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Autore: NotLogical    05/08/2011    2 recensioni
Le lenzuola sono ruvide ma pulite, la cucina odora di San Mungo, l'acqua del rubinetto è giallognola e sa un po' di fogna. Il sonno non arriva, e Silente continua a cadere - sembra quasi ridicolo, sembra quasi rassegnato.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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L'odore è di terra bagnata e decomposizione, ma al momento non ci fa caso. Il cuore gli batte direttamente da qualche parte nel collo, e la gola non sarà mai abbastanza ampia per farci passare l'aria necessaria a far funzionare anche il cervello.
Non pensa a niente, non veramente, l'adrenalina lo rende scollegato ed alienato dai Mangiamorte che corrono con lui, vesti neri e capelli e mantelli svolazzanti nel buio.
Corri, Draco.
Hai voglia se corre, fa andare le gambe come se dietro di sè ci fosse uno Schiopodo Sparacoda in vena di dimostrazioni affettive.
Non sente niente, non vede niente, delle chiazze di sudore sotto alle ascelle e dietro la schiena se ne accorgerà dopo, neanche fa in tempo a rendersi davvero conto della mano ruvida e ferma che gli acchiappa un braccio, che gli fa perdere la cadenza giusta di quella corsa disperata.
Sente solo uno strattone brusco, inumano, la nausea gli fa accartocciare il viso pallido e sudato, il mondo vortica in modo innaturale attorno a lui.
Prima di accorgersene veramente, sta vomitando a carponi su un pavimento che non conosce, e gli odori di prima sono sostituiti da un sapore acido che richiede tutta la sua attenzione.



Severus non sembra disturbato da quei suoni gutturali e schifosi che escono dalla gola del ragazzo, la mano con cui si copre il viso ha delle vene assurdamente in rilievo sul dorso, ed una serie di piccole e vecchie bruciature che interrompono l'uniformità della pelle olivastra.
Non sa veramente perchè siano in cucina, malgrado sia lui ad averli Smaterializzati lì. L'occhio sinistro gli dà fastidio, brucia, gli rimanda una versione distorta della stanza. Ci passa la mano, chiusa a pugno, sopra. Come un bambino assonnato.
Ritira la mano, allunga le dita solo di poco tremolanti, vede rosso. Rosso sangue. Si sfiora a titolo esplorativo il viso brutto e scavato, l'aria gli si rificca nei polmoni attraverso i denti serrati e un po' storti.




E' un suono nauseante, e gli fa venire voglia di vomitare di nuovo. Catarroso e sgraziato, e lui rimane con le braccia tremolanti puntellate contro il pavimento - sembra assurdamente duro e scomodo sotto alle ginocchia piegate. Non riesce a formulare pensieri completi, ha solo un peso allucinante a livello del petto - o forse dello stomaco? E' quest'ultimo organo quello che si fa sentire con più decisione, si contrae su se stesso in maniera disumana, ed il ragazzino apre la bocca per lasciar uscire dalla bocca quel fiotto di roba acida e disgustosa che sembra pronta a sciogliergli l'intero collo.
"Pulisci", è la voce che sente. Bassa, stranamente indifferente, seguita dal cozzo spaventoso di qualcosa di vetro che rotola contro un ripiano duro.
Gli scappa di bocca un gemito ben poco dignitoso, si rende conto di essere ad un passo dal piangere come un bambino. Trema, più che altro vibra, e con un altro verso troppo acuto e fragile si mette a raccogliere quello che ha rigettato sul pavimento. Con le mani immacolate chiuse a coppa, stupidamente, inutilmente, tenta di raggruppare quella sostanza acida ed appiccicosa in un cumulo ordinato. Come se servisse.



Essenza di Dittamo. Dovrebbe bastare - brucerà un po' all'inizio. Non è un problema. I coniugi Paciock torturati con la Cruciatus, e la guerra era già finita. Tutti quei Babbani di cui non si ricorda il nome, forse non l'ha mai saputo. Va bene, se brucia. Vuol dire che sta guarendo, mamma lo diceva. O forse era riguardo al prurito.
La mano non è ferma, lascia cadere una boccetta, poi una seconda, s'infrange a terra con un rumore forte ed inappropiato. A terra c'è il ragazzo, Severus si volta, il sangue vischioso e caldo gli cola dal viso fin sotto il colletto dell'abito castigato.
Vede Draco intento nella sua stupida missione. La seconda, in quella notte. Non prova pena, solo disgusto, col dorso della mano si leva il sangue che stava per colargli nuovamente nell'occhio, lasciando una striscia sbiascicata che parte da qualche millimetro al di sopra del sopracciglio destro e termina all'attaccatura dei capelli unti.
"Scale. Terza porta. Sulla destra. C'è il bagno", ed è evidentemente un congedo. Non uno dei più gentili. Espira lentamente, e la curva tesa delle spalle sembra come sgonfiarsi di poco.
"La porta prima. Camera tua. Restaci. Ci dovrebbero essere dei vestiti puliti", lo informa, a monosillabi, sembra quasi sgrammaticato. Ippogrifi. Chissà dov'erano stati quegli artigli, prima d'incontrare la sua faccia. Qualche carcassa di pipistrello, come minimo.
Trova l'essenza di Dittamo, la stappa coi denti irregolari e giallognoli, le spalle curve che rivolge a Draco chiudono ogni conversazione.



Lo stomaco si rivolta fieramente, ma dalla gola non esce più nulla, solo quel rumore roco e nauseante. Sulle guance altrimenti pallide ci sono delle macchie rossastre, irregolari, sgradevoli. Non c'è niente di sano, in quel rossore che gli ha investito la faccia, e non riesce a dire niente.
Un piede slitta, mentre si rialza frettolosamente, ed una mano gli finisce diretta sul cumulo di vomito precedentemente raccolto. Un altro gemito. Ma al momento non riesce a far altro se non seguire meccanicamente gli ordini che gli vengono dati, ed anche se la ritirata non è propriamente dignitosa, almeno è veloce. Solo un'ultima occhiata al suo professore - ex professore? Merlino, ti prego... - prima di sparire vergognoso come un elfo domestico. Inutile, come un elfo domestico. E Severus non lo guarda, si copre i graffi brutti e profondi con quella roba appiccicosa - senza uno specchio, senza chiedere aiuto, seguendo semplicemente a memoria i lineamenti brutti e sgraziati con le dita non troppo ferme.



Il rubinetto lo sa gestire, anche se non capisce come dovrebbe approcciarsi al rumore gorgogliante che sente. L'acqua viene sputata giù a singhiozzi, è principalmente quando cozza contro la ceramica bianca e crepata che ci si rende conto di quanto sia giallognola e poco rassicurante. C'è un vago puzzo di fogna che proviene dallo scarico, ma se ne accorge solo una volta che s'è levato l'odore acido del vomito che aveva addosso.
Si passa le dita bagnate tra i capelli troppo biondi e sottili, già sgradevolmente umidi di sudore.
"Va tutto bene", dice al proprio riflesso, e lo specchio non risponde. Gli occhi sono arrosati, lucidi, la bocca stupidamente mezza aperta, il tono risulta assurdamente petulante, da bambino piccolo, la voce si rompe pateticamente a metà frase.
Ma non si vede veramente riflesso, abbruttito com'è da quella luce fredda ed irremediabilmente Babbana.
Vede una bacchetta che cade. Silente che cade. Con troppi particolari, non ha fatto in tempo a seguirlo così bene - ma ora cade e cade, con lui cade Hogwarts, con lui cade...
...riesce ad immaginarsi mentre riempie la vasca angusta di acqua, ed i vestiti sono appiccicaticci, solo ora si accorge di star tremando, sarebbe un piacere levarseli. Ma stendersi là, immobile e pallido come un...
...slaccia i bottoni, la testa china, le labbra curvate in una linea brutta e storta. Vede le cicatrici rimaste da quell'attacco nei bagni - quell'attacco rimasto impunito, quella roba umiliante. Si ricorda di essere ancora vivo.
Mentre a strattoni fa sbucare le spalle magre fuori dalla camicia, decide che questo gli dovrà bastare.

L'accappatoio gli sta largo, gli gratta la pelle, il pavimento è stranamente freddo sotto ai suoi piedi scalzi. I vestiti di prima li ha lasciati sparsi per il bagno, inconsciamente aspettandosi il successivo intervento di un elfo domestico che lì non c'è, lascia delle impronte umidicce sul pavimento coperto da un parquet fasullo, rovinato e consunto.
La stanza odora di polvere e di chiuso, potrebbe definirla "spartana", se solo sapesse cosa vuol dire. Al momento, la definisce solo "vuota". Il letto stretto fa un rumore scalcagnato quando ci preme sopra con una mano, a titolo esplorativo, il materasso pare contemporaneamente duro e sfondato, ci sono delle macchie di muffa ed umidità sul soffitto, una cassettiera pesante e sgraziata di legno contro il muro. I cassetti cigolano come le finestre della Stamberga Strillante, quando li apre. I vestiti sono strani, gli sembrano brutti - ma è bello e rassicurante tirarli fuori uno ad uno, scrollarli finchè non sono più ordinatamente piegati, osservarli cinicamente e poi lasciarli cadere sul pavimento.
Le mutande sono buffe, se le tiri l'orlo si allunga, dev'essere una specie di incantesimo. Nessuno gli ha mai spiegato cosa siano gli elastici. Le maglie hanno qualcosa di sgraziato, sono tutte scure, le maniche gli stanno lunghe, lascia che gli coprano le mani senza pensare ad arrotolare un po' la stoffa. I pantaloni? Buffi anche quelli, e gli finiscono sotto ai piedi, le natiche praticamente inesistenti non ce la fanno a trattenere troppo la loro corsa verso il basso.
Si concentra su quello, sull'odore di pulito che viene dalle lenzuola. Ruvide e poco confortevoli. Meglio pensare all'odore.
Chiude gli occhi e si sente cadere. Come una bacchetta senza proprietario, come Silente, come un corpo senza vita.
Si rigira nel letto, le molle sfondate protestano sonoramente.
Il sonno non arriva.
Ma continua a cadere.

Non si abituerà mai a questa luce. E' brutta. E' brutta la casa, i vestiti che deve recuperare con qualche strattone sgraziato per evitare di rimanere con le mutande ingiallite in bella vista. Le scale sono troppo strette, il corridoio gli toglie l'aria. La cucina odora di San Mungo, ma non riesce a riconoscere la maggior parte degli aggeggi strani che vede.
Le piastrelle graffiate del pavimento sono nuovamente pulite. Severus è seduto al tavolo, la testa china, il naso sproporzionato sbuca dalla cortina di capelli scuri ed unticci. Draco deve avvicinarsi, per vederlo in faccia - e vede le ferite che sembrano sfrigolare, il sangue come olio caldo, sotto allo strato pastoso di qualcosa che riconosce vagamente, solo dall'odore.
"...signore?", riesce a dire, solo, con un rispetto che per tutto l'anno non ha ritenuto necessario. Lo ritira fuori solo ora, suona ruffiano e fuori posto.
Il professore non sembra guardare niente in particolare. Forse anche lui vede Silente che cade. Piano, senza fretta, tanto ormai ha tutto il tempo che vuole.
Severus non risponde, non dà cenno di aver sentito. Si alza, la tunica svolazzante sembra stranamente aliena in quella cucina Babbana che odora di ospedale magico.
Draco si rende conto del perchè l'uomo continui a trafficare tra pentolini, rubinetto e fornelli solo quando si ritrova una tazza di thè davanti. Registra vagamente il fatto che il Mangiamorte non abbia usato la bacchetta, per prepararlo.
Circonda la tazza con le mani bianchicce, si scotta - non sa perchè, ma gli viene nuovamente da piangere come un bambino.
"E' finita", dice la voce roca, sbrigativa, dell'adulto. Non suona come una frasetta consolatoria.
E Draco, comunque, non gli crede.











NOTE:

1) Per i... lettori abituali? Se ho dei lettori abituali? Non temete, tanto ho Mello che mi fa la lap dance di fianco al pc cercando di attirare la mia attenzione, e gli aggiornamenti di Sciarada non tarderanno. Sì, tendo a personalizzare Mello. Sì, è molesto - e sì, è armato. E non ci vede bene da un occhio, quindi mi sbrigherò con una certa urgenza a far uscire il prossimo capitolo, sia mai che il colpo d'avvertimento sbagli traiettoria.

2) Prima volta che scrivo - no, okay, ho già sbagliato. Prima volta che pubblico qualcosa su Harry Potter, anche se ho foglietti e fogliacci (ed anche dei pezzi di scottex) con roba simile scritta sopra.

3) Draco potrebbe sembrare OOC, in realtà credo sia solo un pelino disturbato, considerando che ha appena fatto entrare i Mangiamorte nella scuola, ha quasi ucciso Silente, ed è dovuto scappare senza nessun piano preciso in testa.

4) Non mi piace particolarmente lo slash. Rettifico: mi piace vedere cosa si inventano gli autori per giustificarlo, ho visto fare degli ottimi lavori al riguardo. Ma in linea generale o lo evito o lo tollero nel contesto di una fic che mi piace per altri motivi - e c'è una cosa che mi ha sempre incuriosita. Ho visto Severus accoppiato con... chiunque. Aiutatemi a dire chiunque. Eppure, Draco latita. Ed è uno dei pochi pairing che, per motivi a me ignoti, trovo sensati a prescindere. Nel caso in cui qualcuno di voi fosse a conoscenza di una fic carina al riguardo (preferibilmente senza scene marcatamente erotiche, non mi piacciono - vista anche la differenza di età, propenderei per qualcosa di unilaterale da parte di Draco), mi farebbe un enorme piacere se schiacciasse il tastino "contatta" e me lo facesse sapere. Mi raccomando: tastino "contatta", non "spazio recensioni".

5) Originalmente doveva avere più capitoli, questa fic. Non so se li avrà, tanto mi pare che ci faccia la sua porca figura anche come one-shot.
   
 
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