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Autore: La X di Miria    04/08/2011    2 recensioni
Ho deciso di descrivere il combattimento tra Teresa, Irene, Noel e Priscilla, perché, a mio giudizio, è uno degli scontri più belli della serie. Avrei intenzione di pubblicarlo a più capitoli, dato che mi piacerebbe scriverlo con cura. Questo è un breve anticipo, spero vi piaccia! ;)
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Teresa del Sorriso 31/07/11

cap. 6

 

Sei ancora qui!

Teresa la squadrò con sufficienza. Forse avrei dovuto eliminarti.

Il volto della novellina era deformato dall'ira, i suoi occhi ferali riflettevano l'oggetto del suo odio, quella donna che le aveva portato via l'orgoglio di guerriera. Dalla sua bocca grondava bava biancastra. Se lo sarebbe ripreso, il suo orgoglio, nell'istante stesso in cui... le avrebbe sradicato le budella dal corpo.

«Guarda, è meglio che lasci perdere. In questo momento non ce la faresti a battermi.»

Priscilla continuava a mutare: le dolci fattezze della ragazza di un tempo si stavano sostituendo a quelle orrende e deformi del mostro che sarebbe diventato.

Ancora... ho bisogno di... più... energia... ancora, ancora... di più!

Il torace s'allargò, le spalle premettero sugli spallacci, i denti divennero aguzzi e nuova energia la inebriò di quell'estasi a cui tanto anelava. Il potere: era ciò che chiedeva con tutta se stessa. Il potere per fare giustizia.

Claire incrociò lo sguardo con quell'essere deforme e bavoso, né umano, né Yoma, né Claymore e percepì le proprie interiora in subbuglio. Un conato di vomito le salì alla gola, d'istinto si protesse la pancia con le mani. Immaginò gli artigli di quel mostro scavare nel suo ventre mentre era ancora viva, e la sua faccia ghignante che ci si infilava dentro, lorda del suo sangue. Tremante, si rannicchiò dietro le spalle di Teresa, sbirciando quella creatura formidabile nello spazio tra il braccio e il fianco della guerriera.

Dal canto suo, Teresa rimaneva ritta e impassibile come una statua di gelido marmo: «Smettila ti dico! Sei diventata una di noi da poco, se liberi troppo yoki non riuscirai a tornare in te.»

«Sta' zitta!!» Più che un grido, Priscilla ruggì.

Scattò verso Teresa, che ebbe solo il tempo di spingere Claire, prima di ricevere il colpo con il piatto della spada.

«Sei un'assassina! Hai ucciso degli umani! Hai violato la legge!» Le sue parole trasudavano odio, i muscoli continuavano ad irrobustirsi, facendo ancora più pressione sui polsi di Teresa, ma lei fissava quell'essere ibrido con distaccato contegno, perfettamente conscia della disparità tra loro. L'armatura di Priscilla cadde al suolo, incapace di contenere quel corpo gigantesco.

«Tutte noi dobbiamo essere coscienti del nostro limite per cercare di non superarlo quando liberiamo lo yoki in battaglia. Tu manchi totalmente di esperienza, ancora non ti conosci.»

«Taci, dannata!» Con una spinta poderosa, Priscilla scaraventò via la sua avversaria e in un attimo, ruotò sopra di lei.

Teresa annaspò: Maledizione!

La lama di Priscilla si conficcò a terra senza sfiorare il suo bersaglio.

Il suo corpo è pervaso dallo yoki, non riesco a prevedere i suoi movimenti.

Teresa schivò un affondo diretto alla sua testa, ma il braccio inumano di Priscilla si allungò e diresse il filo contro la sua nuca. Nemmeno questo colpo andò a segno, ma l'arto proseguì il suo corso sotto l'ascella del mostro, si avvolse dietro la schiena e tornò a minacciare Teresa.

Ma com'è possibile?

«Teresa!» Claire urlò allarmata.

La guerriera si vide arrivare l'arma diretta in volto, rapida come una serpe, ma ancora una volta il suo istinto la salvò e deviò il colpo con la propria Claymore. Un rivolo di sangue le scivolò sulla palpebra.

«Hai ucciso mio padre! M-me la pagherai, me la pagherai! Ti ammazzo, t-ti ammazzo!» Il cammino di Priscilla verso il risveglio era quasi ultimato.

Teresa rimase a fissarla e capì che l'enorme divario tra loro sarebbe stato presto colmato.

« È entrata in stato di confusione mentale. Credo di non aver più tanto tempo: forse è arrivato il momento di combattere sul serio.» Per la prima volta, dopo anni e anni di scontri, liberò lo Yoma sopito nel suo intimo.

 

«È incredibile, stanno facendo vibrare l'aria! Non ci posso credere.»

«Noi... non possiamo fare niente contro loro due.»

Più che sconvolta come Noel e Sophia, Irene era stretta dall'ansia. In entrambe c'è uno yoki potentissimo, ma in una delle due è molto superiore all'altra.. in quale? Sebbene se lo stesse chiedendo, dentro di sé conosceva già la risposta.

Le lame di entrambe si baciarono ancora una volta, lo stridore frantumò le rocce e la violenza dell'urto ne scaraventò lontano i frammenti.

Da dietro il suo nascondiglio, Claire si stringeva le orecchie e gridava senza nemmeno sentire la sua voce. L'urlo delle spade s'insinuava tra le sue dita, le penetrava le ossa e le assordava la mente.

Basta, basta, ti prego, Teresa. Smettetela!

«C-cosa? Quella è Priscilla?» Noel non credette ai suoi occhi. Tra la polvere distinse le fattezze abnormi della propria compagna. «Allora, Irene, che ne dici?»

«No. Non ha ancora oltrepassato il limite, se la fermiamo adesso la sua trasformazione sarà ancora reversibile.»

Ma... a questo punto... chi sarebbe in grado di fermare Priscilla?

Dalla spalla di Priscilla schizzò una fontana di sangue. La lama di Teresa l'aveva morsa, rapida ed efficace.

Ferita ancora una volta nell'orgoglio, Priscilla ruggì la sua rabbia e fece saettare il braccio, ma la risposta di Teresa giunse di nuovo con gelida disciplina e un'altra ferita le sgorgò dalla spalla destra.

Maledetta! Non è possibile! Non riesco a colpirla, nemmeno con tutta questa energia...

Priscilla menò stoccate e fendenti da ogni parte, ma i suoi movimenti erano lenti, quel corpo la ingombrava e l'ira le offuscava la mente. Per ogni tentativo che facesse, Teresa era sempre più avanti di lei.

Ma perché? Perché non riesco a ferirla? È lei che ha ucciso, è stata lei, lei, lei!!

Le lacrime cominciarono a scenderle copiose, le labbra sanguinavano. Strinse la spada e disperata caricò un ultimo colpo. Hai ucciso papà, hai ucciso mamma, hai...

Teresa la intercettò per l'ennesima volta e la scaraventò contro una roccia. Le ampie spalle di Priscilla la mandarono in frantumi come fosse stata di vetro.

Irene e le altre assistevano a bocca aperta e con gli occhi sgranati.

È riuscita a respingere Priscilla, liberando solo una piccola parte del suo yoki! Ha un assoluto controllo della sua forza. Solo ora Irene comprendeva il vero potenziale di quella donna e si diede della stupida per aver anche solo pensato di batterla. Era l'essere perfetto, la guerriera più forte che l'Organizzazione avesse mai creato. No, lei avrebbe potuto meno che nulla contro di lei.

Teresa si avvicinò alla sua avversaria ansante e ricoperta di ferite. Le puntò la spada dritta in volto.

«Credo che tu sia ancora in grado di comprendere la lingua umana. Riprendi il controllo di te stessa e torna com'eri. Penso che tu abbia capito.»

Priscilla alzò lo sguardo, esitante. Non riusciva a distogliere lo sguardo dalla punta della spada.

«Sei ancora in tempo... se non lo fai subito, sarà troppo tardi.»

Tutte osservavano la scena con il fiato sospeso, aspettavano la reazione di quel mostro.

«Ridammi... ridammi il mio papà.»

Teresa la scrutò interrogativa, gli occhi d'oro simili a quelli di quel mezzo-Yoma ma illuminati ancora dalla ragione.

«Lui... era buono con me, io gli volevo tanto bene! Ma poi lui.. lui lo fece sotto i miei occhi.» Per quanto fosse deforme, dalla voce di Priscilla trasparivano ancora la tristezza e il dolore di quei ricordi. «Lui... divorò le budella della mamma, di mio fratello e di mia sorella.»

Un attimo di disattenzione e Priscilla sfuggì al controllo di Teresa.

«No!»

Il grido di Irene giunse appena in tempo e la numero uno ruotò su sé stessa, intercettando Priscilla a mezz'aria.

«Allora lo uccisi! Stava divorando mia sorella... lo presi alle spalle... gli tagliai la testa!» la sua schiena si gonfiò e lacerò la divisa. La spada le scivolò di mano. Rimase lì, inerme e ansante, piegata dal peso delle sue spalle.

«Ormai ha oltrepassato il suo limite.» Le parole di Irene calarono come la scure del boia, a decretare la fine della neo- numero 2.

Priscilla si avvinghiò a quel corpo inumano, che non era il suo e che la spaventava. Sul suo volto si dipinse la sofferenza che stava patendo. Parve riuscire a dominare il mostro che voleva emergere in lei, poi cedette.

«No... non riesco a tornare.» Le lacrime tornarono a solcarle il volto sporco e mostruoso, muco le scendeva dal naso e andava ad unirsi con la bava agli angoli della bocca. Sotto quello sguardo, Teresa lesse la disperazione della sua parte umana.

Ci si rende conto sempre troppo tardi...

«Ti prego... aiutami... non voglio trasformarmi in Yoma.»

Claire si coprì la bocca con le mani, Irene non si perdeva un attimo di quegli istanti fatali e capì che Priscilla era stata un fallimento: già, Priscilla, proprio lei che era passata inosservata a Teresa, che riusciva a trattenere il proprio yoki fino all'ultimo, aveva oltrepassato la soglia del non ritorno prima di tutte loro.

Troppo tardi, ormai niente la può più fermare.

Gli occhi di Teresa tornarono a tingersi d'argento, in essi c'era solo compassione.

«Mi dispiace, non posso più aiutarti.» Dentro di sé percepiva solo commozione per quella povera ragazza: avrebbe potuto essere la più forte di tutte, e ora la fine l'attendeva, prima ancora di cominciare. E poi, le aveva ricordato Claire. Ma ora non si sarebbe tirata indietro, la sua lama sarebbe affondata nel suo collo fino in fondo.

«La sola cosa che posso fare è... tagliarti la testa prima che la trasformazione si compia.»

Dopo quella sentenza di morte, l'espressione sconvolta di Priscilla le trafisse il cuore. Ma il suo sguardo era gelido come sempre.

Il mostro pianse le sue ultime lacrime e chinò il capo: «Fallo, uccidimi... finché ho ancora un cuore umano.» Ma lei non aveva più nulla umano.

«D'accordo, non soffrirai»

Teresa alzò la spada, ma Priscilla fu più rapida.

Qualcosa rotolò a fianco di Claire: non ebbe nemmeno il tempo di gridare.

Teresa si guardò i polsi mutilati. Non riusciva a capire, tutto era successo in un battito di ciglia.

Quando se ne rese conto, la lama di Priscilla era già sulla sua gola.

I suoi occhi d'argento si fecero grandi per la paura ed un unico, fisso, angosciante pensiero le apparve nella mente.

Claire...

Era finita.

No... devo proteggere Claire...

Non percepì nemmeno la spada penetrarle la gola. Che le portò via la testa, la vita, e il suo dolce sorriso.

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