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Autore: sara_sessho    02/08/2011    6 recensioni
Sin da piccola avevo desiderato vivere da un'altra parte, in un luogo in cui le persone non mi avrebbero guardato con disprezzo, facendomi sentire diversa.
Diversa. Sì, lo sono. Io sono cieca, ma per metà. Ecco la mia diversità.
Io non ho mai visto la luce del giorno e i colori che ravvivano il mondo, conosco sola la notte in cui tutto è buio ed ogni colore è spento, illuminato soltanto dalla luce lunare.
Spero di avervi incuriosito.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sesshoumaru, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                      * NON SI PUO’ MAI STARE TRANQUILLI *

 

Temo di essere a testa in giù” realizzai quando aprii gli occhi. Mi sentivo tutta sottosopra e se mi andava ancora un po’ di sangue alla testa, temevo che potesse esplodere.

Purtroppo le mie facoltà fisiche non erano ancora ritornate totalmente, quindi rimasi ferma in quella posizione ridicola con gli occhi chiusi, come se fossi ancora svenuta.

Fu in quel momento che sentii dei movimenti nella siepe poco distante da me, seguiti poi da una voce alquanto fastidiosa, almeno per me:

- Sesshomaru, mio Signore, state bene? –

- Jaken, non perdere tempo in domande inutili e andiamo – rispose il demone cane.

- Scusi, ma lei chi è? – chiese ad un tratto quella voce odiosa.

- Una nuova umana con cui viaggia quel mezzo demone di Inuyasha, lasciala lì non si riprenderà prima di stasera – fece una pausa – andiamo -.

A quelle parole feci una capriola all’indietro e, nonostante avessi ancora le gambe intorpidite mi rimisi in piedi – Si da il caso che io fossi sveglia prima di voi, Signor Sesshomaru- esclamai, imitando la voce di quel Jaken – quindi devo dedurre che voi abbiate una scarsa conoscenza sulla resistenza umana – “Perché gli stavo dando del lei?

Non mi rispose ma sentii dei passi avvicinarsi – Perché non tremi di fronte al Principe dei Demoni? –

- Molto modesto devo dire… Comunque, rispondendo alla vostra domanda, non vi temo perché non vi vedo -

Probabilmente Sesshomaru si aspettava una risposta più eclatante perché se ne tornò sui suoi passi senza proferire parola.

- Ehi voi, non lascerete una povera ragazzina cieca e indifesa in giro da sola – dissi, ma lui continuava a rimanere in silenzio – bene, vorrà dire che vi seguirò anche se non volete!-

Non ebbi il tempo per fare un solo passo, che una mano mi afferrò la gola – E se ti uccidessi, cosa faresti? –

- Che domanda idiota, cosa pensate che possa fare da morta – capii che lui non scherzava, dato che la presa sul mio collo aumentò – non mi uccidete, non ho detto le mie ultime volontà a Kagome -

- Sei fastidiosa –

- Fastidiosa io? Guardate che siete voi che vi portate dietro un’oca starnazzante –

- Se sarai di peso ti uccido senza esitazioni – ripose il demone, ignorandomi bellamente.

 

Camminammo per parecchie ore e calpestai “involontariamente” Jaken diverse volte, con mia grande soddisfazione.

Tramontò il sole, io recuperai la vista e vidi in lontananza una bambina umana che correva verso di noi. La cosa mi parve strana, ma non ci feci molto caso, tutto in quell’epoca era strano.

- Signor Sesshomaru, Rin ha fatto la brava in vostra assenza – sorrisi, quella bambina mi ricordava un po’ Kagome da piccola.

Spostai l’attenzione da Rin ai miei compagni di viaggio e rimasi sorpresa di vedere che la figura di Sesshomaru non aveva nulla di spaventoso, tutt’altro. Abbassai lo sguardo e vidi Jaken “ E’ decisamente meglio guardare Sesshomaru”.

- Lo sai Jaken, sei davvero orribile oltre ad avere una voce odiosa – dissi, ma non il mostriciattolo non ebbe il tempo di rispondere, perché qualcun altro lo anticipò.

- Perché adesso riesci a vedere? – domandò il Principe dei Demoni.

Non gli risposi e, sospirando, mi allontanai per sedermi sull’erba. Sentii qualcosa afferrarmi e spingermi violentemente contro un albero.

- Gradirei che rispondessi alla domanda -

- Ma guarda che coincidenza, vorrei che facessi lo stesso anche tu e poi, le sembra il modo di trattare una ragazza? –

Per tutta risposta, Sesshomaru mi spinse di nuovo contro l’albero.

 – E va bene ho capito – dissi guardando le sue iridi ambrate – se proprio ci tieni a saperlo questa è una maledizione, mi permette di vedere solo di notte -

Il demone alzò un sopracciglio, sospirai – Neanche io so molto della faccenda, ma non ci posso fare niente – detto questo la sua presa si fece meno ferrea e io ne approfittai per sfuggirgli.

Quando, finalmente, riuscii a sedermi sull’erba, si avvicinò la bambina.

- Ciao, mi chiamo Rin, tu chi sei? -

Sorrisi – Mi chiamo Selene, piacere di conoscerti – anche la bambina sorrise.

- Conoscete la Sacerdotessa Kagome? -

- Sì, è mia cugina, sai anche io come lei provengo dal mondo dall’altra parte del pozzo -.

Rin sorrise ancora di più – E’ bello quel mondo? –

- Beh vedi… - mi interruppi per ascoltare uno strano rumore  che proveniva da sottoterra.

- Merda – esclamai quando vidi spuntare dal terreno un demone millepiedi. Coprii Rin con il mio corpo per proteggerla, ma niente ci colpì. Voltai lo sguardo e vidi Sesshomaru con la spada sguainata e il demone ridotto in poltiglia.

- Rin stai bene? – chiese il demone.

La bambina annuì – sto bene anche io, grazie – dissi sarcastica a Sesshomaru.

Lui mi guardò – Vedo che sei utile, donna – ghignò – ma rimani comunque fastidiosa -.

Rimasi allibita “ Oddio, stanotte non dormo, scoprire che Sesshomaru ha espressioni facciali mi ha traumatizzata”.

Era davvero solo quello che mi aveva colpita?

 

 

Angolo Autrice:

Chiedo venia per il ritardo ma devo scappare.... Alla prossima.

sara_sessho.

 

   
 
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