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Autore: I love magic    01/04/2006    1 recensioni
Sette anni... pensò. Sette anni. L'ultimo giorno. l'ultimo sguardo. Stava per lasciare per sempre il mondo della magia. Quella vera. Mia ipotesi su come potrebbe finire la saga di Harry Potter, senza però il Principe Mezzosangue. Vi prego recensionate anche se si sa che è una schifezza!
Genere: Comico, Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Cho Chang, Il trio protagonista, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ultimo giorno di scuola era arrivato. Un diciassettenne occhialuto di nome Harry Potter si alzò molto presto quella mattina; voleva godersi l’ultimo giorno di scuola nel magico castello di Hogwarts. Mentre si alzava dal letto ancora assonnato, vide che il suo migliore amico Ronald Weasley, da tutti chiamto semplicemente “Ron”, era già in piedi; stava preparando i bagagli. "Finalmente, Harry! E dire che ieri sera eri tutto arzillo dicendo che ti alzavi alle quattro! Bè, sono le sette e io non ho visto nessun movimento in quel letto!" Harry sorrise. Grazie al cielo c’era Ron che lo tirava su. Ma dopo un attimo il viso dell’amico si fece cupo; abbassando il capo disse: "Dobbiamo visitare Hogwarts…. Per l’ultima volta… " Harry si alzò dal letto e mise una mano sulla spalla di Ron. "Ehi," lo incoraggiò, "Anch’io sono dispiaciuto che questo sia l’ultimo giorno, ma non credi che dovremmo esserne felici? Anche se un po’ di malinconia sempre c’è… " Ron alzò il capo e sorrise. Si vestirono mettendosi le loro divise ormai piccole e strette, e scesero giù per la scala a chiocciola, arrivando in Sala Comune e salutando la loro amica Hermione. Lei ricambiò con un cenno della mano e corse incontro ai due. "Oh, ragazzi! L’ultimo giorno di scuola! Quante cose abbiamo appreso e imparato in questi sette lunghi anni! (Harry e Ron Si guardarono con le sopracciglia alzate) Cosa abbiamo passato, ma soprattutto, chi ho incontrato! ( I due ora diventarono paonazzi) Vi voglio un bene dell’anima, amici miei… la nostra amicizia durerà per sempre…. Anche se non ci rivedremo più, ci manterremo in contatto con la posta via gufo, no?" Ron guardò Hermione torva. "Hermione, chi ti ha detto che non ci rivedremo più? Zacharias Smith percaso? Noi siamo grandi amici e resteremo tali!" E dopo quest’ultima frase si misero a ridere, insieme, come i vecchi tempi. Quante cose erano cambiate dal loro primo incontro…… Harry vide per la prima volta Ron alla stazione di King’s Cross, mentre cercava il binario 9 e ¾, sedendosi insieme a lui in una cabina del treno. Fu proprio nel treno che il duo ormai formato conobbe Hermione, la ragazzina con l’aria da miss so-tutto-io. Da allora il trio divenne una catena con tre anelli indivisibili. Quella catena conobbe però un ostacolo: al loro quarto anno Harry e Ron litigarono per colpa del Calice di Fuoco; il Torneo Tremagli era vietato ai minori di 17 anni e, nel momento della selezione dei campioni, uscì il nome dal Calice, sorprendendo tutti; non era vero che questo aveva messo il suo nome ma Ron non gli credette; da lì cominciò il litigio che durò un bel po’. Dopo questo avvenimento la catena si rafforzò ancora di più, per diventare solida e resistente. Harry, Ron e Hermione scesero giù in Sala grande per far colazione, composta da uova all’occhio di bue, biscotti alla menta peperita e caramello, aragosta ripiena di carne e del buonissimo, semplicissimo, delizioso succo di zucca. "Pensate" cominciò Ron "che non mangeremo mai più qui, in Sala Grande, dove abbiamo riso, scherzato, e anche pianto! Sapete una cosa? Credo che mi mancherà tutto questo…" . Subito dopo intervenne Harry: "Vi ricordate? È qui, in Sala Grande che ho ricevuto il mio primo manico di scopa personale! Che tu, Hermione, hai ricevuto per la tua prima copia della Gazzetta del Profeta (Hermione fece una smorfia)! E che tu, Ron, Hai ricevuto la tua prima Strillettera! E per di più da parte di tua madre!... Non dimenticherò mai la faccia che hai fatto!! ". Ron guardò Harry perplesso, con gli occhi dilatati. "Sappi, che ero davvero spaventato! Avresti dovuto averla tu quella Strillettera da parte di tua madre!" Ron era andato troppo oltre. Harry abbassò lo sguardo. Sua madre… già… "Oh…scusami… ti prego scusami…" "Non… non fa niente Ron non preoccuparti…" "Ehm… allora… che facciamo di bello?" disse Hermione, cambiando discorso. "Voglio dire, Hogwarts è grande e il tempo è poco!" "Mmm… non so… da dove cominciamo?" Chiese Ron, avendo capito cosa aveva avuto in mente Hermione. (Miracolo!) "Io propongo di andare nella Sala dei Trofei. Penso sia aperta…" "Perché invece non corriamo nel parco a fare acrobazie con la scopa eh, Harry? E tu, Hermione ci osservi sotto il tuo albero preferito, per vedere quanto siamo bravi…" "Si, ok, ma non vantarti troppo Ronald…" Andando nel parco, Harry e Ron fecero un incantesimo di appello alle loro scope e fare un giro insieme eseguendo salti e piroette sul pelo dell’acqua del lago. Verso mezzodì il professor Silente chiamò tutti gli studenti in Sala Grande, per fare l’ultimo discorso dell’anno. "Carissimi ragazzi, un altro anno… si è concluso. Ma prima di fare il mio noiosissimo discorso, vedremo chi sarà a Casata che quest’anno vincerà la Coppa delle Case!" Tutta la Sala salì in un bisbiglio di voci. "Silenzio per favore… possiamo cominciare. Al quarto posto… con 219 punti… Tassorosso!" Un applauso un po’ scarso provenne dalla Sala Grande. "Al terzo posto… con 304 punti… Corvonero!" I Corvonero applaudirono calorosamente anche se erano arrivati penultimi. "Al secondo po…" la professoressa McGranitt lo interruppe e gli disse qualcosa sottovoce, gesticolando animatamente. "Ah… capisco…" "Cos’è successo?" chiese Seamus curioso. Harry girò la testa, facendolo entrare enl suo campo visivo. "Non lo so… forse c’è qualche problema con le clessidre…" "Forse" ipotetizzò Ron "Silente non vuole che Serpeverde vinca e la McGrnaitt l’ha avvertito che invece è successo! Andiamo, non hai visto che aria avvilita che ha?" Era arrivato dove voleva. Aveva creato una situazione comica. Intanto un brusio di voci aleggiava per la Sala, diventando pian piano un chiasso totale. "Ragazzi… ragazzi per favore…. SILENZIO!!!" Silente era diventato diventò serio. "Ragazzi, abbiamo un impedimento. A quanto mi ha detto la professoressa McGranitt, Grifondoro e Serpeverde sono in parità." Le tavolate delle Case citate da Silente esplosero in frasi come “Cosa?” , o “Che vuol dire?”, oppure”Non è possibile!”. Draco Malfoy fissò Harry e viceversa, entrambi con tono di sfida. Ron si alzò dalla sedia e si mise a gridare verso il tavolo degli insegnanti. "Professore, non crede che Harry, dopo aver sconfitto per sempre il Signore Oscuro, debba ricevere almeno 500 punti?" "Si, giusto! Bravo Weasley!" urlò un ragazzo. Il professore dalla lunga barba bianca prima fissò Ron serio, poi si mise a ridere. "D’accordo signor Weasley, accordato!" Il punteggio era 486 punti. Silente non fece in tempo ad assegnare altra polverina rossa alla clessidra di Grifondoro che Draco si alzò e urlò:"E con questo che vuol dire? La faccenda del Signore Oscuro non c’entra niente con la scuola! È una cosa inaudita! Solo perché Potter è il ragazzo sopravvissuto" e con questo fece un ampio gesto con la mano, in segno di presa in giro, "non significa che debba avere sempre gli sguardi puntati su di lui!" "Signor Malfoy… si calmi, per favore…". La pazienza di Silente era inumana. "No, non mi calmo affatto! Perché non prendete me in esempio? Sono stato l’alunno che ha avuto il miglior voto in Pozioni! Be’, certo, sempre dopo quella sporca mezzosangue che non è altra di Hermione Granger…" "Questo è troppo!!!" gridarono Harry e Ron all’unisono, alzandosi dalla banca del tavolo dei Grifondoro, e andando aprendere Malfoy per il collo. Ron era quello più furioso tra i due. "Non posso passare sopra a tutto! Adesso è davvero troppo!" Tutta la Sala Grande si mise a gridare:"Morte! Morte! Morte! Morte!" "Certo…" disse Ron guardando Malfoy, cercando di trovare un modo per ammazzarlo, "…tu mi credi debole, vero? Eh, no caro mio! Qui il debole sei tu… ora ti farò vedere chi è davvero…" Harry e Ron si scoccarono un’ occhiata e sorrisero, per poi gridare insieme a Malfoy:"….. il RE!!!!" Alzarono tutt’e due le bacchette e urlarono:"Expelliarmus!!!" Malfoy fece un salto lungo cinque metri e alto due. Tutta la Sala Grande rimase in un silenzio di tomba, ma quando Ron sussurrò:"No, no, prego niente autografi…" tutti gli studenti urlarono il nome di Ron ed Harry così forte, da non riuscire a sentire la voce di Silente che gridava:"Cinquanta punti in meno a Grifondoro e a Serpeverde!" A quelle frasi, Sir Nicholas disse:"Io voto per Grifondoro! Chi sta con me?" Tutti ruggirono:"Gri-fon-do-ro! Gri-fon-do-ro!" Silente era sconvolto per quello che stava succedendo, ma non se ne curò molto. Poi, sorrise e disse, a gran voce:"Bene, allora è deciso. Grifondoro vince la Coppa delle Case!" Un applauso felicissimo esplose nella Sala Grande e tutti gli studenti mandarono in aria i loro cappelli a punta, tutti tranne i Serpeverde. "Ragazzi, siete stati grandiosi!" si commosse Hermione. "Tutti vi guardavano sconvolti, ma allo stesso tempo eccitati e meravigliati! Oh, grazie d’avermi difesa... vi voglio bene…" e li abbracciò forte. Poco prima dell’arrivo del treno, il trio andò a salutare i professori e il loro amico gigante Hagrid. "Non posso credere che siete cresciuti così tanto dalla prima volta che vi ho incontrato!!" esclamò Hagrid, quando il trio giunse alla sua capanna. "Al primo anno, sapete, eravate soltanto dei marmocchi, ma ora tendo a non riconoscervi!" I ragazzi sorrisero e dopo aver raccontato di tutte le avventure che avevano vissuto lo salutarono, dandosi appuntamento vicino al treno. Poco dopo andarono a salutare gli insegnanti. "Sempre in gamba, Potter" esclamò il professor Vitious, "Buona fortuna Potter per la tua carriera da auror…" lo incitò la professoressa Mcgranitt; arrivando a Piton, tutti e due stettero un po’ sulle loro, ma poi questo ebbe l’iniziativa di allungare il braccio per farsi stringere la mano; Harry ricambiò con malavoglia. Piton non disse niente. Salutò la professoressa Cooman e il professor Ruf. Poi arrivò al professor Silente. Harry lo guardò dall’alto, lasciando che fosse lui a dire la prima parola. "Finalmente ce l’hai fatta Harry, sei arrivato al tuo settimo con degli amici che ti sono stati sempre accanto. Arrivederci, Harry Potter, sono sicuro che un giorno ci rincontreremo di nuovo" "Arrivederci signore" Con grande sorperesa di Harry dal vecchio volto del preside comparì una lacrima. Harry lo guardò come se lo conoscesse da una vita, lo fissò per un istante e poi lo abbracciò forte, cominciando a piangere anche lui. "Professore, vorrei dirle solo una cosa: grazie. Sono sicuro che capirà l’importanza di questa parola. "Arrivederci" Harry gli sorrise e si voltò insieme ai suoi amici. A mezzogiorno in punto arrivarono le carrozze che portavano al treno. Sulla carrozza Harry incontrò Cho, e le diede l’ultimo saluto. "Be’, a-al-allora… ci- ci si vede! Credo che d-da qualche p-parte ci potremmo ve-vedere!" balbettò Harry. "Ehm… ok" rispose Cho. Quando arrivò il treno i due si guardarono e si dissero qualcosa da lontano, senza capire che avevano detto la stessa cosa. "Ti voglio bene" Andarono come promesso a salutare Hagrid e lo abbracciarono, o almeno fino a dove riuscivano ad abbracciarlo. "Su su, dai ragazziandate… perderete il treno…" si affrettò a dire Hagrid, in preda alle lacrime. "Sei grande Hagrid" dissero i tre insieme. "Oh…" Egli ne fu rincuorato. "Ci rivedremo Hagrid?" "Penso proprio di sì!! Scusami prima o poi dovrai portare tuo figlio a Hogwarts! O sbaglio?" Risero insieme. "Ma non rivedrò mai più il castello… o almeno rivedrò solo un pezzo della magia che mi ha fatto sognare…" E con un dito indicò il treno sfoggiante di rosso porpora. "Arrivederci Harry…" "Arrivederci Hagrid…" Harry guardò intensamente Hagrid, poi si voltò, e prima di salire sul treno, scorse Hogwarts, in tutto il suo magico splendore scozzese. La sua scuola… La sua casa…. Ora che aveva sconfitto Voldemort tutto era più sereno. Pareva però come se un peso lo schiacciasse sul terreno, impedendogli di andare oltre la porta del treno. Sette anni… pensò. Sette anni. L’ultimo giorno. L’ultimo sguardo. Stava per lasciare per sempre il mondo della magia. Quella vera. Mormorò qualcosa prima di salire sul treno ed abbracciare i suoi grandi amici. "Addio…".
  
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