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Autore: Zubenelgenubi    03/08/2011    3 recensioni
"Ho deciso che lo faccio. Questa notte vado da lei e lo faccio." Dichiarò James con aria risoluta, serrando la presa attorno alla tazza sbeccata – una proprietà di Lupin, probabilmente - che reggeva fra le mani tremanti.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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isthislove




Is this love?
Una storia di bonghi, serenate e masochismo.





A Sirius Black era quasi venuto un colpo quando, aprendo la porta di casa sua e di Remus con aria assonnata, si era ritrovato davanti un James Potter con due bonghi sottobraccio e l’espressione brilla. L’aveva fatto sedere sul divano, perché sembrava ne avesse davvero bisogno, e Remus gli aveva preparato una camomilla doppia per tranquillizzarlo.
<< Ho deciso che lo faccio. Questa notte vado da lei e lo faccio. >> Dichiarò James con aria risoluta, serrando la presa attorno alla tazza sbeccata – una proprietà di Lupin, probabilmente - che reggeva fra le mani tremanti.
<< Di grazia, Jamie, potresti essere più chiaro? Sono le tre del mattino e non credo di essere nel pieno delle mie facoltà mentali. >> Mugugnò Remus con la bocca impastata, abbottonandosi meglio la camicia stropicciata del pigiama. Lanciò uno sguardo smarrito a Sirius, che si limitò a fare spallucce confuso:
<< Credo parli di Lily >> Ipotizzò Black, piegando la testa di lato e sistemandosi meglio seduto sul tappeto, << che ne dici di chiarirci le idee, Jamie-bello? >>
<< Voglio chiederle di sposarmi. >>
<< Sposa-che? Sei impazzito? No, dico, sei serio? Sposarvi adesso? >> Sirius indietreggiò violentemente, sgranando gli occhi spaurito. << Remus, è ubriaco. Dimmi che è ubriaco. >>
<< Non sta facendo nessuno spogliarello invocando il nome di sua madre, quindi no, mi dispiace, non credo sia ubriaco. >> Asserì Remus con calma, sbadigliando sonoramente senza premurarsi di coprire la bocca con la mano: << Non possiamo tornarcene tutti a letto e pensarci domani? Lily non scappa mica, Jamie. >>
<< Sei un insensibile, Remus, ecco cosa sei! >> Esclamò James affranto, portandosi una mano al cuore.
<< Giusto, scusa James, sono stato indelicato: complimenti, hai fatto un’ottima scelta. Chiederle di sposarti è l’idea migliore che tu abbia mai avuto; sposala, e fallo senza ripensamenti. Io torno a dormire. >> Borbottò il mannaro, alzandosi dalla propria poltrona per tornare in camera da letto.
<< Remus, amico, non lasciarmi solo con questo pazzo! Non sa quello che dice, si è ammattito, quella gli ha mangiato il cervello. Guarda! >> Esclamò Sirius, e per avvalorare la sua tesi sventolò una mano davanti lo sguardo sognante di James, che sembrò non accorgersi minimamente dell’intrusione nel suo campo visivo: << Visto? E’ andato, completamente andato! L’abbiamo perso. >
<< E’ tuo fratello, no? Siete come Laurel&Hardy: un duo inseparabile. È una tua responsabilità, io me ne lavo le mani. >>
<< Laurel e chi-? No, Remus, aspetta! Ti prego, non lasciarmi solo. >>
<< Remus, Sirius, voglio chiederglielo questa notte. E ho bisogno di voi. >> Asserì un James gongolante, completamente sordo alla discussione degli altri due. Scrollò le spalle e si alzò in piedi, puntando lo sguardo sul viso di Remus: << Per favore Remus, tu devi aiutarmi. L’avrei chiesto a Sirius e Peter, ma lui abita così lontano: so che hai quel colloquio importante, domani, ma ti prego; siamo amici da sempre o no? >>
<< Non ci provare, Jamie. Ho detto no e no sarà; non ti aiuterò questa volta, è una cosa che devi fare da solo. >>
<< Ben detto, Lunastorta! Ora, James, torna a casa e rifletti su quello che hai detto.  >> Berciò Sirius annuendo vigorosamente, e incrociò le braccia al petto con aria saccente.
<< Per quanto riguarda Sirius, puoi fare di lui quello che vuoi. >> Concluse Remus con un’alzata di spalle noncurante e Black storse la bocca in un’espressione falsamente ferita, sgranando gli occhi chiari:
<< Tu, vile traditore! Ammutinamento! Insubordinazione! Vuoi il letto tutto per te, non è così? >>
<< Siamo diventati bravi, Felpato, complimenti. Vuoi che ti dia un biscottino? >>
<< Non sono un cane da salotto! >>
<< Ma ho bisogno che qualcuno suoni i bonghi! >> Gemette James serrando i pugni e sporgendosi in avanti nell’ultimo sforzo per convincere gli altri. Quando nessuno rispose al suo disperato appello sospirò e si lasciò cadere mollemente sul divano cigolante, con lo sguardo basso e il labbro inferiore stretto fra i denti: << E’ giusto così, in fondo. Scusatemi, vi ho coinvolto in questa mia ridicola utopia; sono destinato a non sposare Lily Evans, il mio unico amore, la mia luce, il mio cuore. Domani le dirò che non potrò mai renderla felice e- >>
Remus alzò gli occhi al cielo con aria sconfitta e Sirius, dal canto suo, sospirò e alzò le mani davanti il viso, in segno di resa:
<< Va bene, va bene, capito l’antifona: qual è il piano? >>
<< Così vi voglio: belli pimpanti! Allora…>>




Un’ora dopo si erano ritrovati alla volta della casa di Lily: Sirius guidava la sua moto distrattamente, scrutando il cielo con gli occhi rossi per il sonno e alternando borbottii incomprensibili a sbadigli rumorosi, James gli stringeva le spalle con le mani sudate, affondandogli le dita ossute nella clavicola e infine Remus se ne stava accoccolato tristemente nel sidecar, con indosso ancora la vestaglia, stringendosi al petto i due bonghi e maledicendo con tutte le sue forze il momento in cui aveva detto a Sirius di andare ad aprire la dannata porta di casa. Schioccando la lingua contro il palato Sirius iniziò la sua discesa nella Londra babbana, facendo rombare vivacemente il motore; posteggiò in un parco vicino casa della futura sposa e lasciò che gli altri scendessero dal veicolo prima di accostare le labbra al manubrio della moto e sospirare:
<< Scusa Betzy, tesoro, ma devo lasciarti qui da sola per un po’. >> Con passo strascicato raggiunse gli altri, facendo scivolare le chiavi della vecchia motocicletta nella tasca dei suoi jeans malconci. << Allora, Casanova, qual è la finestra della tua bella? >>
<< Dev’essere la seconda a destra; quella, quella lì! >> James prese un mucchietto di sassolini da terra e li tirò uno ad uno contro il vetro, come in una delle migliori commedie romantiche babbane, e poi, con gli occhi che brillavano, invocò il nome dell’amata.
<< Lily, Lily, sono io! >> La chiamò, passandosi una mano fra i capelli: << Tesoro, apri la finestra e mostrami il tuo bel faccino! >>
Oh, e in effetti qualcuno glielo mostrò il suo bel faccino: Petunia  aveva dei ridicoli bigodini sulla testa e grosse sopracciglia come alghe, sotto cui, stretti in due fessure, brillavano occhi antipatici e minacciosi; le labbra serrate si piegarono in un sorrisetto inquietante e per un attimo Remus, Sirius e James temettero il peggio. << Hai sbagliato di nuovo finestra, buono a nulla? >>
<< Piantala Petunia, non sono qui per litigare!  >> Urlò a bassa voce un James tremante, temendo di svegliare i genitori di Lily.
<< Sei qui per quella stramba di mia sorella, ovviamente. E chi sono quegli altri due poveracci che ti sei portato dietro? >> Petunia indicò Remus e Sirius con un cenno veloce della testa.
Sirius portò una mano alla propria tasca, dove teneva la bacchetta, e aggrottò le sopracciglia quando la mano di Lupin gli si posò leggera sulla spalla:
<< Non fare l’idiota, è la sorella di Lily. Jamie non te lo perdonerebbe mai. >> Bisbigliò Remus al suo orecchio, sfiorandogli la nuca in una breve carezza.
<< E’ fortunata ad esserlo. >> E sembrò che il pericolo fosse scampato in quel momento.
James guardò i suoi amici e sospirò, alzando gli occhi verso la finestra di Lily e trovandola lì, affacciata a guardarli perplessa:
<< James, che diamine ci fai qui a quest’ora? E tu Sirius? Ehi, c’è anche Remus! >> Esclamò Lily con voce strozzata, sporgendosi un po’ al davanzale per poter guardare meglio: << Torna dentro, ‘Tunia. >>
<< Giusto, torno dentro e dico a papà che quello è venuto a trovarti alle quattro del mattino. >>
<< No, ‘Tunia! Ferma! >> Lily si sporse ancora un po’ e incontrò lo sguardo risoluto della sorella: << Scusami Petunia, scusami! >> Le puntò contro la bacchetta e Petunia cadde sul pavimento della sua camera in un tonfo secco, pietrificata. Lily puntò lo sguardo arrabbiato su James e sgranò gli occhi quando lo vide mettersi in ginocchio:
<< Per Merlino, James, ma che stai-? >>
<< È stato Bob Marley ad ispirarmi. Sai, quel cantante babbano che mi hai fatto ascoltare una sera: mi è apparso in sogno e lì ho capito. Lily Evans, vuoi sposarmi?
 Attaccate ragazzi. >> Sibilò Potter fra i denti e Sirius e Remus mossero incerti le mani sui bonghi, producendo un’accozzaglia di suoni indistinti, una melodia confusionaria e poco piacevole da ascoltare. James sembrò non farci caso, però; serrò i pugni e socchiuse gli occhi concentrato, poi cominciò a cantare:
<< I wanna love you and treat you right…>>  Guardò Lily e sorrise in rimando al suo sguardo stupito, deglutendo: << I wanna love you every day and every night; we’ll be together with a roof of right over our heads; we’ll share the shelter of my single bed; we’ll share the same room, yeah, for Jah provide the bread! >> Ululò, scuotendo la testa a ritmo di musica: << Is this love? Is this love? Is this love? Is this love that I’m feelin’? >>
<< James, sveglierai i vicini! >>
<< Is this love? Is this love? Is this love? Is this love that I’m feelin’?>>
<< …Potter! James Potter!  >>
E James si trovò ad indietreggiare sull’erba di fronte ad una Lily dall’espressione incomprensibile; come diamine aveva fatto a scendere così in fretta?
<< James Potter – continuò Evans con le mani sui fianchi - sei un dannato idiota. Un pazzo, uno completamente ammattito. E sei stonato come una campana. Inoltre, il tuo accompagnamento musicale fa davvero schifo. >>
<< Ehi! >> Protestarono Sirius e Remus all’unisono, punti sul vivo.
<< Senza offesa, ragazzi; sono sicura che con un po’ di pratica sareste bravissimi. >> Cercò di scusarsi Lily, facendo spallucce disinvolta, poi si rivolse nuovamente a James: << Ti rendi conto di che ore sono? Ne hai la minima idea? Sono le quattro del mattino. James, sono le quattro del mattino e tu sei qui a farmi una serenata, e mi hai chiesto di sposarti e, e…>>
<< Senti Lily, mi dispiace, è che…>>
<< Non ho ancora finito di parlare, James Potter! >> Tuonò la voce severa della ragazza; Lily frustò l’aria con i capelli rossi scompigliati, cercando di mantenere integra la sua dignità anche con indosso un pigiama bianco con gli orsacchiotti: << Mi hai chiesto di sposarti, non posso crederci! E sai qual è la cosa più strana? Sai qual è? >>
<<  Eeek. >> Gemette dolorosamente James, serrando gli occhi spaventato.
<< Ti ho fatto una domanda, Potter, e pretendo che tu mi risponda! >>
<< Mi dispiace, non so. Non lo so. Mi dispiace. >> Piangucolò il ragazzo.
<< La cosa più strana è che, Merlino non credevo l’avrei mai detto, voglio sposarti anch’io. Mi hai trasformata in una dannata masochista! >>
<< Mi dispiace Lily, io- Aspetta, quello era un sì? >> James aprì incerto un occhio, studiandola attentamente.
<< Sì. >>
<< Sei sicura? Cioè, davvero? >>
<< James, prima che ci ripensi, piantala e baciami! >> E mentre Lily si tirava contro un Potter dal sorriso ebete, Remus e Sirius sospiravano sollevati, guardandosi soddisfatti:
<< Pensa che noia se gli avesse detto di no. >> Borbottò Black, lanciando uno sguardo in tralice alla coppietta felice che pomiciava nel giardino di casa della futura sposa. Sarebbe stato esilarante se in quel momento il padre di Lily avesse deciso di fare una capatina in bagno.
<< Si sarebbe ubriacato e buttato giù dal Tower Bridge senza pensarci due volte. >> Gli rispose Lupin, dandogli una gomitata giocosa fra le costole: << Mi sa che dovremo procurarci un abito da cerimonia al più presto. >>
<< Dici che è obbligatorio? Ora che avevo deciso di comprare quel set di gobbiglie in oro massiccio. >>
<< Credo che dovrai rinunciare al tuo sogno, Sirius. >>
<< Potrei sempre far saltare il loro matrimonio. >>
<< Dopo tutta questa fatica? Sarebbe uno spreco. >>
<< Giusto. >>
<<…>>
<< Remus, allora che ne dici di iscriverci ad un corso di percussioni africane? >>





Come ha detto il nostro Mr. Potter qualche riga più su: "è stato Bob Marley ad ispirarmi". Ho pensato molte volte a come potesse essere stata la proposta di matrimonio di James e così ieri pomeriggio è venuta fuori questa cosa. Non è niente di importante, rasenta la demenzialità e non ha una vera trama; ma chissene frega? L'ho pubblicata lo stesso.
Se siete arrivati fino a qui avete un grande coraggio! :*

Alla prossima!

  
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