Lovely Guitar

Il ragazzo che sentite suonare la chitarra lo fa solo per se stesso.
Studente di liceo classico, se chiedete in giro nessuno saprà dirvi nulla, questo perché lui non parla mai con nessuno.
Se lo fa, accade solo in situazioni di stretto necessario.
Una cosa che ha in comune, forse, con il resto del mondo è che della scuola non gliene importa quasi nulla.
Si chiama Deam, dal greco “dono”.
Deam di giorno prova a studiare e di sera suona.
Suona perché per lui la musica è tutto, suona per isolarsi dal resto della gente, suona per la bambina che passandogli accanto li sorride.
Di certo non suona per il signore con lo smoking che passandogli accanto lo ignora, non suona per il gruppetto di ragazzi che lo sta deridendo per il modo strano in cui si veste.
Nelle sere lungo la via, risuona la melodia di quelle canzoni.
Storie di uomini o ragazzi come lui.
Forse in questi testi parla semplicemente di se stesso.
Così anche se nessuno se ne accorge, ad ogni diversa canzone mostra una sua diversa faccia, un giorno padre a capo di una famiglia in crisi, l'altro studente con problemi di droga, racconta di ragazzi amanti, farfalloni, timidi, sognatori, dolci, … racconta di loro semplicemente perché lui in quel preciso istante si è sentito -o si è visto- esattamente così.

Angolo autrice:

Tutto ciò mi è venuto in mente circa una settimana fa, quando tornata da una vacanza con valige e contro-valige mi sono imbattuta in un ragazzo che in un angolo suonava la chitarra.
Sentendo le parole, non so dire perché, forse era il modo in cui le diceva, ho pensato che per qualche strana ragione dovevano appartenergli quindi … ecco fatto.
Baci Feylon.