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Autore: JKEdogawa    03/08/2011    1 recensioni
Si parte dalla fine de "Il Professor Layton e il futuro perduto". Cosa successe a Clive dopo l'arresto? Bill Howks continuò a non pentirsi delle sue azioni?
Forse questa storia vi darà tutte queste risposte, o forse no...
Una cosa è certa... prendete la "nipote" di un criminale baffuto e fatela incontrare con un terrorista che ha appena cercato di distruggere Londra, aggungete un'esplosione di 10 anni prima e... fatto!
Ecco la descrizione di questa storia! Buona lettura!
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'L for London, L for Love'
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Come tutte le mattine si diresse verso il carcere per parlare con Clive. I raggi le bagnavano il viso sorridente e speranzoso, gli uccellini cantavano felici del sole che sorgeva e la città piano piano si svegliava dal torpore della notte. Era mattino presto. Infatti aveva intenzione di arrivarci a piedi. Non sapeva perché, ma le andava di scarpinare quel giorno.
Camminava piano per non disturbare quella quiete surreale che si poteva assaporare solo a quell’ora in città come Londra. Faceva respiri profondi, inalando tutti i vari profumi di quella mattina straordinariamente felice. Le idee si intrecciavano nella sua mente creando combinazioni e soluzioni ai rompicapo di quei giorni. Quella mattina, poi aveva anche una sorpresa per Clive, un regalo. Come un ringraziamento per le informazioni da lui offerte.
Forse furono proprio quei mille pensieri e farle saltare la sua meta e a proseguire per un bel po’. Quando si guardò in torno sperando di capire perché ci stava mettendo così tanto si rese conto che era in tutt’altra zona rispetto a dove doveva andare. Presa dal panico iniziò a correre nella direzione opposta cercando con lo sguardo una via conosciuta.
Arrivò al carcere solo molto tempo dopo. A causa del sollievo alla vista della struttura, non si accorse di certi movimenti e oggetti sospetti.
- In questo momento è con un’altra visita, ma credo che tu possa entrare lo stesso…- disse la guardia all’ingresso
- Grazie…- rispose lei cercando di capire chi fosse venuto a trovare Clive.
Si rese conto troppo tardi che era meglio starsene a casa, o almeno girare alla larga per un po’. Una tuba marrone troneggiava davanti a lei e quella situazione non le piaceva per niente. Cosa fare? Nascondersi sembrava la risposta più sensata.
Si buttò dietro una colonna ansante senza guardare cosa succedeva. Sentiva solo le voci che le sembravano vicinissime.
- Da quel che ho potuto capire tu stai bene!- la voce del professor Layton le arrivava chiara e forte
- Sì, professore… non si stà male, mi rammarico ancora per quello che ho fatto… non mi capacito! Mi duole ammettere che avevo perso la testa, se non ci fosse stato lei probabilmente ora Londra non esisterebbe più!- anche la voce di Clive le arrivava nitida
- Devi ringraziare quel poco buon senso che unito alla tua coscienza mi ha chiamato, inoltre è stata una gran bella avventura!-
- Lei riesce sempre a trovare un lato positivo anche nelle situazioni peggiori!-
- E’ questo quello che fa un gentiluomo!-
- E tu Luke come stai? Insomma, mi hai perdonato?-
- Dunque… ti sei spacciato per me del futuro, hai sfiorato la mia casa con la tua macchina distruttrice e quasi ridotto a un cumulo di cenere la mia adorata città…- disse Luke orgoglioso. Non voleva far trapelare l’amicizia che alla fine lo legava a Clive, ma non gli riusciva molto bene- Comunque… hai ricevuto visite oltre a noi?-
- Sì, infatti le volevo parlare di questo professore!- la ragazza iniziò a diventare rossa- fin dal primo giorno che sono qui viene a trovarmi una ragazza sui 16 anni che mi chiede informazioni su… ecco, tutto quello che è successo!-
- E tu sai come si chiama?- chiese il professore con tono pensoso
- Non me lo ha voluto dire, ma credo che lei la conosca!-
- Perché?-
- Era con lei sulla macchina volante quando siete venuto a salvarmi dalla fortezza armata ormai fuori controllo…-
- Mm… non la conosco, me la sono ritrovata nel auto all’improvviso, anche se forse conosco qualcuno che potrebbe conoscerla… bisognerebbe rintracciarlo, ma dopo finirebbe in galera assieme a te…-
- Ecco dove vieni tutti i giorni!- disse una signora arrabbiata di fronte a lei. Divenne ancora più rossa
- Ehm… ciao zia…- articolò timidamente evitando che il suo tono superasse quello dei presenti
- Ora torni subito a casa, signorinella!-
- Andiamo fuori a parlarne con calma eh, zia… ti va?-
- Non pensare che te la caverai!-
- Infatti… ne parliamo fuori?- con un cenno del capo segnalò la presenza di Layton e Luke
- Va bene…- si acquietò e la strattonò  all’esterno
Giunte fuori la sua voce mutò in grave:- Ti avevo detto di non ficcare il naso dove non dovevi!-
- Ma io non ficco il naso dove non devo!- si difese la ragazza con aria da angioletto
- E allora perché sei qui?!-
- Sindrome… della buona sammaritana?!-
- Te lo dico io il perché! Volevi sapere esattamente cos’era successo!-
- Mi pare pure ovvio, eri così misterioso!-
- Antonella mi ha fatto promettere che non ti avrei detto niente!-
- Fantastico… anche mia madre che non vuole farmi sapere niente!-
- Certo… appena saputo cos’avresti fatto?!-
- Avrei cercato degli indizi e delle prove!-
- E ti saresti cacciata nei guai! Guarda che non ci sarei stato io a salvarti, come quando hai avuto la brillante idea di buttarti sulla torre che stava crollando!-
- Per la verità ero scivolata perché mi avevi spinto per errore! E poi c’è quel professore che volevi tanto conoscere, zia!-
- Non capisco…-
- E’ proprio dietro di te… salve professore!- lei si era accorta che Layton era uscito, così aveva deciso di fermarlo
- Ciao… noi ci siamo già…- iniziò il professore
- Mia zia è da tanto che aspetta di conoscerla di persona…- lo interruppe la ragazza con sguardo furbo da sopra la spalla di Don Pablo travestito. Il criminale iniziò a sudare freddo.
- Visto professore! Le avevo detto che era famoso!- Luke era rimasto nascosto dietro a Layton per tutto quel tempo.
- Già… mia zia Paola ha le sue foto in camera!- La ragazza scivolò dietro al professore mentre Paul si voltava fingendo sicurezza.
- Mi farà molto piacere parlare con lei, signora!- esclamò Layton- Potrei farle una domanda?-
- Certo! Hi hi hi!- rispose Paul con voce camuffata
- Le vorrei chiedere come si chiama sua nipote, se mi è concesso saperlo…- a Don Pablo di illuminarono gli occhi mentre sua nipote prendeva un colorito rosso vivi in faccia e la sua espressione cambiava da furba a preoccupata.
- Certo, mia nipote si chiama…- un autobus fortuito passò da li davanti riempiendo di rumore la parola che Paul stava per pronunciare. La ragazza trasse un sospiro di sollievo, poi si allontanò di gran carriera da quel gruppo. Layton non aveva sentito il nome pronunciato, aveva solo capito che iniziava per “G”, ma nulla più. Luke doveva ancora capire la situazione e Paul si era accorto che la nipote era partita in direzione del covo segreto, così decise  di seguirla.
 
   
 
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