Life,
what a fearful nightmare.
Life… it’s just a deception.
La solitudine
è qualcosa di più dello stare chiusi in una
stanza senza nessuno.
È
più del pianto sulle proprie spalle, è quella
cosa che va
oltre il passare le sere in casa a guardare il telegiornale,
più di
quell’effimera illusione di trovare compagnia nella sola voce
dello schermo,
mentre fuori infuria un temporale.
È
più della paura del buio che ci impossessa quando va via
la luce, o del terrore del mostro sotto il tuo letto pronto a sbranarti
non
appena la tua mamma se ne sarà andata, dopo averti dato il
bacio della buona
notte.
La solitudine
è quella dentro di noi. Quella che ci mangia
l’anima e ci consuma le ossa.
La solitudine
è piangere sulle spalle di qualcuno,
non di chi ci fidiamo.
Perché la solitudine è non fidarsi di nessuno.
La solitudine
è stare in compagnia di quelli che ci stanno
intorno, non capendo chi realmente siano. Volti ben delineati ma sagome
di
anime sfocate, visuali da vetri sporchi e bagnati.
La solitudine
è un quadro grigio senza autore, senza
visitatori. Posto lì tra miliardi di altre opere solo per
riempire uno spazio,
come se chi ci passasse davanti non lo notasse minimamente.
La solitudine
è sentirsi come quel quadro. È sentirsi ignorati,
abbandonati.
Ma la vita
è una gran bastarda.
La vita si
diverte a giocare con noi, come se il dono a noi
fatto ci si ribelli contro e ci sfidi a un torneo di scacchi.
È un giocatore
abile, astuto. Conosce tutte le tue mosse e le riversa contro di te,
usa tutte
le sue carte per farlo. Come un gioco scorretto, la vita ci imbroglia.
La vita
è un inganno.
Nasciamo con la
convinzione di essere soli e che
continueremo ad esserlo fino al giorno della nostra morte. Nessuno
è accanto a
noi quando usciamo dal grembo materno e nessuno ci
accompagnerà nel tunnel del
limbro tra la vita e la morte. E passiamo le nostre esistenze
circondandoci di
gente, mettendo a tacere la nostra coscienza con parole vuote.
Ma chi tra
quelle persone a cui siamo convinti di voler bene
ci accompagnerà fino alla fine?
La vita ci
frega. Prima ci esamina e solo dopo ci spiega
la lezione più dura per noi.
Perché
non siamo mai soli.
Non lo siamo mai stati.
La vita
è solo un inganno. E la solitudine un frutto di
essa.
Perché
c’è sempre qualcuno, vicino o lontano, in questo
mondo o nell’altro, per cui davvero contiamo. E per cui vale
la pena di non
sentirsi mai soli.
Una flash-fic senza un senso preciso, liberamente ispirata alla storia Deception di Aistra. E' un flusso di coscienza riguardo, appunto, la solitudine di noi esseri umani, o meglio, quando crediamo di essere soli, ma in realtà c'è sempre qualcuno su cui fare affidamento, a cui volere davvero bene. Nella storia di Aistra, si tratta di un angelo custode (e vi consiglio vivamente la lettura della sua storia), ma in questo mio "tributo", se così vogliamo chiamarlo, potete interpretarlo come volete: un angelo custode, un genitore, un amico.
Ed io, personalmente lo interpreto come la mia migliore amica.
Spero di essere per te come un angelo custode. Ti voglio bene.
Grazie a chiunque leggerà.