Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Segui la storia  |       
Autore: POPster    03/08/2011    8 recensioni
Mini-seguito di The Ghost Of You.
Mikey era nervoso ed agitato. Eppure era tutto perfetto.
Indossava l'abito scuro, la chiesa era addobbata a dovere, con profumati fiori colorati e nastri d'organza posizionati in ordine sui banchi e lungo tutta la navata. C'erano solo pochi intimi, i parenti e gli amici più stretti.
Gerard sorrideva a suo fratello, dal suo fianco. Era, insieme a Ray, il suo testimone di nozze. Aveva ripetuto a Mikey di stare calmo, fino a mezz'ora prima. Gli aveva detto che andava tutto alla grande. Donna Way guardava suo figlio sull'altare, con aria fiera. Stava diventando un vero uomo. Sorrise commossa. Ne aveva combinate tante, Mikey, ma doveva essere fiera di lui.
Frank era seduto nella prima fila di banchi. Si guardava intorno. Si sentiva a disagio, con quell'abito elegante e quei capelli sistemati. Guardava la piccola folla di invitati, poi l'entrata della chiesa. Poteva sembrare anche più nervoso di Mikey. Lanciò un'occhiata maliziosa a Gerard, pensando chi dei due, se mai si sarebbero dovuti sposare, avrebbe fatto l'entrata trionfale, e chi avrebbe atteso all'altare. Poteva scommettere che la parte della sposa sarebbe stata di Gerard. Ridacchiò tra sé, immaginando la scena.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mikey Way, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Le confusioni più grandi le procura il cuore'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

Better Get Out While You Can

 

   Frank stava seduto ad un tavolo nella grande sala che Mikey ed Alicia avevano affittato per il ricevimento dopo il matrimonio. Era seduto con aria annoiata, aveva sbottonato il colletto della camicia e bevuto un paio di bicchieri di champagne, con aria delusa.
    Gerard era andato a salutare alcuni parenti che non vedeva da tanto, quando lo aveva visto lì con aria smunta, e lo raggiunse.
    Sorrise sperando che quel gesto bastasse a rallegrarlo, ma Frank sospirò.
    «Che c'è che non va, ora?» chiese Gee sedendosi al suo fianco.
    Frank sollevò un sopracciglio e con un gesto della mano indicò la sala, gli ospiti, gli sposi «Tutto questo, Gee...» mormorò. Non voleva fare un'altra discussione, aveva già detto la sua più volte al riguardo, e non era servito a molto. Ma l'idea che Mikey avesse sposato Alicia era ridicola, e ancora più ridicolo era il fatto che tutti sembravano gioire della cosa.
    E Mikey avrebbe dovuto davvero tirar fuori le palle ed opporsi a tutta quella situazione. Avrebbe dovuto dire "No, non voglio passare l'eternità con te, non ti amerò per tutta la vita in salute o in malattia e quello che è!". Avrebbe dovuto mettere in chiaro che ok, se Alicia voleva portare avanti la gravidanza poteva farlo benissimo, avrebbe preso le sue responsabilità di padre e tutto con quel bambino, ma sposarla, beh, per Frank era una vera cavolata. E i genitori di Alicia e le loro belle tradizioni potevano andare a farsi fottere. E poi era ridicola anche Alex, perché si era arresa. Sapeva che Mikey quel giorno si sarebbe sposato. Frank le aveva mandato tremila sms ed email per dirle l'indirizzo della chiesa, il giorno e l'ora. Così aveva passato tutto il tempo, durante la celebrazione, a guardare l'entrata della chiesa nella speranza che lei entrasse all'improvviso facendo una di quelle scenate da film opponendosi al matrimonio. Parlare ora, piuttosto che tacere per sempre.
    Invece no, non era entrata, e chissà che stava facendo a Belleville. Magari stava piangendo da sola o si stava ammazzando di lavoro al cafè per non pensarci. O stava suonando con quei due, Ann ed Ian. Non poteva saperlo perché Alex non rispondeva mai alle sue chiamate. O ai suoi messaggi. O alle email. E questa era un'altra cosa che Frank non sopportava. Sapeva che non era contento per quel matrimonio e che aveva provato a dissuadere Mikey dallo sposare Alicia e tutto, quindi perché lo stava ignorando? Era pur sempre il suo migliore amico, quindi non aveva senso il fatto che volesse scomparire dalla sua vita così, di punto in bianco.

    Ann si schiarì la gola grattandosi la testa, mentre un sorriso si espandeva sul volto di Ian.
Alex li guardava entrambi, in silenzio, in attesa di una risposta. Una qualsiasi risposta.
    «Ok, se non volete venire con me, vado da sola...» disse infine, dopo qualche secondo.
    «Alex, non è che non voglio venire... Ma... Insomma... Non è che possiamo prendere e partire e mollare tutto per andare a fare... a fare cosa, poi!?» chiese Ann agitandosi.
    Ian scrollò le spalle alzandosi dal divano nel salotto di Alex «...a fare i musicisti squattrinati a Los Angeles! Niente di peggio di ciò che faremmo restando qui a Belleville. Solo che lo faremmo a Los Angeles!» disse entusiasta, sorridendo.
    Alex annuì «Esatto!».
    «Ma non posso prendere e... andarmene... cioè, e la mia famiglia?» si lagnò Ann. Possibile che era l'unica dei tre a vedere le cose da una prospettiva lievemente più realistica? Non poteva mica abbandonare casa e tutto per l'avventura.
    Alex alzò gli occhi al cielo «Ann, tu non la sopporti la tua famiglia! Non hai fatto altro che ripetere che non vedevi l'ora di andartene dopo il diploma! E beh, ora è "dopo il diploma"! Quindi andiamo!» rispose.
    «Beh, non intendevo dopo qualche ora dal diploma! Intendevo... dopo... non lo so... con un piano, un progetto, un'idea sensata in mente!».
Ian sbuffò «Ann, non è che devi scappare di casa! Devi solo dire ai tuoi genitori che andiamo a fare un giro a Los Angeles, a vedere che aria tira, a suonare in qualche locale o roba simile. Altrimenti, noi andiamo... e tu resti qui a Belleville a... fare... la solita noiosissima vita che si fa a Belleville...».
    Ann sospirò. Non avevano tutti i torti. E poi Alex aveva già preparato la valigia e sarebbe partita anche senza di loro, ed Ann comunque non voleva abbandonarla a sé stessa come avevano fatto tutti gli altri.
    Immaginò per un attimo come sarebbe stata Los Angeles, e poi immaginò come sarebbe stato restare a Belleville senza amici. Pensò all'università e a tutte quelle cose che avrebbe... beh, avrebbe potuto fare anche in un altro Stato, si disse. Sorrise ed annuì.
    «Ok. Andiamo!» esclamò cercando di farsi coinvolgere dallo stesso entusiasmo che avvolgeva Ian ed Alex.

- - -

Beh, si, è un periodaccio e questo capitolo è un pò così, tanto per. Scusatemi.
xoxo

[ps: ANN E' CORTISSIMO! Sono o non sono BRAVA!?! <3]

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: POPster