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Autore: Apricot    05/08/2011    2 recensioni
Si, la sua voce era morbida, calda, familiare ed elegante proprio come il velluto rosso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sarei rimasto a casa sua solo per due giorni, poi sarei tornato finalmente a casa.
Lei mi avrebbe seguito,ovviamente.
Preparammo le valigie. Anzi, lei le preparò, le mie erano già fatte.
 
Salutare i ragazzi era stato più difficile per Ronnie che per me. In un certo senso sapevo che mi sarebbero mancati, però non vedevo l'ora di passare del tempo senza di loro.
É brutto quando ti sei talmente rotto di stare con una persona che non sopporti nemmeno più la sua voce.
Ed io non le sopportavo più quelle voci. Avevo decisamente bisogno di un break.
 
Ci demmo l'ultimo saluto da Ronnie.
Io l'avevo vista. Si, l'avevo vista piangere. Avrei voluto consolarla, ma non sapevo cosa dire. Quindi restai in camera sua sdraiato a contare i double-decker che passavano.
Ci stava pensando Zayn a consolarla. Li avevo visti parlare e poi abbracciarsi. Zayn riesce a consolarla meglio di me in certe situazioni.
 
Il viaggio fu sicuramente molto piacevole. Finalmente potevamo passare un po' di tempo insieme. Solo noi due.
Metà del tempo lo passammo a ballare nella macchina che avevo appositamente pagato per riportarci a casa, e l'altra metà a parlare.

-Allora non mi racconti niente?-


-Cosa ti devo raccontare?-


-Beh non so vediamo... hai passato un mese in America a registrare... sicuramente sarà stato noiosissimo!-


-Ahaha! Beh diciamo che è stato fico! Ovunque andavamo c'erano delle fans! E con ovunque intendo proprio ovunque! Tra vari documenti e autografi avrò scritto il mio nome almeno 15 mila volte. Non riesco più a scrivere nient'altro!-


-Ahaha! Posso immaginare! E cosa avete fatto di sera? C'erano locali carini? Ma che domande, certo che c'erano! Avanti cosa avete fatto, racconta!-


-Diciamo che per la maggior parte del tempo abbiamo registrato! Il cd dovrebbe uscire verso ottobre! E la copertina sarà magnifica! Per non parlare dei pezzi. Spaccano!-


-Un giorno mi scriverai una canzone?-


-Te la sto già scrivendo! Insomma ho in mente la melodia ma le parole proprio non mi vengono. Mi sembrano troppo scontate e banali.-


-Nulla è scontato o banale se fatto col cuore.-


-Questa è la frase di qualche film, vero?-


-Si, molto probabilmente si.-


 
Arrivammo prima del previsto. Buon giorno Cheshire. Buon giorno Holmes Chapel.
Non era la prima volta che entrava in casa mia. Una volta avevamo passato un intero week end da me.
Era stato stupendo. Era stato decisamente perfetto. Era stata la sera in cui le avevo chiesto di mettersi con me. Proprio nel giardino sul retro.
Rivedere mia madre fu come rivedere il sole dopo mesi passati al buio. Non vedevo l'ora di abbracciarla e guardare la televisione con lei. Mi era mancata tantissimo. Non volevo dirlo a Ronnie però. Non è molto virile avere mancanza della propria mamma.
 
Fu un vero sollievo vedere che niente era cambiato in mia assenza.
Il tavolo rotondo era coperto dalla solita tovaglia fatta all'uncinetto dalla nonna. I soprammobili celtici della mamma erano ancora sulle mensole e sulla televisione.
Nella cucina c'era ancora il profumo di torta che c'era quando ero partito. Il divano in salotto era perfettamente ordinato e rosso. E lungo la parete dove c'erano le scale c'erano ancora le mie foto da bambino.
La mia camera era rimasta intatta, solo un po' trascurata.
Aprii le tende bianche e di una stoffa piuttosto scadente per fare entrare quel poco di luce che ancora rimaneva in un tardo pomeriggio di settembre.
 
Avvertii il rumore delle chiavi. Mia madre era arrivata.
Scesi le scale e mi precipitai verso l'entrata.
Non appena la vidi, in tutta la sua paffutezza, le saltai addosso.

-Hey hey calma! Cos'è tutta questa voglia di rivedere la mamma?-


-Mi sei mancata tantissimo!-

Non appena lo dissi allentai la presa e con la coda dell'occhio cercai di capire se Ronnie era scesa o era rimasta in camera mia. Cavolo, era sulle scale. Mi aveva sentito.


-Non è cambiato niente!-


-Non è cambiato niente dove?-


-Qui, in casa!-


-E cosa doveva cambiare? Ragazzo, sei stato via un mese mica degli anni!-


- Per cena pensavo di ordinare una pizza, che ne pensi Ronnie?-

-Va benissimo signora!-


-Sono appena arrivato e tutto ciò che sai dirmi è cosa hai scelto per cena?-


-Oh, certo che no tesoro! Avanti racconta! Voglio sapere tutto nei minimi particola! Ovviamente l'avrai già raccontato a Ronnie, quindi le toccherà ascoltare le stesse cose di nuovo!- disse lei sorridendo e rivolgendosi a Ronnie.-


-Beh se dobbiamo essere sinceri, non mi ha raccontato molto! Quindi sarà una sorpresa anche per me!-

 

Durante la cena parlai soltanto io. Questa volta raccontai tutto. Dall'inizio alla fine.

La mamma mi guardava sorridendo e ogni tanto mi faceva qualche domanda sul tempo, su quello che avevamo visitato e i ristoranti dove avevamo mangiato.

Fu una delusione per lei venire a sapere che, fatta eccezione per il parco sotto l'appartamento e l'edificio in cui c'era la sala di registrazione, non avevamo visitato proprio niente, e le uniche cose che avevamo mangiato erano state pasta scotta e panini di un pub vicino.

- Ma Niall non era a dieta? I panini dei pub non sono troppo dietetici!-


-Si... era a dieta. Ma tu come fai a saperlo?-


Lei alzò lo sguardo allarmata. E vidi con chiarezza i suoi pensieri mescolarsi nei suoi occhi. Cosa c'era di così turbante in una domanda così semplice?

-beh... me... me lo ha detto Zayn!-


-Zayn? E quando scusa?-


-Durante il mio volo di ritorno. A detto che Niall era a dieta e che lui stava andando a fare la spesa credo...-

La voce le tremava.


-Ah!-


-Perché, c'è qualche problema?- Chiese lei guardandomi negli occhi e tentando di decifrare la mia espressione.


-Ma va figurati! È che di solito sono sempre io a chiamarti e lui non mi aveva detto di questa conversazione!-


-Ah!-

Sembrava sollevata da quella mia risposta.


Ci alzammo da tavola andammo in camera mia.
Erano già le 10 di sera.
Il mio letto era comodo e piuttosto spazioso. Almeno non era per terra come il suo.
Chiusi la porta a chiave anche se ero sicuro che mia madre non ci avrebbe mai disturbati.
 
La vidi là. Accovacciata sul mio letto. Di una bellezza indescrivibile. La fissai per qualche secondo e le sorrisi.
Quell'esserino sdraiato sul mio letto mi sembrava tanto fragile. Mi sistemai al suo fianco e le accarezzai il viso. Lei appoggiò la sua testa sul mio petto e cominciò ad ascoltare il battito del mio cuore.
Diceva che la regolarità dei miei respiri la tranquillizzava.
Era una ragazza strana, lo ammetto. Ma era proprio questo ad attrarmi. Non l'avrei cambiata per nessuna altra al mondo. Forse solo per Ashley Olsen, ma lei non lo sapeva.
Le spostai il boccolo ramato che le copriva la liscia guancia bianca e l'accarezzai.
In quel momento mi sembrò un tenero cucciolo indifeso da proteggere.
Le alzai il mento e la baciai.
Assaporai il più possibile il gusto delle sue labbra rosee aumentando l'intensità del mio respiro.
Lei mise le mani tra i miei capelli e incastrò le dita fra i ricci che non amava particolarmente.
Una volta si era arrabbiata perché tutti quanto mi etichettavano come 'il ragazzo riccio'. Diceva che in realtà i miei capelli sono a malapena boccolosi e non ricci, e che il mondo è pieno di persone ricce, io non sono l'unico.
In realtà sapevo che amava i miei capelli, proprio come io amavo i suoi.
Le misi una mano attorno alla schiena e lentamente mi girai.
Le mie labbra la percorsero.
Sapeva di vaniglia, il suo corpo.
Anche i suoi capelli sapevano di vaniglia. I suoi vestiti, il suo sguardo, tutto di lei sapeva sempre di vaniglia.
Il suo respiro si fece più intenso quando arrivai alla sua pancia.
 
  
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