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Autore: pervancablue    03/08/2011    1 recensioni
"James, da per terra, con gli occhiali rotti e una gamba sanguinante l'aveva guardata. Le aveva offerto le rose, di cui una spezzata e le aveva allungato la scatolina con l'anello, per quanto gli fosse possibile allungarsi dal pavimento. Lei l'aveva guardato, sarcasticamente, alzando quel sopracciglio in quel modo così adorabile, poi aveva afferrato la scatolina e l'aveva aperta. Non avrebbe mai dimenticato l'espressione sul volto di Lily, come se non avesse mai desiderato altro che quell'imbarazzante dichiarazione. Sentirono da lontano le urla di Gazza, attirato lì dalla sua malefica gatta. Lui l'aveva guardata e lei l'aveva riguardato. Si era appena dichiarato nel modo più stupido possibile..."
Nessun uomo si lancia senza alcun ripensamento nel Matrimonio. Nemmeno il più innamorato. E James alla fine è un ragazzo, di nemmeno vent'anni. Cosa sarà successo durante il suo matrimonio?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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"E lei aveva accettato. Merlino, aveva accettato!"

-Dove diamine è finito James! Merlino, Charlus!-
La squillante voce di Dorea Black si udiva imperiosa su tutte le altre. Era l'unica a non giungergli ovattata.
Chissà se questo era dovuto al fatto che era stato sgridato talmente tante volte da quella voce da sentirsela direttamente nella testa o semplicemente perchè Dorea Black era una donna che comandava. In tutti i sensi.
Almeno nessuno l'avrebbe trovato. Di questo era certo.
-Signora Potter!-
Riconobbe la voce concitata e accogliente di Sarah O'Conner, una Corvonero di due anni più grande di lui e amica di Lily, e i suoi passi pesanti da donna gravida rimbombare nel corridoio.
Charles e Sarah O'Conner si erano sposati già da un paio d'anni e aspettavano il loro secondo figlio. Il loro primogenito, Tim, in quel momento stava probabilmente cercando di infilare le sue dita mocciolose nella torta, controllato a vista da qualche elfo domestico.
-Cosa c'è Sarah, cara?-
-Signora Potter, è vero che non si trova James?-
La donna più anziana sospirò in segno di assenso.
-Merlino Signora Potter! E io cosa dovrei dire a Lily? È di là a piangere disperata urlando che quel...quel... quello sciocco di James l'ha solo presa in giro e nel momento più importante ha, come dire, cambiato idea!-
-Sarah cara, sappiamo entrambe benissimo che Lily, per quanto possa essere naturalmente raffinata, ha la capacità di tirare fuori un linguaggio piuttosto grottesco in certe situazioni, e io sono madre di un figlio maschio, non c'è nulla che mi possa sconvolgere, quindi puoi tranquillamente usare le sue stesse parole, in modo che possa ripeterle per filo e per segno a quel cretino di mio figlio quando lo trovo.-
James sorrise, teneramente, lui le parole di Lily se le immaginava senza alcuna difficoltà, avrebbe potuto iniziare con una frase come "Io quel gran pezzo di cretino lo distruggo" per poi successivamente scendere oltre i limiti umani della volgarità in un climax senza esclusione di colpi. La sua Lily in fondo era così, senza troppe menzogne. Niente maschere costruite di falsa ipocrisia. Lei era meravigliosa senza ricorrere ad alcun trucco.
Sentì i passi delle due donne e le urla della madre allontanarsi.
Si rese conto solo in quel momento di stare trattenendo il fiato per la paura di essere scoperto.
Sospirò chiudendo gli occhi, già esausto.
Era normale che tutti fossero così elettrici. Insomma se ne rendeva conto anche lui che la scomparsa improvvisa e immotivata dello sposo era un potenziale problema poco prima di un matrimonio, ma non poteva farci niente. Lui non poteva.
A ben pensarci nessuno poteva, no? Tutto quel casino, tutta quella organizzazione...tutti quei preparativi, quegli obblighi, quello stress....non era lui ad essere un vigliacco, era umanamente impossibile e basta.
Non che non amasse Lily abbastanza. Figurarsi.
Probabilmente non sarebbe stato capace di vivere un solo giorno se lei mai lo avesse lasciato. Per questo le aveva chiesto di sposarlo prima dei M.A.G.O.
E lei aveva accettato. Merlino, aveva accettato!
Da quando aveva undici anni non si era mai immaginato niente di diverso di un futuro con lei.
Aveva già pensato a tutto. A quando le avrebbe chiesto di sposarlo. Fatto.
A quando prendendola in braccio avrebbero oltrepassato insieme la porta della loro prima casa. Lo voleva fare. Alla loro prima notte di nozze. Sarebbe stata bellissima, magica.
A lei incinta del loro primo figlio. Sarebbe stato un maschio? Una femmina? Dei gemelli?
La prima parola del bambino e lei di nuovo incinta, ancora e ancora. Ne avrebbero avuti sette di bambini, una squadra di Quidditch.
Poi i bambini sarebbero andati ad Hogwarts,sarebbero cresciuti e loro sarebbero invecchiati assieme. Innamorati.
Una mattina svegliandosi Lily si sarebbe accorta delle rughe sul suo viso e delle smagliature sul suo corpo e si sarebbe sentita vecchia. Si sarebbe disperata, sentendosi brutta e laida e lui l'avrebbe consolata. Le avrebbe baciato il naso, le lacrime e ogni ruga e le avrebbe ricordato che lei sarebbe stata in qualunque momento la donna più bella del Mondo.
Le avrebbe detto che l'amava e avrebbero fatto l'amore. In modo diverso perchè sarebbe stata come una riconferma, un risveglio. L'inizio di un nuovo amore, di un altro tipo. Quindi anche il modo di amare sarebbe cambiato.
Poi un giorno si sarebbero svegliati entrambi vecchi. Si sarebbero guardati scoprendo l'uno nel viso e nelle rughe dell'altro tutto l'amore che li aveva sempre tenuti uniti e si sarebbero accoccolati, sorridenti, davanti al camino, aspettando la visita dei loro nipoti.
E quando la vita sarebbe giunta alla fine, sarebbero morti. Insieme. Come insieme avevano vissuto. Amandosi.
Questo era tutto quello che James si era immaginato chiedendo alla sua Lily di sposarlo. Di certo non si aspettava quel delirio di matrimonio.
Sospirò, stringendosi le ginocchia al petto, ben nascosto sotto il suo mantello dell'invisibilità. Al di là della porta sentiva passi affrettati e voci concitate. Tutti alla sua ricerca.
Lui amava Lily con tutto se stesso. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei, era cambiato per lei. Aveva smesso di fare scherzi sciocchi agli altri studenti, aveva smesso il suo comportamento saccente e baldanzoso, aveva perfino smesso di torturare Mocciosus per lei. In cambio le aveva chiesto di sposarlo. In cambio le aveva chiesto di amarlo almeno un pizzico di quanto la amava lui.
E lei aveva accettato. Merlino, aveva accettato!
Però, ripensandoci così, in quel momento, nascosto dentro quello stanzino, qualche dubbio gli veniva.
Lily Evans era perfetta. Bellissima, intelligentissima, avrebbe potuto avere chiunque. Perchè aveva scelto lui?
Pensò al suo amico Sirius che a neanche vent'anni era forse il ragazzo più bello che avesse mai visto. Perchè Lily non aveva, per esempio, scelto Sirius?
Perchè Lily ama te, deficiente. Non le importa un fico secco degli altri. Chicchessia.
-Charlus, PerDiana, la vuoi piantare di trascinarti da un corridoio all'altro? Vuoi aiutare a cercare tuo figlio? Possibile che debba fare tutto io?-
Di nuovo la voce di sua madre gli giunse dal di là della porta, seguita da quella di suo padre.
-Dorea, tesoro, calmati. Quando vorrà uscire il ragazzo uscirà. Non sprechiamo energie a cercarlo.-
-Tu sei sempre così Potter! Gliele dai tutte vinte a quel bambino!-
Sorrise pensando ai siparietti matrimoniali dei suoi genitori.
Un bambino....
Forse aveva ragione sua madre, lui era solo un bambino. Ma allora che diavolo stava facendo? I Bambini non si sposano! Devono crescere prima! Era un casino, un bel casino...
Però un bambino non avrebbe potuto avere Lily. E Lily era tutto quello che lui voleva, tutto quello che avrebbe sempre voluto. Voleva Lily e dei bambini da lei.
Sarebbero stati sicuramente bellissimi.
Lui e Lily erano bellissimi quindi i loro figli lo sarebbero stati di sicuro. Certo c'era il rischio che potessero somigliare in qualche modo a Petunia, la brutta sorella di Lily, ma....no, era impossibile.
Avevano talmente tanti buoni geni tra cui scegliere che quelli di Petunia sarebbero rimasti lì, dimenticati.
Oh, se avessero avuto i suoi occhi! Gli occhi di Lily. Non c'era nulla che amava come quegli occhi, e se lei li avesse regalati ai loro bambini sarebbe stato meraviglioso.
E lei lo avrebbe sicuramente fatto, perchè era meravigliosa.
Merlino, come voleva stringerla tra le braccia e fare di lei sua moglie. Così non se ne sarebbe più andata, così sarebbero rimasti insieme per sempre.
Allora esci da quello stupido stanzino, no?
No, non poteva. Non poteva sopportare tutto quello.
E se Lily, un giorno, avesse smesso di amarlo? O se non l'avesse mai fatto? Lo stava sposando credendo di esserne innamorata e invece una mattina, magari domani, si sarebbe potuta svegliare ed accorgere di non amarlo più.
Una nuova ondata di ansia gli invase il petto, bloccandogli e affannandogli il respiro.
Le aveva chiesto di sposarlo.
E lei aveva accettato. Merlino, aveva accettato!
Aveva pensato a tutto, tutti i preparativi, quel minimo di dolcezza che gli aveva consigliato Remus, la galanteria naturale che aveva assorbito da Sirius e poi...se stesso. Sarebbe stato tutto perfetto.
Alla fine non era stato proprio come si era immaginato, ma col segno di poi, poteva dire fosse stato tutto perfetto. Per loro. Per lui e per lei.

Si era pettinato e rispettinato i capelli una decina di volte. E quel giorno sembrava che i suoi occhiali non trovassero pace sul suo naso. Erano perennemente appannati. Teneva, in una mano, due rose: una rossa, i capelli di lei, la passione, il loro amore. Una bianca: la sua pelle, la purezza, i suoi splendidi denti, lei.... Nell'altra mano si rigirava convulsamente una scatolina da gioielleria.
Sarebbe stato tutto molto, molto romantico. Si sarebbe inginocchiato, lei sarebbe arrossita, le avrebbe preso la mano, dato le rose e poi...l'anello. L'anello di famiglia, l'anello che sua nonna Violetta gli aveva consegnato minacciandolo di sposare una purosangue, perchè così fa la famiglia Black, e che lui, adesso, era in procinto di consegnare ad una mezzosangue che avrebbe potuto fare polpette di qualsiasi purosangue con le sue arti magiche, perchè così fa la famiglia Potter.
Si era girato, per trovare conferma e supporto negli occhi dei suoi amici. Remus, Sirius e Peter lo osservavano seminascosti dietro un muro. Remus sorrise dolcemente, Sirius gli strizzò un occhio e Peter, probabilmente, squittì, come era solito fare.
Stava aspettando che Lily uscisse dalla biblioteca.
In quel momento sentì qualcosa di caldo e morbido ai suoi piedi. Abbassò lo sguardo per vedere Mrs Purr strofinarglisi sulle gambe, guardandolo poi torvo.
-Va via gattaccio, sto facendo una cosa importante!-
Probabilmente se nei suoi sette anni di scuola non ne avesse combinate tante quella gatta se ne sarebbe semplicemente andata, ma così non era stato quindi lui, per aiutarla ad andarsene, ben pensò di assestarle un bel calcio. Pessima trovata.
La gatta gli si lanciò addosso abbarbicandoglisi ad una gamba e facendolo gemere di dolore, a quel punto Sirius ben pensò di intervenire, cercando di staccarla. Rovinarono a terra uno sopra l'altro con uno strillo acuto della micia. Attirata dal chiasso Lily era uscita proprio in quel momento dalla biblioteca.
James, da per terra, con gli occhiali rotti e una gamba sanguinante l'aveva guardata. Le aveva offerto le rose, di cui una spezzata, stupido gatto, e le aveva allungato la scatolina con l'anello, per quanto gli fosse possibile allungarsi dal pavimento. Lei l'aveva guardato, sarcasticamente, alzando quel sopracciglio in quel modo così adorabile, poi aveva afferrato la scatolina e l'aveva aperta.
Non avrebbe mai dimenticato l'espressione sul volto di Lily, come se non avesse mai desiderato altro che quell'imbarazzante dichiarazione. Sentirono da lontano le urla di Gazza, attirato lì dalla sua malefica gatta.
Lui l'aveva guardata e lei l'aveva riguardato. Si era appena dichiarato nel modo più stupido possibile...
E lei l'aveva accettato. Merlino, l'aveva accettato!

Allora si era sentito come se da quel momento il sole, la luna e le stelle avessero ricominciato a seguire il loro giusto corso, dopo una vita di movimenti sbagliati, ma lui non avrebbe comunque potuto curarsene che non avrebbe mai saputo quando il giorno dava spazio alla notte, che tutto il mondo si dissolse attorno a lui. E a quegl'occhi.
Si era sentito onnipotente. Aveva ottenuto tutto quello che aveva sempre desiderato e l'unica cosa che doveva farne era goderne.
Fino a quel giorno, fino ad oggi.
Nel corso della mattinata aveva sentito tutte le responsabilità e gli obblighi che gli erano calati come una ghigliottina sulla testa.
Non aveva resistito a merletti e ninfe canterine, era troppo, non era stato in grado di non soccombere e....si era nascosto.
Dentro quello stanzino gli sembrò che una spada di Damocle gli squarciasse il petto, ponendo un freno alla sua lietezza.
E se Lily avesse smesso di amarlo? E se se ne sarebbe andata? E se i suoi antenati Black avessero deciso di perseguitare la sua bella perchè mezzosangue? E se Lily non lo volesse? E se....e se...e se...
Quasi non si accorse della porta dello stanzino che si apriva e si richiudeva.
Sentì una gamba cozzare con la sua: qualcuno si era seduto accanto a lui.
-Dimmi un pò James, non hai caldo dentro questo stanzino, sotto quel mantello?-
Grugnì, poggiando la testa al muro dietro di lui, con gli occhi chiusi e togliendosi il mantello.
-Come mi hai trovato Sirius?-
-Potrei anche dirti di come sono andato di stanzino in stanzino per tutta la casa a parlare con il vuoto, o forse ti dovresti accontentare di un "io lo sapevo. Sono Sirius e tu sei James." Lumos.-
Un fiotto di luce scaturì dalla sua bacchetta, illuminando lui e il suo migliore amico seduti per terra, stretti l'uno accanto all'altro in quello spazio chiaramente troppo angusto.
-Insomma James? Che mi combini?-
-Ma niente, sai com'è....-
-Immaginavo.- Sentì un ghigno divertito nella voce di Sirius, stupendosi di come lo conoscesse così bene. -Ma sai mica di chi è il matrimonio oggi? A me hanno detto che sia di un cretino.-
-Un completo cretino.-
-Sì, sì, pensa uno talmente cretino che nonostante abbia la possibilità di sposare la strega più brillante e bella di Hogwarts pare che si sia nascosto, rischiando di mandare a rotoli le nozze.-
-Beh, Felpato, mi stai parlando davvero di un completo imbecille.-
-Già.-
-Già...-
Sirius soffocò una risatina, divertito, giocherellando con la bacchetta e facendo dei disegni nell'aria con la punta illuminata.
-Che poi da quello che ho capito anche i suoi amici devono essere stupidi quanto lui. Pensa due di loro in questo momento stanno cercando di calmare la sposa e un terzo dopo aver rischiato di beccarsi una fattura volante ha ben pensato di andarlo a cercare...-
James sospirò – E l'ha trovato?-
-Pare di sì, ma sai, quando si ha a che fare con un imbecille non c'è molto che si possa fare...-
-Penso di no...-
-Però sai com'è, ha deciso di provarci lo stesso a fare qualcosa.-
-Beh, allora deve essere proprio un buon amico.-
-Forse il migliore che si possa trovare sul mercato.-
-Mi auguro che non si monti troppo la testa.-
-Impossibile è troppo perfetto per farlo.
-Mi sembra giusto.-
-Lo è.-
Rimasero in silenzio per qualche minuto, stretti l'uno accanto all'altro, immobili se non per la mano di James che era scesa cercando quella di Sirius per stringerla nella sua.
Amicizia. Fiducia. Una muta richiesta di aiuto. Acconsentito.
Fu Sirius dopo qualche minuto il primo a parlare. Si alzò, spolverandosi i vestiti e tendendo la mano a James.
-Che dici Ramoso, ci andiamo a questo matrimonio?-
James alzò gli occhi, incontrando, nella fioca luce della bacchetta, quelli del suo migliore amico.
Afferrò la mano che gli veniva offerta, sorridendo finalmente.
-E andiamoci, mi sa che dobbiamo anche impedire alla sposa di fare fuori gli amici dello sposo.-
Sirius sorrise, divertito. -Mi sa proprio di sì. Pare che la sposa abbia proprio un bel caratterino.-
-È temperamento Sirius, le è necessario per comandare a bacchetta il suo futuro marito e la sua banda di amici. Pare siano un bel gruppetto di debosciati.-
-Oh Beh James, che dire, mi auguro abbia una dose infinita di temperamento allora.-
Pensò a Lily, così bella, così delicata, così...intransigente.
-Ce l'ha, ce l'ha.-

Il coro delle ninfe annunciò l'ormai prossima entrata in Chiesa della sposa.
Non sapeva se voleva piangere, urlare, ridere o chissà cos'altro. A scanso di equivoci non si era risparmiato di sudare indecentemente.
Si girò verso Sirius, bellissimo e sorridente nel suo completo, che gli strizzò l'occhio, incoraggiante. Si stava sposando. Si stava sposando con Lily Evans!
Le aveva chiesto di sposarlo.
E lei aveva accettato. Merlino, aveva accettato!
Degludì, non sapeva se per l'ansia, per l'incredulità o per la gioia. Dei mormorii eccitati gli giunsero alle orecchie, segno che la sposa era entrata in Chiesa e stava percorrendo la navata.
Prese un respiro, promettendosi di non svenire per la gioia, e alzò gli occhi. Su di lei.
Quasi non vide il padre babbano a cui lei offriva elegantemente il braccio.
Lei era lì, i suoi bellissimi occhi verdi lo incatenavano a nient'altro che a lei. La pelle perlacea era leggermenete colorata dal rossore della sua felicità. Gli occhi le brillavano, i capelli rossi erano raccolti in boccoli che le incorniciavano il viso e probabilmente, probabilmente a nessuna sposa un vestito bianco aveva mai donato come a lei.
Probabilmente non c'era mai stata e non ci sarebbe mai più stata una sposa tanto bella, di questo James era sicuro.
Oh spose invidiose del passato e del futuro, non potrete intaccare la bellezza della dolce Lily.

La desiderava come non aveva mai desiderato niente in vita sua. La guardava e non vedeva altro.
Non smise un secondo di guardarla per tutta la cerimonia, quasi non ascoltando le parole del pastore.
-James?-
si girò verso l'uomo davanti a lui che lo guardava benevolo. Anche Lily lo guardava, improvvisamente agitata.
-James, ti ho chiesto se tu vuoi sposare Lily.-
Sorrise, smettendo nuovamente di guardare il pastore e rincatenando gli occhi a quelli della sua ragazza, della ragazza che amava. Di sua moglie.
-Questo desidero. Chiedo. Grido. Piango. Desidero.
Sono il più dolente e il più debole. Voglio esserlo.-
Di quel che accadde dopo non ricorderà mai bene. Lily scoppiò a piangere e probabilmente anche lui. Sirius gli si buttò addosso, stringendoli come loro fossero la sua famiglia, il suo appiglio alla vita e alla gioia, gli occhi umidi a sua volta. E Remus e Peter. E Lily. E Lily. E Lily.

Lui le aveva chiesto si sposarlo. E lei aveva accettato. Merlino, aveva accettato!
Ed ora....ora erano marito e moglie.



SPAZIO AUTRICE.
James nei libri è descritto come un ragazzino tracotante. Sicuro di sè, adorato dai genitori e conscio di poter ottenere tutto ciò che desidera. È pestifero, a volte sciocco, dispettoso e poco sensibile nei confronti delle sue vittime.
A mio parere, in qualche modo somiglia a Draco Malfoy. In qualche modo è molto meglio di lui perchè capisce appieno la differenza tra bene e male e sa esattamente da che parte lui deve stare.
In qualche modo è molto peggio di lui perchè i due ragazzi hanno alle spalle due situazioni familiari completamente differenti. James "con quell'aria indefinibile di chi è stato molto curato, perfino adorato" (J.K.Rowling, "Harry Potter e i doni della morte" capitolo 33) da genitori chiaramente improntati al bene, Draco sì amato, sì adorato, tanto che Voldemort non trova punizione peggiore per i suoi genitori che ucciderlo lentamente, ma da genitori sbagliati. Un padre vigliacco che ha preferito seguire Voldemort pur avendone paura.

Il James che ho voluto presentare è un James diverso.
Che James durante il settimo anno abbia messo la testa apposto ne da informazione la Rowling, ed io ho voluto immaginarlo meno sicuro di sè, più umano.
Perchè nelle questioni di cuore non c'è arroganza che tenga. E quindi eccolo qui il mio James. Al suo matrimonio. Innamorato di tutto ciò che riguarda Lily, a partire dai suoi occhi e dai suoi denti.
Un ragazzo qualsiasi con paure, incertezze, sogni...un ragazzo che non sa di dover morire a breve per salvare la sua famiglia, e che fa progetti, che si aspetta una vita davanti a sè e si immagina come potrebbe essere. Un ragazzo che si aspetta di vivere. E che ha paura della vita che lo aspetta, non sapendo che non ne ha molta.
Un ragazzo di vent'anni che supportato dai suoi amici e dalla sua famiglia sposa la ragazza che ama. È l'inizio di una vita. Accompagnata dai timori e dalle paure di tutti gli inizi e i cambiamenti.

Nda:
-Le notizie sulle famiglie Black e Potter e i loro nomi, sono quelli originali, scelti dalla Rowling.

-I coniugi O'Conner sono di mia invenzione. Sarah si trova a sostituire un ruolo che sarebbe stato perfetto per una Molly Weasley se questa non fosse troppo più grande di James e Lily e non avesse già sfornato diversi figli.

-La frase che James dice per accettare Lily come sua sposa è tratta dalla poesia "Faccio girare le braccia come due aspi folli..." di P. Neruda da "Poesie Erotiche"

-L'espressione: "Allora si era sentito come se da quel momento il sole, la luna e le stelle avessero ricominciato a seguire il loro giusto corso, dopo una vita di movimenti sbagliati, ma lui non avrebbe comunque potuto curarsene che non avrebbe mai saputo quando il giorno dava spazio alla notte, che tutto il mondo si dissolse attorno a lui. E a quegl'occhi. " ; é un'estratto dalla lettera del 19 giugno dal romanzo "I dolori del giovane Werther" di Goethe. Quì riadattata per esigenze di copione.
   
 
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