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Autore: Yuutsu    05/08/2011    4 recensioni
Ci sono tanti fenomeni che non sappiamo come spiegarci, tanti a cui non vogliamo neanche credere. Io ero uno di quelli. Infatti, ERO. Forse voi non mi crederete, anzi molto probabilmente sarà così, ma quella che vi racconterò non sarà una bugia ma la pura e semplice realtà.
Genere: Avventura, Erotico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ci sono tanti fenomeni che non sappiamo come spiegarci, tanti a cui non vogliamo neanche credere. Io ero uno di quelli. Infatti, ERO. Forse voi non mi crederete, anzi molto probabilmente sarà così, ma quella che vi racconterò non sarà una bugia ma la pura e semplice realtà. Se non credete ai fenomeni paranormali vi prego di non deridermi. Non tutti sono scettici come alcuni di voi, onde per evitare incomprensioni, vi chiedo di non leggere queste mie parole. E' obbligo da parte mia presentarmi. Ebbene, io mi chiama Naruto Uzumaki Namikaze. Sono nato nel 10 ottobre 1760, negli anni in cui la rivoluzione industriale imprestava. Il mio nome, anzi il mio cognome, allora, era molto famoso. Ero figlio del grande magnate industriale Minato Namikaze. Ma la sua vera fama era dovuta alle opere di benevolenza attuate e gli scontri contro chi, a quei tempi, impediva alle famiglie povere di migliorare la loro situazione. Tra tante cose, fu anche questa il motivo per cui mio padre, insieme alla mia meravigliosa madre, furono uccisi nel 28 ottobre 1761. Dopo la loro morte fui mandato in un orfanotrofio e solo pochi anni dopo scoprii da dove provenissi. Mi fu sempre raccontato che i miei mi abbandonarono davanti alla porta dell'orfanotrofio poiché di classe sociale non elevata quindi, per evitarmi che soffrissi e vedessi quanto cattivo il mondo può essere mi abbandonarono. Scopri del mio vero passato all'età di 13, anni quando, nella cantina dell'orfanotrofio, trovai una lettera indirizzata a me da parte di un certo Jiraya, proveniente dal Giappone. Non vi dico la mia sorpresa nel ritrovarla e quelle poche semplici righe chiarirono il mio passato annebbiato.

 

Caro Naruto,
molto probabilmente tu non ti ricorderai di me, poiché mi hai visto quando tu eri ancora un germoglio nelle esili bracci di tua madre ma io non potrò mai dimenticare il tuo sorriso.Ero un grande amico di tuo padre, Minato Namikaze. Mi dispiace non essere venuto ai funerali dei tuoi genitori. Dio ha preso dal suo giardino due fiori di incommensurabile bellezza. Forse questa lettera non ti verrà mai capitata ma semmai la leggessi, sappi che io sono sempre qui. Abito a Hokkaido e la mia porta sarà sempre aperta per te. Vicino a questa lettera ci sarà uno speciale permesso per entrare in Giappone*. Ciao e a più presto.

       Jiraiya

 

Non aspettai altro tempo, per i miei gusti avevo già aspettato troppo. Mi diressi in Giappone e dopo 4 settimane arrivai ad Hokkaido. Lì, dopo aver letto ancora una volta, per sicurezza, l'indirizzo del signor Jiraya -allora lo chiamavo così- cercai di rintracciarlo. Mentre tentavo di stabilire dove mi trovassi, vidi due uomini che erano appena stati soppressi da una folla infuriata di donne. Ovviamente andai subito ad aiutarli procurandomi, inesorabilmente, un bernoccolo in testa. Dopo avermi ringraziato e fatte le dovute presentazioni, il caso volle che, proprio uno dei due uomini, fosse la persona che io stesso stessi cercando. La sua sorpresa fu grande trovandomi lì visto che, come diceva nella lettera, non si aspettasse di vedermi. Dopo che mi fece conoscere il suo amico di pestaggi chiamato Kakashi Hatake, mi condusse a casa sua. Era una bellissima cosa, tutt'ora ne ho viste poche così ben fatte. Un lungo viale conduceva al grande portone centrale di legno massiccio. La casa -o villa- era divise in quasi 30 camere, tra bagni, cucine, studi e stanze da letto. Ma la meraviglia di quella casa era sicuramente il giardino. Le piante erano state sapientemente posizionate in modo da creare un'atmosfera rilassante. Un piccolo lago percorreva quasi tutto il giardino e sopra di esso c'era un ponte mentre ai lati del lago c'era un piccolo pozzo dove prelevare l'acqua. Si mise seduto accanto all'amico e dopo aver bevuto una tazza di thè bollente mi diede a parlare.
Naruto, sei cresciuto..” Queste semplici parole mi fecero sentire, non so come a casa. Il calore con cui pronunciò il mio nome, la sua mano che si avvicinava man mano e che alla fine delle sue semplici parole mi accarezzò la guancia. Per la prima volta piansi. Piansi perchè finalmente avevo ottenuto una traccia del mio passato coperto da nubi ,secondo me ,insolubili.
Naruto mi dispiace per quello che ti è successo e mi dispiace non esserci stato come sostegno. Gomen-nasai Na-chan” Disse lui riprendendo a parlare. Le sue parole erano ricche di vero dispiacere e mi toccarono il cuore fino all'ultimo.
Gomen-nasai?” Chiesi interrogativo. Allora, non conoscevo quella parola.
Ah, mi dispiace. Nonostante tu abbia origini giapponesi non conosci la lingua. Tuo padre è..è....se ne è volato in cielo prima che ti insegnasse qualcosa e ti rivelasse qualcosa ti importante per te, ma questa è un'altra storia. Hai affrontato un lungo viaggio per raggiungermi. Ora riposati, Suzune-san ti accompagnerà nella tua stanza Na-chan”
No! Un attimo..per favore! Voglio sapere!” Chiesi disperato. Per troppo tempo mi tennero all'oscuro e ora non volevo che mi tenessero nascosto qualcos'altro.
A tempo debito, a tempo debito.” Rispose lapidario. Vista la sua risposta non volli insistere poiché temevo che mi avrebbe abbandonato anche lui. Mi diressi nella mia stanza accompagnato da Suzune, una ragazza molto gentile ma al contempo forte. Con mia grande sorpresa nella stanza trovai un altro ragazzo. Stava sul futon, probabilmente dormiva vista l'ora tarda. Suzune, come se mi avesse letto nella mente, mi disse che il Signor Jiraya accoglieva e si prendeva cura insieme ad un'altra donna di ragazzi di strada e uno di quelli era steso nel futon accanto a mio. Dopo avermi detto dove fosse il bagno e dopoché mi diede un pigiama per dormire, mi coricai stanco della giornata appena vissuta e ansioso di quello che mi doveva dire Jiraya-san. Nonostante i miei pensieri, la notte trascorse tranquilla e quando mi svegliai mi ci volle un po' per ricordare dove mi trovassi. Il ragazzo che dormiva accanto a me non c'era più quindi ne dedussi che già si era alzato da chissà quanto tempo visto che il futon era stato steso fuori per fargli prendere aria. Dopo essermi vestito e lavato feci la medesima cosa con il mio. Dopo fatto questo mi diressi in cucina, sbagliando un paio di volte strada e ritrovandomi 3 volte di nuovo davanti la mia camera da letto. Lì trovai Jiraya insieme ad una donna bionda, molto formosa. Il suo atteggiamento era mascolino e mi sembrò che non avesse più dei 30-35 anni.
'Giorno” Dissi coprendomi la bocca a causa di uno sbadiglio.
Oh, Naru-chan! Konnichiwa!” Rispose Jiraya.
Ah, quindi sei tu il figlio di Minato. Devo dire che sei tale e quale al tuo defunto padre.”
Tsunade, ma che diamine, un po' di tatto.”
Ma è vero, quindi non cambia niente se lo dico a voce alta.”
Ma che cent-”
Ha ragione signor Jiraya, mio padre è morto. E' inutile non dirlo, ma questo non significa che non lo porti sempre nel mio cuore.” Risposi ponendo fine a quel battibecco..Mi sembrava del tutto inutile. “Comunque, piacere signorina Tsunade.” Continuai a dire.
Lei?Signorina?” Mi disse Jiraya guardandomi negli occhi, indicando lei con l'indice. “Ha 50 anni Na-chan! E' un' oba-chan!”
Tsunade-san sentendo quelle parole, diede un pugno in pieno viso al malcapitato. “Naruto non lo ascoltare.” Fece sicura di sé.
Ok, oba-chan” Dissi con innocenza quelle due parole non sapendo cosa volessero dire. Pensavo che l'oba-chan avesse picchiato Jiraya a causa di aver detto la sua età. Purtroppo, pensai male e nonostante mi conoscesse da poco più di 5 minuti non mi risparmiò un pugno in testa.
Ahi!” Urlai mettendo la mano sulla testa per alleviare il dolore. “Perchè?!” Dissi con fare incredulo. “Non chiamarmi mai, mai, MAI più oba-chan” Sussurrò a denti stretti. Non mi feci prendere dalla paura e sfidandola dissi “Altrimenti che mi fai, oba-chan?” Ricalcai a voce alta l'appellativo che tanto le infastidiva. Nel frattempo vedevo Jiraya che si allontanava e urlare
Io non entro in questa discussione. Voglio ancora vivere!” E scappò come una lepre braccata da un cacciatore.
Segui il suo consiglio Naruto. Ha detto qualcosa di utile. Nonostante sia una dottoressa, questo non significa che non sia forte.” Disse lei spostandosi una ciocca di capelli biondi e incrociando le braccia sotto il grande petto.
Oba-chan non dire queste cose. Sai, sei vecchia. Non te lo puoi permetterti. Ti può venire un mal di schiena..” Mi stavo divertendo non poco. Quella donna mi stava simpatica ed avevamo un carattere molto simile: testardo e provocatorio.
Naruto, ti avverto.” Disse con aria di sfida.
Oba-chan non ti sforzare.” Facendo un sorriso strafottente. Sì che mi stavo divertendo. In un lampo me la trovai di fronte a me ma non mi feci prendere dal panico e approfittando delle sue gambe aperte scivolai attraverso e mi misi alle sue spalle. Non so cosa sia successo ma non la vidi più e mi sentii stringere il polso: era lei che in un battito di ciglia mi attorcigliò il braccio dietro al schiena.
Cavolo, sei forte oba-chan” Dissi stringendo i denti. Cavolo se era forte! Tutt'ora, a molti anni di distanza, non ha perso un filo di quella forza distruttiva!
Naruto io te lo avevo detto,” Disse lei soddisfatta “ma devo ammettere che anche tu non sei affatto male.” Nel frattempo allentò la presa al mio polso e mi lasciò libero. Quando mi girai gli regalai uno dei pochi sorrisi che in quegli anni avevo fatto. Incredibilmente, lei girò la testa e si diresse in cucina preparandomi qualcosa per colazione. Dopo aver finito mi porse il piatto.
Naruto, non è adatto per colazione ma tuo padre ne andavo matto. Penso che anche a te piacerà..Si chiama Ramen ed è una pietanza giapponese molto gradita.” Appena sentii che piaceva a mio padre mi fiondai sul piatto di tagliatelle e brodo e, usando con non poca fatica le bacchette, ripulii il piatto, decretandolo buonissimo.
Lei mi guardò soddisfatta. “Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto, in fondo sei l'unico figlio di Minato Namikaze e Kushina Uzumaki.
Kushina..Uzumaki?” Quando avevo 13 anni ancora non conoscevo il nome della mia defunta madre ma quando l' Oba-chan lo pronunciò mi sembrava un nome così familiare..
Sì, tua madre si chiamava Kushina. Aspetta qui..Torno subito.” Dovetti aspettare poco tempo quando ricomparve l'oba-chan con un piccolo foglio in mano. Me lo porse e guardando cosa c'era sopra mi venne una stretta al cuore.
E' un ritratto dei tuoi genitori con te ancora in fasce..” Disse con tono malinconico e indicò una donna “Lei è tua madre..Capelli rosso fuoco e occhi verde smeraldo, bellissima. Era semplicemente una bomba di vita.” Il suo dito si mosse sul piccolo dipinto tra le mie mani e indicò un uomo. “Beh tuo padre..Basta che ti guardi allo specchio Naruto-kun...Sei la sua fotocopia esteriormente.." Infatti, da quello che vidi dal ritratto mi accorsi che come lui avevo i capelli biondi ribelli, gli occhi di un azzurro splendente e la carnagione scura...Gli assomigliavo veramente e questo per me era ed è gia una cosa importantissima. L'oba-chan continuò a parlare "Mentre caratterialmente hai preso sia da tuo padre che da tua madre. Ti amavano tantissimo..Eri il loro angelo.” Mi guardò negli occhi e io l'abbracciai forte, per ringraziarla di quello che mi aveva detto..per ringraziarla di avermi detto di non essere un rifiuto dell'umanità. Dopo questo discorso commovente e rivelatore parlammo del più e del meno e mi raccontò di lei. Da quella discussione compresi che era una dottoressa molto famosa, la migliore del paese. Da ogni parte del Giappone, persone con malattie, per altri medici, incurabili, andavano da lei, sperando in un verdetto differente. Per la maggior parte delle volte questo succedeva ma, quando non accadeva, doveva spezzare l'unico filo verde che avevano*. Perse anche lei delle persone molto care, speciali. Sotto questo aspetto eravamo molto simili. La nostra conversazione venne interrotta dall'arrivo di uno dei tanti ragazzi che Jiraya accoglieva nella sua casa.
Ehiiiiiiii!!” Urlò il ragazzo. Era un ragazzo castano, con capell sbarazzini quasi come i miei. Aveva dei tatuaggi sulle guance a forme di triangoli. Accanto a lui c'era un bellissimo cane bianco, da cui non si separava mai.
“Ehi Tsunade è lui il ragazzo nuovo?” Disse pieno di energia. Era una vera e propria furia quel ragazzo.
Sì, Kiba-kun. Vi presento.” Disse guardandomi negli occhi. “Kiba ti presento Naruto,” Disse indicandomi. “Naruto ti presento Kiba” Questa volta indicò lui.
Naruto scusami se ieri non ti ho salutato ma Akamaru mi ha dato da fare.” Pronunciando queste parole, accarezzò il suo grande cane bianco il quale si godò le sue carezze.
Ah..quindi sei tu il mio compagno di stanza?” Domandai sperando in una risposta affermativa. Quel ragazzo mi piaceva.
No, mi dispiace. Io sto in stanza con Shikamaru..Non credo che lo conosci. Sta sempre ad osservare le nuvole e a non far niente. Eppure è molto intelligente. Forse il più intelligente del Giappone.” Rimasi stupido. In questa casa -o villa- c'erano persone davvero eccezionali.
Perchè parli di me?” Domandò un ragazzo dalla strana capigliatura. I capelli erano ritti in testa e legati con un codino alla base. Sembrava..annoiato.
Toh! Shikamaru! Stavo parlando di te a Naruto e gli ho detto quanto sei intelligente!” Disse gongolante il ragazzo. Insomma, uno dei suoi migliori amici aveva una dote e andava detta!
Ah..ciao Naruto-kun.” Disse sventolando la mano, non guardandomi neanche negli occhi.
Piacere di conoscerti, Shikamaru!” Dissi regalandogli uno dei miei sorrisi migliori. Stare lì mi piaceva ancora di più!
Comunque Kiba, non sono l'unico qui che ha una dote. Se non sbaglio tu hai un fiuto infallibile o no?” Una domanda retorica di cui già sapeva la risposta affermativa.
Ovvio, il mio fiuto è infallibile! Insieme ad Akamaru sono infallibile!” Disse con orgoglio.
Ragazzi, radunate gli altri. Vi devo parlare.” Disse Jiraya. Finalmente si era deciso a parlare e immaginavo che mi poteva schiarire ancora di più le idee. “Venite tutti quanti in giardino ok?”
Shikamaru e Kiba risposero con un semplice “Hai”, mentre io, visto che conoscevo solo loro due mi sedetti tra l'erba in giardino, aspettando l'arrivo degli altri e finalmente conoscerli. Al loro arrivo, non fui in tempo di presentarmi poiché Jiraya iniziò subito a parlare.
Ragazzi” Inziò guardandoci da destra a sinistra. “voi siete tutti diversi e provenite da varie parti del mondo ma una cosa vi accomuna.” Fece una pausa e ripresa a parlare. “Voi avete una dote, ognuno di voi. Shikamaru ha un'intelligenza fuori dal comune; Kiba un fiuto infallibile; Choji diventa un “akuma”, un “demone”, se detta una specifica parola; Shino ha un feeling con gli insetti; Neji ha la capacità della vista più sviluppa rispetto ad altri; Rock Lee una forza infinita; Sakura, insieme a Tsunade, è una bravissima dottoressa; Ino quella di conoscere ogni formazione morfologica grazie alle piante..” Non capivo dove volesse arrivare e dallo sguardo perplesso degli altri intuì che neanche loro sapevano. Dopo un po' riprese a parlare e mi guardò. “Naruto tu sei, diciamo, il più speciale di tutti.” Gli altri mi guardarono con fare interrogativo ma scrollai le spalle. Io non avevo nessuna abilità. “Tu hai l'abilità di guarire le ferite in un battito di ciglia, un'agilità fuori dal comune e la capacità di esplorare liberamente la tua mente, dividendole in stanza dove in ognuna di essere c'è una tua parte.” Continuavo a non capire. Che significava tutto ciò? “Ora mi spiego meglio.” Venne vicino a me mi fece un piccolo taglio sulla mano. Non fui in tempo di arrabbiarmi che la ferita si richiuse, come se nulla fosse successo. “Era questo che intendevo per il tuo primo, diciamo così, potere. Per la tua agilità ne hai avuto prova quando hai combattuto contro Tsunade, si vi ho visti.” Disse anticipando la mia domanda. “Mentre per il tuo terzo “potere” è un po' complicato. Ci vuole tanta pratica per raggiungere i livelli di tuo padre.” Disse guardando in cielo. “Mio padre? Che centra?” Chiesi. Ormai volevo sapere tutto.
Questi poteri li hai ereditati dai tuoi genitori e la capacità di esplorare la mente umana, non solo la tua, l'hai presa da tuo padre.”
Continuo a non capire...” Dissi incredulo dalle sue parole “Siamo uno scherzo della natura?!”
No, Naruto. Tu, tutti voi, siete persone normali ma avete un senso o qualche capacità più sviluppate delle altre persone.” Disse serafico.
Mendokuse...Quindi siamo qui per una missione o erro?” Disse Shikamaru abbreviando il discorso.
Shikamaru, come sempre, non sbagli. Voi dovete trovare dei demoni, degli spiriti che non danno pace alle persone. E' pericoloso ma ognuno di voi è in grado di farcela. So che quello che vi chiedo è troppo ma non posso fare in altro modo.”
Perchè noi..? Come ci avete scelti?” Chiese Sakura, una ragazza dai capelli rosa e occhi verde.
Una leggenda racconta...” Prese la parola Tsunade questa volta “che tanto tempo fa un uomo ed una donna intrappolarono nel corpo del loro bambino un demone di incredibile potenza. Questo causò la loro morte ma nelle generazioni successive si continuò a fare questo procedimento. Purtroppo circa 300 anni fa qualcosa ostacolò il rito per creare un sigillo. Si dice che un'organizzazione di oscura provenienza volesse quel demone a tutti i costi. 300 anni fa non ci riuscirono e questo causò la frammentazione dell'anima del potente demone rosso, creando così demoni di minor potenza ma comunque pericolosa. Il vostro compito è questo: cercare e distruggere questi pezzi d'anima. State attenti però, nonostante il demone sia stato frammentanto in demoni minori, l'akuma originale esiste tutt'ora in forma a noi sconosciuta. Può essere un umano o un albero, non si sa.”
E che mi dice dell'organizzazione? Se ne hanno notizie?” Chiese Neji, ragazzo dagli occhi chiarissimi e capelli lunghi raccolti in una coda di cavallo bassa.
Non si hanno notizie, vero?” Chiese Choji, un ragazzo abbastanza robusto. Appena lo vidi decretai che era un ragazzo con una buona forchetta.
L'oba-chan scosse la testa in diniego. La situazione ci parve pericolosa ma io già avevo preso la mia decisione. “Io ci sto.” Dissi ottenendo l'attenzione di tutti. “Sarò il miglior Esorcista che il mondo abbia mai visto.” Decretai alzando il braccio e portandolo davanti a tutti con il pollice alzato.
A questo punto, anche io ci sono” Disse Kiba sorridendo. Gli rivolsi un sorriso che lui apprezzò.
Mendokuse...Ok, ok..anche io.” Disse Shikamaru.
O tutti o nessuno, no?” Disse Rock Lee con tutta la voce che aveva “La forza della giovinezza è con noi!” Incredibilmente quella frase convinse tutti -la quale fu l'unica volta che diedero ascolto al povero Rock Lee- e Jiraya mi regalò uno sguardo di sincera gratitudine.
Bene. Preparatevi che domani iniziamo ad allenarci!” Poi guardando Shikamaru disse “Shikamaru da questo non puoi scappare, mi dispiace.”
Mendokuse..!” Rispose scocciato Shikamaru. Al loro scambio di battute risi coinvolgendo man mano gli altri. Sì, la mia vita cambiò da allora.

 

Neh, Sas'ke che intenzione hai?” Disse una ragazza dai capelli e occhi rossi in mdo lascivo verso un ragazzo più alto di lei e con gli occhi e i capelli color della pece.
Per ora? Niente. Facciamoli giocare.” Il ragazzo girò le spalle e se ne andò, lasciando la ragazza da sola mentre guardava il gruppo di ragazzi nel giardino. 




Ebbene, ecco una delle storie che sto scrivendo! Mi vogliate scusare per gli errori che ho fatto! Voglio tante, tante critiche, così posso migliorare sempre di più e conquistare il mondo! Muahahhah No sul serio..mi faranno piacere -se ci saranno- le recensioni positive ma anche quelle negative saranno apprezzate!
*Permesso per entrare in Giappone: Solo con un speciale permesso, in quegli anni, si poteva entrare e lasciare il Paese.

*Filo verde: Non penso sia chiaro e per questo mi scuso. Pensando al filo rosso del destino, ho creato il filo verde della speranza. Spero che ora sia più chiaro. :D

  
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