Better Get Out While You Can
Frank
stava seduto ad un tavolo nella grande sala che Mikey ed Alicia avevano
affittato per il ricevimento dopo il matrimonio. Era seduto con aria annoiata,
aveva sbottonato il colletto della camicia e bevuto un paio di bicchieri di
champagne, con aria delusa.
Gerard era andato a salutare alcuni parenti che non vedeva da
tanto, quando lo aveva visto lì con aria smunta, e lo raggiunse.
Sorrise sperando che quel gesto bastasse a rallegrarlo, ma
Frank sospirò.
«Che c'è che non va, ora?» chiese Gee sedendosi al suo
fianco.
Frank sollevò un sopracciglio e con un gesto della mano
indicò la sala, gli ospiti, gli sposi «Tutto questo, Gee...» mormorò. Non voleva
fare un'altra discussione, aveva già detto la sua più volte al riguardo, e non
era servito a molto. Ma l'idea che Mikey avesse sposato Alicia era ridicola, e
ancora più ridicolo era il fatto che tutti sembravano gioire della cosa.
E Mikey avrebbe dovuto davvero tirar fuori le palle ed
opporsi a tutta quella situazione. Avrebbe dovuto dire "No, non voglio passare
l'eternità con te, non ti amerò per tutta la vita in salute o in malattia e
quello che è!". Avrebbe dovuto mettere in chiaro che ok, se Alicia voleva
portare avanti la gravidanza poteva farlo benissimo, avrebbe preso le sue
responsabilità di padre e tutto con quel bambino, ma sposarla, beh, per Frank
era una vera cavolata. E i genitori di Alicia e le loro belle tradizioni
potevano andare a farsi fottere. E poi era ridicola anche Alex, perché si era
arresa. Sapeva che Mikey quel giorno si sarebbe sposato. Frank le aveva mandato
tremila sms ed email per dirle l'indirizzo della chiesa, il giorno e l'ora. Così
aveva passato tutto il tempo, durante la celebrazione, a guardare l'entrata
della chiesa nella speranza che lei entrasse all'improvviso facendo una di
quelle scenate da film opponendosi al matrimonio. Parlare ora, piuttosto
che tacere per sempre.
Invece no, non era entrata, e chissà che stava facendo a
Belleville. Magari stava piangendo da sola o si stava ammazzando di lavoro al
cafè per non pensarci. O stava suonando con quei due, Ann ed Ian. Non poteva
saperlo perché Alex non rispondeva mai alle sue chiamate. O ai suoi messaggi. O
alle email. E questa era un'altra cosa che Frank non sopportava. Sapeva che non
era contento per quel matrimonio e che aveva provato a dissuadere Mikey dallo
sposare Alicia e tutto, quindi perché lo stava ignorando? Era pur sempre il suo
migliore amico, quindi non aveva senso il fatto che volesse scomparire dalla sua
vita così, di punto in bianco.
Ann si schiarì la gola grattandosi la testa, mentre un sorriso si espandeva sul
volto di Ian.
Alex li guardava entrambi, in silenzio, in attesa di una risposta. Una qualsiasi
risposta.
«Ok, se non volete venire con me, vado da sola...» disse
infine, dopo qualche secondo.
«Alex, non è che non voglio venire... Ma... Insomma... Non è
che possiamo prendere e partire e mollare tutto per andare a fare... a fare
cosa, poi!?» chiese Ann agitandosi.
Ian scrollò le spalle alzandosi dal divano nel salotto di
Alex «...a fare i musicisti squattrinati a Los Angeles! Niente di peggio di ciò
che faremmo restando qui a Belleville. Solo che lo faremmo a Los Angeles!» disse
entusiasta, sorridendo.
Alex annuì «Esatto!».
«Ma non posso prendere e... andarmene... cioè, e la mia
famiglia?» si lagnò Ann. Possibile che era l'unica dei tre a vedere le cose da
una prospettiva lievemente più realistica? Non poteva mica abbandonare casa e
tutto per l'avventura.
Alex alzò gli occhi al cielo «Ann, tu non la sopporti la tua
famiglia! Non hai fatto altro che ripetere che non vedevi l'ora di andartene
dopo il diploma! E beh, ora è "dopo il diploma"! Quindi andiamo!»
rispose.
«Beh, non intendevo dopo qualche ora dal diploma!
Intendevo... dopo... non lo so... con un piano, un progetto, un'idea sensata in
mente!».
Ian sbuffò «Ann, non è che devi scappare di casa! Devi solo dire ai tuoi
genitori che andiamo a fare un giro a Los Angeles, a vedere che aria tira, a
suonare in qualche locale o roba simile. Altrimenti, noi andiamo... e tu resti
qui a Belleville a... fare... la solita noiosissima vita che si fa a
Belleville...».
Ann sospirò. Non avevano tutti i torti. E poi Alex aveva già
preparato la valigia e sarebbe partita anche senza di loro, ed Ann comunque non
voleva abbandonarla a sé stessa come avevano fatto tutti gli altri.
Immaginò per un attimo come sarebbe stata Los Angeles, e poi
immaginò come sarebbe stato restare a Belleville senza amici. Pensò
all'università e a tutte quelle cose che avrebbe... beh, avrebbe potuto fare
anche in un altro Stato, si disse. Sorrise ed annuì.
«Ok. Andiamo!» esclamò cercando di farsi coinvolgere dallo
stesso entusiasmo che avvolgeva Ian ed Alex.
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Beh, si, è un periodaccio e questo
capitolo è un pò così, tanto per. Scusatemi.
xoxo
[ps: ANN E' CORTISSIMO! Sono o non sono BRAVA!?! <3]