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Autore: LuxHP    05/08/2011    2 recensioni
Siamo nel bel mezzo del settimo libro,Hermione si trova a Malfoy Manor,insieme ad Harry e Ron,e Bellatrix la sta torturando atrocemente. Sta per infliggerle il colpo di grazia quando...Draco interviene. Una storia complessa,non priva di colpi di scena,basata sulla mia coppia preferita : Draco ed Hermione.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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ff4 Allora gente,ecco il quarto capitolo !! Sono stata male e quindi è arrivato un po' in ritardo, e sempre per questo motivo il cap.3 è stato abbastanza corto e forse, non so, poco soddisfacente (???). Spero di poter rimediare!
 Ringrazio le 22 persone che mi seguono, e le altre che mi recensiscono,ed anche chi mi ha messo tra i preferiti *--* Siete dei tesori :) .. Bene vi lascio alla lettura...
 Un bacione,Lux.
Un picciolo PS : è stata apportata una MODIFICA RISPETTO ALLA TRAMA DEL LIBRO,RIGUARDANTE LA MORTE DI PETER MINUS. Da ora in poi,come avvertimento, ci dico che SE TROVERETE QUALCOSA DI DIFFERENTE DAL LIBRO,SARà VOLUTO APPOSITAMENTE.
Buona lettura!


Capitolo 4.

Se c'era una dote che Bellatrix Lestrange non poteva vantare di possedere, questa era di certo la pazienza.
Come mai Draco non dava segno di aver concluso la faccenda con la Mezzosangue? Era passata ormai più di un'ora da quando si era smaterializzata nel parco del grande maniero, per riflettere e per dare modo a suo nipote di portare  a termine il proprio compito.
Era di certo un lasso di tempo più che sufficiente. Quanto ancora intendeva intrattenersi il ragazzo con la stupida Grifondoro? Che anche stavolta si fosse tirato inditero al momento decisivo? La strega strinse forte i pugni. Aveva sempre pensato che il giovane Malfoy fosse un debole, non adatto a servire l'Oscuro Signore: lo aveva dimostastro l'anno prima, non uccidendo Silente, lasciando che Piton svolgesse per lui quell'incombenza. Per questo motivo si era piacevolmente stupita, quando, poco prima, lo stesso Draco era intervenuto con tanta decisione chiedendole di poter finire  con le sue stesse mani la Granger. Nonostante tutto, aveva accettato senza troppi problemi, alla fine. D'altronde, la ragazza non le era più utile, perché negare al sangue del suo sangue un po' di sano divertimento? Adesso, però, Bellatrix si stava seriamente ricredendo. Qualcosa non andava. Troppo silenzio, troppa quiete.
Decise di rientrare a Malfoy Manor. Percorse a grandi falcate l'immenso giardino incolto e spalancò la porta dell'atrio; poi, si diresse sempre con la stessa andatura in salotto, dove ricordava di aver lasciato suo nipote ghinante e la Sanguesporco gemente e abbandonata al proprio destino. Varcò la soglia. Era vuoto. La donna inarcò un sopracciglio, ma non si scompose. Uscì da quella  stanza e controllò le altre che si trovavano su quel piano. Niente. Un leggero tremore le prese il labbro superiore: qualcosa le diceva che non avrebbe mantenuto l'autocontrollo per molto altro tempo ancora. E così fu. Dopo aver setacciato con cura meticolosa ogni ala del castello senza trovare traccia dei due giovani, finalmente potè affermare con certezza quello che era il suo più grande timore : erano fuggiti. Non si sa come, nè da dove, ma di certo non erano a Malfoy Manor. Non riuscì a trattenere un moto di rabbia : era stata una sciocca, terribilmente sciocca, non avrebbe dovuto essere così accondiscendente, avrebbe dovuto insospettirsi. Era stata una debole, e adesso quell'ottuso di Draco vagava chissà dove insieme alla stupida Mezzosangue. L'idea che un Malfoy avesse potuto salvare una come Hermione la irritò a tal punto che sentì l'impellente bisogno di uccidere qualcuno.
Stava giusto per limitarsi a frantumare un vaso di cristallo, che fu raggiunta da sua sorella, Narcissa.
- Bella, stavo cercando mio figlio. Pensavo fosse qui, insieme a te - annunciò questa, guardandosi intorno e non vedendo nessuno.
- Tuo figlio - sputò sprezzante l'altra Mangiamorte - si dà il caso che sia fuggito, Narcissa - .
La donna bionda barccollò, aggrappandosi al muro. - F..fuggito? Stai scherzando -
Bellatrix esplose. - SCHERZANDO? Sorella, ti sembra la faccia di una che scherza la mia? E' fuggito, se l'è data a gambe - fece un pausa - con la prigioniera - .
- La .. la prigioniera? -
- Dio, Cissy , sì la prigioniera! La nata babbana, la Granger -
- La Granger - parve assimilare la notizia lentamente - Bella, temo ci sia un errore. Credo che mio figlio sia tenuto in ostaggio adesso, dalla Mezzosangue. Non può essere scappato di sua spontanea volontà, deve averlo costretto...deve .. -
- Ma per favore!!! La ragazza non era in condizioni di costringere nemmeno un elfo domestico ! Accetta la realtà - continuò con amarezza - Draco ci ha traditi -
E rimasero entrambe in silenzio.
Passarono secondi, minuti, e nessuna delle due parlò. Improvvisamente, un'altra figura entrò nella stanza, barcollando. Osservò le sorelle Black per un po', poi disse :
- Mie signore, Potter e Weasley, mie signore, non ho potuto fare nulla ... -
- Minus, dannazione! - ringhiò la mora in direzione dell'ometto - Potter e Weasley cosa? -
- Sono spariti. Davanti ai miei occhi. Proprio un istante fa. Prima c'erano, erano davanti a me, poi è apparso un elfo domestico, e ..li ha afferrati e ... sono scomparsi. Insieme alla signorina Lovegood e agli altri ostaggi -
Non poteva essere. Non tutto in un giorno.
Narcissa rimase con gli occhi spalancati dallo stupore. Bellatrix ansimava dalla rabbia, stringeva convulsamente tra le mani la propria bacchetta, che fremeva di essere usata contro qualcuno. Immediatamente, la puntò verso Minus ed esclamò : - AVADA KEDAVRA! -
Il disgraziato rovinò a terra, sotto lo sguardo sempre più sbigottito della Signora Malfoy. Bellatrix sospirò : andava già molto meglio. Ora l'unica cosa da fare era avvertire il Signore Oscuro ed iniziare a fare chiarezza sui fatti della giornata. Una sola cosa era chiara nella sua mente : la fuga di suo nipote e della Sanguesporco e quella degli altri non potevano essere in nessun modo collegate.
                                                                                     
                                                                                            ***


Hermione non accennava a voler uscire da quella soffitta. Se ne stava in piedi, con le braccia a penzoloni e lo sguardo perso nel vuoto. Nella sua testa, in quel preciso momento, stava per scoppiare un putiferio. Era sconvolta : non solo Draco Malfoy l'aveva eroicamente tratta in salvo dalle grinfie della sadica zia, ma le veniva anche a rivelare che magari c'era una parte di lui in attesa di essere scoperta. Non andava, decisamente non andava. ' Il mondo deve esseresi capovolto e non me ne sono accorta ' pensò tra sè la ragazza, poi, senza abbandonare l'espressione da pesce lesso, si decise a scendere di sotto una volta per tutte.
Le scalette che conducevano fuori da quel luogo polveroso erano strette e ripide, ed il fatto che non ci fosse nemmeno uno spiraglio di luce di certo non aiutava. Istintivamente, la ragazza si portò una mano alla tasca dei jeans per estrarre la bacchetta, ma non la trovò. - Accidenti - borbottò, e continuò la sua discesa . Si sarebbe preoccupata più tardi di chiedere al biondastro che fine avesse fatto, adesso era decisamente più importante cercare di non scivolare. Il che, già di per sè, sarebbe stata un'impresa con quei pantaloni tutti scuciti, ma con il buio diventava una vera e propria missione impossibile.
Immersa in tali pensieri, finalmente giunse a scendere l'ultimo agognato gradino. Ciò che le si presentò davanti doveva senz'altro essere il piano superiore della casa. Ed era.. bè, che dire...decisamente lussuoso. Naturalmente, tutto un altro discorso rispetto alla soffitta scura e  zeppa di ragnatele. Un lungo corridoio si stendeva dinnanzi ai suoi occhi, illuminato da due grandi finestre a sinistra, e disseminato di tre porte a destra. L'intonaco verde chiaro del muro non stonava affatto con i colori dei quadri appesi, anch'essi di una curiosa sfumatura smeraldo e argento. Al termine di suddetto corridoio, delle scalette a chiocciola, rigorosamente grigio/argento, portavano a piano terra. La Grifondoro le percorse quasi correndo, insolitamente curiosa di scoprire il resto dell'abitazione. La prima cosa che vide fu un enorme caminetto al centro della stanza ( che, suppose la giovane, avrebbe dovuto essere la sala). Seguirono un divano color foglia con annesse poltroncine disposti in semicerchio , un grazioso tavolino basso di legno al centro di questi, un lampadario di vetro soffiato, un appendiabiti dello stesso legno del tavolinetto, ed infine, ovviamente, un portone massiccio, attraverso il  quale, altrettanto ovviamente, si usciva dalla casa. Più in là, separata dal salotto soltanto da un arco nel muro, c'era la cucina. Piuttosto simile a quella babbana, anche se meno rifornita di elettrodomestici, constatò Hermione con occhio critico. Vantava infatti solo di un lavandino,un fornello, ed un frigorifero-congelatore. Niente di più.
Era così rapita dall'osservazione, che quasi non si accorse di Malfoy, seduto su di uno sgabello a sorseggiare della Burrobirra.
Quando lo notò, inarcò le sopracciglia, in attesa che parlasse.
- Allora, piccola Mezzosangue - le disse questi infatti - cosa te ne sembra della mia casuccia ? -
Il diminutivo usato con tanta naturalezza,la fece sorridere ironicamente.
- Oh bè Malfoy, direi che non mi sarei aspettata niente di meno. Sfarzosa. La definirei così, anche troppo per i  miei gusti -
- Se la signorina non gradisce può soggiornare nella soffitta. - ghignò divertito il Serpeverde - abituata come sei alla topaia di Weasley! - e rise divertito.
Hermione si rabbuiò.
- Stai zitto, Malferret. Piuttosto, ridammi la mia bacchetta! -
- La tua bacchetta è in camera tua, Granger, insieme a  quella tua strana borsetta -
Difficile dire per cosa la giovane rimase più stupita: se del fatto di avere una camra tutta per sé, o se del fatto che effettivamente in quella camera si trovasse la sua preziosa borsetta di perline. Era convinta di averla lasciata a Villa Malfoy!
- Sai è strano - continuò il biondo - è una tracolla normalissima, ma sembra pesare come un baule, per Morgana ! Ci scommetto che è stragata -
Tombola !
- Sei meno sciocco di quello che sembri allora,Malfoy. Sì,è stregata. Contiene i miei abiti, e tutti i miei effetti personali. A proposito - trasse un respiro profondo e contò fino a dieci - Gr..gra...GRAZIE per averla recuperata-
- Mi stai sul serio ringraziando?- disse l'altro scoppiando in una sincera risata. ' E' carino, quando ride così ' si trovò a pensare Hermione.
- Sì. Lo sto facendo, ma non lo ripeterò di nuovo ! Adesso se vuoi scusarmi ... - e fece per uscire, ma Draco la trattenne per un braccio e la attirò a sè.
- Granger .. - le sussurrò suadente
- S... sì ? -
I loro occhi si incrociarono. I loro nasi si sfiorarono cautamente. Le mani di lui la stringevano per le spalle.
- Granger...- ripetè
- Malfoy ..? - rispose l'altra, del tutto assuefatta ed iptonizzata dai suoi occhi color diamante. Lo odiava, ne era certa, ora più che mai. Che cosa le stava facendo?
- Lavati Granger, ti prego. Hai un odore orribile ! - se ne uscì il Principe delle Serpi infine,arricciando aristocraticamente il naso.
Hermione arrossì violentemente. Si staccò dalla presa di quell'impertinente e scappò sbattendo la porta. A seguirla, una fragorosa risata del biondino dalla cucina.



  
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