette queste parole, il ragazzo col mantello lanciò una Poké Ball, dalla quale fuoriuscì un drago arancione più alto di lui, dalla lunga coda, un piccolo corno sulla testa e un paio di ali dagli interni blu, che si mise subito al fianco del suo padrone, pronto a lottare.

-Fortunatamente per noi, ho già in mente un piano, ma ho bisogno anche della collaborazione di Alex- disse il rosso, rivolgendoli uno sguardo pieno di coraggio e fiducia –Te la senti di offrire un po’ del tuo aiuto al qui presente Campione della Lega di Johto?-

-Certo, ne sarei molto onorato…- rispose Alex, per poi fermarsi un attimo ad assimilare ciò che aveva appena detto Lance -Ehi, no, aspetta un momento! Come sarebbe a dire “Il Campione di Johto”?-

-È una lunga storia… comunque, accetti di volermi aiutare?-

-Se accetto? Ma è ovvio che accetto. Mettiamoci subito all’opera!-

Fine Cap.29
   
 
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