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Autore: Lonely_ghost    06/08/2011    0 recensioni
Le vite di due giovani in un viaggio senza apparente meta, non saranno più le stesse. E' incredibile come la routine possa cambiare così velocemente. Can you fight the dead? Apocalypse Now!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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epf Uscimmo dalla stazione di polizia, io col fucile spianato e Shana immediatamente dietro me. Da dietro una macchina sentii bisbigliare. "Psst! Qui presto!". Mi diressi lentamente verso la macchina, pronto col fucile in caso dovessi sparare; non ce ne fu bisogno, fortunatamente, era un essere amichevole, ma soprattutto, umano. "Seguitemi senza fare domande, siamo in pericolo qua fuori...". Obbedìì, fidandomi ciecamente di ciò che mi era appena stato detto. Shana fece la stessa cosa. Camminammo furtivamente per circa mezzo miglio, per poi arrivare ad un palazzo abbandonato. Bussò alla porta, il che mi fece capire che non era solo. "Dai Freddie, sono io cazzo!". La porta si aprì qualche secondo dopo. Mi ritrovai davanti un bambino, sui 10 anni. Non ebbi il tempo di fare domande, ne di osservarlo meglio, dato che l'uomo che ci aveva condotto lì ci spinse dentro. "Veloci, entrate!". Era un palazzo abbandonato, di circa tre piani. Ci fermammo giusto al primo, dove ci fecero "accomodare" nel loro rifugio. Ci mettemmo a sedere, e ci fu offerto da bere. "Lo so che avete domande, ma prima riposate, sarete stanchi". Ora, in ambiente sicuro, ebbi modo di osservare meglio gli altri due sopravvissuti. L'uomo era bianco, capelli castani, occhi marroni, sulla quarantina. Il piccolino invece era la copia sputata dell'adulto. "Scusate, ma non ci siamo presentati. Io sono Jake, e questo giovanotto è Freddie, mio figlio". "Piacere Eric". "E io sono Shana". A Shana era piaciuto fin da subito quel piccoletto. "Te l'ha mai detto nessuno che sei bellissimo?" lo elogiò. Il bambino arrossì. "E la mamma?" chiese Shana curiosa. "Sua mamma..." rispose Jake, "... non c'è più. Gli è stata strappata via da uno di quegli animali". "Oh..." Shana capì che forse quella domanda era troppo, infatti era visibilmente mortificata. "Comunque, cosa diamine è successo?". Interruppi quell'attimo triste. Jake si mise a sedere. "La Secronom. Ha elaborato un nuovo tipo di virus, per scopi bellici si presume. Ma durante un test su una delle loro cavie qualcosa è andato storto. Ci fu uno stato di allarme. Intervenne addirittura la S.W.A.T. . Per circa un'ora e mezza si sono sentiti spari, poi il silenzio. Una notevole folla aveva circondato l'edificio della Secronom, curiosa. All'imprivviso scoppiò l'apocalisse. Dall'entrata dilagarono onde di non-morti, che si riversarono nelle strane a mangiare vive le persone. Ovviamente, per la folla circostante, non ci fu scampo. Il virus, inizialmente, si propagò via aerea, successivamente solo via infetti. E' stato qualche giorno fà, come mai non sapete nulla?". "Ehm.." replicai "La radio della mia auto è guasta. Inoltre abbiamo viaggiato sulla Route 47, e lì sono rari i distributori". Shana iniziò a sbraitare contro di me: "Te l'avevo detto di riparare la radio, ma tu no! Tu devi fare sempre le cose dopo, sempre a rinviare tutto". Jake, un po' divertito dal rimprovero appena subìto, riprese il discorso. "Dovete sapere un paio di cose sui non-morti: se dovete affrontarli necessariamente, fatelo di giorno; sono più deboli e spesso si muovono da soli. Di notte invece sono più forti e si muovono in gruppi consistenti. Ah, un'altra cosa: sono attirati dal suono. Quindi evitate di usare armi rumorose, e usatele solo in casi d'emergenza. Detto questo, penso che vogliate una stanza tutta vostra. Ce ne sono diverse, e non preoccupatevi, l'edificio è vuoto, quindi sentitevi liberi di prendere quella che volete. Per qualsiasi cosa rivolgetevi a me."
Usciti dal loro appartamento ci accingemmo a salire le scale e a prendere la stanza più vicina. Appena entrammo, Shana si fiondò sul letto, senza curarsi di osservare il resto della stanza. "Sei parecchio stanca a quanto vedo...". Lei si limitò ad emettere un lamento del tipo 'lasciami stare'. Io posai le armi e mi affacciai alla finestra: fuori c'era uno spettacolo orribile. Morte e distruzione regnavano sovrane, mentre i lamenti degli zombie intonavano una melodia sinistra. "Porca puttana... ti rendi conto come è cambiato tutto in così poco tempo?" Iniziai a dire. "Io sto pensando a quel povero bambino, orfano di madre, costretto a difendersi da quei morti viventi per rimanere in vita. Ciò che voglio dire è, hai idea di come possa sentirsi un bambino di quell'età a impugnare un fucile?". "Già." Risposi io, con un che di malinconico.

-Shana's POV-
Cavoli, non riesco a non pensare a quella creatura innocente. Appena l'ho visto lo guardato negli occhi, e quegli occhi avevano un'espressione del tipo "Cosa ho fatto io, per meritare questo?". Ora che ci penso dovrei farmi insegnare da Eric a usare una delle armi, altrimenti non passerà molto tempo che diventi una zombie.

 -Eric's POV-
 Osservai Shana. Era molto pensierosa. Stava sdraiata sul letto, fissava il soffitto, ma niente in particolare, quasi come se stesse cercando qualcosa. Poi all'improvviso si alzò in piedi, rivolgendosi verso di me. "Ho bisogno che mi insegni a sparare" mi chiese, senza altri giri di parole. "Lo hai sentito a Jake..." replicai, "il rumore li attira, sparare sarebbe un suicidio". "Almeno fammi vedere come cazzo si impugnano, porca puttana!". Rimasi quasi come scioccato, davanti a quella reazione. "Va bene, va bene... Che modi, però...". Afferrai una delle due pistole prese dall'armeria della stazione di
polizia e mi portai dietro di lei. "Ecco, vediamo come la impugni". 

-Shana's POV-
Dopo avermi consegnato la pistola, gli mostrai come la impugnavo con atteggiamento da professionista. Mi rise in faccia. "Se la tieni così, un naso rotto non te lo leva nessuno". Allora si posizionò dietro di me e afferrò la pistola con ambedue le mani. Sembrava volesse abbracciarmi. "Allora, devi impugnarla così, con una presa salda" diceva, sembrando un istruttore di tiro a segno. "Poi quando sei pronta a sparare, premi il grilletto e boom! Ricorda di inserire sempre la sicura quando non usi la pistola, e di disinserirla quando stai per sparare. Ora fammi vedere come la tieni. Ecco così va bene". Si posizionò nuovamente dietro me. "Devi solo aggiust...". Iniziai a non capire più niente. Le sue parole giungevano alle mie orecchie come suoni incomprensibili, ma sapevo che era la mia mente a far accadere ciò. Ma cosa scaturiva tutto questo? Poi capìì. Il suo fiato riscaldava il mio collo. Dio, quanto adoravo quella sensazione. Mi girai lentamente verso di lui, se ne accorse e smise di parlare. Senza neanche provare a trattenermi lo baciai. Eric rispose qualche secondo dopo, forse incredulo di cosa stava accadendo. E più i baci aumentavano, più diventavano passionali. In poco tempo ci ritrovammo sdraiati sul letto. Iniziai a spogliarlo di fretta e furia, come se non avessimo tempo, come se non ci fosse un domani. Eric mi seguì a ruota. In qualche minuto ci denudammo a vicenda e, colti ormai da una passione ardente, facemmo l'amore.

  
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