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Autore: LDN    03/08/2011    1 recensioni
La storia va collocata all'inizio della settima stagione.
Tony e Ziva sono appena tornati dalla "avventura" che hanno affrontato in Africa. Ma ci sono ancora delle cose da chiarire, cose che devono essere affrontate per loro. Questo è una "idea alternativa" rispetto a come sono andate realmente le cose. Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è una breve storia. E' tutta dal punto di vista di Tony. Ho scoperto NCIS solo un mese fa, mia madre ha comiciato a vederlo su sky ed io me ne sono letteralmente innamorata. In tre settimane o poco più ho visto tutte le 8 stagioni e sono in attesa della nona! Spero che la fanfiction vi piaccia, sono una grande fan della coppia Tiva. Buona lettura!
 


Il sole bruciava sulla schiena, il caldo era opprimente. La sete mi seccava la gola, ma l’angoscia era la cosa peggiore tra tutte.
Ero partito per un motivo e avrei mantenuto la promessa con me stesso. Non avrei lasciato quel luogo, non prima di averla vendicata.
Se ripenso a tutte le volte che ho sprecato.. ogni suoi sorriso o sguardo, ogni cosa fatta insieme aveva portato a un’unica cosa. Credevo di amare Jeanne, e forse era proprio così, ma quell’amore era solo un decimo di quello che provavo per Ziva.
Ma lei non c’era più, ed io ero un uomo perso alla deriva del pentimento. Ma se c’era una cosa che avevo sempre apprezzato di me – dopo l’istinto e la capacità di ammaliare belle donne – era di essere così testardo da mantenere sempre le mie promesse.

   இ ூ ஃ ஊ ஏ ஐ ஜ ௯ ௮ ி ஜ ↔ ↕ ﻬ

 Un mese prima


Facevo su e giù per la sala riunioni, in attesa del capo. Vence lo stava trattenendo nel suo ufficio, lui non riusciva a capire che la situazione era grave.
La porta si aprì e Gibbs fece la sua entrata
“Finalmente capo…” avevo tutta l’intenzione di mostrargli il piano, ma mi interruppe
“Aspetta DiNozzo Vence ha il verdetto finale”
Come poteva restare calmo? Io non lo ero, non lo ero affatto dannazione!
“Tony, devi cercare di calmarti. La rabbia non ci aiuterà a salvare Ziva”
“Sempre se non è già morta! Capo, dobbiamo attaccarli, dobbiamo…”
“Non dobbiamo fare proprio niente, agente DiNozzo” ed eccolo lì, l’imperscrutabile direttore Vence.
Niente? Non aveva intenzione di mobilitare una squadra? “Cosa significa niente? L’ agente David è richiusa in un buco sperduto nel Corno d’Africa e noi non dovremmo far niente?”
Gibbs si alzò “Tony, calma..”
“No Gibbs, lascia, faccio io. Agente DiNozzo l’agente David ha deciso di rimanere
in Israele, e non abbiamo motivo per intervenire se non cambiano le cose”
Ero troppo arrabbiato per parlare, così spalancai la porta e uscii nel corridoio. Come potevo restare calmo? Ziva era lì, rinchiusa e torturata, forse morta..
“Tony aspetta”
Mi fermai, non perché volessi, ma perché ormai seguire le direttive di Gibbs era quello che facevo da sempre  e continuavo a farlo anche contro la mia volontà.
Poggiò le mani sulle mie spalle e mi guardò fisso negli occhi “Vence ha detto che non può mandare una squadra”
“Ho sentito capo, non sono completamente diventato pazzo da non sentire quello che…”
“ha detto che non ci saranno interventi… ma la situazione potrebbe cambiare no? Servono solo due volontari che si facciano catturare”
Ma certo! Come avevo potuto non pensarci prima? “Ci siamo io e McGee, partiamo immediatamente”
 
 இ ூ ஃ ஊ ஏ ஐ ஜ ௯ ௮ ி ஜ ↔ ↕ ﻬ
 


E’ tutto nero.. non riesco a sentire il mio corpo, ma pian piano ritrovo gli occhi e li apro. Forse sogno, perché Ziva è lì, davanti a me. Non è morta, è lì, legata alla sedia. La sua faccia è livida, maltrattata, i suoi capelli sono una balla di fieno, ma è sempre Ziva e non riesco a non pensare che sia sempre bellissima.
“Perché sei qui Tony?” la sua voce è confusa, triste, ovattata, come se la sentissi da lontano.
La domanda era semplice, la risposta che dovevo dare no. Ma per una volta, siero della verità o no, volevo rispondere.
“Perché non posso più vivere senza di te, Ziva”
 
Il cellulare squilla,e  io mi risveglio di scatto, piuttosto tramortito. Quel sogno mi ossessionava da due mesi ormai, non riuscivo più a dormire. Afferrai il cellulare guardando chi chiamava, e il nome mi sconvolse non poco.
Cosa poteva mai volere Ziva alle 3 di notte?
“Pronto? Qui parla l’affascinate Agente DiNozzo. Se il motivo della chiamata non è una bella nottata di fuoco a casa tua o mia dovremo rimandare questa conversazione a più tardi”
Ormai la mia sfacciataggine è il mio scudo, lo uso per proteggermi da ferite che voglio evitare.
Mi aspetto le solite battute sarcastiche, o magari una minaccia di morte per mezzo delle sue innumerevoli graffette, ma quando dall’altra parte del telefono sento un sospiro e un singhiozzo trattenuto non posso trattenere la preoccupazione
“Ziva? Stai bene?”
c’è ancora silenzio dall’altra parte, non oso interromperlo. Sarà lei a parlare
“Ciao Tony. Possiamo vederci?”
Che volesse parlare finalmente? Dal suo ritorno non avevamo mai parlato per più di tre minuti, lei scappava sempre, mi evitava.
“Si, si… dove?”
“A casa tua, tra mezz’ora. Ci vediamo lì”
E quando chiuse la chiamata e mi lasciò il tempo di aggiustare un po’ la casa e mettermi un paio di pantaloni, non sapevo se essere felice o preoccupato.




Questa è la prima parte della storia, pubblicherò presto l'ultima parte, come ho già detto è una fleshfic, ha solo 2 capitoli. Ci sentiamo al prossimo!

 -SEMPER FIDELIS-
 
 
 
 
  
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