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Autore: BeliveInAngels    04/08/2011    1 recensioni
[...]-TONY!!!- la voce del capo mi arrivò come un sussurro in confronto al boato che fece la pistola di Haswari, non appena lasciò che il dito tirasse verso di sè il grilletto. Incrociai anche lo sguardo di Gibbs. Li guardai mentre inchiodavano, alzando le pistole. Urlavano, ma non li sentivo. McGee sparò, anche Kate. Io ero in mezzo ad un conflitto a fuoco e l'unica cosa che sentivo era un dolore alla schiena che mi faceva tremare le gambe. Caddi a terra, nel silenzio più assoluto. Sbattei con violenza sull'asfalto, cercando di capire cosa stesse succedendo intorno a me.
[...]
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Paralysis'
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Titolo: Paralysis
Autore: BeliveInAngels
Genere: Slash, Non per stomaci delicati (anche se alla fine gli stomaci delicati non esistono più, si sono estinti XD)
Coppia: Gibbs/DiNozzo
Narrazione: 1^ persona (DiNozzo)




* * * * *



_.-*UNDERCOVER (PART ONE)*-._



Seguimmo Gibbs che avanzava spedito di fronte a noi lungo il corridoio.

-Dove stiamo andando capo?- domandò Kate. Anche io volevo saperlo, ma dopo l'occhiata di poco prima mi era come mancato il coraggio.

-Prima vi ho detto che è stato ferito un sottotenente o sbaglio?-

-Sì, vero.-

-Non distraetevi, non ho bisogno di gente che dorme in squadra.- disse secco fermandosi davanti ad una porta, bussando deciso.

-Sì?-

-Sottotenente Reynolds?-

-Sì, sono io.-

-Sono l'agente speciale Gibbs dell'NCIS. Loro sono l'agente speciale DiNozzo, Todd e lei è la nostra analista, Abby.-

-Abigail.- precisò la ragazza tentando di essere anche lei formale.

-Piacere mio.-

-Come si sente?-

-Diciamo che sono piuttosto scosso, ma sono ancora vivo, è questo che conta.-

-Lei per caso sa chi potrebbe avercela con lei? Era immischiato in qualcosa che aveva a che fare con il rapimento dei bambini di Washington o con la nascita di nuove sostanze chimiche letali?-

-Stavo lavorando ad un caso insieme all'ammiraglio Nelson, quello che è morto qualche settimana fa.-

-Sì, abbiamo presente. Ci stiamo lavorando noi ora.-

-Avete scoperto qualcosa?-

-Sì, ma molto anche è azzardato o teorizzato. Ci servono le informazioni che ha lei.-

-D'accordo, non è un problema.- si tirò più su. Lo guardai. Aveva il cerotto nella mia stessa posizione, infatti prima di cominciare a parlare mi guardò- Che hai fatto lì?-

-Eh, lo stesso che ha sparato a lei ha sparato anche a me.-

-Oh, mi spiace. Comunque...- fece riprendendo a parlare con Gibbs- Comunque io e Nelson indagavamo proprio sul fatto che avevamo avuto una soffiata da uno sconosciuto che ci aveva avvisato che da qualche parte era in fabbricazione una nuova tossina.-

-Tossina?-

-Sì, una tossina derivante dalla distillazione di batteri killer di malattie piuttosto importanti.-

-Abbiamo un agente che è appena guarito da una cosa del genere.-

-E' quello alla fine del corridoio?-

-Sì, come lo sa?-

-Diciamo che ho avuto modo di scambiarci due parole.- perchè McGee non ce ne aveva parlato? Forse non lo sapeva che si trattava di Reynolds- Mi ha detto che fa parte dell'NCIS. Pare che sia stato infettato da un mal composto, ma fortunatamente gli hanno dato ancora un paio di giorni, poi lo lasceranno andare.-

-Per fortuna... Un mal composto?-

-Un giorno, io e Scott siamo andati alla casa al lago per un week end di pesca. Scartabellando in giro, avevamo trovato dei fogli che appartenevano ad un certo dottor Foster, uno scienziato morto.-

-Sì, conosco il tipo...- sussurrò Gibbs facendo finta di nulla.

-Quelle carte riportavano alcune formule chimiche piuttosto intriganti. Complesse.-

-Ah si?-

-Sì. Tutto era dentro un fascicolo che recava il nome del suddetto scienziato. Purtroppo quel fascicolo non è stato più trovato. Nelson l'aveva recuperato e portato a casa sua, ma suppongo che la moglie abbia fatto man bassa di tutto.-

-Che altro c'era dentro?-

-Al fascicolo?-

-Sì.-

-Dei fogli, un cd e un biglietto da visita.-

-Un biglietto da visita?- chiese Gibbs perplesso.

-Sì, era il biglietto da visita per il...- socchiuse gli occhi guardando il soffitto- per mmm l'Insomnia? Possibile si chiami così?- vidi il capo sgranare gli occhi mentre Kate e Abby si mettevano a ridere.

-Scusate... che è?- chiesi, sentendomi l'unico ignorante.

-Che centrava Foster con l'Insomnia?- domandò Gibbs serrando le labbra, serio.

-Forse... i ricettatori usano il pub come copertura.-

-Sarebbe difficile pensarla in un altro modo.- commentò Kate con un sorrisetto.

-Sottotenente... lei pensa che sia semplice mandarci un'infiltrato?- chissà perchè tutti si voltarono verso di me.

-Sì, ok, mi ci infiltro io, ma di che si tratta?- Kate scoppiò a ridere e Gibbs alzò un angolo della bocca, sorridendo.

-Grazie per esserti offerto, DiNozzo.-

-Perchè nessuno mi vuole dire di che si tratta?-

-Le faremo avere notizie, sottotenente.-

-D'accordo, grazie.-

-Grazie a lei.- si voltò e, non appena mi incrociò, mi posò una mano sulla spalla- Spero che ti piacciano i boccoli da bambola, DiNozzo.-



. . .



Erano passati quattro giorni dalla visita al sottotenente Reynolds. McGee, che era stato dimesso qualche giorno prima, era appena entrato in ufficio, pronto a tornare operativo. Si sedette ridendo come un pazzo alla scrivania.

-Bentornato, McTonto.- dissi. Lui non smise di ridere e più mi guardava, meno riusciva a trattenersi- Mi spieghi che hai?!-

-Ti... infiltri all'Insomnia?- ansimò senza fiato con le lacrime agli occhi.

-Ok, lo sai anche tu. Spiegami perchè qui nessuno mi dice niente e Gibbs mi ha bloccato l'accesso ad internet.- ringhiai- E' un locale gay? Dimmi di no!!!-

-Hahahahahahahahahahaha!!! Dovrai vestirti da donna!!!- ricominciò a ridere battendo un pugno sulla scrivania.

-Come?-

-E' un locale prettamente di trans, Tony.- chiarì ogni mio dubbio Gibbs arrivando con una stampella ricoperta di nylon.

-Che è quella roba?-

-Hahahahahahahaha!!! Aspetta di vedere che ha Kate!!!- rise McGee. Ma perchè...? Non appena vidi entrare Kate mi si gelò il sangue. Venne verso di me e, contemporaneamente a Gibbs, posò quello che aveva in mano. Gibbs mi aveva portato dei vestiti mentre Kate una parrucca rossa.

-Spero starete scherzando.-

-Chi si laurea?- domandò Ziva avvicinandosi alla scrivania.

-Non ve ne siete ancora andati voi?- sibilai.

-Nessuno si laurea. Lui si infiltra!- spiegò Kate indicandomi.

-Oh povero!- rise la donna incrociando le braccia al ventre.

-Che spiritose, davvero!!!-

-Stasera agiamo, DiNozzo, allenati con queste.- disse Gibbs porgendomi un paio di scarpe.

-Io dovrei... indossare queste?-

-Assolutamente!- fece Kate.

-Mi spaccherò una caviglia... me lo sento!-

-Pessimista.-

-Non può infiltrarsi McGee?-

-E' appena tornato, fai questo sforzo.-

-Vi odio tutti quanti...-



. . .



Incrociai le braccia, scendendo dal furgone.

-Sei splendida!!!- rise Kate dandomi una pacca sulla spalla.

-Smettila, non è divertente. Ho le scarpe da due minuti e già mi fanno male.-

-Funziona l'auricolare?- chiese Gibbs serio.

-Sì, funziona capo.- rispose McGee.

-Ottimo. Allora DiNozzo, tutto chiaro?-

-Sì capo!- esclamai in falsetto- Tutto chiaro!-

-Smettila, non serve che fai l'idiota, adesso.-

-Il primo che mi tocca il sedere... verrà massacrato!!!- ringhiai.

-Aspettati di tutto, Tony!!!-

-Ora vai.-

-D'accordo.- avanzai, mettendo un piede davanti all'altro- Non respiro con questa maglia... e poi mi vanno i capelli in bocca...- sussurrai inclinando la testa in avanti avvicinandomi alla spilla a forma di ragno, datami da Abby, che conteneva il microfono.

-Smettila di lamentarti, DiNozzo! E cammina più naturale.- mi disse Gibbs attraverso l'auricolare.

-Parli perchè non sai cosa significa camminare sui tacchi...- salii i gradini sperando di non cadere rovinosamente di faccia. Mi avevano fatto mettere le calze, la minigonna, che mi faceva sembrare un idiota, un top davvero stretto con sopra una giacca in pelle e la parrucca rosso fuoco. Kate mi aveva truccato, ombretto, rossetto, eyeliner... non mi aveva risparmiato NIENTE. Mi avevano messo lo smalto alle unghie, cosa che trovavo davvero, ma davvero, ma davvero poco dignitosa e imbarazzante. Tenevo la borsa sulla spalla, stringendola contro il fianco, senza mai perdere il contatto con l'idea che all'interno c'era la pistola, grazie a Dio.

Dentro, mi venne quasi da piangere. Voltavo la testa e vedevo un sacco di donne, ma sapevo che nessuna di quelle era vera, ma bensì aveva una sorpresa non gradita. Poco ma sicuro. Avanzai in mezzo alla gente, rabbrividendo mentre si voltavano a guardarmi.

-Sii naturale, DiNozzo...- disse Gibbs.

-Sì, naturale... naturale...- NATURALE STO CAZZO! avrei voluto dirgli, ma che potevo fare?

-Signorina...- mi voltai lentamente, come se alle mie spalle ci fosse stato un mostro orripilante.

-S-s-sì?- alle mie spalle c'era un uomo così grosso che deglutii, terrorizzato.

-Cosa cerchi qui?- mi chiese con voce suadente, per lui forse, a me sembrava un rantolo.

-Un u-uomo... di nome...- dannazione Gibbs... dimmi il nome!!!

-... Richard Twins.-

-Richard Twins.-

-Richy? Che cerchi da lui?-

-Volevo parlargli.-

-Beh, spero non ti aspetti gran chè. Non è... dalla nostra parte.- sorrise cercando di essere sexy mentre io facevo una smorfia e mi allontanavo di qualche passo.

-Sai dove posso trovarlo?- lui si avvicinò a me. Ora gli sparo... ora gli sparo in fronte!!!

-Sicuro che non vuoi provare qualcosa di più forte?-

-Se mi tocchi...- sibilai- ti rompo un polso...-

-Che caratterino...-

-DiNozzo... Non perdere tempo ad approcciare. Fatti dire dov'è Twins.-

-Ripeto la domanda, bestione... dove posso trovare Richard Twins?-

-E' il barista.- e me lo indicò, approfittando del fatto che mi ero voltato per posarmi una mano sul sedere. Mi rizzai come un pelo e strinsi i pugni. Mi voltai con occhio omicida e caricai un pugno così forte che se gliel'avessi mollato seriamente, l'avrei ucciso.

-DiNozzo non fare casino!- esclamò Gibbs mentre tenevo il pugno alzato. Lo abbassai. ancora con i brividi.

-Grazie...- sibilai mandando giù una vagonata di rabbia mentre vedevo la mia dignità volare via e farmi 'ciao ciao' con la manina. Mi avviai verso il bancone e mi sedetti tra due culturisti di colore, terribilmente inquietanti, e sperai con tutto il cuore che Twins mi cagasse almeno di striscio, infatti mi venne di fronte.

-Ciao, che ti faccio?- sorrise.

-Potresti farmi un... dobbiamo parlare d'affari.-

-D'affari? Non so di che parli.- rispose lui perdendo il sorriso.

-Oh, sono sicuro che sai di che parlo.- gli feci l'occhiolino. Sì, stavo bluffando, magari l'Insomnia non era un locale di copertura, probabile fosse solo un pub. L'unico modo per saperlo era BLUFFARE- Non farmi aspettare... dai, non c'è un posto dove possiamo parlare più tranquillamente?-

-Digli che hai soldi.- mi disse Gibbs all'orecchio.

-Ho un sacco di soldi... che ne dici?- il tizio ci pensò su, poi mi fece cenno con il dito.

-Vieni con me.- e si incamminò.

-Fatta capo...- sussurrai alzandomi- Missione quasi quasi quasi compiuta.- sussurrai seguendolo.

-Ottimo. Fa attenzione.-

-Eh... farò attenzione sicuramente!!!-




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