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Autore: Nerween    03/08/2011    2 recensioni
La vita è solo un inganno. E la solitudine un frutto di essa.
Perché c’è sempre qualcuno, vicino o lontano, in questo mondo o nell’altro, per cui davvero contiamo. E per cui vale la pena di non sentirsi mai soli.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Life,
what a fearful nightmare.
Life… it’s just a deception.


 

La solitudine è qualcosa di più dello stare chiusi in una stanza senza nessuno.

È più del pianto sulle proprie spalle, è quella cosa che va oltre il passare le sere in casa a guardare il telegiornale, più di quell’effimera illusione di trovare compagnia nella sola voce dello schermo, mentre fuori infuria un temporale.

È più della paura del buio che ci impossessa quando va via la luce, o del terrore del mostro sotto il tuo letto pronto a sbranarti non appena la tua mamma se ne sarà andata, dopo averti dato il bacio della buona notte.

La solitudine è quella dentro di noi. Quella che ci mangia l’anima e ci consuma le ossa.

La solitudine è piangere sulle spalle di qualcuno, non di chi ci fidiamo.
Perché la solitudine è non fidarsi di nessuno.

La solitudine è stare in compagnia di quelli che ci stanno intorno, non capendo chi realmente siano. Volti ben delineati ma sagome di anime sfocate, visuali da vetri sporchi e bagnati.

La solitudine è un quadro grigio senza autore, senza visitatori. Posto lì tra miliardi di altre opere solo per riempire uno spazio, come se chi ci passasse davanti non lo notasse minimamente.

La solitudine è sentirsi come quel quadro. È sentirsi ignorati, abbandonati.

Ma la vita è una gran bastarda.

La vita si diverte a giocare con noi, come se il dono a noi fatto ci si ribelli contro e ci sfidi a un torneo di scacchi. È un giocatore abile, astuto. Conosce tutte le tue mosse e le riversa contro di te, usa tutte le sue carte per farlo. Come un gioco scorretto, la vita ci imbroglia.

La vita è un inganno.

Nasciamo con la convinzione di essere soli e che continueremo ad esserlo fino al giorno della nostra morte. Nessuno è accanto a noi quando usciamo dal grembo materno e nessuno ci accompagnerà nel tunnel del limbro tra la vita e la morte. E passiamo le nostre esistenze circondandoci di gente, mettendo a tacere la nostra coscienza con parole vuote.

Ma chi tra quelle persone a cui siamo convinti di voler bene ci accompagnerà fino alla fine?

La vita ci frega. Prima ci esamina e solo dopo ci spiega la lezione più dura per noi.

Perché non siamo mai soli.
Non lo siamo mai stati.

La vita è solo un inganno. E la solitudine un frutto di essa.

Perché c’è sempre qualcuno, vicino o lontano, in questo mondo o nell’altro, per cui davvero contiamo. E per cui vale la pena di non sentirsi mai soli.















NdA.
Una flash-fic senza un senso preciso, liberamente ispirata alla storia Deception di Aistra. E' un flusso di coscienza riguardo, appunto, la solitudine di noi esseri umani, o meglio, quando crediamo di essere soli, ma in realtà c'è sempre qualcuno su cui fare affidamento, a cui volere davvero bene. Nella storia di Aistra, si tratta di un angelo custode (e vi consiglio vivamente la lettura della sua storia), ma in questo mio "tributo", se così vogliamo chiamarlo, potete interpretarlo come volete: un angelo custode, un genitore, un amico.
Ed io, personalmente lo interpreto come la mia migliore amica.
Spero di essere per te come un angelo custode. Ti voglio bene.


Grazie a chiunque leggerà.
   
 
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