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Autore: LeAliDelCigno    05/08/2011    2 recensioni
Ciao a tutti cari lettori,
questa è la mia prima fanfiction,
che era iniziata come una one short che più avanti si è evoluta a ciò.
Essa è basata inizialmente sul silenzio e sulla routine. Ma più avanti ci sarà un avvenimento che spezzerà questa monotonia e renderà la vita del nostro giovane protagonista qualcosa di speciale.
Il personaggio principale è un ragazzo di sedici anni di nome Stefano e attraverso lui e i suoi occhi si narra questa storia (ora potete capire il significato del titolo).
Vi prego vivamente di recensire così potrò capire cosa ne pernsate e se ci sono cose che non vi piacciono o dove posso migliorarmi, dopotutto sono qui per questo :). Spero solo che questa storia sia di vosto gradimento; detto ciò vi auguro una buona lettura.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Ecco qui un nuovo capitolo appena scritto J.Stiamo entrando finalmente nel vivo della storia, ho cercato di scrivervi questa continuazione il prima possibile in modo da non farvi attendere troppo.Non mi perdo troppo in chiacchere e vi faccio subito iniziare a leggere.
Buona lettura.

 
 
 

9- Un Natale diverso
 

 
 
 

 Il giorno di Natale era alle porte quindi anche capodanno era prossimo all’arrivo e Stefano doveva ancora scegliere un posto dove fare i festeggiamenti. Sarebbe potuto andare con Rose per provare a capire cosa provava per lui.
 
Continuava a pensare a come organizzarsi finché qualcuno non bussò alla porta di casa sua: era lei.
« Hey Rose, che sorpresa! E’ da un po’ che non ci si vedeva eh? »
« Ciao Stefano! Come stai? Ero passata anche ieri ma non eri in casa… » disse lei solare
« Un po’ stanco ma bene » rispose il ragazzo « Entra così non stiamo al freddo »
Rose ubbidì e una volta dentro casa il ragazzo la fece accomodare in salotto: era una stanza molto spaziosa con un grande divano sul fondo un divano ad angolo. La ragazza notò che sugli scaffali cerano molti oggetti particolari sia di altre culture sia particolari lavori di artigianato molto antichi. Rose restò incantata da una statua in marmo alla quale non sapeva dare una forma.
 
« Noto che ti piacciono le cose strane » disse Stefano che era tornato nella stanza con due bicchieri e un paio di bibite « Si dice che quella statuetta cambi forma per chiunque la guardi »
Il ragazzo appoggiò tutto ciò su un tavolo che Rose prima non aveva notato.
« Allora, per quale motivo ho l’onore di ospitarti a casa mia? » disse scherzando ma curioso nello stesso momento
« Ah già! Quasi dimenticavo! » disse lei e tirò fuori un foglio che mise sul tavolo « Ho trovato questo volantino che parla di una festa per il giorno di capodanno… Mi chiedevo, sempre se non avessi altri impegni, se fossi interessato a venire con me? »
A quella domanda il cuore di Stefano si inondò di felicità e disse: « Dovrei chiedere a mia madre, ma se fosse per me ti direi subito di si! Pensavo che ci saresti andata con Erick… »
La ragazza sentendo ciò rise di gusto: « Con quel “Don Giovanni”?? Ma preferisco andare con qualcuno che considero mio amico ».
Stefano, sentendo queste parole, si rassegnerò molto: almeno non avrebbe dovuto vedere anche il giorno di capodanno quel tipo.
 
Continuarono a parlare del più e del meno finché la serratura della porta d’entrata scattò facendola aprire; entrò una donna sulla quarantina con un fisico rispettabile per la sua età, aveva dei capelli a baschetto color castano scuro e due occhi verde smeraldo: era la madre di Stefano.
« Ciao mamma! » la salutò il ragazzo portandosi appresso l’amica
« Ciao tesoro, chi è questa bella ragazza? » chiese subito
« E’ Rose la figlia dei nuovi vicini »
« Ciao cara, io sono Luciana, fa come se fossi a casa tua! » disse stringendole la mano
« Salve signora Luciana, capisco finalmente che lei è l’artefice dei bellissimi occhi di Stefano » disse la ragazza facendo i complimenti ad entrambi i parenti
« Non darmi del lei, mi fa sentire vecchia » disse scherzosamente la donna « A parte questo, come mai sei venuta a farci visita? »
« Sono venuta per invitare Stefano ad una festa di fine anno » disse Rose porgendo il tagliando a Luciana che lo prese, lo lesse e disse: « E’ qui vicino e il costo non è nemmeno alto… Potrei portarvi io e uno dei tuoi genitori potrebbe venirvi a prendere… Che ne dici? »
« Penso sia un’ottima idea!! » disse euforica Rose « Ora però devo andare, ci vediamo Stefano, arrivederci signora Luciana è stato un piacere conoscerti » diede un bacio sulla guancia al ragazzo che diventò paonazzo, una stretta di mano alla donna e se ne andò.
 
Passarono alcuni minuti di silenzio tombale che vennero interrotti dalla madre che dopo aver sospirato affermò: « Eh già, è proprio una bella ragazza, c’è poco da fare… » fece una breve pausa e poi disse a gran voce tra le risate « Dai che in discoteca te la baci!! »
« Mamma!! » disse Stefano con un urlo stridulo (dopotutto è quello che sperava anche lui)
« Che carino! Sei diventato tutto rosso! Allora ti piace? » chiese divertita Luciana « Sappi che se vuoi qualche consiglio basta chiedere! La tua mamma per i consigli d’amore è una forza della natura! »
 
Stefano, imbarazzatissimo, andò in camera sua dove trovò sul comodino il regalo di Rose.
Era ormai la vigilia di Natale quindi doveva assolutamente consegnarglielo.
Dopo essere uscito di casa sua con il pacchetto tra le mani, il ragazzo si diresse verso la dimora dell’amica, ma quando si trovò d’avanti la grande porta d’entrata inizialmente esitò un po’, ma poi si fece forza e bussò.
La porta cigolante si aprì con gran rumore e facendo comparire dietro ad essa un’anziana signora minuta dai capelli corti e neri.
« Salve giovanotto, posso aiutarti? » chiese con voce stanca la donna
« Salve, sono un amico di Rose, è in casa? » domandò gentilmente Stefano
« No caro, mi dispiace » disse « E’ andata un attimo in centro con un altro ragazzo per comprare delle cose ».
Stefano ringraziò e si diresse verso la piazza del paese dove trovò, a malincuore Rose in compagnia di Erick che appena lo vide disse: « Guarda, guarda, l’erba cattiva non muore mai! »
« Si può sapere che diamine vuoi da me?! » chiese già in collera Stefano
« Niente di speciale, mi stai semplicemente sulle palle » rispose con un ghigno
« Bè sappi che la cosa è ricambiata! » ringhiò.
In quel momento Rose si mise tra di loro e per farli calmare disse: « Calma ragazzi, è la vigilia di Natale, facciamo in modo di poter vivere queste vacanze nel modo migliore »
« Infatti » ghignò Erick « E’ meglio che vada a fare qualcosa di meglio piuttosto che rovinarmela reputazione facendomi vedere con sto sfigato »
« Quale reputazione? Quella del fighetto puttaniere? » urlò con rabbia Stefano
« BASTA!! TUTTI E DUE!! » urlò Rose.
Erick, anche se rideva, aveva una voglia matta di prendere a botte l’altro ragazzo ma si limitò ad andarsene mentre pianificava la sua vedetta.
 
Quando rimasero soli l’atmosfera natalizia tornò a rasserenare quell’aria invernale che fino a poco fa era carica di tensione e rabbia.
I negozi erano pieni di persone che cercavano qualche regalo dell’ultimo minuto, gli addobbi alle vetrine e alle case rendevano tutto più sereno, le luci colorate degli alberi e dei decori natalizi facevano in modo che tutto fosse più festoso: ormai il Natale era alle porte e si poteva sentire nell’aria come l’odore della salsedine in luoghi in prossimità del mare.
 
« Questo è il mio regalo per te… » disse Rose porgendo un pacchetto e sorprendendo il ragazzo
« Wow grazie! Anche io ho qualcosa da darti » disse Stefano facendo altrettanto
« Grazie! » disse la ragazza sfoggiando un super sorriso « Ho un idea, domani li apriamo assieme? »
« Va bene » rispose felice
Continuarono a chiaccherare mentre si dirigevano verso casa, le abitazioni che sorpassavano erano, come ogni anno, piene di decori e addobbi, ma quest’anno per Stefano c’era qualcosa di diverso in quella brezza invernale, si poteva respirare qualcosa di diverso, di più vivo, forse era lui che la stava vivendo in modo diverso e con persone diverse.
Chissà come mai… Più ci pensava e meno riusciva a capire… La causa di tutto ciò potrebbe essere stata per tutto ciò che era successo o forse per quello che provava per la ragazza.
L’unica cosa che sapeva era che ora stava in compagni di Rose e sentiva cose mai provate prima.
 
Mentre continuavano a parlare Stefano non poté fare a meno di notare una cosa: era veramente carina, con quei capelli castano chiaro, mossi e lunghi fino alle spalle, con quegli occhi di un blu intenso e brillante, con quel sorriso angelico che riusciva a cambiargli le giornate, con le sue guance lisce e lievemente arrossate dal freddo invernale e con quel suo modo di fare che riusciva sempre a tirare fuori il meglio di lui.
 
“ Chissà se ricambia i miei sentimenti… ”pensò
Stefano sapeva cosa provava ma non capiva perché sentiva sentimenti così contrastanti e distinti per le due ragazze: con Rose era tutto più sereno, facile e dolce; con Ilaria invece le cose erano diverse, erano più serie e complicate, ma anche più cariche di dolore.
 
“ Cosa devo fare? ” si chiese, ma dentro di se trovò solo un immenso vuoto e silenzio, nemmeno le voci nella sua testa gli rispondevano.
 
Stefano si accorse che ormai erano arrivati a casa quindi, dopo essersi messi d’accordo su quando trovarsi, si salutarono ed entrarono nelle loro abitazioni.
 
Il giorno dopo già di prima mattina si sentivano le urla dei bambini in festa e la gente che si scambiava gli auguri.
Stefano si alzò dal letto pieno di energie consapevole che quella giornata sarebbe stata diversa dalle altre. Dopo essersi vestito un po’ più elegante del solito uscì di casa, andò nel posto di ritrovo dove incontrò subito Rose e, come promesso, si scambiarono i regali.
La ragazza aprì il suo con molto entusiasmo quando vide il braccialetto disse con gioia: « Stefano! E’ bellissimo! » e lo abbracciò.
Ora venne il turno del ragazzo che quando aprì il suo rimase sbalordito: era una piccola statua di un Buddha su una piattaforma ed aveva un vaso in mano dove c’erano tre fori per inserire dei bastoncini di incenso che si trovavano in una custodia a parte.
« Avevo chiesto ad Ilaria cosa avrei potuto regalarti e lei mi aveva detto che ti piacciono molto le cose particolari e il profumo dell’incenso… » spiegò Rose
« Hai fatto un ottima scelta, mi piace tantissimo » disse Stefano con gli occhi carichi di enfasi
« Davvero? Ne sono felice » disse la ragazza tirando un sospiro di solievo.
 
Passarono tutta la mattinata divertendosi assieme e Stefano notò che più tempo passava con Rose più il suo sentimento cambiava e si trasformava in qualcosa di più importante e serio in lui.
 
Quando arrivò a casa sua madre lo guardò diritto negli occhi e gli disse: « Siediti, devo dirti una cosa che non sarà tanto facile da sentire »
Il ragazzo si preoccupò ma obbedì: « Dimmi… Ho fatto qualcosa che non dovevo? »
« No, riguarda la tua amica Ilaria » disse la donna
Il cuore di Stefano iniziò a battere sempre più forte facendolo sudare freddo, che cosa le era successo?
Vedendo che il figlio non rispondeva, Luciana riprese a parlare: « Stava attraversando la strada quando una macchina comparsa all’improvviso l’ha presa sotto. Ora è in coma in ospedale »
« Cosa?! » urlò Stefano con la prima lacrima che si faceva strada per rigargli il volto
« Mi dispiace… » disse sua madre abbracciandolo
« Portami all’ospedale dove è ricoverata » disse il ragazzo
« Ma figliuolo… »
« Poetami lì!! » urlò il ragazzo interrompendola
« Va bene… » disse Luciana asciugandogli le lacrime.
 
Il viaggio fu molto silenzioso, nessuno parlava, nessuno aveva niente da dire anche se in realtà Luciana avrebbe voluto usare qualche parola di conforto per il figlio, ma non ne era capace, non era mai stata brava in questo genere di cose.
Una lacrima di nervoso solcò il viso della donna: odiava questo senso di impotenza, di non riuscire a concludere qualcosa, ma soprattutto di aiutare suo figlio, quello non lo sopportava proprio, ma per quanto si sforzasse non riusciva a cambiare.
Una volta arrivati a destinazione si precipitarono alla stanza di ospedale per poi entrarci: Stefano vide Ilaria distesa in un letto di ospedale con una parte del volto piena di bende, le braccia erano piene di tagli e botte, ma la cosa che lo impressionò di più era che, da una gamba che usciva un po’ dal letto, si vedeva un taglio profondissimo lungo per tutto il polpaccio.
I genitori della ragazza erano inginocchiati da una parte all’altra del letto che le tenevano le mani e continuavano a piangerla.
 
Appena il ragazzo entrò la madre di Ilaria gli venne incontro e dopo averlo abbracciato disse tra le lacrime: « Stefano, è bello vederti »
« Salve signora Annamaria » si limitò a dire Stefano con la voce spezzata
« Sai, Ilaria è veramente innamorata persa di te, a casa non fa altro che parlare di te » disse la donna con un sorriso amaro sulle labbra.
Stefano non disse nulla, sentiva che le lacrime gli rigavano il volto senza che lui potesse fare nulla per impedire il contrario; si staccò dall’abbraccio di Annamaria e andò a sedersi vicino all’amica.
Notò subito che al polso aveva il braccialetto che le aveva regalato, vedendo ciò gli scappò un lieve sorriso, ma subito dopo le lacrime ripresero a scorrere lente e copiose sul suo volto.
Prese la mano dell’amica e l’unica domanda che formulò nel suo pensiero fu “ Perché…? ” ma ancora una volta dentro di se dominava il silenzio e nessuno era capace di rispondergli.
 
Passò la notte in ospedale a piangere per Ilaria.
Era questa la conseguenza per aver vissuto un po’ di felicità?

  

  
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