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Autore: _CrazyWriters_    04/08/2011    2 recensioni
Chi avrebbe mai pensato che la cosa che amavo di più al mondo mi si sarebbe rivolta contro? Chi avrebbe mai pensato ad una cosa simile? Una sola domanda… perché? Forse una risposta non la troverò mai… forse dev’essere così e basta…
E poi… lui è un vampiro. Insomma chi sarebbe tanto scema da mettersi con un vampiro? Ovvio, solo io...
*Ila*
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Ila*

Capitolo 18: Nella testa del nemico

“Klaus è qui!!” gridai piombando in cucina.
Avevo spalancato la porta di Villa Salvatore e ora Stefan mi guardava con gli occhi sbarrati.
“Cosa?” chiese come se fosse sotto una sorta di ipnosi.
“Ci ho parlato… è qui.” ripetei cercando di rallentare il mio respiro affannato.
“E perché non ti ha uccisa allora?” la voce di Damon risuonò alle mie spalle facendomi sobbalzare per lo spavento.
“Lui è qui, so con chi ho parlato, e fidati non stavo sognando.” risposi socchiudendo gli occhi come se volessi sfidarlo.
“Ehi ehi! Calma. Questo non è possibile… Elijah aveva detto che ci avrebbe avvisati se Klaus fosse arrivato a Mystic Falls o nelle vicinanze… Il telefono. Mi serve il telefono.” ci zittì Stefan che aveva iniziato a girovagare per la stanza in cerca del suo cellulare.
“Dove cazzo è il mio telefono!!” urlò alzando le mani il vampiro biondo.
“Qui.” Damon glielo lanciò addosso e lui lo afferrò al volo.
“Non agitarti fratellino.” disse poi il fratello moro.
“C’è la segreteria, gli lascio un messaggio… Elijah, ciao, sono Stefan. Avevi detto che ci avresti avvisato se Klaus si fosse avvicinato alla città, ma Jinny lo ha appena incontrato quindi mi servono spiegazioni. Richiamami appena senti questo messaggio.” Stefan parlò al cellulare e poi chiuse la chiamata.
“Ti ha attaccata? Ti ha ferita da qualche parte? Sei sicura di sentirti bene?” iniziò a domandarmi poi.
La cosa mi risultava strana, era Damon che doveva preoccuparsi così tanto per me, non il suo fratellino minore che una ragazza a cui pensare già ce l’aveva.
Infondo sapevo che Damon si era spaventato almeno un poco, anche se era troppo orgoglioso per darlo a vedere.
“Tranquillo Stefan, abbiamo solo parlato.” risposi in tono calmo per tranquillizzare il vampiro.
“E che vi siete detti?” continuò lui ancora più agitato.
"Credo che andrò a prendermi un bicchiere di Bourbon." disse Damon evitandomi così di rispondere al fratello.
"Damon, chiama Elena, dille di portare Jeremy e Bonnie. Poi chiama anche Alaric. Dobbiamo capirci qualcosa in tutta questa storia." ordinò il vampiro biondo.
“Agli ordini sergente!” scherzò il vampiro moro.

“Me lo sentivo che non c’era da fidarsi di quel vampiro. Anzi, non c’è da fidarsi di nessun vampiro, senza distinzioni.” la voce di Bonnie riecheggiò nel soggiorno della Villa interrompendo il silenzio.
Erano arrivati tutti dopo la chiamata di Damon.
Appena entrato, Jeremy mi aveva accolta con un “Tu stai bene?” molto dolce e premuroso e la mia stupida risposta era stata “Si.” senza un grazie e senza guardarlo negli occhi.
Il grande orologio della stanza segnava le 20.18 quando il cellulare di Stefan iniziò a squillare.
Eravamo tutti seduti sul divano e sulle poltrone in pelle quando successe.
“Pronto, Elijah?” disse il vampiro rispondendo alla chiamata.
Poi piombò di nuovo il silenzio e il volto di Stefan si trasformò in una smorfia che comprendeva un misto di rabbia e preoccupazione.
“Klaus.” disse poi.
Scostò il telefono dall’orecchio e fece partire il vivavoce.
“Ciao Stefan, come te la passi? Jinny è lì?” la voce del vampiro che mi aveva parlato quel pomeriggio risuonava dal cellulare.
“Non lo so. Dicci cosa vuoi da lei.” continuò il vampiro biondo senza rispondere alla domanda di Klaus.
“Beh, spero che Jinny abbia riflettuto su quello che le ho detto oggi. Desidero solo il meglio per lei.” continuò il vampiro al di la del ricevitore.
“Perché usi il telefono di Elijah? Che gli hai fatto?” continuò Stefan.
“Tranquillo, il mio fratellino è qui con me, e sembra aver cambiato idea su di voi e dalla parte con qui schierarsi.” disse Klaus con un tono di voce che faceva trasparire malvagità.
“No Elijah! Ti prego, abbiamo bisogno di te!” dissi ad un tratto sperando che l’altro vampiro potesse sentirmi, ma venni subito bloccata dalla mano di Damon che mi aveva tappato la bocca.
“Oh quindi Jinny è lì con te, Stefan. Tranquilla, il mio fratellino sta benone e starai bene anche tu per il momento. Non ho intenzione di prenderla adesso, Salvatore, non ho fretta. E comunque la mia scelta potrebbe cambiare dato che è in questa meravigliosa cittadina che si trova anche l’altra doppelganger.” la voce di Klaus parlò ancora.
Alle ultime parole vidi il volto di Elena sbiancare e i suoi occhi diventare improvvisamente vitrei per la paura e il terrore. Stefan si voltò verso di lei e le strinse la mano.
“Comunque, per il momento dormite tutti sogni tranquilli. Ma non preoccupatevi, ci incontreremo presto.” il vampiro disse le ultime parole e poi la chiamata si interruppe.
Stefan non riuscì a parlare e gettò il cellulare sul divano con rabbia.
“Merda!” urlò.
“E ora che si fa?” chiese Alaric.
“Non lo so…” il vampiro biondo si prese la testa tra le mani e alzò lo sguardo verso di noi.
Ci guardammo tutti negli occhi e sugli occhi di tutti potevo vedere le stesse emozioni… paura e smarrimento.

...continua...

  
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