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Autore: _StayStrong    04/08/2011    6 recensioni
OS. Dramione.
"Che ci fai qui, Hermione?" chiese lui [...]
"Uccidimi..."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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"Only silence as it's ending, like we never had a chance"
-Demi Lovato

La stanza era buia, illuminata solo dalla luce di una luna spenta, fioca, contornata da una nebbia quasi irreale; un ottimo scenario per morire, probabilmente. Anche se lei se lo sarebbe immaginato diverso, magari anziana, davanti ad un camino, con un gatto in braccio; una morte improvvisa, ma senza dolore, dopo aver vissuto una vita piena e bella, con accanto l’uomo che amava e magari con tanti bambini e poi nipotini. Ma in quel momento, con quella luna e lui davanti, sapeva che la sua morte sarebbe stata molto più che diversa da quella immaginata.

Lui era lì davanti a lei, l’aveva trovata, o meglio, si era fatta trovare. Aveva la bacchetta in mano, il braccio che la teneva era lungo i fianchi e tremava. I suoi occhi grigi erano lucidi, le ricordava il laghetto che d’inverno, dietro casa sua, si ghiacciava; i suoi ricordi da bambina.

Aveva il viso stanca, tirato, la sua espressione era cambiata, appena l’aveva vista lì, nella stanza degli orologi, dove si incontravano a volte di nascosto e dove lui andava a riflettere; era spaventato.

“Cosa diavolo ci fai qui, Hermione?” le chiese con la voce quasi rotta, il simbolo dei Mangia Morte sul braccio gli stava pulsando, lui lo toccò con una mano, quasi volesse nasconderlo, gli occhi di lei lo notarono subito e deglutì con forza, da quando lui era diventato uno di loro, le cose erano notevolmente cambiate, e lei sentiva continuamente la sua mancanza, una mancanza proibita, che non avrebbe mai dovuto sentire, e sapeva che anche per lui era lo stesso. Tutto quello che li divideva era impresso su u braccio, era un simbolo e il loro sangue.

“Uccidimi” le risponde lei, lui spalanca gli occhi e indietreggia di un passo, lei può leggere il terrore negli occhi di lui, e lui può fare lo stesso in quelli di lei, ma la sua determinazione, la durezza di quella parola lo spaventa; non potrebbe mai ucciderla, lui...

“Uccidimi” gli ribadisce avvicinandosi, ora anche lei è sull’orlo delle lacrime, la bacchetta in tasca e i capelli ricci raccolti in una coda disordinata, ciuffi di ricci le cadono sul viso e non si preoccupa neppure di tirarli indietro “Draco, ti prego, uccidimi” dice ancora, avvicinandosi e prendendogli una mano tra le sue, lui non si ritrae e poi lei, con l’altra mano libera gli accarezza una guancia, lui chiude gli occhi sotto quel tocco.

“Non dovevi venire qui, loro ora sapranno che tu sei qui. Hermione, salvati finché puoi. Vai via da qui, lascia che i tuoi due amici se la sbrighino con noi, ma tu vai via, non devi stare qui” la prega lui stringendole la mano, lei inclina leggermente la testa guardandolo negli occhi; tutta la sua vita è il quegli occhi, se si sacrifica è solo per lui.

“So che ti hanno dato l’incarico di uccidermi, loro sanno, lo hai appena detto, è per questo che sono qui. Uccidimi Draco, o uccideranno te. Mi uccideranno lo stesso alla fine, sai che ci sono già andati vicino, preferisco morire per mano tua, e che tu continui a vivere. Io vivrò comunque sempre, dentro di te” le dice spostando la mano dalla guancia di lui al suo cuore. Lo sente battere, consapevole che, in qualunque caso, il suo, nel giro di pochi minuti, non batterà più.

“No, non dire cazzate, vai finché sei in tempo. Quando tutto sarà finito...” incomincia a dire lui, ma lei lo blocca, ancora prima che possa finire la frase.

“Nessuno dei due sa come finirà, se vinceremo noi, tu sarai messo in prigione, fino a nuovo ordine. Se vincete voi, io sarò una delle prime a morire, per noi non ci sarà mai futuro, Drago, guarda la realtà in faccia. Non potrà mai esserci un noi” dice, poi si avvicina ancora di un passo e si alza sulla punta dei piedi, fino a far sfiorare le sue labbra piene, con quelle sottili di lui, sono fredde, tremano, ma lei vorrebbe che quel momento non finisse mai, che sia l’ultimo ricordo di lui, un bacio, uno soltanto.

Poi si allontana, allentando la stretta di lui intorno alla sua vita, sta piangendo ora, le lacrime gli bagnano il viso e lei sente di dover essere forte per entrambi, come sempre.

Si rimette nella stessa posizione di prima, si guardano per dei secondi infiniti, perdendosi uno negli occhi dell’altro.

“Uccidimi Draco, ti prego, uccidimi. Fallo per me...” gli dice con un filo di voce, lui trema, punta la bacchetta verso di lei, ma il braccio trema ancora più di prima, e le lacrime gli appannano ancora di più gli occhi, non ce la fa, non ce la può fare, lei è l’unica persona che lo fa sentire normale, che non lo tratta come un mostro, l’unica che in lui ha trovato qualcosa di buono e che lui possa amare. Amare, per quanto un Mangi Morte può.

Lei lo guarda, pregando che si sbrighi, che punti quella bacchetta “Draco, ormai lo sanno che sono qui, uccidimi. Non mi farai male, sarà veloce, non me ne accorgerò nemmeno” dice tentando di rincuorarlo, in un modo o nell’altro.

“No, allora che uccidano anche me, non mi importa di niente se tu non ci sei” risponde lui abbassando la bacchetta e poi restando immobile, li sente, stanno arrivando, il marchio pulsa ancora più di prima, sanno che sta succedendo qualcosa di grosso, una dei tre è lì.

Fu in quel momento che lei tirò fuori la bacchetta dalla tasca e la prese in mano, la guardò per qualche secondo, sapeva che sarebbe andata a finire così, che avrebbe dovuto fare da sola.

Se l’avvicina alla testa, con un movimento più lento del dovuto. Lui non capisce subito, vorrebbe andare da lei, impedirle di fare una stupidaggine, ma si ritrova pietrificato ancora prima di fare il primo passo, per mano di lei.

“Scusa, ma deve andare così” dice quando vede che l’incantesimo mentale ha funzionato e lui è immobile, vorrebbe che lui non fosse costretto a vederla compiere quel gesto estremo, ma ormai è troppo tardi, sente qualcuno correre su per le scale.

“Perché lo fai? Hermione, non fare la stupida, scappa via” gli dice ancora, l’ultima supplica, l’ultima occasione di salvare lei e condannare se stesso, l’ultimo respiro di vita.

“Lo faccio perché uno dei due deve andare avanti. Lo faccio perché ti amo, ti amo, Draco e mi dispiace di essere nata così diversa da te. Ti amo” dice, poi stringe ancora più tra le mani la bacchetta e chiude gli occhi, le nocche diventano bianche, sta stringendo troppo.

Poi un altro incantesimo mentale, la vista di Draco si appanna, Hermione diventa una figura sfuocata, non riesce più a vederla come prima “Hermione, ti prego...” supplica ancora, se non fosse pietrificato sarebbe caduto in ginocchio, ai piedi di lei per pregarla di andarsene, che era ancora in tempo.

Ma orami era troppo tardi, Hermione chiuse gli occhi di nuovo, e si ricordò del bacio delicato di prima, sorrise, doveva trovare la forza di risolvere la situazione da sola.

Avvicinò ancora di più la bacchetta alla tempia, le tremava la voce.

“Avada Kedavra” dice lei con un filo di voce.

Poi solo un lampo e un tonfo.

Poi un urlo, talmente potente da poter squarciare il cielo, talmente potente da uccidere Draco, nello stesso momento in cui era morta Hermione, che si era uccisa per lui.

Gli incantesimi che lo tenevano bloccato si sciolsero e corse verso di lei, a terra, priva di vita, la tirò verso di sé piangendo, mentre arrivavano gli altri Mangia Morte.

“Ti amo, anche io” disse in un soffio, con le labbra bagnate.

  
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