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Autore: Potterized    03/08/2011    1 recensioni
Questa "fanfiction" non è altro che una sceneggiatura scritta da me e basata sulle vicende dei libri di Harry Potter per un'ipotetica serie tv a puntate. Le vicende, i personaggi e i luoghi appartengono quindi alla penna ed alla fantasia di J. K. Rowling.
Scopo di questo lavoro è quello di presentare la saga scritta da J. K. Rowling secondo un'ottica diversa da quella prettamente cinematografica, cercando di rispettare il più possibile le vicende originali.
N.B.: poiché il fine ultimo di questa sceneggiatura è quello di un'ipotetica visione del lavoro, è inevitabile che vengano attuati determinati cambiamenti nello svolgimento degli eventi. Tutto ciò, però, non modificherà in alcun modo la trama dei libri da cui il tutto è tratto.
PRINCIPALI CAMBIAMENTI RISPETTO ALL'OPERA ORIGINALE:
1. Alcune scene secondarie potrebbero essere accorpate o solamente accennate
2. Alcune scene che nei libri vengono solamente "raccontate" potrebbero essere presentate direttamente, senza il punto di vista del protagonista (Esempio: la scena in cui Hermione "Oblivia" i suoi genitori nel film "Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1")
Buona lettura!!!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Harry Potter
         e la
          pietra
                    filosofale

 

LA SERIE


EPISODIO 1
“IL RAGAZZO CHE E’ SOPRAVVISSUTO”

 PARTE 1

 

SCENA 1 – ASSASSINIO DEI POTTER

 

GODRIC’S HOLLOW, ESTERNI – tarda serata

Panorama dall’alto di un paesino dal profilo quasi rinascimentale. Zoom sempre più vicino ad una piazza. Nel quasi centro geografico del paesino, un Monumento ai Caduti – un obelisco ricoperto di nomi – sormonta le case e i negozi circostanti.

La telecamera raggiunge il livello del terreno, inquadrando di sbieco l’obelisco e i negozi retrostanti addobbati per la festa di Halloween.

Il rumore di una Materializzazione rompe il silenzio.
Dall’angolo destro e in lontananza si vede avvicinarsi una figura alta e magra, completamente coperta da un mantello nero e da un cappuccio.
Dalla parte opposta, a sinistra dell’inquadratura e dando le spalle alla telecamera, due bambini vestiti da mostri si rincorrono. Nelle mani hanno due borse a forma di zucche piene di caramelle e dolciumi.

La telecamera ora li riprende da davanti.
Il primo bambino supera l’obelisco e rallenta, con espressione ammirata.
La figura incappucciata appare da dietro la telecamera, e si ferma davanti al bambino.

BAMBINO
Bel costume, signore!

Sempre ripreso da dietro, l’uomo si scosta leggermente il cappuccio dal volto.

Il bambino muta l’espressione in puro terrore, lo guarda per un istante; poi si gira e corre via, verso l’amico rimasto indietro.

BAMBINO

Vieni via!

Il secondo bambino volge un’occhiata alla figura incappucciata, mostra paura e scappa, seguendo l’amico.

La figura tira fuori dal mantello una bacchetta di legno, e la punta verso i due piccoli. Una leggera luce verde inizia a crearsi sulla punta di quest’ultima. Subito dopo, però, la figura riabbassa la bacchetta e riprende il suo cammino, passando davanti all’obelisco che muta forma e mostra un’alta statua raffigurante un uomo possente, dotato di una barba leonina e impugnante una spada con la punta rivolta verso il terreno. Sulla lama troneggia il nome GODRIC GRIFONDORO e, sulla base della statua, la scritta GODRIC’S HOLLOW.

La figura incappucciata gira l’angolo della piazza e si trova di fronte una casa bianca dall’aspetto elisabettiano.
Guardando la casa sospira, soddisfatta.


CASA POTTER, SALOTTO AL PIANO TERRA

Trio famigliare. La madre, seduta in poltrona, guarda divertita il figlio piccolo, in un pigiama azzurro, che cerca di rincorrere un piccolo manico di scopa che svolazza intorno alla stanza.

Il padre, in piedi, con la bacchetta alzata, fa levitare la piccola scopa e la segue con lo sguardo.
La scopa passa davanti ad una delle finestre che danno sulla via antistante la casa.
Il padre vede una figura nera che sta per varcare il cancelletto del cortile. La sua espressione muta radicalmente e la scopa cade a terra.

JAMES
Lily, è lui! Prendi Harry e corri! Scappa!

Lily si alza di scatto, guarda fuori dalla finestra, poi prende il bambino ed esce. Gira a destra e sale dei gradini, correndo.

Dietro di lei, James esce dalla stanza e fissa a sinistra la porta d’ingresso della casa. Punta contro la bacchetta e chiude la porta “a chiave”. Poi si nasconde nella penombra della stanza.


CORTILE DI CASA POTTER

La figura incappucciata si avvicina alla porta d’ingresso della casa, alza la bacchetta e spalanca la porta. Entra.
Blocca un incantesimo lanciato prontamente da James.
Lancia un fiotto di luce rossa e guarda la bacchetta dell’uomo finire sopra uno dei gradini delle scale.
Ride nel vedere l’espressione di terrore dipinta sul volto di James.

VOLDEMORT
Avada Kedavra!

Un fiotto di luce verde colpisce James in pieno petto, e lo fa cadere all’indietro.
Dal piano di sopra, Lily urla.


CASA POTTER, PRIMO PIANO

Molto freneticamente, Lily sposta manualmente (non ha la bacchetta) alcuni mobili contro la porta della stanza del bambino.
Harry è nel lettino, in piedi, e osserva sconcertato la madre.


CASA POTTER, SCALE

Voldemort sale le scale e si dirige verso la porta in fondo al corridoio, da dove provengono dei rumori.
La apre senza fatica e si trova di fronte la donna, in piedi davanti al lettino, che lo guarda con espressione compassionevole. Le sue mani sono conserte.

LILY
No! Harry no, ti prego!

VOLDEMORT (alzando la bacchetta contro di lei)
Spostati, stupida!

LILY (arretrando verso il lettino)
Prendi me piuttosto, uccidi me, ma non Harry…

VOLDEMORT
Spostati, ho detto!

Lily non accenna a farsi da parte, così Voldemort alza la bacchetta contro di lei e la colpisce con un altro fiotto di luce verde. Lily cade a terra come svenuta.
Dopo un secondo, Voldemort scavalca il cadavere di Lily e punta la bacchetta contro il volto del bambino.
Harry, ora seduto nel lettino, lo guarda senza piangere.
Per qualche secondo i due si guardano, in silenzio.

VOLDEMORT
Avada Kedavra!

Un bagliore verde, poi si sentono il pianto del bambino e un urlo disperato di Voldemort.


CASA POTTER, ESTERNI

Inquadratura della casa dalla via dinanzi ad essa.
L’esplosione accompagnata dal grande bagliore verde causa il crollo di una parte di tetto.
Tutto lo schermo diventa verde, a causa dell’incantesimo che si espande dalla casa, e poi tende al bianco.

 

SCENA 2 – I DURSLEY

 
PRIVET DRIVE, ESTERNI – circa le 18 di sera

Si ricrea una scena.

La telecamera inquadra l’estremità di una via, che si articola a T con una strada perpendicolare.
Il cielo è saltuariamente attraversata da numerosi gufi diversi, intenti a dirigersi in tutte le direzioni.
A metà dello schermo, un cartello indica PRIVET DRIVE e un gatto soriano molto composto osserva una cartina appoggiata ad esso.

Dalla strada alle spalle della telecamera arriva una macchina, che gira nella via dal nome PRIVET DRIVE.
A guidarla è un uomo grasso con un grosso paio di baffi.
Egli gira la testa per guardare alcuni gufi con espressione stupita e si accorge del gatto, il quale alza la testa e ricambia il suo sguardo, mostrando due segni inconfondibili intorno agli occhi felini.

Pochi istanti dopo, la macchina parcheggia all’altezza dell’interno numero 4.



PRIVET DRIVE NUMERO 4, SALA DA PRANZO – quasi il tramonto

A tavola sono seduti l’uomo baffuto e sua moglie, una donna bionda e secca intenta ad imboccare il figlio , biondo e rotondo, che non vuole aprire la bocca, seduto sul seggiolone.

L’uomo guarda il televisore, che trasmette pubblicità, e manda saltuarie occhiate incerte alla moglie.
Il figlio sputa il cibo sulla camicetta della madre.
Vernon lo guarda con espressione sconsolata, poi prende un bel respiro.

VERNON
Hai per caso sentito tua sorella, Petunia?

Petunia smette di pulirsi e lo fissa con sguardo atterrito.

PETUNIA (seccata)
No. Perché?

VERNON (con tono colpevole)
Beh, vedi… Oggi, in città, un sacco di gente strampalata parlava di certi Potter, e del loro figlio…

PETUNIA
E allora?

VERNON
Niente. E’ solo che…

Un rumore proveniente dall’esterno lo interrompe.

Mentre il figlio inizia a piagnucolare sul seggiolone, i genitori si alzano alla svelta e si dirigono verso la finestra della sala da pranzo.

Fuori è l’imbrunire, e una miriade di stelle cadenti solca il cielo ormai di un colore blu scuro, macchiato di rosso dove il sole è da poco tramontato.

La telecamera, ora puntata sulle facce atterrite dei due, esce dalla casa e si allontana fino ad inquadrare prima i passanti basiti dallo spettacolo, poi l’intera PRIVET DRIVE, che sfuma in un’inquadratura della stessa via, ma nella notte fonda.

 

SCENA 3 – IL BAMBINO CHE E’ SOPRAVVISSUTO


PRIVET DRIVE, ESTERNI – notte

All’estremità più lontana della via (opposta a dove si trova il cartello), appare dal nulla una figura alta e sottile.

La telecamera stacca immediatamente su di lei. E’ un uomo con lunghi barba e capelli bianchi, vestito con una tunica color porpora e occhiali a mezzaluna.

L’uomo guarda la strada, nota il gatto dai segni inconfondibili seduto decisamente composto poco distante da lui ed emette un risolino.

L’uomo tira fuori una specie di accendino, lo fa scattare, e una ad una tutte le luci dei lampioni vengono assorbite da esso. Una volta creato il buio, inizia a procedere lungo la via e giunge di fianco al gatto, osservandolo attentamente.

SILENTE
Buonasera, professoressa McGranitt.

Il gatto si alza in piedi e armonicamente diventa una signora di mezz’età, vestita con una tunica verde smeraldo e con i capelli neri raccolti in un alto chignon.

MCGRANITT (raggiungendolo e affiancandolo)
Buonasera, professor Silente.

SILENTE (procedendo lentamente)
Non ha festeggiato oggi, professoressa?

MCGRANITT (seguendolo)
Forse sarebbe stato meglio che nessuno avesse festeggiato con tanto trasporto, Albus. Stormi di gufi! Stelle cadenti! Oh, Dedalus Lux mi sentirà… Cosa sarebbe successo se i Babbani avessero scoperto della nostra esistenza, proprio nel giorno della scomparsa di Colui Che Non Deve Essere Nominato?

SILENTE
Il suo nome è Voldemort, professoressa. Non capisco perché vi ostiniate a non chiamarlo per nome. Così si crea molta più confusione.
(Tira fuori due dolci dal mantello)

Desidera un ghiacciolo al limone?

MCGRANITT (facendo finta di non aver sentito e rivolgendogli uno sguardo di rimprovero)
Sa cosa dicono tutti in merito alla sua scomparsa? Sul perché se ne è andato?

Silente non risponde, ma continua a camminare

MCGRANITT
Dicono che ieri sera si sia presentato a Godric’s Hollow e che…

SILENTE (con tono risoluto)
E’ andato a trovare i Potter. E di questa fatidica visita l’unico superstite è il loro figliolo.

MCGRANITT (fermandosi di colpo e portandosi una mano al petto)

Vuole dire che… Lily e James…
(pausa, poi riprende a camminare)

SILENTE
Sembrerebbe che Voldemort non sia riuscito ad uccidere il piccolo Harry.

MCGRANITT
Ma com’è possibile?

SILENTE
Probabilmente non lo sapremo mai. Possiamo solo fare supposizioni.

I due raggiungono il numero 4, e si fermano.
La McGranitt è rotta dai singhiozzi, e Silente la osserva in silenzio.

SILENTE
Non per niente stasera ci troviamo qui per lasciare il figlio di Lily e James ai suoi zii.

MCGRANITT (di nuovo attenta, si guarda intorno)
Non saranno mica i Babbani che abitano in questa villetta?

Indica il numero 4.

Silente annuisce.

MCGRANITT (stupefatta)
Ma, Albus, queste persone sono la peggior specie di Babbani che io abbia mai visto! Harry Potter non può vivere con loro!

SILENTE
Purtroppo non abbiamo altra scelta che affidarlo a loro. Sono i soli parenti che ha.

MCGRANITT
Ma… Non lo si potrebbe affidare al suo padrino?

SILENTE
Portarlo qui è la scelta migliore per il bambino, Minerva. Il suo nome è già sulla bocca di tutti. Non ci sarà un solo mago in tutta l’Inghilterra che non saprà chi è e cosa ha fatto nella sua breve vita.

La McGranitt guarda Silente con espressione compassionevole.

SILENTE
Sarà meglio per lui crescere lontano da tanta fama. Almeno finché non sarà pronto a venire a Hogwarts.

MCGRANITT
E come arriverà qui il piccolo, stasera?

SILENTE
Lo porterà Hagrid.

MCGRANITT (titubante)

Lei crede saggio affidare a Hagrid un compito tanto delicato?

In lontananza si sente un rombo di motore.

SILENTE (osservando il cielo)
Professoressa, affiderei ad Hagrid la mia stessa vita!

MCGRANITT (volgendosi a guardare il cielo come Silente)

Non volevo certo insinuare che…

Un altro rombo lacera il silenzio della nottata, ed un paio di fari si differenzia ora dalle stelle disperse in cielo.

La telecamera inquadra il paesaggio visto dalla motocicletta in aria. Si distinguono appena due sagome, una delle quali (Silente) alza e scuote le braccia per farsi vedere.
La telecamera inquadra l’uomo barbuto e capelluto che guida la motocicletta. Egli gira il manubrio e si abbassa di quota, cercando di non far cadere il fagotto che tiene sulle gambe.

FINE PRIMA PARTE

 


  
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