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Autore: barbyg90    06/08/2011    8 recensioni
"Hai ragione", gli risposi pensando che Alice non avrebbe voluto vedermi triste.
Era proprio grazie a lei che avevo preso la mia decisione.
Mi sarei concessa ad Edward, nonostante lui non se l’aspettasse minimamente, né tantomeno mi avesse mai fatto capire che mirava a quello, nell’ultima notte che passavo in Italia.
[ Questa one-shot partecipa al concorso “one shot per l’estate” ]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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[ Questa one-shot partecipa al concorso “one shot per l’estate” ]

 

 

Vorrei dedicare questa One-Shot alla mia amica Letizia… poco più piccola di me è scomparsa qualche giorno fa. Ho pensato a lei mentre la scrivevo, e in ogni riga c’è un po’ della sua presenza. Vorrei che fosse da monito per tutti i ragazzi che si comportano da incoscienti mentre guidano, perché la loro leggerezza grava soprattutto sugli altri. Nella Shot, questo avvenimento è di contorno, ma ci tenevo lo stesso a dirlo :)

 

 

 

Sotto lo stesso cielo…

 

L’ultimo giorno di vacanza.

Domattina presto i miei genitori mi trascineranno, come hanno già fatto per portarmici, lontana da qui.

Credevo di essere grande per una vacanza che includesse anche le persone che mi hanno messa al mondo, eppure, visti gli ultimi avvenimenti, hanno creduto fosse la distrazione migliore.

Sapevo bene, già in partenza, che gli amori estivi sono destinati a finire velocemente come sono iniziati, ma stavolta avevo qualche riserva, non poteva finire così.

Non tra me ed Edward, almeno.

Credevo fermamente che il destino mi avesse giocato brutti scherzi, e che Edward rappresentava la mia parte di ricompensa, la mia piccola enorme fetta di felicità.

Ci speravo… ma le mie erano solo stupide fantasie. Vivevamo in due continenti diversi, come avremmo potuto rimanere insieme?

Londra, dove viveva Edward, era lontana anni luce da Chicago, dove vivevo io. Pur possedendo le ultime tecnologie, sentirsi su internet non è come vedersi di persona.

Perché i miei avevano deciso di portarmi in vacanza al mare proprio in Italia? A Vietri, oltretutto.

Quante possibilità ci sono, sulla faccia della terra, di incontrare la tua anima gemella in un paesino sperduto dell’Italia del Sud?

Forse una su un milione, e guarda caso, la favorita dalla sorte ero stata io… che fortuna, Bella!

Mi alzo di scatto dal mio letto, non riesco proprio a dormire, ho bisogno di aria fresca.

La sveglia sul comodino segna le due e trenta del mattino, dovrei dormire, ma non mi importa. Avrò tutto il viaggio di ritorno a Chicago per riposare.

La luna piena alta nel cielo, con attorno neanche una nuvola a coprirne la bellezza è…

<< Pss.. >>.

Proprio mentre sono intenta a contemplarla un rumore mi distrae.

Mi affaccio al balconcino della camera d’albergo che ci ha ospitati per queste due settimane e il mio cuore inizia a battere forte, come mi succede sempre quando vedo Edward.

<< Che ci fai qui? >>, sussurrò girandomi verso la camera dove dormono i miei genitori.

Se mio padre mi beccasse con Edward, probabilmente, appena tornati a casa, lo farebbe arrestare dai servizi segreti, suoi colleghi di lavoro.

<< Mi mancavi… e speravo fossi sveglia… >>. Perché ogni volta che usa quel suo sorriso sghembo che lo caratterizza, misto a uno sguardo da cucciolo, non riesco ad arrabbiarmi con lui?

Gli faccio segno di aspettare mentre sgattaiolo fuori dalla camera senza fare rumore.

Ci siamo salutati nel pomeriggio scambiandoci gli indirizzi di posta elettronica e il numero di telefono. Non volevo addii strappalacrime, non sarei riuscita a sopportarlo… non di nuovo.

Socchiudo la porta e lo trovo davanti a me, pronto a stringermi in uno dei suoi abbracci.

Mi sento così al sicuro, come se le sue braccia fossero il posto in cui so di dover essere.

Mi ricordano un altro tipo di braccia, decisamente più esili ma così forti da mancarmi come l’aria.

Non ora Bella, c’è tempo per le lacrime.

<< Non voglio che tu te ne vada… >>, abbassa lo sguardo, triste. << Ma so che non posso farci nulla. È per questo che ho una sorpresa per te >>, sorride dolcemente.

Chiudo la porta alle mie spalle, pronta a seguirlo anche in capo al mondo. Non so spiegare bene il perché, ma mi sono sempre fidata cecamente di Edward. Ha saputo conquistarmi pur non volendo farlo.

Abbiamo messo subito in chiaro, anche prima di scambiarci un bacio, che tra noi non sarebbe continuata, che se ci fossimo affezionati l’uno all’altra avremmo sofferto. È proprio per questo motivo che non gli ho detto nulla riguardo i miei sentimenti, che gli ho tenuto nascosto che, pur non volendo, mi sono innamorata di lui.

Rischierei di rovinare tutto, di farlo allontanare. Se gli rivelassi che provo più che semplice affetto per lui… ma ci ho riflettuto.

Una cosa ho imparato dalle mie esperienze, ed è che non bisogna mai rimandare, o avere dei rimpianti.

Non sempre si ha l’opportunità di rimediare.

Mi trascina tenendomi per mano in un luogo familiare.

Scendiamo le scale a ridosso della scogliera fino a raggiungere il posto che ha ospitato il nostro primo bacio.

Mi aiuta ad arrampicarmi sullo scoglio proprio mentre i miei occhi incrociano la sua sorpresa.

Una morbida coperta proprio al centro del grande scoglio con attorno una dozzina di candele profumate alla vaniglia, rendono il panorama magnifico.

<< Edward, è bellissimo… >>, esclamo estasiata.

Il mare si infrange poco sotto di noi, bagnandoci, di tanto in tanto. E la luna, sempre presente, come se fosse una spettatrice silenziosa del nostro ultimo incontro, illumina il mare calmo e limpido all’orizzonte.

Mi fa accomodare cingendomi le spalle, come a volermi riparare dall’umidità e dal venticello fresco che ci accarezza il viso.

È tutto così perfetto, potrei stare in questa posizione per sempre, ma decido che forse, dormire l’ultima notte su questo scoglio, accanto ad Edward, è un buon compromesso.

<< A cosa pensi? >>, mi chiede guardandomi dritto negli occhi.

Mi chiedo come possano essere sempre così verdi, anche con poca luce…

Cerco di non distrarmi e rispondo alla sua domanda un po’ intontita:<< Al nostro incontro… >>.

Continua a guardarmi, aspettando che continui.

<< Voglio dire, se i miei non mi avessero trascinata qui, non ti avrei incontrato, no? >>.

Ripenso, come sempre, al motivo per cui i miei genitori mi abbiano portata in Italia, e mi rattristo subito.

Edward deve averlo notato perché mi stringe più forte a sé accarezzandomi i capelli.

<< Bella, probabilmente, se non fosse capitato l’incidente, non ci saremmo mai incontrati. Cerca di vederla in questo modo, ti sentirai meglio >>.

Edward sapeva sempre come tirarmi su di morale, esattamente come il primo giorno che ci siamo conosciuti, sul medesimo scoglio.

Eravamo appena arrivati in albergo, e i miei genitori avevano cominciato la loro sequela di domande sul mio stato di salute.

Non avevo voglia di stare ad ascoltarli, così, insieme al mio ipod e al quadernino in cui scrivevo i miei pensieri, mi ero rifugiata sul primo scoglio che mi era capitato.

Il giorno dopo ci ero ritornata, era perfetto per le mie esigenze. E fu proprio lì, durante il secondo giorno di permanenza a Vietri, che lo incontrai.

Probabilmente mi aveva visto piangere, era difficile nascondere i miei occhi gonfi, ma nonostante tutto non aveva fatto domande a riguardo, era rimasto accanto a me in silenzio, con lo sguardo rivolto verso il mare.

Finché non aveva incominciato a fare battute con l’unico scopo di farmi ridere. E un sorriso me l’aveva strappato.

Giorno dopo giorno, al tramonto, ci incontravamo lì, come se avessimo un appuntamento implicito.

Avevo avuto modo di conoscerlo e di farmi conoscere, confidandogli l’avvenimento che tenevo nascosto al resto del mondo. Forse nella speranza di riuscire a dimenticarlo.

Quel giorno, mentre con le lacrime agli occhi gli raccontavo della mia migliore amica, mi aveva abbracciata stretta, quasi a volermi cullare, sussurrandomi di continuare a piangere, di sfogarmi, perché era l’unico modo di superarlo.

Dopo aver aspettato che versassi tutte le mie lacrime, mi aveva preso il viso con entrambe le mani, asciugandomi gli occhi con i pollici e mi aveva baciata.

Dolcemente, lentamente, come se volesse imprimere quel momento nella sua memoria, esattamente come avevo  fatto io.

Il giorno dopo mi aveva convinta ad andare in spiaggia con lui, facendomi visitare luoghi che pensavo esistessero solo nella mia fantasia… e giorno dopo giorno, non ci eravamo mai separati.

<< Hai ragione >>, gli risposi pensando che Alice non avrebbe voluto vedermi triste.

Era proprio grazie a lei che avevo preso la mia decisione.

Mi sarei concessa ad Edward, nonostante lui non se l’aspettasse minimamente, né tantomeno mi avesse mai fatto capire che mirava a quello, nell’ultima notte che passavo in Italia.

Non me ne sarei andata con il rimpianto, o il desiderio mancato, di condividere qualcosa di profondo con il ragazzo che amavo. Poco importava se lui non provava la stessa cosa per me. Con i suoi gesti mi aveva fatto capire che a me ci teneva, che mi rispettava. Mi aveva ascoltata e consolata ogni volta che ne avevo bisogno, e questo mi bastava.

Mi giro di nuovo verso di lui, voglio guardarlo intensamente negli occhi per fargli capire cosa ho deciso.

Un po’ mi vergogno, lui è il primo per me… e forse anche io per lui, non ne abbiamo mai parlato.

Mi accarezza dolcemente i capelli, scostandoli dal viso per guardarmi meglio.

<< Quando saremo lontani e ti capiterà di sentire la mia mancanza, promettimi che guarderai in alto. Verso la luna e oltre le stelle… >>. Annuisco senza capire dove voglia realmente arrivare.

Non gli negherei mai nulla.

<< Ogni volta che mi mancherai, perché ,mi mancherai, ne sono certo, lo farò anch’io… - continua - sarà il nostro modo di sentirci più vicini. Perché, in fondo, entrambi siamo sotto questo stesso cielo, no? Sarà come guadare la stessa cosa… solo da due luoghi diversi >>.

Gli sorrido, guardandolo, se possibile, ancora più innamorata di prima.

Devo dirglielo…

<< Ti va di fare un bagno? >>, propone interrompendo i miei propositi.

Sembra imbarazzato da quello che ha appena detto, perciò sta deviando la mia attenzione dalle sue parole.

Ma non sa che mi sono entrate dentro, dritte al cuore, lenendo un po’ il dolore che sento all’idea di non vederlo più.

Annuisco senza mai smettere di guardarlo negli occhi. Non posso pensare che domani non avrò più questa possibilità, e non oso pensare a quando riuscirò a rivederli…

Lentamente, sposta le sue mani sulle mie spalle. Attraversa le braccia fino ad arrivare alla mia vita. Continua a guardarmi, come se attendesse il momento in cui lo fermerò, ma non lo faccio. Va avanti prendendo i lembi della mia canotta leggera e li solleva, lentamente, come se aspettasse un mio ripensamento.

Quando finalmente riesce nel suo intento, poggia il pigiama sulla coperta al mio fianco, ammirandomi con uno sguardo talmente rapito, che mi fa arrossire.

<< Bella, sei fantastica… no, non farlo >>, mi blocca dolcemente i polsi proprio nel momento in cui cerco di coprirmi il seno con le mani.

<< Voglio ammirarti, fissare questa immagine nella mia mente… per sempre >>.

Senza fretta abbasso le mani, chinando lo sguardo per celare l’imbarazzo. Ma lui con un dito mi spinge il mento all’insù, finché i miei occhi non si posano di nuovo nei suoi.

<< Voglio ammirarti, ricordi? Come faccio se mi nascondi la parte più bella di te? >>.

Arrossisco… di nuovo.

Decido che è giusto che anche io ammiri il suo corpo, così, molto meno lentamente di come ha fatto lui, gli levo la maglietta adagiandola sulla mia.

Adesso i miei occhi fanno fatica a decidere quale sia la parte di cui vogliono bearsi.

Ho già visto i suoi addominali perfetti, la colorazione della sua pelle. Ma ora, al buio, e con soltanto la luce della luna e delle candele ad illuminarlo, sembra quasi che risplenda di luce propria.

Mentre lui passa ai miei pantaloncini, lasciandomi solo con lo slip, io non ho altro da togliergli… è venuto col costume.

Mi prende per mano aiutandomi ad alzarmi guidandomi verso il lato di scoglio da dove ci tufferemo.

<< Pronta? >>.

Tuffarsi mi genera sempre una scarica di adrenalina, stanotte amplificata dalla vicinanza di Edward al mio corpo seminudo.

Annuisco a pochi istanti dopo ci ritroviamo in acqua.

Rabbrividisco al contatto, nonostante mi sembri molto più calda rispetto alle ore diurne, ma Edward mi abbraccia riscaldandomi e io non posso fare altro che abbandonarmi contro il suo petto.

Ci basta poco per raggiungere la parte dove i nostri piedi possano toccare la sabbia. Il nostro scoglio non era lontano dalla riva.

La sensazione della mia pelle, direttamente a contatto con la sua, mi fa rabbrividire, non di freddo, ma dell’improvvisa voglia di lui.

<< Amore, hai freddo? >>

Amore… non mi ha mai chiamata così. Ma mi piace, anche più del lecito.

Nego col capo. La sue espressione confusa è dolcissima.

<< Ho solo bisogno della tua vicinanza… ora >>.

Si avvicina ancora di più, fino a farmi fare qualche passo indietro. Mi fa poggiare allo scoglio, in una rientranza levigata dalle onde.

Ci basta un ultimo sguardo per capire le nostre intenzioni.

I nostri volti si avvicinano in un intreccio di mani e in un momento, come se fosse l’atto più naturale del mondo per me, sento davvero di appartenergli, e che lui appartiene a me.

<< Ti amo >>, ci ritroviamo a sussurrare nello stesso istante.

 

 

Lo guardo per l’ultima volta. Il viso d’angelo nell’incoscienza del sonno, i capelli scompigliati ma sempre così perfetti…

Lo accarezzo dolcemente, facendo attenzione a non svegliarlo e scappo via.

Gli avevo dovuto dire addio… non avevo neanche avuto il coraggio di salutarlo, ancora addormentato sullo scoglio che ci aveva ospitati per tutta la notte.

Di lui, mi era rimasto solo il bigliettino che mi aveva lasciato prima di addormentarci…

 

Ricorda: guarda le stelle e aspetta l’alba. Tieni in mente che noi siamo sotto lo stesso cielo e la notte è vuota per me come per te. Se senti che non riesci ad aspettare fino all’arrivo del giorno, manda un bacio alle stelle… lo riceverò.

                                                                           Ti amo

                                                                                  Tuo Edward…

 

 

Tutto era andato come previsto, i miei piani avevano fatto incontrare la mia amica Bella, con il ragazzo misterioso delle mie visioni. Era stato facile indurre il padre di Bella ad acquistare tre biglietti last minute per l’Italia. E ancora più semplice era stato fare incontrare Bella ed Edward.

Mi stringeva il cuore nel vedere la mia migliore amica essere triste per me, ed ora anche per lui… ma quando anche il mio secondo piano avrebbe avuto luogo, tutto si sarebbe sistemato.

Avrebbero vissuto felici… insieme a New York.

 

                                              FINE

 

 

Note: allora… solo poche parole, lo giuro! xD

Il luogo esiste davvero, anche lo scoglio con le scale per arrivarci! Non c’è esattamente un albergo ma una villa, credo… non ci sono mai andata XD

Non ho trovato una foto specifica del luogo descritto perché non è la spiaggia principale di Vietri… è una delle tante insenature che ci sono sulla costa :) comunque, a chi interessasse, in questa FOTO potreste scorgerlo :) dovrebbe essere una delle prime insenature sullo sfondo ;)

Grazie a tutti per aver letto, spero di non avervi annoiati huhu

Se volete, i commenti sono sempre graditi!

Barbara 

   
 
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