Sono pazzo di te.

Avete visto Luna? Sono pazzo di lei. Sarà meglio che glielo dica, dato che probabilmente stanotte moriremo entrambi!

La battaglia stava iniziando.
I gruppi di studenti correvano, affollando i corridoi e le scalinate. Correva anche lui, con la bacchetta in pugno, senza curarsi delle persone che urtava.
La sua mente era occupata da un unico pensiero.
Luna.
Forse quella era la loro ultima occasione di vedersi, prima che la battaglia contro Voldemort e i Mangiamorte li separasse, forse strappando loro la vita. Non riusciva a sopportare il pensiero del corpo di Luna a terra, freddo e rigido, con gli occhi vuoti, le labbra che non avrebbero più emesso risate.
Sapeva dove avrebbe potuto trovarla.
Saltò l'ultimo gradino e si lanciò di corsa nel corridoio, fino a scorgere un gruppetto di persone in piedi davanti a una parete vuota, di pietra liscia.
Erano Ginny, Luna e il signor Weasley, tutti e tre con le bacchette in mano, i volti seri. E quello di Luna, incorniciato dalla folta chioma di un biondo sporco, gli apparve così dolce ed etereo, il meno turbato di tutti.
I suoi passi richiamarono l'attenzione del gruppetto, che si voltò verso di lui. Neville arrossì. Era corso alla ricerca di Luna, e adesso che l'aveva trovata... non si era proprio fermato a riflettere sul modo preciso in cui avrebbe parlato con lei. Per un istante, non seppe cosa fare.
-Oh, Neville!- esclamò Arthur Weasley. -Io, Ginny e Luna scenderemo di sotto. Vieni con noi?
-Io... verrò, ma prima devo parlare con Luna. In privato.
-Arrivo.- sorrise lei. -Vi raggiungeremo presto.
-A dopo, allora.- disse Ginny. Lei e Arthur si incamminarono lungo il corridoio, e Neville aspettò che sparissero oltre la curva. Poi si voltò e guardò Luna. Gli sorrideva con aria tranquilla, come se non avesse paura della guerra imminente.
-Io...- balbettò Neville. -Sono venuto per dirti che...
Fantastico. I Mangiamorte stavano per attaccare Hogwarts, mentre lui si trovava lì, davanti alla ragazza di cui era innamorato, a balbettare stupidaggini, senza riuscire a trovare le parole adatte per dirle che l'amava.
-C'è una cosa che voglio dirti, ma è difficile.
Le sue guance si facevano sempre più rosse, mentre Luna continuava a sorridere.
-Colpa dei Gorgosprizzi. Quando ti confondono il cervello, ti impediscono anche di parlare in modo chiaro, ti fanno balbettare e deconcentrare. Dovrei avere una soluzione, sai?
Tirò fuori dalla tasca una fiala di pozione piccola come un dito, colma di un liquido violetto e profumata di gelsomini.
-Che cosa...
-Non voglio che i Gorgosprizzi ti mettano in pericolo durante la battaglia, quindi prendi questo.
Si avvicinò a lui ancora di più, stappò la fiala e la strinse nel pugno, per poi alzarla verso il suo viso. L'odore dei gelsomini si fece più forte, lo inebriò e lo fece sentire splendidamente a suo agio, leggero e tranquillo.
-Adesso ti senti meglio?
Luna allontanò la fiala e sistemò il tappo, per poi riporla nella tasca, mentre il suo viso si avvicinava un po' a quello di Neville.
-Sì, grazie, mi sento benissimo.- rispose lui.
Chissà come, quel profumo gli aveva sgombrato la mente da ogni preoccupazione, aveva dissipato l'imbarazzo. Le parole che pronunciò gli uscirono naturali.
-Volevo solo dirti che sono pazzo di te.
Luna non sembrò scomporsi, il sorriso pacato non la abbandonava.
-Grazie per avermelo detto.- rispose, dopo un istante di silenzio. -Così è come se tu volessi essere più di un mio amico.
-Io... voglio essere più di un amico, per te!- ribatté Neville, mentre il rossore si diffondeva nuovamente sul suo volto.
Così, l'aveva detto. Perché Luna sembrava non credergli?
Si sentiva tremendamente in imbarazzo, desiderava poter voltarsi e scappare via, ma quegli occhi di un azzurro grigiastro lo tenevano lì, immobile.
-Anche a me piacerebbe essere di più che tua amica.
In seguito, Neville non avrebbe saputo spiegare chi dei due aveva preso l'iniziativa. Fatto sta che lui e Luna si avvicinarono sempre di più, le loro labbra si incontrarono in un bacio leggero e breve.
Non aveva mai provato un'emozione simile a ciò che lo colse in quell'istante: come se il cuore, che gli tamburellava nel petto, stesse scoppiando. Come se il suo intero corpo si fosse infiammato per l'imbarazzo e la felicità.
Luna si staccò da lui, le mani fresche che sfioravano le sue. Gli parve che il suo sorriso fosse la cosa più meravigliosa del mondo, che illuminasse il suo viso bianco e i dolci occhi sgranati.
-Grazie, Neville.
Sulle guance di Luna non c'era la minima traccia di rossore, il suo sguardo era privo di imbarazzo. Come se, invece di essersi baciati, si fossero scambiati qualche informazione stradale.
Neville dischiuse le labbra. Ricordava perfettamente il tocco morbido di quelle di Luna sulle sue.
-Scendi con me? La battaglia sta per iniziare.
Le dita della ragazza si serrarono intorno alla bacchetta.
-Io... sì, andiamo.
Anche lui strinse la bacchetta. Poi, come se tra di loro non fosse accaduto niente, Neville e Luna si voltarono. E insieme attraversarono il corridoio, diretti alle scale, entrambi i loro cuori infiammati da un motivo in più per sopravvivere all'ultima battaglia.

*

Ancora prima di vedere il film, semplicemente venendo a sapere di questa scena, ho deciso che avrei assolutamente dovuto scriverci su una fanfiction. Mi sono obbligata. Spero che vi piaccia, le recensioni sono sempre gradite.^^