- Sono esaurita completamente, mi devo fermare.
- Maki mi porge gentilmente una bottiglia d’acqua e un asciugamano.
- Sembra una madre certe volte, con i suoi modi di fare affettuosi e premurosi riesce sempre a farti sentire protetta dal mondo.
- Venire in palestra mi fa sempre male, mi ricorda incredibilmente lui.
- Fisso lo sguardo su un pallone da basket e mi viene da piangere ma trattengo queste emozioni e sentimenti come qualcosa di raro e prezioso.
- “vuoi fare due tiri?” la voce di Maki rimbomba in paleastra.
- Tutto quello che so, lo devo esclusivamente a mio fratello era una grandissima promessa del basket.
- Io ho moltissimo talento quanto lui solo che abbiamo intrapreso strade completamente diverse, tutta la parte tecnica la conosco grazie a lui.
- Sono sempre stata nettamente superiore per questo non ho scelto la sua stessa strada sarebbe stato un gioco al massacro conoscendo i nostri caratteri competitivi e orgogliosi.
- E poi c’è sempre stato un grosso problema: i nostri genitori, mio padre teneva per mio fratello e mia madre invece faceva sempre il tifo serrato per me questo aumentava in maniera smisurata la competitività.
- “si” rispondo in un soffio.
- Sentire di nuovo il materiale ruvido della palla fra le mie dita mi da una scarica di adrenalina immediata, mi posiziono a metà campo palleggiando tranquilla , guardo in direzione del canestro e mi isolo dal resto del mondo, non sento più nulla ora ci sono solo io e la palla.
- Tiro da metà campo e come prevedevo la palla entra nel canestro in maniera perfetta senza toccare nemmeno il bordo di ferro, si sente il frusciare della retina al passare della palla e dopo i tonfi pesanti dei rimbalzi causati dalla sfera arancione.
- “ancora” dico a Maki senza nemmeno voltarmi nella sua direzione.
- Non so quanti tiri eseguo di fila ma all’improvviso qualcosa cambia perché il pallone colpisce il tabellone prima di entrare nel canestro.
- È la mia migliore amica che mi sta chiamando da un p’ò di tempo, mi giro scocciata.
- “cosa c’è ?” il mio tono è gelido come sempre.
- “scusa è colpa mia, non volevo interromperti” guardo di sbieco quel ragazzo altissimo, mi supera di 20 cm abbondati.
- Lo squadro con faccia severa senza minimamente rispondergli.
- È bello, molto bello dal fisico sicuramente un giocatore di basket,con i capelli più assurdi che io abbia mai visto.
- “tiri veramente molto bene, peccato la tua totale immobilità”
- Guardo maki che trattiene il respiro a quella frase, poi guardo quel ragazzo dal viso candido.
- Mi avvicino fino ad essere ad una decina di centimetri da lui, chinandomi con estrema attenzione sollevo i pantaloni della tuta fino ad esporre totalmente l’impalcatura che sostiene il mio povero ginocchio.
- “sfido chiunque a muoversi e giocare a basket con una protesi totale del ginocchio e un crociato anteriore completamente ricostruito”dico senza nessuna inflessione nella voce.
- Nella palestra è calato un silenzio irreale lui continua a guardare il mio ginocchi però mi sorprendo quando nei suoi occhi non leggo compassione.
- Mi sistemo i pantaloni della tuta e lo supero senza degnarlo di uno sguardo.
- “andiamo Maki sono stanca morta” mi porge la stampella e ci avviamo verso casa, lasciando dietro di noi quel ragazzo meraviglioso.
- “sai vero che non dovresti correre di mattina anzi non dovresti correre proprio” mi rimprovera la mia migliore amica.
- “lo so, infatti con oggi basta”dico rassegnata sapevo che era troppo presto ma ho voluto comunque provare questa mattina.
- Ho provato qualcosa di strano quando mi ha guardato con quegli occhi tanto profondi e infinitamente dolci,mi ha colpito.
- Casa mia è immersa nell’oscurità come sempre, saltellando su un piede salgo lo scale e mi butto sul letto abbandonandomi al mondo sei sogni.
- Solitamente non sogno nulla, ogni tanto ho qualche incubo ma niente di sconvolgente,dormire mi impedisce di pensare.
- Oggi sono relativamente contenta ho toccato il pallone dopo un mese, pensavo di non poterlo più fare, ma qualcosa di inspiegabile dentro di me si è mosso, forse molto più semplicemente era la nostalgia.
- In qualche modo penso sempre a mio fratello, credo sia inevitabile, è strano perché lui è sempre presente in qualche angolo remoto della mente e spunta all’improvviso, facendomi sobbalzare il cuore.
- Non lo dimenticherei per qualsiasi cosa al mondo, non potrei mai farlo.
- Litigavamo in continuazione eravamo in continuo conflitto, ogni scusa era buona per azzuffarsi e per fare a botte i nostri genitori alla fine si arresero lasciandoci al nostro destino.
- Ciao a tutti,
- cosa ne pensate?Aspetto impaziente i vostri commenti!!!
- Baci, e buone vacanze a tutti!!!