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Autore: Melisanna    01/04/2006    3 recensioni
Kandrakar sta andando in rovina e l'Oracolo giace morente. Mentre le Witch devono difendersi dalle aggressioni inaspettate di sei sconosciuti guerrieri, un mondo lontano cerca di arrestare la sua inevitabile decadenza. E' tutto collegato? E come? La spiegazione dell'Oracolo è semplice, ma sarà quella vera? Un mistero da risolvere e una guerra da combattere, mentre le cinque ragazze abbandonano l'adolescenza e entrano nell'età adulta attraverso dubbi e turbamenti.
Genere: Romantico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ho cambiato l'impaginazione perchè mi hanno giustamente suggerito che non era adatta alla lettura sullo schermo del pc, spero ora vada meglio.

619: grazie per la recensione, mi fa molto piacere riceverne :) Il soggetto della storia corrisponde più o meno ad una "saga" originale del fumetto. Credo che potrebbe venirmi un bel numero di capitoli, una venina almeno, ma forse parecchi di più. Non ti preoccupare la continuo, avendo già scritto la trama, mi resta molto semplice andare avanti veloce. XD

Irma capitombolò sedere a terra, svanita improvvisamente la tensione magica, a cui era aggrappata, nella lotta contro il suo strano visitatore. Intorno a lei tutto si era fatto buio.

"Ahia, che male!" imprecò "Cos'è quest.." Una mano premuta contro la bocca.

"Zitta" le mormorò una voce conosciuta all'orecchio "Sveglierai mia mamma!"

Accanto a lei, una fiamma cominciò a rilucere nel nulla. Un piccolo fuoco che si allargò fino a illuminare il volto di Taranee, che lo stringeva fra i polpastrelli dell'indice e del pollice. Will le liberò lentamente la bocca, mentre le faceva segno con l'altra mano di fare silenzio.

"Ragazze! Siete state voi a richiamarmi con la dislocazione! Mi è accaduta una cosa allucinante..."

Ma venne interrotta un'altra volta da un'attonita Hay Lin, la mano ancora alzata nel tentativo di interrompere Zeph e Ire. Le altre tre ragazze la fissarono perplesse.

"Ah... io..." borbottò Hay Lin, ormai completamente confusa "Cosa ci faccio qui?" Si accorse di avere ancora la mano sollevata e la abbassò imbarazzata. "Ecco...c'erano dei tipi e io..."

Fu il suo turno di venire interrotta. Cornelia apparve, avvolta da una vampa verde di potere, pronta a scagliare un attacco contro un invisibile aggressore.

"Infame bastardo! Adesso ti insegno un po' di educazione!" Le sue quattro compagne le saltarono prontamente addosso, prima che mettesse in atto il suo proposito. Irma le chiuse la bocca con la mano con un'energia forse non proprio del tutto necessaria, sedendole soddisfatta sulle spalle.

"Era così tanto che lo volevo fare..." gongolò "Mi presti la tua lozione per i punti neri? Non rispondi? Ok lo prendo per un sì, chi non risponde acconsente."

Cornelia si levò la mano della bocca con stizza, mentre Taranee, Will e Hay Lin la lasciavano andare.

"Levati di dosso! E no! Non te l'avrei prestata neanche prima, tanto meno adesso!"

Will intervenne, aiutando la furibonda Cornelia ad alzarsi.

"Ragazze adesso basta! Io e Tarenee siamo state attaccate e anche voi, mi sembra di capire!"

Cornelia annuì, spolverandosi la graziosa camicia da notte.

"Ovviamente."

Dietro di lei Irma interruppe un attimo le boccacce che le stava rivolgendo per esclamare:

"Io ho soltanto ricevuto una visita di cortesia!"

Hay Lin riflettè un momento, guardò il soffitto pensierosa, aggrottò le sopracciglia e infine mormorò:

"Uh... sì, suppongo fosse un attacco... almeno credo che lo fosse..."

Taranee prese la parola con decisione.

"La madre di Will finirà per svegliarsi se rimaniamo qui. Sarà meglio andarcene in un luogo più tranquillo."

Will annuì.

"Sì, hai ragione, non possiamo restare qui. Dove possiamo andare?"

"A Kandrakar! Ormai immagino di poter dire addio alla mia notte di sonno!" rispose Cornelia, ancora fumante di rabbia.

"E l'Oracolo dovrà darci parecchie spiegazioni" interloquì Taranee, una luce pericolosa negli occhi "Non so i vostri, ma il mio assalitore non era sicuramente terrestre! A Kandrakar dovrebbero saperlo se questi bei tipi scorrazzano allegramente tra piani!"

"A Kandrakar allora!" concluse Will sollevando in aria il Cuore. Una calda luce avvolse le ragazze.

Nel silenzioso biancore di Kandrakar apparvero cinque colorate e snelle figure. Le ragazze atterrarono lievemente sul pavimento di materiale indefinibile del luogo e si guardarono attorno, attonite.

Kandrakar non era più come lo avevano lasciato, silente e immoto, luminoso e imponente nel suo candore senza macchia, pulsante di energia. La fortezza languiva in un grigio decadimento. La sua luce che pulsava faticosamente, lottando per non spegnersi. Di tanto in tanto un brivido breve, ma minaccioso la percorreva e le sue torri svettanti erano sbreccate come antiche rovine.

Mentre le ragazze osservavano addolorate e meravigliate, Tibor discese rapidamente l'ampia scalinata, un tempo così regale, davanti a loro. L'anziano consigliere si affrettò incontro a loro a braccia spalancate.

"Per fortuna state bene! Per fortuna siete qui! Non sapevamo come fare a contattarvi, l'anziana Yan Lin era così in pena!"

Le Witch si scambiarono uno sguardo perplesso.

"Non sapevate come contattarci, Tibor?" prese la parola Will "Ma com'è possibile? E poi... cos'è successo qui? Dov'è l'Oracolo?"

"Oh ragazze, se sapeste!" esclamò il vecchio, addolorato "L'Oracolo è molto malato, molto. Temiamo per la sua vita! Ma venite, venite, accomodatevi. Vi devo raccontare molte cose"

Le ragazze lo accampagnarono attraverso gli ingrigiti corridoi di Kandrakar, silenziose e preoccupate. Di tanto, in tanto incrociavano qualcuno degli abitanti del luogo, che camminava rapido, lo sguardo basso e le spalle incurvate e rivolgeva loro sguardi di timore e speranza.

Finalmente Tibor le fece accomodare in uno studiolo e si accomodò lui stesso, con un sospiro, su una poltrona di velluto dall'aspetto antico e stanco.

"Volete un thè? Metto il bricco sul fuoco". L'uomo armeggiò per un poco con una cuccuma di rame dall'aspetto desueto.

Poi, mentre l'acqua cominciava a scaldarsi si rivolse alle ragazze.

"E' Everlan la causa di tutto questo. Sapevo che quel posto avrebbe dato problemi prima o poi..." brontolò scuotendo la testa rassegnato.

"Everlan è uno dei mondi di cui Kandrakar è il cardine" continuò, in risposta allo sguardo interrogativo delle ragazze. "E' un luogo permeato di magia, magia che ha permesso ai sui abitanti una vita comoda e piacevole per secoli."

"Non capisco quale sia il problema..." interloquì perplessa Will.

"Il problema è che gli abitanti di Everlan sono stati troppo avidi. Hanno chiesto troppo alla loro terra, si sono abbandonati ai piaceri e alle comodità, fino a prosciugare quasi del tutto la loro fonte di energia"

"Un po' come stiamo facendo sulla terra, insomma" proruppe Taranee "Ma questo non spiega comunque perchè Kandrakar sia in queste condizioni e perchè noi si sia state attaccate"

"Non esattamente come quello che sta accadendo nel vostro mondo. La magia di Everlan non è solo una fonte di energia. Everlan esiste grazie alla sua magia, la magia scorre nel cielo, nel mare e nella terra. Prosciugando la loro magia gli Everlaniani hanno prosciugato il loro mondo. I fiumi si asciugano, la terra trema, i vulcani eruttano, l'aria si avvelena. Everlan sta morendo"

"Ma è terribile!" esclamò Hay Lin, ancora un po' confusa, ma sicura di doversi sentire addolorata "Dobbiamo fare qualcosa per aiutarli"

Tibor la squadrò severamente.

"No eh? Ho detto di qualcosa di sbagliato, vero? Ma... ok, ok..." borbottò interrompendosi imbarazzata.

Tibor riprese a parlare.

"Per ovviare a questo incoveniente la regina di Everlan, Nimuel, sta attingendo all'energia di Kandrakar, con i risultati che vedete." sospirò nuovamente con tristezza.

"Fermatela allora! Cosa combina il pelatino? Cos'è, con tutti i suoi fantastici poteri non riesce a evitare che gli si attacchino alla linea elettrica?" esclamò Irma sarcastica.

"E' malato, ve l'ho detto. Lui e la fortezza sono una cosa sola, la fortezza languisce e anche lui ne soffre. Se gli Everlaniani non verranno fermati in tempo lui e Kandrakar..." Tibor si interruppe con gli occhi lucidi.

Le ragazze tacquero, imbarazzate davanti alle lacrime dell'anziano consigliere e addolorate da quelle notizie. Rimasero ferme e silenziose, guardano pensierose il pavimento.

Will interruppe il silenzio. Si avvicinò a Tibor, stringendogli una spalla. Il dolore del vecchio la impietosiva. L'Oracolo era la sua guida spirituale e al tempo stesso qualcosa a metà fra un figlio e un caro amico.

"Non vi preoccupate, Tibor. Ci penseremo noi, cosa dobbiamo fare?"

Il vecchio si asciugò gli occhi con una mano.

"Scusate, non dovrei... Lui...lui vuole parlarvi. Yan Lin vi accompagnerà."

L'anziana donna entrò nella stanza da una porticina alle sue spalle, un'espressione triste impressa sul volto, di solito così allegro.

"Nonna che bello vederti!" esclamò con voce squillante Hay Lin, correndole incontro. Yan Lin e le sue compagne le rivolsero uno sguardo di rimprovero.

"Ah... ecco... io... forse non era il caso, vero?" concluse mortificata.

"Venite" Mormorò Yan Lin "Vi accompagno dall'Oracolo."

Seguirono Yan Lin per uno stretto corridoio e per delle scale ancora più strette, fino ad arrivare a un portone robusto, ma fatiscente, come ormai tutta la fortezza. Yan Lin aprì la porta, che sembrò faticare a girare sui cardini e le condusse, attraverso un salotto severo, in un'ampia camera da letto, spoglia e impersonale.

Su un grande letto sul lato sinistro della stanza giaceva l'oracolo. Appariva sofferente e febbricitante, le guance scavate e il respiro debole e affannoso. Un indistinto timore strinse i cuori delle ragazze; con tutta la sua boria, antipatia e rigidità l'Oracolo era diventato parte delle loro vite e sembrava eterno. Sapere che sarebbe sempre stato lì, a disposizione per le loro domande o invettive era... come dire... una certezza. Rimasero in rispettoso silenzio, senza sapere cosa dire, come rivolgersi a quella pallida ombra del deciso e forte giovane che conoscevano.

Yan Lin si avicinò al letto e mormorò poche parole all'orecchio dell'Oracolo. Il giovane aprì lentamente gli occhi e la guardò. L'Anziana pronunciò qualche altra parola a bassa voce e indicò le ragazze. Lo sguardo dell'Oracolo seguì faticosamente il suo gesto e si posò sulle ragazze. L'uomò annuì stancamente e si tirò a sedere sul letto, appoggiandosi con gratitudine al cuscino che Yan Lin gli sistemava dietro la schiena.

"Siete qui per fortuna,temevo per voi." La voce era poco più che un bisbiglio, ma fredda e distaccata come sempre.

"Per noi?" Interloquì Irma, un sopracciglio sollevato "Mi sembra che si debba preoccupare di se stesso, più tosto!"

"Di me si preoccupano già in troppi. Voi eravate in pericolo quanto me."

"Immagino che faccia riferimento a quei tipi che ci hanno attaccato." Intervenne Conrnelia scettica "Francamente non capisco perchè lo abbiano fatto, cosa c'entravamo noi? Era una sorta di attacco preventivo?"

"No, niente di tutto questo. Tibor non vi ha spiegato? Hanno bisogno di infondere nuova linfa alla loro terra, per questo hanno bisogno di voi."

"Adesso ho capito!" Esclamò Irma soddisfatta "Vogliono usare i nostri poteri! Ecco cosa voleva dire quel ragazzetto che mi è piombato in casa!"

"Sì è proprio così." confermò l'Oracolo. "Con i vostri poteri potrebbero dar nuova vita alla loro terra, per sempre, probabilmente."

"Ma allora dobbiamo darglieli!" Proruppe Hay Lin con impeto "Noi possiamo fare anche senza!"

L'Oracolo la squadrò freddamente.

"No eh? Ma... cioè... d'accordo, d'accordo sto zitta finchè non riesco a farmi un bel sonno!" concluse rassegnata.

"Però non è che abbia tutti i torti" interloquì Taranee "Questi Everlaniani saranno anche stati avidi, ma lasciare che il loro mondo venga distrutto in questo modo, condannarli a morte certa, non mi sembra giusto!"

L'Oracolo rispose in un sussurrio gelido.

"Voi siete responsabili per tutti i mondi collegati a Kandrakar e per gli abitanti di tutti quei mondi. Non avete il diritto di sacrificarvi per uno solo. Gli Everlaniani avranno solo ciò che si sono meritati. E adesso andate. Yan Lin vi darà una chiave per giungere su Everlan. Andate e fermate la guardia di Nimuel." La voce dell'Oracolo, tremò un attimo per la stanchezza, il giovane dovete interrompersi per riprendere fiato. "Avete già incontrato i suoi membri: l'irascibile Efri, i gemelli Ire e Zeph, l'imprevedibile Flood e il pacato Ardu. Sono pericolosi, fate attenzione. E ancor più attenzione ponete nell'affrontare il loro comandate, Avren, è un guerriero di rara perizia. Metteteli fuori gioco e gli Everlaniani dovranno rassegnarsi al loro destino. Solo i membri della Guardia possono muoversi fra i piani, senza di loro Everlan è isolata dagli altri mondi. Gli Everlaniani non potranno fare altri danni."

L'Oracolo ricadde spossato sul letto.

Le ragazze, esclusa Hay Lin che ormai stava letteralmente dormendo in piedi, tentarono di protestare indignate dalla crudele freddezza di quella che avrebbe dovuto essere la loro guida, ma Yan Lin le azzittì con un gesto talmente imperioso che non osarono opporvisi.

L'Anziana donna le condusse nuovamente nell'ufficio di Tibor, dopo aver chiuso la porta delle stanze dell'Oracolo con delicatezza.

"Tenete bambine" mormorò appena furono entrate "Questa chiave vi permetterà di accedere al piano di Everlan. L'Oracolo me l'ha affidata ai primi segni della sua malattia, sospettando quello che sarebbe successo."

Yan Lin porse a Will una chiave elaborata in legno e metallo fusi strettamente assieme, ma al contempo fortemente distinti.

La Witch allungò una mano per afferrarla. Poi la colpì il ricordo dello sguardo di Avren, gli intensi occhi grigi che le trafiggevano il cuore. Ritrasse la mano, stringendosela al petto e nascondendo il volto sotto i capelli rossi.

"Non posso" sussurrò "Non è giusto."

"Will ha ragione!" la sostenne Taranee, il suo senso della giustizia che combatteva contro l'antipatia ispiratale da Efri "Anziana Yan Lin, non sarà d'accordo anche lei con quello che dice l'Oracolo? Come si può condannare a morte un intero popolo?"

"Non le sembra un pochettino esagerata come punizione per essere stati avidi? Neanche mangiassero bambini!" la spalleggiò Irma. Quel ragazzuccio, quel Flood, poteva anche essere maleducato, scorretto e pure un gran copione, ma il diritto di salvarsi la pelle ce l'hanno tutti!

"Questa volta sono d'accordo con lei" intervenne Cornelia "Questa storia è assurda! Quell'uomo che ha tentato di rapirmi... nonostante tutto non sembrava malvagio, sembrava triste. Adesso capisco perchè: la sua terra sta morendo e l'Oracolo non ha intenzione di impedirlo."

"E' vero nonna! Non puoi essere d'accordo con lui! E' mostruoso pensare di lasciare morire tutta quella gente per un bene superiore, ancora peggio dire che se lo sono meritato! Quelli che mi hanno attaccato erano solo dei ragazzini!" Hay Lin si interruppe titubante, le altre che la guardavano a occhi spalancati. "Questa volta ho detto la cosa giusta, vero?"

Yan Lin sospirò. "Bambine, dovete fidarvi di lui. Un grande peso grava sulle sue spalle. Non dovreste rendergli tutto ancora più difficile con la vostra ostilità. Ci sono molte cose che io e voi non sappiamo, non siamo in grado di giudicare, possiamo solo affidarci a lui. Prendete la chiave, so che farete la scelta giusta."

Will aprì lentamente il pugno e afferrò con riluttanza la chiave.

"Noi... ci penseremo." mormorò.

  
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