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Autore: What the hell    04/08/2011    3 recensioni
Due ragazzi, figli di due famiglie nemiche si sforzano di stare lontani ma non riescono a resistere all'amore che provano l'uno per l'altra
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Siamo in cima al palazzo, io e lui da soli, sul punto più alto: tutta Roma si vede da quassù.
Sono sola con lui, un mio potenziale assassino, il solo pensiero mi fa rabbrividire.
"Hai freddo?". Chiede lui. La sua voce è dolce, calda suadente, perfetta come il suo aspetto perché deve essere così maledettamente bello? Perché ogni cosa di lui mi attrae?
"Ehm no sto bene grazie". Dico ignorandolo ok, dobbiamo fare delle foto, per un progetto di arte giusto? Allora devo concentrarmi solo sul panorama, prendo la macchinetta fotografica dalle sue mani, il suo sguardo è leggermente preoccupato, forse percepisce il mio timore, o forse anche lui mi teme. “ e che diamine stai pensando troppo fai queste cavolo di fotografie! “. Mi dico.
Così comincio a fotografare cose a cavolo, però, appena sto per fare l’ennesima foto lui mi strappa la macchinetta di mano: "Ok, basta! Non ne posso più!". Esclama.
Lo guardo facendo finta di non capire :"Che ho fatto?".
"Oh si certo adesso fai finta di niente! Ti prego smettila!". È turbato si vede dalla sua espressione gli occhi mi scrutano con violenza, e dallo sguardo rabbioso trapela anche un alone di sofferenza, le labbra sono increspate e io sto quasi per scoppiare in lacrime, per l’ennesima volta.
"Tu davvero non ti rendi conto di ciò che sono, che siamo ciò che potrei fare io e ciò che potresti fare tu?".
"Certo! Pensi che io sia stupido?! È solo che tu non riesci a guardare oltre e questo mi ferisce, perché io quando ti guardo non vedo una potenziale assassina ma…".
"Per favore  non dirlo!". Lo interrompo, no, io non voglio scoppiare a piangere.
"Possibile che tu non capisca!?".
"Io-io voglio essere stupida! Non voglio capire! Non voglio capire niente!". Ecco, il primo singhiozzo. Mi asciugo subito le lacrime e tento di riafferrare la macchinetta fotografica ma lui la scansa.
"Allora si dai, va bene ignora tutto, fai finta di niente brava complimenti!".
"Senti, non so se ti è chiaro o se fai finta di niente, ma la tua famiglia vuole uccidermi lo capisci!".
"Quello è mio padre! Io non centro niente con lui, mi ha abbandonato di lui mi restano soltanto le origini e questo stupido potere ma credimi se potessi lo darei via e subito, non ti voglio fare del male ti prego, devi credermi…ti prego…". Si avvicina sempre di più a me.
"no no no!". Urlo scansandomi, ero un urlo rivolto più a me stessa che a lui, non posso cedere, non posso. Mi avvicino alla porta, voglio uscire. Problema:è chiusa a chiave.
"non è possibile!". Esclamo.
"che succede?". Chiede lui.
"siamo chiusi fuori".
"cosa?". Esclama.
"ti prego dimmi che scherzi! Non è possibile! Cazzo! Merda! No! Cazzo!". È nel panico totale, non capisco che gli succede? Gli occhi sono lucidi, si siede appoggiando la schiena al muro.
"ehi che ti prende?".
"siamo chiusi qui fuori su un terrazzo! Sai quanto cazzo è alto qui!".
"oh, cavolo tu soffri di vertigini! Ma allora sei cretino! Perché sei venuto qui?!".
"perché volevo stare con te…". Sta quasi per piangere.
Mi abbasso e gli porgo la mia mano:"ehi, va tutto bene non devi avere paura, ora alzati".
Stringe la mia mano e io lo aiuto ad alzarsi. La sua mano trema.
"ehi no! Non pensare guarda me!". Gli dico girando il suo viso verso il mio.
"è tutto ok". Comincio a camminare all’indietro tenendogli la mano, ma a un certo punto perdo l’equilibrio e sono proprio vicino al davanzale della terrazza, sto per cadere ma lui mi afferra, mi tiene stretta tra le sue braccia ma i nostri visi sono ancora a distanza di sicurezza.
Vedo le lacrime sgorgare sul suo volto:"porca miseria è tentando di ammazzarti che cerchi di tranquillizzarmi?!". Urla arrabbiato. La sua mano che mi sorregge trema. È completamente nel panico, si sforza di non piangere, ma le lacrime sgorgano silenziose sul suo volto e lui le lascia andare arrabbiato e spaventato, mi tiene ancora stretta, ha ancora paura che io possa cadere.
"ehi-gli metto una mano sul viso e gli asciugo una lacrima- è tutto a posto, va tutto bene…".
"no cavolo! Tu stavi precipitando! Non va tutto bene! Siamo a chissà quanti metri di altezza e tu stavi per cadere".
"si ma tu mi hai preso,è passato, sei stato bravo, mi hai salvato ora stiamo bene".
"sì ma tu stavi morendo…".
"guardami sono viva, sono qui con te non sono morta".
Fa un respiro profondo, è ancora agitato, non so che fare all’improvviso mi viene un’idea, devo distrarlo, canto:"you say that i’m messing with your head yeah yeah yeah yeah all ‘cause i was making out with your friend…". Avril lavigne what the hell  è la prima che mi viene in mente.
Lui mi guarda allibito: "che fai?".
"canta con me". Lo invito.
"love hurts whether it is right and wrong…". Comincia piano piano, ha una bella voce, è molto intonato.
"yeah yeah yeah yeah". Faccio io.
"i can’t stop ‘cause i’m having to much fuun". Cantiamo insieme, tutta la canzone, ridiamo cantiamo, balliamo, sembriamo due cretini, ma la cosa positiva è che lui adesso ride e non ha più paura.
"all my life i’ve been god but now  whoa i’m thinking what the hell? All i want is to mess around and i don’t really care about". Mi guarda e ride, ride, è così bello, in tutta la mia vita non ho mai visto un ragazzo come lui, eppure lui esiste, è vero, non è frutto della mia immaginazione...
La canzone finisce lui mi sorride. Io lo guardo negli occhi, quei bellissimi occhi grigi, un grigio scuro quasi nero, anche loro mi sorridono poi comincia a cantare:"her eyes her eyes make the stars look like they’re not shining her hair her hair falls perfectly without her trying she’s so beatiful…". Mi guarda, sto per cadere nella sua trappola non  riesco a resistere avvicina le sue labbra alle mie, i nostri visi si avvicinano, stiamo per baciarci, no, no non posso non devo.
Lui nota la mia espressione confusa.
"se non vuoi fermami". Mi sussurra sfiorandomi le labbra. Ormai è troppo tardi le nostre labbra si toccano si intrecciano, un bacio, per quanto tempo l’avevo trattenuto…
"tu sei il peggiore dei miei guai". Dissi appena ci staccammo.
"beh… diciamo che sono un guaio piacevole". 
Ehi ciao spero che vi piaccia :)
  
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