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Autore: TurningSun    06/08/2011    4 recensioni
Stava ancora steso sul letto. Sentiva le loro voci fuori e il braccio gli faceva ancora male. Era come se glielo avessero tagliato di netto e poi ci avessero buttato sopra del Whisky Incendiario.
Allungò il braccio sano verso la radio accanto al letto.
Doveva arrivarci e accenderla.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Salve a tutti! Questa è la mia prima fanfiction su Harry Potter che ho iniziato solo da pochi mesi a seguire.
Lo so starete pensando che sono matta, ma che ci volete fare? Io arrivo sempre tardi! :P
Spero che vi piaccia questa raccolta di Missing Moments.
Buona lettura!! :D
 

 
I'm not supposed to be scared of anything,
but I don't know where I am 
I wish that I could move but I'm exhausted
and nobody understands (how I feel) 
I'm trying hard to breathe now
but there's no air in my lungs 
There's no one here to talk to
and the pain inside is making me numb

 
 
Respirò ancora. Sentiva il petto alzarsi piano e poi tornare giù con un ritmo lento e ben cadenzato.
Sentì il suono delle fronde degli alberi e di uccelli.
L’aria attorno a lui era calda, consumata.
Dove mi trovo?
Cercò di aprire gli occhi, ma erano come incollati; così cercò di strofinarli con il braccio sinistro.
Una fitta lancinante lo fece gemere dal dolore, tanto che una lacrima scese, clandestina, sulla sua guancia.
Il braccio era distrutto? Ce l’aveva ancora tutto intero? Dal dolore che provava, sembrava impossibile.
Grazie alle lacrime, poté aprire gli occhi e constatare che il braccio era integro e sorretto da un lenzuolo bianco, posizionato attorno al collo.
Sono vivo allora..?
Si toccò il tutore rudimentale e sapeva del suo profumo. Sorrise un po’ e si chiese ancora se non era morto.
Decise quindi di guardarsi intorno e capì che, al momento, non era morto ma si trovava in una tenda.
Tenda??
Si guardò ancora attorno cercando di capire se tutto quello non era che un brutto sogno.
La felpa di Hermione sulla panca vicino al tavolo lo riportò alla realtà e, in quell’istante, desiderò che lei fosse vicino a lui a spiegargli che cosa facevano in una tenda e dov’erano.
Richiuse gli occhi per quello che gli parve un’eternità, poi si lasciò andare ad un sonno tormentato dai pensieri e dalle angosce.
 
Stava ancora steso sul letto. Sentiva le loro voci fuori e il braccio gli faceva ancora male. Era come se glielo avessero tagliato di netto e poi ci avessero buttato sopra del Whisky Incendiario.
Allungò il braccio sano verso la radio accanto al letto.
Doveva arrivarci e accenderla.
Chissà se avevano già detto alcuni nomi?
E se avessero già detto quello di George? O quello di Bill?
Doveva assolutamente arrivare a quella maledetta radio! Ma perché stava tanto lontano?!
 
Si spostò fino al bordo esterno del letto tanto che avrebbe potuto cadere da un momento all’altro.
Ma quel pensiero lo attraversò solamente per un secondo, quando si sentì leggermente sbilanciato verso il pavimento; prontamente con un bel colpo di reni, riuscì a tornare nel letto con in mano la radio metallizzata.
L’accese e iniziò a girare la rotellina alla ricerca di un canale diretto con la stazione del ministero.
Il fruscio gli impediva di percepire bene cosa dicessero le voci che incontrava durante la ricerca.
Continuò a girare e finalmente trovò la voce maschile che descriveva, in modo atono, cosa stava accadendo a centinaia di miglia di distanza dal bosco in cui si trovavano.
 
Sono stati presi dal Ministero come Nati Babbani…
…Caroline Sparks…
…Daniel McHill…
…la famiglia Temples ovvero Bryan, la moglie Beatrice Johnes e le figlie Mary e Barbara…
 
Ad ogni nome sentiva una fitta allo stomaco.
Ti prego non dire il nome della mia famiglia… ti prego non dirlo…
Sussurrava alla voce che ancora continuava a leggere la lista che sembrava interminabile.
 
…Ludovich Von Reich…
…Noemi Thunder..
 
“L’ha accesa di nuovo!”
“Lascialo stare, Harry… ne ha bisogno!” sussurrò Hermione, ma il suo tono non era così sommesso da evitare che Ron, dalla tenda, potesse sentire i loro discorsi.
“La tiene accesa tutto il maledetto giorno! Cosa spera di sentire, buone notizie??”
Avrebbe voluto alzarsi e poter prendere il suo migliore amico per la maglia e buttarlo a terra, ma il dolore al braccio gli ricordò che purtroppo non si sarebbe neppure potuto muovere da sotto quelle lenzuola.
“Lui… solo non vuole sentire brutte novizie” la voce della ragazza aveva un tono quasi di scuse. E questo fece impazzire ancora di più Ron.
 
Aveva bisogno di non sentire il nome di sua madre, di suo padre e di tutti i suoi fratelli.
Era la cosa di cui più aveva paura in quel momento.
Era in un bosco sperduto chissà dove dell’Inghilterra, con un braccio dolorante.
Era sdraiato in un misero letto mentre rallentava il passo dei suoi amici alla ricerca degli Horcrux.
Sarebbe potuto morire in qualsiasi momento da quando avevano lasciato il matrimonio di Bill e non avrebbe più rivisto i suoi genitori o peggio.. non avrebbe più visto il dolce viso di lei.
Ma tutto questo non lo spaventava affatto in confronto alla paura di sentire anche un solo nome della sua famiglia, mentre lui stava chissà dove e non sarebbe potuto tornare a casa per piangere con la propria famiglia, per sistemare qualcosa.. per fare qualcosa..
 
..Cecilia Wright..
..Lucas Montgomery..
..Elisa e Christopher Lungs..
 
“Potrà almeno smaterializzarsi??” chiese stizzito Harry.
“E’ ancora troppo debole, Harry…” sospirò.
 
Un peso gravò all’istante sul suo stomaco.
Quella nuova consapevolezza gli aveva bloccato il respiro.
 
In quel momento rientrò Hermione nella tenda mentre Harry sembrava voler starsene fuori.
La ragazza gli rivolse un sorriso tirato poi tornò al suo libro, come imbarazzata, leggendo le pagine distrattamente.
Per quanto ro continuato a fingere davanti a lui? Per quanto avrebbero finto che loro lo volevano ancora con lui? Probabilmente non avrebbero mai voluto che lui restasse ancora con loro, intralciandogli così il cammino.
 
Era un peso per i suoi migliori amici…
 
Cercò di respirare per poter uscire da quella sensazione di oppressione.
Non riusciva a respirare.
Così chiuse gli occhi e si stese sul letto cercando di concentrarsi sulla voce della radio.
 
…Mark Collins…
…Rodger Coutter…
…Josephine Swan….
 
  
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