Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Zephirus    05/08/2011    4 recensioni
Avete mai provato ad immaginare cosa accadrebbe... se tutto quello che avete sempre creduto finzione... diventasse improvvisamente realtà? E provate a pensare... se accadesse proprio a TE?
-Non avere paura...
-BLACK...
...
...
-C'è molta più dignità in una goccia di sangue puro... che in un mare di sangue sporco... sei una Serpeverde... ricordatelo sempre Zephirus...-
...
...
al di sotto della mera esteriorità, il suo cuore stava martellando come se attendesse il colpo finale. Voleva piangere. Voleva gridare al mondo che era felice… perché lo era. Felice…
Accarezzò con lo sguardo quel viso affilato che le stava davanti, misurandone il pallore… voleva guardare quegli occhi… voleva cibarsene… voleva perdercisi dentro… nella profondità di quell’ alabastro così intenso…
La vedeva adesso… quella luce meravigliosa che aveva creduto spenta per sempre… era lì. E lei poteva godere di quello spettacolo senza precedenti…
Incurvò leggermente gli angoli della bocca in quello che voleva essere un sorriso. Lasciò correre lo sguardo su quel viso così disperatamente amato. Era semplicemente Severus… nient’altro…
...
Genere: Comico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era già li, l’aspettava.  Un sorriso le sfuggì dalle labbra, ma si costrinse ad assumere un’espressione indifferente, non voleva che si accorgesse che era felice di vederlo, non subito.
Lo raggiunse a piccoli passi, ma aveva una gran voglia di corrergli incontro. Luca. Le sembrò un’eternità che non si vedevano,  aveva ragione in parte, tre mesi, tre mesi d’ inferno… con la scuola, il primo lavoro e tutto il resto… ma ora era finita. Estate...  tutto sembrava più bello. L' era mancato il suo migliore amico, le era mancato terribilmente e ora? Ora erano davanti a un cinema, aspettando l’ vento che avevano pianificato da sei anni circa, il destino aveva voluto separarli poi farli rincontrare… era un fratello per lei.
Lui le sorrise con sincerità, non nascose le sue emozioni e lei pure che non era mai stata una persona molto convincente nel mentire al proprio cuore, lo abbracciò con un balzo.
- Zeph… tre mesi . mi sei mancata.
Sorrise.
- Luca abbiamo diciotto anni, siamo adulti… quando la smetterai di chiamarmi così?
- Mi spiace è davvero più forte di me.
E scoppiarono a ridere entrambi.
Quel soprannome, Zeph, lo avevano inventato assieme quando erano ancora due ragazzini. Zefiro, il vento dell’occidente simile alla brezza e messaggero della primavera… si divertirono  un sacco a trasformarlo, ora a distanza di anni era rimasta su di lei, quella firma indelebile, Zephirus o semplicemente… Zeph.
- Allora come stai?
- No no Luca non è questa la domanda, lo sai!
- Ok… allora riformulo, portati i fazzolettini per le lacrime?
- Non prendermi in giro, tu non capisci il mio dolore!
- Oooh non farla tanto lunga, hai letto il libro no?
- Si…
- E quindi sai già come andrà a finire?
- Si…
- E..?
- E NULLA! È UN DRAMMA!
- Ma è solo un libro!
- Adesso è un film e vedermelo morire davanti agli occhi… oh, proprio non reggerò…
Ridacchiò fra se e se.
- Ma dico… tre mesi che non ci vediamo e solo questo mi sai dire? Prendermi in giro?
Lo disse con una faccia strana, strana nel senso che era a metà tra arrabbiata e divertita.
- Tanto non mi ascolteresti presa come sei dal tuo… come lo chiami? Sevy? Sevvino? Ahahaha!
- Zitto..
- Guarda. La gente comincia a entrare. Forse è il caso di andare a fare i biglietti… un bel respiro su.
Improvvisamente si ricordò di una di quelle ridicole canzoncine per il cellulare che dei tizi tutti imbrillacchiati pubblicizzavano in tv, servendosi di poco opportuni animali dalle dubbie sembianze. Cominciò a canticchiarla mentalmente. “Panico, panico, panico… pa - paura paura! Panico, panico, panico… pa - paura paura!
- Ok, ok, ok. Si va a morire dunque?
Di tutta risposta lui scoppiò in una risata.

- Zeph, ti adoro..
 
- E levati di mezzo, rimbambito!
Una ragazza sui diciotto anni uscì da un cinema alla velocità di un razzo, travolgendo inevitabilmente un bambino che tentava incautamente di entrare. Aveva pianto… molto.  La seguiva a ruota un ragazzo alto e moro, con gli occhi nocciola, aveva un’aria preoccupata e divertita insieme.
- Zeph, ma sei impazzita? Hai quasi ammazzato quel bambino!
Lei gli rispose con un cordiale sguardo assassino.
- La vuoi la verità? Io non pensavo che avresti pianto veramente… cioè apri gli occhi! È un film! Un libro! È una storia, pura fantasia…
- Luca pensala come vuoi… cioè, ci sono rimasta così… così… così male!
Lui la guardò per un momento negli occhi. Possibile che fosse ancora una bambina? Aveva una sfumatura di tristezza in quello sguardo meraviglioso, quasi una lieve paura… si addolcì perdendosi in quel castano così intenso.
- Hey… - le cinse la schiena in un abbraccio - … non devi piangere, ci sono io….-
Affondò il viso nel suo petto. Quanto era stupida…. Lui aveva ragione. Era di finzione che stavano parlando. Perché continuare a negarlo? Per ferirsi ulteriormente? S'immerse in una riflessione profonda e dolorosa… dopo tanti anni che i mass media ci riempiono la testa di atroci delitti, di persone squartate e chi più ne ha più ne metta, in un mondo dove per un bambino vedere un cadavere è all’ ordine del giorno… possibile mai che lei, si proprio lei, che non si era mai persa nemmeno una puntata delle più sanguinolente e rivoltanti serie tv… avesse provato tanto disgusto nel veder morire quell’ uomo? E poi sorgeva la terribile consapevolezza che in verità non era morto. Perché era un ATTORE… oh. Doveva esserle di conforto? Beh NON LO ERA PER NULLA! Era solo un' ulteriore pugnalata al cuore perché in verità… non esisteva. Quello no… ma esisteva il senso di nausea terrificante che nemmeno un'ora prima la aveva assalita, esistevano le lacrime di rabbia… e che ne sai dell’ origine delle lacrime se non hai mai pianto?. Ma perché provare un simile dolore per qualcosa che non si poteva neppure lontanamente avvicinare alla realtà? Senti una vocina dentro la sua testa gridarle, - perché tu ci credi stupida! – e già… lei ci credeva… credeva alla finzione o voleva crederci,  forse per la necessità di ritrovare un’ infantilità perduta, forse unicamente per il disperato bisogno di sapere VERA un’ illusione. Aveva letto dei libri, solcato righe e righe, pagine e pagine e tra quelle pagine si era persa… innamorata quasi, di un personaggio di un romanzo che non avrebbe mai avuto… che meschinità nelle emozioni umane.
- Sai, sono stupida…
- No, non lo sei…
-E invece si, mi ero illusa… - era la verità - illusa che… che…. Oh, al diavolo! Non lo so nemmeno io… magari che all’ultimo momento avessero cambiato la trama o idea…-
Luca la liberò dall’abbraccio
- Beh…  cambiare la trama mi sembrava un pochino tardi, no?
- Si…
 
Teneva lo sguardo basso, era troppo orgogliosa per accettare che lui l’ avesse vista piangere ancora per una baggianata simile…  ma lui non era certo uno stupido, finse di non vedere, giusto per non ferire ulteriormente il suo cuoricino così ingenuo. Lei dal canto suo ne era ben consapevole, e glie ne fu grata. Ma poi se ne uscì con quella frase che le fece raggelare il sangue in una frazione di secondo.
- Piton…. Pua! Non esiste… fattene una ragione.
Alzò la testa.  Francamente adesso non gliene importava una beata mazza se l’ avesse vista piangere o meno, fisso i suoi occhi in quelli dell’ amico con un espressione glaciale sul volto.
- Sai cosa? Non me ne importa nulla di quello che pensi TU, per me non è finzione la voglia di continuare a credere… non so per te, e come già ti ho detto non me ne frega proprio nulla, mi conosci bene, io ho le mie idee e riguardo a quelle altrui, beh...non mi toccano minimamente… dovresti imparare a pensare prima di dar fiato a pensieri bacati…
Lui rimase interdetto per un attimo ma decise che fingere indifferenza sarebbe stata la cosa più giusta da fare.
- Ti va se ti accompagno a casa?
- No, lascia stare… voglio rimanere un po’ da sola… ciao.
E se ne andò lasciando Luca basito, non era da lei, non era proprio da lei… Ma il destino, brutto bastardo,  aveva ben altro nei suoi luridi programmi per  Zeph… non poteva proprio immaginarlo, no per nulla… 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Zephirus