La prima volta che incontrai Frederick Weasley fu alla stazione di King's Cross, dove io, disorientata e confusa, mi guardavo intorno con occhi lucidi e l'ansia che mi consumava attimo dopo attimo, in cerca di qualcosa che mi potesse far capire la strada da intraprendere per giungere al binario esatto.
Vagabondai per un pō e freneticamente per la stazione, quando mi imbattei in una famiglia di teste rosse che, velocemente, sorpassava il binario, se cosė si poteva chiamare, di muro tra il nono e il decimo.
Sgranai gli occhi e osservai la scena incredula: la famiglia e le loro teste infuocate scomparivano letteralmente una volta entrati nel muro.
"Quindi esiste la magia anche a Londra in generale, e non solo al Paiolo Magico? Geniale!" pensai, tra l'esterrefatta e il curiosa.
Scossi la testa. Non era il momento di pensare a cosa mi aspettava da lė in avanti, per quello ne avevo tutto il tempo una volta arrivata a meta. Dovevo solo concentrarmi sul da farsi.
Ripresi inconsciamente a mostrare espressioni disperate e in cerca di aiuto, finchč notai l'ultimo componente della famiglia dalla testa rossa rimasto che mi fissava e mi studiava dalla testa ai piedi con un ghigno divertito.
Pura essenza di Frederick Weasley.
Guardai le sue azioni con attenzione e timidezza al contempo, pregandolo con gli occhi di aiutarmi; lui, al mio sguardo, sorrise lievemente e con il labbiale mi disse "seguimi". Cosė svanė nel muro e io, facendomi coraggio sperando di non andare a sbattere e cadere clamorosamente davanti a tutta la stazione, presi la rincorsa e lo seguii a mia volta, sbucando ad un binario sconosciuto dove, di lė a poco, sarei salita su un treno rosso fuoco, chiamato Hogwarts Express.